Cerca nel blog

martedì 26 gennaio 2016

EVITARE CHE I PALAZZI DI GIUSTIZIA DIVENTINO LUOGHI ESENTI DAL DIRITTO DI CRONACA O CON UNA NORMATIVA SETTORIALE IN MATERIA. VERMEIDEN den Gerichten zu Orten FREI VON GESETZ DER GESCHICHTE ODER REGELN FÜR BRANCHEN.

EVITARE CHE I PALAZZI DI GIUSTIZIA DIVENTINO LUOGHI ESENTI DAL DIRITTO DI CRONACA O CON UNA NORMATIVA SETTORIALE IN MATERIA Precedentemente ci siamo occupati del diritto di cronaca giornalistica e della giurisprudenza sulle audiovideoriprese in luogo pubblico e aperto al pubblico (http://gianfrancoferrari2013.blogspot.it/2015/11/le-riprese-giornalistiche-audiovisive.html ). Abbiamo analizzato, come contrariamente a certe convinzioni diffuse, la normativa sia molto più a favore del diritto di cronaca e di informazione di quanto si vorrebbe far credere, da parte di coloro che sono abituati a sbandierare il concetto di privacy come una sorta di protezione a tutela di assenteismi e malefatte varie. Ci addentriamo oggi brevemente, col presente articolo, nella “delicata questione” delle audiovideoriprese processuali o nei palazzi di giustizia,auspicando che i medesimi “fraintendimenti strumentali sulla privacy” o altro non si trasformino nel pretesto per creare una normativa settoriale o privilegiata, come spesso accade in Italia, che finisca per schermare i lavoratori di questo comparto dal legittimo interessamento dell’opinione pubblica e del diritto di cronaca su quanto avviene e come si lavora nelle aule di giustizia e nelle cancellerie. La questione ha richiamato di recente l’attenzione dell’opinione pubblica in occasione del fermo per sei ore da parte della polizia giudiziaria dell’inviato della trasmissione Piazza Pulita di Formigli nel palazzo di giustizia di Napoli, subito dopo l’intervista alla giudice Anna Scognamiglio, in relazione alle vicende del caso De Luca (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/11/12/news/giornalista_fermato_scognamiglio_monteleone_formigli-127195956/ , http://www.corriere.it/cronache/15_novembre_12/formigli-fermo-polizia-giudiziaria-il-nostro-inviato-a297f592-8945-11e5-9216-e8e41772d34a.shtml ). La precisazione a giustificazione del provvedimento di fermo da parte della Polizia sarebbe consistita nel fatto che il cronista Antonino Monteleone avrebbe ripreso col telefonino aree all’interno del tribunale senza autorizzazione. Ci viene quasi spontaneo evidenziare che tale fermo, risoltosi con il rilascio del giornalista dopo sei ore,finisce quasi per equiparare i tribunali (non stiamo parlando di fascicoli di P.M. coperti da segreto istruttorio,ma di tribunale e relative aree e di un’intervista ad un giudice), alle aree militari e ai fatti riguardati da segreto di Stato,il che suona quantomeno nuovo o inaudito,se solo si pensa che ai tempi di Borrelli e Di Pietro, cioè di Tangentopoli, si parlava di fare dei palazzi di giustizia palazzi di vetro per la trasparenza e il diritto all’informazione che paiono più che giustificati,nei limiti del possibile, per l’interesse che la materia giustizia riveste nell’opinione pubblica e nei diritti costituzionali,compresi quelli dell’art.21. Solo qualche anno fa, peraltro, si poteva venir fermati al palazzo di giustizia di Roma, con l’invito a lasciar fuori o non portare dentro macchine fotografiche, per gli stessi motivi quantomeno discutibili. Oggi probabilmente si assiste ad un cambio di atteggiamento,in genere, verosimilmente solo per il fatto che, ormai, bisognerebbe vietare alla gente di entrare con un telefonino o con un tablet, perché ormai questi nuovi dispositivi sono tutti in grado di filmare e fotografare senza nessun problema e, dico io, a partire da certe circolari affisse alle porte delle Cancellerie in cui si parla di riduzioni di orario o diminuzioni o disfunzioni dei servizi pubblici relativi al comparto in modo più o meno palese. A nostro avviso, quindi, bisogna sempre distinguere tra riprese processuali propriamente dette e riprese nei palazzi di giustizia che, in linea di massima, rimangono sempre uffici pubblici o aperti al pubblico e non aree militari o di pertinenza dei servizi segreti o coperte da segreto di Stato,per intenderci. Diversamente rischieremo di creare una “zona franca” nel comparto del pubblico impiego in cui sarebbero impossibili blitz giornalistici,come quello recente al museo dell’Eur a Roma, che hanno consentito di individuare fenomeni estesi di disservizio e assenteismo e che hanno consentito di disporre recenti modifiche normative da parte del Ministro Marianna Madia idonee a consentire licenziamenti e sospensioni sollecite dal lavoro per questi casi più eclatanti. Dunque,premesso che i palazzi di giustizia devono intendersi sempre come luoghi pubblici e aperti al pubblico e che il processo penale è pubblico e aperto al diritto di informazione a partire dalla fase dibattimentale e dai tempi della Rivoluzione francese,diversamente dal civile e dall’amministrativo,e salvo i casi di processi penali a porte chiuse, per disposizioni presidenziali (ad esempio a tutela di testi e parti lese nei reati sessuali, della loro immagine, riservatezza che richiede una tutela particolare per la tipologia dei reati ovvero in alcuni casi di falso, per evitare che si divulghino certe metodiche delinquenziali potenzialmente lesive in tutti i particolari,per la presenza di soggetti minorenni da tutelare,ecc.),sarà necessario farsi autorizzare preventivamente,stando a quello che dispone il codice di rito,per le sole audiovideoriprese di processi,non sussistendo una normativa che,in genere, vieta le fotografie o le audiovideoriprese di attività che si svolgono in luogo anch’esso pubblico o aperto al pubblico,salvo circolari o atti normativi dei singoli palazzi di giustizia,la cui legittimità però deve vagliarsi attentamente,cioè non deve ledere o essere in contrasto con le normative generali e soprattutto con la Costituzione sul diritto di stampa,cronaca e informazione e le altre leggi della Repubblica,non potendo ricrearsi,in linea di principio, le segrete medievali del processo inquisitorio, cioè all’ombra da telecamere e giornalisti in pieno ventunesimo secolo, né “zone franche” da controlli giornalistici,oltre che ministeriali, su fenomeni di assenteismo e disservizi di vario genere, a partire dai fascicoli buttati nei corridoi ed esposti “alla pubblica fede” per intenderci. Come evidenzia il Codice di procedura penale commentato, a cura di Giarda e Spangher, edizioni Ipsoa,pag.8671,volume terzo, in commento all’art.147 delle disposizioni attuative, che è appunto la norma che consente l’autorizzazione alle audiovideoriprese processuali, sussiste una tradizionale tendenza “pressoché costante,accordata all’uso dei registratori e delle telecamere rispetto allo strumento fotografico”. Questo potrebbe suonare strano per i non addetti ai lavori, ma per via dei flasch che tradizionalmente si ricollegavano al funzionamento delle macchine fotografiche che avrebbero potuto far rumore,abbagliare e disorientare operatori, testimoni e astanti e per l’esigenza normativa prevalente di tutelare l’ordine processuale come ratio dell’art.147. Per essere più precisi in qualche sentenza di merito si riscontra addirittura “un radicale divieto alla ripresa processuale fotografica sul presupposto che essa costituisca un fattore di disturbo senza peraltro rappresentare una modalità essenziale all’esercizio del diritto di cronaca,atteso che lo scatto fotografico “improvviso ed intermittente”,possa arrecare pregiudizio al sereno svolgimento dell’udienza (Tribunale di Milano del 27/10/1993, caso Cusani, inedita). Anche se bisogna aggiungere che l’attuale tecnica fotografica e gli attuali strumenti sembrano aver superato,grosso modo, certe problematiche che erano ancora attuali all’epoca del filone giurisprudenziale riportato dal Codice commentato di Spangher,si pensi ai moderni iphone e tablet. Ad ogni modo,una volta che le audiovideoriprese processuali siano state autorizzate, ai sensi dell’art.147 disp.att., testimoni, periti, ecc. che non intendano essere inquadrati direttamente in volto per ragioni di privacy devono manifestare preventivamente e direttamente il loro diniego,perché, se poi vengano ripresi,la ripresa dovrà considerarsi legittima,come spiega la prima sezione civile della Corte di Cassazione con sentenza n°9249 del 25/06/2002 (reperibile on line http://www.legge-e-giustizia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2170&Itemid=143). Si tenga presente che le riprese audiovisive del processo penale, ai sensi dell’art.147 disp.att. (D.Lg. n°271 del 28/07/1989) e la relativa divulgazione avvengono in genere sulla base dell’accordo delle parti (accusa e difesa),se una delle parti principali non acconsente, pur essendo il processo di interesse pubblico per il diritto di cronaca esso rimarrebbe si divulgabile a mezzo stampa,ma attraverso articoli e stampa ordinaria,a meno che il presidente non ritenga l’interesse alle riprese, nel caso concreto, come un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento. Si pensi comunque alla soluzione intermedia di oscurare i volti dei soggetti che non intendono essere ripresi in dibattimento, come una soluzione in grado di tutelarne,per quanto possibile, il diritto alla riservatezza dell’immagine. Si tratta di questioni e limiti derivanti dal contemperamento dei diversi interessi in gioco all’interno della norma,poiché,come spiega il Codice Commentato di Giarda e Spangher,pag.8665: “La disciplina delle riprese audiovisive dei dibattimenti è sottoposta a spinte antagoniste:la garanzia del diritto di cronaca e la salvaguardia della personalità individuale che, a loro volta, altro non sono che la trasposizione sul terreno processuale di un irriducibile contrasto tra pubblico e privato. Al legislatore, dunque, il difficile compito di contemperare i contrapposti interessi in gioco, ponderando, nella loro relazione reciproca,valori ciascuno di per sé meritevole di tutela. Da una parte, l’interesse alla libertà di cronaca (il diritto di informarsi e di informare) che costituisce un’estrinsecazione della manifestazione del pensiero di cui all’art.21 Cost. il quale offre una copertura costituzionale anche all’impiego di tutti quegli strumenti che risultino funzionali ad un’espressione più avanzata dell’informazione, attraverso la registrazione di suoni o di immagini con l’uso dell’audioripresa,della fotografia,della cinepresa (Valentini), e, accanto ad esso, il principio della pubblicità delle udienze (art.471 C.P.P.),immediatamente riconducibile al disposto dell’art.101 della Costituzione: in un sistema democratico che garantisce la sovranità popolare e nel quale la giustizia è amministrata in nome del popolo,devono esistere meccanismi di controllo sui modi di esercizio della giurisdizione (Corte Cost. n°12/1971,Faggioli,Valentini).Dall’altra parte, i valori connessi al rispetto di alcune importanti prerogative dell’individuo:in particolare l’onore e la riservatezza.Un conflitto, insomma,tra pubblicità “mediata” (Chiavario,Voena), “lente” frapposta tra l’attività processuale e la comunità degli utenti,con la sua intuibile potenzialità lesiva sulla “gestione”degli affari processuali operata dai “protagonisti tecnici” del processo stesso (Di Chiara), e la privacy, ivi inclusa la tutela di quel particolare profilo della riservatezza che è il diritto all’immagine.” Dunque,come dice il Valentini, “anche se relegata nello scantinato normativo delle disposizioni normative, l’art. 147 è lungi dal potersi qualificare come una norma di “dettaglio”, a tal riguardo,per comodità,riportiamo il testo integrale di tale norma: “Ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca, il giudice con ordinanza, se le parti consentono, può autorizzare in tutto o in parte la ripresa fotografica, fonografica o audiovisiva ovvero la trasmissione radiofonica o televisiva del dibattimento, purché non ne derivi pregiudizio al sereno e regolare svolgimento dell'udienza o alla decisione. L'autorizzazione può essere data anche senza il consenso delle parti quando sussiste un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento. Anche quando autorizza la ripresa o la trasmissione a norma dei commi 1 e 2, il presidente vieta la ripresa delle immagini di parti, testimoni, periti, consulenti tecnici, interpreti e di ogni altro soggetto che deve essere presente, se i medesimi non vi consentono o la legge ne fa divieto.Non possono in ogni caso essere autorizzate le riprese o le trasmissioni dei dibattimenti che si svolgono a porte chiuse a norma dell'articolo 472 commi 1, 2 e 4 del codice.”. Va considerato infine che, se la legge consente, a tutela di precisi valori costituzionali, le audiovideoriprese di processi penali, sia pure,in linea di massima, sulla base del consenso delle parti e dell’interesse all’informazione,garantendo in ogni caso il diritto di cronaca sul dibattimento penale a porte aperte, eventuali circolari o regolamenti che finiscano per vietare di “tenere accesi” o addirittura “l’uso di telefoni cellulari”, non in dibattimento o a fronte di attività processuali in atto, ma financo alla presenza di un cancelliere o in cancelleria e magari anche senza l’uso di suonerie e simili, finiscono per apparire più come disposizioni difficilmente comprensibili o che potenzialmente finiscono per tutelare la copertura di fenomeni di assenteismo,disservizi,abusi e altri episodi di malcostume giudiziario,ecc. piuttosto che strumenti di tutela dell’interesse preminente all’ordine processuale o al regolare funzionamento della giustizia,intesa lato sensu e, pertanto, sarebbero auspicabili controlli ministeriali e parlamentari sia sulla doverosa garanzia del diritto di cronaca, anche su come lavorano i tribunali e gli operatori del comparto nel loro complesso, e sia sul contenuto e l’applicazione di strumenti di normazione secondaria,circolari e regolamenti compresi. In sintesi, quello che si deve evitare,in ogni caso, è la creazione, attraverso una rete di circolari o anche semplicemente di prassi non rispettose dei valori costituzionali prevalenti, di una sorta di normativa privilegiata di settore per cui i lavoratori, di ogni ordine e grado,massimamente dei comparti sicurezza e giustizia possano finire per sentirsi immuni da controlli di sorta,poiché ciò creerebbe una situazione discriminatoria rispetto ad altri comparti del pubblico impiego,creando una sorta di diritto del lavoro settoriale differenziato proprio in quei settori in cui gli abusi possono essere più ricorrenti,per il tipo di mansioni rivestite,e in cui l’opinione pubblica ha più interessi socialmente rilevanti e preminenti a conoscere come si opera e se si opera correttamente.
VERMEIDEN den Gerichten zu Orten FREI VON GESETZ DER GESCHICHTE ODER REGELN FÜR BRANCHEN Bisher haben wir uns mit dem Recht auf Berichterstattung und Rechtsprechung zu audiovideoriprese in der Öffentlichkeit und für die Öffentlichkeit zugänglich (http://gianfrancoferrari2013.blogspot.it/2015/11/le-riprese-giornalistiche-audiovisive.html) drücken behandelt. Wir haben untersucht, wie im Gegensatz zu einigen populären Glauben, ist das Gesetz viel mehr für die Freiheit der Presse und der Informationen, als man geglaubt hat, von denen, die verwendet werden, um als eine Art Schutz zeigen, das Konzept der Privatsphäre assenteismi und den Schutz der verschiedenen Delikte. Heute kurz betreten wir mit diesem Artikel in der "heikle Frage" der audiovideoriprese Verfahrens- oder Gerichtsgebäuden, die Hoffnung zum Ausdruck, dass die gleiche "Missverständnisse Instrumental Datenschutz" oder aber nicht zum Vorwand werden, um eine sektorspezifische Regulierung oder rechtlich zu erstellen, wie es oft Es geschieht in Italien, die die Arbeitnehmer in diesem Sektor durch den berechtigten Interessen der Öffentlichkeit und das Recht, über das, was passiert ist und wie man im Gerichtssaal und in den Kanzleien arbeiten berichten Schirmenden. Die Frage wurde kürzlich die Aufmerksamkeit der Öffentlichkeit sechs Stunden lang im Gerichtsgebäude von Neapel angezogen in der Firma von der Polizei envoy Übertragungs Clean Sweep von Formigli, unmittelbar nach dem Interview mit Anna Scognamiglio beurteilen in Bezug auf die Ereignisse der Fall De Luca (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/11/12/news/giornalista_fermato_scognamiglio_monteleone_formigli-127195956/ . http://www.corriere.it/cronache/15_novembre_12/formigli-fermo-polizia-giudiziaria-il-nostro-inviato-a297f592-8945-11e5-9216-e8e41772d34a.shtml ). Die Klärung zu rechtfertigen die Inhaftierung durch die Polizei würde in der Tatsache, dass der Reporter Antonino Monteleone würde mit ihrem Handy Gebiete im Gerichtssaal ohne Genehmigung wieder bestanden haben. Es gibt fast spontane erwähnen, dass diese Firma, die mit der Veröffentlichung des Journalisten nach sechs Stunden behoben ist, endet fast die Gerichte gleichzusetzen (nicht zu Dossiers Uhr eine geheime Untersuchung sprechen, aber das Gericht und verwandten Bereichen und ein Interview mit ein Richter), um militärischen Zonen und des Sachverhalts durch das Staatsgeheimnis, die zumindest neue oder unerhört klingt, nur beobachtet, wenn Sie denken, dass die Tage der Di Pietro und Borrelli, dass Tangentopoli, kam es zu Gerichtsgebäuden Paläste machen Glas für Transparenz und das Recht auf Information, die mehr als gerechtfertigt erscheinen, so weit wie möglich, für das Interesse, das die Sache der Gerechtigkeit spielt in der öffentlichen Meinung und verfassungsmäßigen Rechte, auch die des Artikels 21. Erst vor ein paar Jahren, aber es könnte in das Gerichtsgebäude in Rom angehalten werden, mit der Aufforderung, weglassen oder nicht in Kameras zu bringen, aus den gleichen Gründen zumindest fraglich. Wahrscheinlich heute erleben wir eine Änderung der Einstellung in der Regel wohl nur für die Tatsache, dass von jetzt an, sollten wir die Menschen zu verbieten, um es in ein Telefon oder ein Tablet, denn nun diese neuen Geräte sind alle in der Lage, ohne zu filmen und zu fotografieren kein Problem, sage ich, von bestimmten Kreis an die Türen der Kanzleien geschrieben, wenn es um kürzere Arbeitszeiten kommt oder verringert oder Fehlfunktionen der öffentlichen Dienstleistungen für die Branche in einem mehr oder weniger auf der Hand stehen. Aus unserer Sicht deshalb müssen wir immer zwischen der strengen Verfahrensschießen und Schießen in Gerichtsgebäuden, die im Prinzip bleiben, öffentliche Ämter von den öffentlichen und nicht-militärischen Bereichen oder relevante Intelligenz oder Geheimnis besucht zu unterscheiden Es war, so zu sprechen. Andernfalls laufen wir Gefahr, die Schaffung eines "freien Zone" auf dem Gebiet der öffentlichen Dienst, wo es unmöglich journalistische blitz sein, wie die jüngste einer im Museum in Rom, EUR, die Phänomene der erweiterten Störungen und Fehlzeiten zu identifizieren geholfen, und das ließ den letzten zu haben regulatorischen Veränderungen durch den Minister Marianna Madia angemessen Aufforderung Entlassungen und Aussetzung von der Arbeit für diese extremsten Fällen zu gestatten. Daher, da die Gerichtsgebäuden, um immer als öffentliche Orte zu verstehen und für die Öffentlichkeit zugänglich ist und dass Strafverfahren sind öffentlich und für das Recht auf Informationen aus der Anhörung der Bühne und seit dem Französisch Revolution, im Gegensatz zu zivilen und dall'amministrativo , und außer in Fällen von Strafverfahren hinter verschlossenen Türen, für die Präsidentschafts Bestimmungen (zum Beispiel, um Texte und Geschädigten in Sexualdelikten, ihr Image zu schützen, die Vertraulichkeit, die einen besonderen Schutz für die Art des Verbrechens oder in einigen Fällen falsche erfordert , um es von der Offenlegung bestimmter Methoden säumig potenziell schädlichen in jedem Detail, auf das Vorhandensein von Minderjährigen zu verhindern, geschützt werden, etc.), müssen Sie Genehmigung im Voraus zu erhalten, nach dem, was hat die Geschäftsordnung, denn die Sonne zu audiovideoriprese Prozesse, da gibt es ein Gesetz, das in der Regel verbietet Fotografien oder audiovideoriprese von Aktivitäten, die auf einem öffentlichen Platz zu nehmen oder auch für das Publikum geöffnet, außer kreisförmig oder Rechtsakte der einzelnen Gerichtsgebäude, die Legitimität der jedoch muss vagliarsi aufmerksam, dass es berührt nicht oder zu den Bestimmungen des Allgemeinen und insbesondere mit der Verfassung im Widerspruch zum Recht auf zu drucken, Nachrichten und Informationen und die anderen Gesetze der Republik, nicht in der Lage, neu zu erstellen, im Prinzip, das Geheimnis der mittelalterlichen Inquisitionsprozess, dh Schatten von Kameras und Journalisten in voller einundzwanzigsten Jahrhunderts, noch "Freizonen" von journalistischen Kontrollen sowie der Minister, Fehlzeiten und Störungen verschiedenster Art, aus den Dateien in den Gängen geworfen und ausgesetzt ", um der Öffentlichkeit den Glauben" so zu sprechen. Wie von der Strafprozessordnung, kommentierte belegt durch Giardia und Spangher, Ausgaben IPSOA, pag.8671, dritte Band bearbeitet, in den Kommentaren all'art.147 den geltenden Vorschriften, die genau ist die Bestimmung, die Genehmigung für Probe audiovideoriprese erlaubt gibt es eine Tendenz traditionellen "nahezu konstant, da die Verwendung von Tonbandgeräten und Kameras über dem fotografischen Werkzeug." Dies könnte seltsam für den Uneingeweihten klingen, aber wegen der Flasch, die traditionell können sie für den Betrieb der Kameras, die Lärm machen konnte verbunden werden, blenden und desorientieren Betreiber, Zeugen und andere Personen und die Notwendigkeit von Rechtsvorschriften zum Schutz der herrschenden ' ein Verfahrens als dell'art.147 Verhältnis. Um einen plötzlichen genauer gesagt in irgendeiner Entscheidung in der Sache gibt es sogar "eine radikale Verbot der Aufnahme Verfahrens Kamera auf der Annahme, dass es ein Störfaktor, ohne sie zu Modus wesentlich für die Ausübung der Pressefreiheit, da der Fotografie" und intermittierende, "würden den friedlichen Verlauf der Anhörung (Milan Court of 27/10/1993 Wenn Cusani, unveröffentlicht) zu untergraben. Zwar müssen wir hinzufügen, dass die aktuelle Technik und die bestehenden Instrumente scheinen zu durchlaufen haben, etwa, bestimmte Fragen, die noch zu der Zeit der Leitung von Fällen durch den Kodex gemeldet Strom waren kommentierte Spangher, denken Sie an die moderne iPhone und Tablet. Sobald jedoch die Verfahrens audiovideoriprese haben unter dell'art.147 disp.att zugelassen., Zeugen, Sachverständige usw. die nicht wollen, um direkt in das Gesicht abgestuft werden aus Datenschutzgründen müssen vorher zeigen, und richten ihre Weigerung, denn wenn wir getroffen werden, sollte die Rückgewinnung als legitim angesehen werden, wie von der I. Zivilsenat des Obersten Gerichtshofs mit Beschluss Nr 9249 von erklärt 25/06/2002 (online verfügbar http://www.legge-e-giustizia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2170&Itemid=143). Beachten Sie, dass audiovisuelle Berichterstattung über den Strafprozess unter dell'art.147 disp.att. (D.Lg. No. 271 von 1989.07.28) und ihre Offenlegung ist vor allem auf der Grundlage der Parteien (Anklage und Verteidigung) durchgeführt, wenn eine der Parteien nicht einverstanden, auch wenn der Prozess von öffentlichem Interesse für die Freiheit der Presse, es wäre in der Presse sein offenlegungspflichtigen Sie, aber durch Artikel und gewöhnlichen Druck, es sei denn, der Präsident nicht das Interesse an den Dreharbeiten, in diesem Fall, als eine soziale Anliegen besonders relevant für die Erkenntnis der Studie glauben. Betrachten wir jedoch die Zwischenlösung, um die Gesichter derer, die nicht beabsichtigen, vor Gericht getroffen werden, um die Privatsphäre des Bildes verdunkeln, als eine Lösung zum Schutz, so weit wie möglich, das Recht. Diese Probleme und Einschränkungen, die sich aus der Abwägung der verschiedenen Interessen in der Norm beteiligt, weil, wie der Kodex von Giardia und Spangher, pag.8665 kommentiert erklärte: "Die Regulierung der audiovisuellen Berichterstattung über die Anhörungen unterliegt Gegenkräfte: die Garantie der Pressefreiheit und dem Schutz der individuellen Persönlichkeit, die wiederum sind nichts anderes als die Umsetzung auf dem Boden eines Verfahrens irreduziblen Kontrast zwischen öffentlichen und privaten. Der Gesetzgeber daher die schwierige Aufgabe, eine Annäherung der widerstreitenden Interessen, erwägen, in ihren gegenseitigen Beziehungen, Werte jeweils für sich schutzwürdig. Auf der einen Seite ist das Interesse an der Pressefreiheit (das Recht, informiert zu werden und zu informieren), die un'estrinsecazione der Ausdruck des Gedankens dar, von denen Art.21 Const. Welche bietet Verfassungs Abdeckung, um den Einsatz von allen diese Instrumente sind funktional auf eine ausführlichere Informationen über die Registrierung von Tönen oder von Bildern mit der Verwendung dell'audioripresa, Fotografie, Kamera (Valentini), und daneben, das Prinzip der Öffentlichkeit Audience (art.471 CPP), sofort fällig zu den Bestimmungen der Verfassung dell'art.101: in einem demokratischen System, das die Souveränität des Volkes und in der Gerechtigkeit gewährleistet, wird im Namen des Volkes verwaltet, muss es Überwachungsmechanismen über Wege zu sein Ausübung der Gerichtsbarkeit (Verfassungsgericht Nr 12/1971, Fagg, Valentini.) .Dall'altra Teil werden die Werte mit Bezug auf einige wichtige Vorrechte des einzelnen verbunden: insbesondere Ehre und riservatezza.Un Konflikt, kurz gesagt, zwischen Werbung "vermittelt" (Chiavario, Voena), "Linse" zwischen dem Verfahrens Aktivität und der Nutzergemeinschaft eingefügt ist, mit seinem Potenzial schädlich erraten das "Management" des Unternehmens durch Verfahrens "technisch starke Spieler" des Prozesses selbst betrieben (Of Clare) und Datenschutz, einschließlich des Schutzes von diesem besonderen Profil der Vertraulichkeit, die das rechte Bild ist. "So, wie das Sprichwort Valentini", auch wenn in den Keller der regulatorischen Bestimmungen, Artikel verwiesen. 147 ist weit davon entfernt, in der Regel aus "Detail" beschrieben, ist in dieser Hinsicht für die Bequemlichkeit, ist der vollständige Text dieser Bestimmung: "Für die Zwecke der Ausübung der Freiheit der Presse, im Auftrag der Richter, wenn die Parteien zu ermöglichen, können alle oder einen Teil der Dreharbeiten, und audiovisuellen Aufnahmegerät oder der Rundfunk- und Fernseh der Studie zu genehmigen, sofern kein Vorurteil jedoch zu dem friedlichen und reibungslosen Ablauf der Verhandlung oder Entscheidung. Die Ermächtigung kann ohne die Zustimmung der Parteien gegeben werden, wenn es ein gesellschaftliches Interesse besonders relevant für die Erkenntnis der Studie. Auch wenn es die Wiederaufnahme oder Übertragung in Übereinstimmung mit den Absätzen 1 und 2 ermächtigt, dem Präsidenten verbietet die Aufnahme von Parteien, Zeugen, Sachverständige, Sachverständige, Dolmetscher und alle anderen Personen, die vorhanden sein sollten, wenn die gleiche wird nicht zulassen, oder das Recht macht divieto.Non kann in jedem Fall die Dreharbeiten oder Ausstrahlung von Debatten, die hinter verschlossenen Türen im Einklang mit Artikel 472, Absatz 1, 2 und 4 des Kodex erlaubt sein. ". Es sollte schließlich der Auffassung, dass, wenn das Gesetz erlaubt es, für den Schutz der verfassungsmäßigen Werte, die audiovideoriprese von Strafsachen, obwohl im Prinzip auf der Grundlage der Zustimmung der Parteien und Zinsinformationen und garantiert in jedem Fall werden die der Pressefreiheit am Strafprozess in öffentlicher Sitzung, jede Kreis oder Vorschriften, die am Ende das Verbot von "geschlossen" oder sogar "die Nutzung von Mobiltelefonen", nicht vor Gericht oder vor Gericht Aktivitäten im Ort, aber die Anwesenheit von Financo oder ein Kaufmann bei dem Gerichtshof und vielleicht auch ohne den Einsatz von Klingeltönen und dergleichen, am Ende der Suche eher wie Vorschriften sind schwer zu verstehen, oder dass möglicherweise am Ende schützende Abdeckung Fehlzeiten, Ineffizienz, Missbrauch und anderen Fällen der gerichtlichen Fehlverhalten usw. eher als Instrumente zum Schutz der besten Interessen der Fall, oder, um das reibungslose Funktionieren der Justiz, im weiten Sinne zu verstehen und daher wäre es wünschenswert, der Minister und parlamentarischen Kontrolle sowohl auf der Pflicht Garantie für die Freiheit der Presse, sowie die Arbeit der Gerichte und Unternehmer der Branche als Ganzes, und sowohl auf den Inhalt und die Anwendung von Instrumenten des abgeleiteten Rechts, einschließlich Verordnungen und Satzungen. Zusammenfassend ist das, was vermieden werden, in jedem Fall ist die Schöpfung, über ein Netzwerk von kreisförmigen oder auch einfach der Praxis nicht den verfassungsrechtlichen Werte, eine Art privilegierte Gesetzgebung des Sektors zu respektieren, denen Arbeitskräfte, jedes Auftrags und in der Lage, vor allem der Sicherheit und des Rechts Sektoren am Ende das Gefühl immun gegen Kontrollen auch immer, da dies eine diskriminierende Situation zu schaffen, im Vergleich zu anderen Bereichen des öffentlichen Dienstes, die Schaffung einer Art des Arbeitsrechts sektorale in den Bereichen, in denen Missbräuche unterscheiden können die am häufigsten zu sein, für die Art der Aufgaben, bedeckt, und in der die Öffentlichkeit sozial relevante Interessen und von größter Bedeutung, zu wissen, wie es funktioniert und ob es korrekt funktioniert.

2 commenti:

  1. Il problema dei palazzi di giustizia come "case o palazzi di vetro" torna ad essere sentito come un problema diffuso e prioritario... http://www.foggiatoday.it/cronaca/preentazione-sito-internet-procura-foggia.html

    RispondiElimina
  2. Se ci si riflette attentamente il fatto che il giudice possa autorizzare le audiovideoriprese,ai sensi dell'art.147 disp.att. C.P.P., anche passando sopra al consenso delle parti,se vi è n interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza dello stesso da parte dell'opinione pubblica, deve indurre a ritenere che i diritti di cronaca e diffusione del pensiero,nell'economia di tale norma, vengono ritenuti valori costituzionali prevalenti, in definitiva, sulla privacy,ecc. ed equiparati al valore costituzionale dell'amministrazione della giustizia, dal momento che l'altro valore prevalente è il sereno e regolare svolgimento del dibattimento processuale.Wenn Sie es sorgfältig spiegelt die Tatsache wider, dass der Richter kann den audiovideoriprese unter dell'art.147 disp.att genehmigen. CPP, auch über Weitergabe an die Zustimmung der Parteien, wenn es keine gesellschaftliche Interesse besonders relevant für das Wissen der gleichen von der Öffentlichkeit sollte zu der Schlussfolgerung führen, dass die Rechte der Presse und Verbreitung von Gedanken, in der Wirtschaft der genannten Bestimmung, sie gelten als verfassungsmäßigen Werte verbreitet, letztlich, Datenschutz usw. und entspricht dem verfassungsrechtlichen Status der Justizverwaltung, da der andere Wert ist der herrschenden friedlichen und reibungslosen Ablauf der mündlichen Verhandlung Verhandlung.

    RispondiElimina

KANZLERIN