Dobbiamo assolutamente evitare che si diffonda o persista la prassi
investigativa di chiamare a sommarie informazioni testimoniali l’indagato,
poiché il salto di qualità da un modello inquisitorio ad un modello di tipo
accusatorio, quale quello indicato dal Codice di Procedura penale del 1989,anche
detto Codice Pisapia-Vassalli, si realizza fin dalla fase delle indagini
preliminari e si nota proprio da questi aspetti procedurali che denotano un
cambiamento di mentalità. Chi scrive non è garantista, nel senso convenzionale
del termine, tuttavìa riteniamo che la riforma della procedura non potrà dirsi
compiuta e orientata in senso costituzionale ed europeo (il principio del giusto
processo introdotto all’art.111 Cost. con Legge costituzionale n°2 del
23/11/1999 che deve essere garantito, per quanto possibile,fin dalla fase
preparatoria delle indagini preliminari), se non si elimineranno anche quei
fenomeni che rischiano di rivelarsi elusivi del rispetto della distinzione dei
ruoli (indagato o testimone) e, in ultima analisi, delle garanzìe fondamentali
della correttezza procedurale e dei diritti costituzionali (il diritto di difesa
e il diritto al giusto processo rientrano tra i diritti inviolabili dell’uomo di
cui all’art.2 della Costituzione).
Infine gli organi inquirenti (Polizia Giudiziaria e Pubblici Ministeri),
adeguandosi alla mentalità accusatoria del codice vigente, evitando di
“equivocare” sulla qualità di teste o indagato del soggetto escusso, oltre ad
evitare la sanzione processuale dell’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese
dall’indagato sancita dall’art.63,comma 2, C.P.P., potranno dimostrare di aver
acquisito metodi di indagine moderni e scevri da ogni tentazione di ricaduta
nella mentalità inquisitoria che individuava, tradizionalmente, nella
confessione la “regina delle prove”, senza troppo preoccuparsi delle metodiche
con cui si fosse pervenuti a tale risultato (in passato pensiamo alla tortura e
agli scritti di Pietro Verri e di Cesare Beccaria proprio su tali argomenti).
Storicamente la differenza tra sommarie informazioni e interrogatorio consiste
infatti, tecnicamente, nella necessaria presenza del difensore
all’interrogatorio e nel fatto che la persona escussa sia da considerarsi
rispettivamente persona informata sui fatti (in dibattimento testimone) o
l’indagato, cioè colui a carico del quale si sta articolando il procedimento
penale per la raccolta di elementi probatori utili e sufficienti a sostenere
l’accusa in vista di un eventuale processo. Dunque, se l’inquirente, equivocando
sulla qualità del soggetto, sia pur nella fase di indagine in cui tutto è
ancora,spesso, “magmatico e confuso” (ma non sempre!), lo chiami a sommarie
informazioni,anziché ad interrogatorio(ai sensi degli artt.64-65 C.P.P.), è
chiaro che finisce per lederne i diritti e le garanzie processuali relative alla
sua posizione, in primis perché gli si racconterà che “l’avvocato non è
necessario” o addirittura che “l’avvocato non è previsto per le sommarie
informazioni!” ed in secondo luogo perché la persona escussa,come teste, si
vedrà negato potenzialmente e talora anche con qualche rischio,magari più
immaginario che effettivo (se trattasi di indagato e non di teste),pensiamo al
concetto di reticenza, il suo diritto al silenzio,a non collaborare per
autoaccusarsi o comunque a non rispondere a certe domande da cui potrebbe
derivare una sua incriminazione o diretta responsabilità. Avrebbe detto Sun Tzu:
“Tutta la guerra si basa sull’inganno” e l’inquirente che facesse questo, ben
sapendo che trattasi di indagato e non di persona informata sui fatti, avrebbe
basato i suoi risultati investigativi su un residuo del sistema inquisitorio,
non più ammissibile per l’art.63,comma 2, C.P.P., e quindi su un “sottile
inganno”, volto a spogliare l’indagato delle maggiori garanzie predisposte dal
codice,fin dalla fase di indagine, per la sua peculiare posizione
processuale,così utilizzando una sorta di “coazione a rispondere” determinata
dal metus, dal timore che la persona non esperta di leggi o presa di
sorpresa,spesso anche con metodi discutibili (raggiungendola telefonicamente e
poi ingenerando o sfruttando l’impressione dell’urgenza: “Lei deve recarsi
subìto in caserma”, “urge la sua presenza”,ecc.), e dovendosi ritenere tutto ciò
finalizzato ad ottenere, sempre e comunque, dichiarazioni autoindizianti
(ritorna lo schema della confessione che serviva alla Santa Inquisizione anche
per la prova di aver raggiunto il pentimento e l’intima persuasione del foro
interno dell’inquisito sulla sua colpevolezza o la riconciliazione con Dio
attraverso la confessione, il pentimento e l’espiazione)! Vi è anche da dire che
chi utilizza certi sistemi,spesso, finisce col dare un’impressione complessiva
dell’autorità poco autorevole, specie tra gli addetti ai lavori, poiché chi sa
svolgere con capacità il proprio lavoro investigativo, non ha bisogno di
ricorrere al fraintendimento o all’equivoco, e quindi di costruire certi
risultati sull’errore, sia pure di metodo! Alle volte bastano due o tre domande,
ben poste (si pensi alla battuta dell’Ispettore Mangani sulle “due tre domandine
alla maniera sua, ed è cotto”,nel noto film di Elio Petri: “Indagine su un
cittadino al di sopra di ogni sospetto”), anche alla presenza dell’avvocato
difensore, per costringere l’indagato a “vuotare il sacco” o ad “avvalersi della
facoltà di non rispondere” che, per un buon P.M., corroborato da altri elementi,
può essere comunque un comportamento valutabile per la formazione del proprio
convincimento ed, in ultima analisi, ai fini del rinvìo a giudizio,specie quando
l’indagato inizialmente dichiari di voler rispondere all’interrogatorio e magari
risponda su tutto, tranne che su quelle due o tre domande specifiche e
pertinenti(sulla formazione del libero convincimento sulla base del silenzio
come “mero riscontro obiettivo” vedasi Cassazione penale Sezione quarta
28/3/1996,n°3241 C.E.D. 204546). Vi è un solo caso in cui la Polizia
Giudiziaria, ai sensi dell’art.350,comma 5, C.P.P. può assumere sommarie
informazioni, anche senza la presenza del difensore, che, per certi versi è una
situazione assimilabile a quella della flagranza di reato,ai fini dell’arresto,
vale a dire nell’immediatezza del fatto o direttamente sul luogo del fatto, cioè
in una fase, per lo più, di primo intervento (questa sì contraddistinta da
oggettiva urgenza: il primo accesso sulla scena del delitto è quello che
raccoglie spesso i reperti probatori più importanti e genuini), quando il
soggetto,per quanto indagato, potenzialmente o in concreto, non si sia ancora
allontanato dal luogo del delitto e non sia trascorso un lasso di tempo
rilevante da non far più ritenere operante il requisito dell’immediatezza.
Diversamente la Polizia Giudiziaria assumerebbe le sommarie informazioni nei
confronti della persona su cui vengono svolte indagini nelle modalità stabilite
dall’art.64 C.P.P.,cioè per l’interrogatorio (con la presenza del difensore e
invitando il soggetto a nominarlo ovvero, in mancanza provvedendo alla nomina di
un difensore d’ufficio e informandolo preventivamente della facoltà di non
rispondere alle domande,che in caso di risposte, quest’ultime potranno essere
utilizzate contro di lui e che se renderà dichiarazioni su responsabilità di
terzi potrà assumere l’ufficio di testimone e garantendo,sempre,la piena libertà
morale del soggetto interrogato). In pratica, da un punto di vista tecnico, il
codice, all’art.350, utilizza il termine sommarie informazioni, ma, circa le
garanzìe e modalità, se si eccettua la situazione di “flagranza o quasi
flagranza” del comma 5, sta parlando,in buona sostanza,delle modalità
dell’interrogatorio almeno per la persona sottoposta a indagini. Diversa è la
situazione della persona in stato di arresto o fermo,a norma dell’art.384
C.P.P., perché in questo caso il compito della P.G. sarebbe quello di mettere il
soggetto direttamente a disposizione dell’A.G., affinchè sia quest’ultima ad
occuparsi dell’interrogatorio nelle forme di rito,quindi anche alla presenza del
difensore, e alla eventuale convalida dell’arresto o del fermo. In una certa
qual misura quindi l’”equivoco” è creato,proprio a livello lessicale, ab
origine, dalla lettera dell’art.350 C.P.P.(in rubrica intitolato: “Sommarie
informazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte indagini”).
Un’ambiguità lessicale che continua a generare equivoci, fraintendimenti, talora
“forzature” ermeneutiche e procedurali. Bisogna, in ogni caso, aver chiaro,a
tutte le latitudini, che il principio: “Nemo tenetur se detegere”, traducibile,
come scrive Oliviero Mazza (Procedura penale,Giappichelli editore,
Torino,2010,pag.110 e seguenti), “con l’affermazione per cui nessuno può essere
costretto ad autoaccusarsi”, rappresenta un principio generale
dell’ordinamento,non circoscritto al solo indagato e diretta espressione dei
principi costituzionali del diritto inviolabile di difesa ed ancor più della
presunzione di non colpevolezza (art.27,comma 2, Cost.), poiché è l’accusa a
dover provare l’ipotesi accusatoria e non la difesa a dover collaborare con la
stessa arrivando ad autoaccusarsi (in questo senso Mazza parla anche di libertà
morale nell’autodifesa dell’indagato e parla correttamente di “autodifesa”,
poiché la scelta di confessare o meno prescinde dal ruolo stesso della difesa
tecnica e compete esclusivamente all’indagato o imputato e alla sua coscienza!).
Quindi, indipendentemente dal fatto che si venga sentiti a s.i.t. (sommarie
informazioni testimoniali) o ad interrogatorio o “sommarie informazioni”
dell’indagato, alla presenza o meno del difensore,ecc., sempre si dovrà tener
presente quanto di seguito esposto con le parole di Oliviero Mazza nel recente
trattato di Procedura penale destinato a diventare una pietra miliare: “Per
quanto riguarda le indagini preliminari, a fronte dell’iniziativa del Pubblico
Ministero, l’indagato ha solo la possibilità di non rispondere alle singole
domande,” (eccettuata quella sulle generalità cui si deve sempre rispondere e in
modo veritiero,stante l’art.651 C.P., domanda che, in genere, viene posta per
prima in ogni verbale) “ovvero di trincerarsi dietro un silenzio totale che
sfocia nel rifiuto complessivo del dialogo con l’interrogante. L’inquisito, pur
potendo vanificare l’utilità probatoria dell’interrogatorio attraverso la
recusatio respondendi integrale, non può invece avvalersi della più ampia
facoltà di impedire lo stesso instaurarsi dell’atto processuale deciso
dall’autorità procedente. Quest’ultima facoltà è invece riconosciuta in sede di
esame dibattimentale alla cui assunzione si procede solo per scelta
dell’imputato.”,non dimentichiamo, peraltro che, in alcuni casi, ad esempio
vedasi all’esito dell’avviso conclusione indagini ex art.415bis C.P.P.,
l’interrogatorio potrebbe essere richiesto dallo stesso indagato per fornire la
sua versione dei fatti, cioè per chiarire agli inquirenti la sua posizione e che
alcune riforme successive all’89 hanno contribuito a creare sempre di più l’idea
dell’interrogatorio come mezzo a difesa e a garanzìa dell’indagato stesso che
non viceversa. Tuttavìa è utile conoscere le garanzìe procedurali, specie per le
ipotesi in cui l’interrogatorio non sia stato richiesto dal diretto interessato.
In ogni caso, come dicevamo prima, il principio “Nemo tenetur se detegere” ha
un’estensione non circoscritta al solo indagato e sul punto Oliviero Mazza
spiega: “A chiunque non rivesta la qualità di indagato o di imputato, in
occasione del compimento di un atto processuale, è riconosciuta la garanzia di
non essere costretto a fornire risposte che potrebbero aprire la via alla
propria incriminazione. Trattandosi di una previsione di ordine generale, sul
piano teorico è chiaro che la stessa guarentigia spetti pure alla persona già
sottoposta a procedimento penale quando le domande rivoltegli vertano su
addebiti ulteriori rispetto a quelli contestati. L’art.63,comma 1,C.P.P. amplia
la garanzìa contro le autoincriminazioni, prevedendo che, quando dinanzi
all’autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria una persona non imputata o
non indagata, e quindi non solo chi ha assunto la veste formale di testimone, ma
anche, ad esempio le persone informate sui fatti” (ricordiamo che il termine
testimone si usa più propriamente per la fase processuale-dibattimentale, mentre
persona informata sui fatti è un termine più utilizzato per la fase di indagine)
“renda dichiarazioni dalle quali emergano indizi di reità a suo carico,
l’autorità procedente ne debba interrompere l’esame, avvertendo che a seguito di
tali dichiarazioni potranno essere svolte indagini.” (a suo carico,cioè che
formalmente è passato da persona informata sui fatti ad indagato e che quindi si
potrà continuare ad esaminarlo,ma solo alla presenza di un difensore e con le
garanzie proprie dell’indagato) “Le dichiarazioni indizianti precedenti
l’avvertimento non possono, tuttavìa, essere utilizzate a carico di chi le ha
rese.”. Più controversa è invece l’ipotizzabilità di un vero e proprio “diritto
di mentire” della persona sottoposta a indagini. Premesso che il teste terzo ha
l’obbligo di dire la verità anche in sede di sommarie informazioni testimoniali
(vedasi il delitto previsto e punito dall’art.371bis C.P. rubricato come false
informazioni al Pubblico Ministero, poiché è questi che delega le s.i.t. o
comunque cui sono destinati i verbali di s.i.t. nella sua qualità di titolare
dell’indagine preliminare), si riconosce, in linea di principio, anche la
possibilità che l’indagato possa non dire quanto a sua conoscenza o non dire
esattamente tutto ovvero come espressamente dichiara la sentenza n°179 del 1994
della Corte Costituzionale: “L’imputato non solo gode della facoltà di non
rispondere, ma non ha nemmeno l’obbligo di dire la verità” e, sotto questo
profilo,come su molti altri, le posizioni dell’indagato(indagine) e
dell’imputato(processo, esercizio dell’azione penale) sono assimilate.
Chiaramente, però, come ha ribadito più volte la Cassazione penale, il
cosiddetto “diritto di mendacio” trova un limite preciso nelle false
affermazioni volte ad incolpare altre persone ingiustamente, che, ovviamente,
non sono consentite. Non dimentichiamo,del pari, che, ai sensi dell’art.63
C.P.P., l’inutilizzabilità erga omnes delle dichiarazioni rilasciate da chi, fin
dall’inizio, doveva essere sentito come indagato o imputato e che,invece, è
stato escusso a s.i.t., non colpisce le sole dichiarazioni che possono essere
utilizzate a favore del dichiarante medesimo ovvero quelle in cui egli si trova
in una posizione di estraneità ed assume la veste di testimone (ad esempio di
reati commessi da altri). Infine qualche consiglio pratico per chi si trovi ad
essere convocato per essere interrogato o sentito a sommarie informazioni, sulla
scorta di un altro grande testo ormai storico: “I Tuoi diritti” di Amedeo
Santosuosso,Hoepli editore,1988, e della nostra esperienza sul campo:
1) Se
sei stato convocato, la prima cosa da fare è consigliarti col tuo Avvocato e,se
questi lo ritenga consigliabile, farsi accompagnare.
2) Chiedi
innanzitutto(pag.63 I Tuoi diritti) se vieni sentito in qualità di indagato o di
teste (s.i.t.) e chiedi anche di precisarlo preliminarmente a verbale. Ricordati
che l’inquirente ha il dovere di verbalizzare fedelmente le tue dichiarazioni e
che il fatto di essere interrogato,anche come teste, non tange il tuo diritto a
conoscere la tua posizione processuale ed a che titolo vieni escusso, se come
teste o come indagato. Anzi, se ti accorgi che le domande tendono ad essere
suggestive o tendenziose (ambigue o a trabocchetto),chiedi di ribadire a verbale
se vieni sentito sempre in qualità di teste o di indagato.
3) Se l’inquirente
palesa la tua qualità di indagato,chiedi che, prima di qualsiasi domanda ti
siano contestate e comunque dette precisamente le cose di cui sei
accusato(pag.62 I Tuoi diritti). Tale presupposto è indefettibile per
l’esercizio del diritto costituzionale di difesa(art.24 Cost.).Infatti qualsiasi
persona deve poter sapere precisamente di che cosa è accusata per poter
esercitare il relativo diritto di difesa.
4) Valuta poi col tuo legale, se
vieni sentito come indagato, se avvalerti o meno della facoltà di non rispondere
in toto che,nella fase di indagine, alle volte, può essere consigliabile, perché
in realtà in quella fase tu non sai cosa veramente hanno in mano gli inquirenti
nei tuoi confronti. Infatti avrai accesso al fascicolo del P.M.,in linea di
principio, solo dopo l’avviso conclusione indagini. Ricorda che puoi sempre
rimandare le risposte ad un interrogatorio successivo e che potrai chiedere
direttamente tu col tuo legale di essere sentito ad interrogatorio con
un’istanza e in sede di memorie, entro i venti giorni dalla notifica dell’avviso
della conclusione delle indagini ex art.415 bis C.P.P. o,ad esempio, per i reati
di competenza del Giudice di Pace con richiesta di esame avanti al
G.d.P.
5) Se le domande che ti vengono poste sono generiche o indeterminate,
ricorda che devi essere essere interrogato su fatti determinati e pretendi
quindi che la domanda ti sia posta in modo preciso.
6) Attenzione alla
dicitura “dichiarazioni spontanee” sul verbale,specie se non hai chiesto tu di
rilasciare le dichiarazioni (pag.61,op. cit.).
7) Se vieni escusso come
indagato,ricorda che in fase di indagine, il Santosuosso dice talora: “E’ meglio
rispondere di meno che di più” e ricordati che hai anche la facoltà di non
rispondere, potrai sempre precisare più diffusamente negli interrogatori
successivi.
8) Se sai di aver commesso tu il reato per cui indagano, non
farti suggestionare dall’idea che puoi essere sentito come testimone, infatti
dice il Santosuosso che è possibile,alle volte, che: “ti dicano che che hai
l’obbligo di rispondere perché ti interrogano come testimone”. Pretendi anzi
l’arrivo del tuo avvocato, in questi casi, se l’hai nominato, o comunque
l’arrivo di un difensore (chi scrive riterrebbe interessanti addirittura dei
rilievi statistici da parte del Ministero di Giustizia sulla quantità di persone
che vengono arrestate nel fine settimana e,in particolare, di venerdì e sabato,
rispetto agli arresti del restante arco della settimana stessa, per comparare,
anche con interviste,magari, quanta gente ha passato il fine settimana al
carcere ed ha dovuto attendere fino al lunedì, magari per essere scarcerata in
sede di udienza di convalida o subito dopo l’interrogatorio avanti al
Giudice).
9) Rileggi attentamente il verbale prima di firmarlo e ricordati,
usiamo una battuta icastica, per indurvi a diffidare della leggerezza, che, in
alcuni casi, “potresti star firmando la tua condanna con le tue stesse mani”
(dichiarazioni autoindizianti). Considera anche che,alle volte, una parola al
posto di un’altra o persino la posizione di una virgola, può cambiare il senso
dell’intera frase!
Chi scrive rimane convinto del fatto che il futuro della
procedura penale debba partire da un vasto patrimonio culturale e dalla
specializzazione universitaria degli inquirenti che, per il tenore degli errori
che possono commettere, dovrebbero sempre dimostrare un livello di preparazione
mediamente superiore a quello degli avvocati, cosa che purtroppo,spesso, non
corrisponde ancora alla realtà dei fatti e che tali inquirenti debbano essere
scientificamente attrezzati ad un’autentica cultura della ricerca della prova,
senza bisogno di dover mai cadere nella cosiddetta “commedia degli equivoci” o
nello “scambio dei ruoli” delle persone esaminate anche nella fase di indagine.
Riteniamo infine che,in alcuni casi, il C.S.M. e le Procure Generali debbano
attivarsi,anche nei confronti dei rappresentanti della Polizia Giudiziaria e
P.M. incorsi nella violazione del principio dell’art.63, comma 2, C.P.P., specie
laddove la qualità di indagato era ben chiara e delineata fin dall’inizio nel
soggetto escusso, per le sanzioni disciplinari del caso, al di là della sanzione
processuale dell’inutilizzabilità delle dichiarazioni verbalizzate che dovrebbe
sistematicamente applicare il Giudice con contestuale segnalazione agli organi
dotati di potestà disciplinare per quanto di competenza.
Wir
müssen unbedingt verhindern, dass es die Verbreitung oder anhaltende Praxis des
investigativen Informationen zusammengefasst, die Zeugen und den Verdächtigen zu
nennen, weil der Sprung von einer inquisitorischen Modell zu einem Modell des
kontradiktorischen, wie die von der Strafprozessordnung 1989 angegeben, auch
bekannt als Kodex-Pisapia
Vassalli, erfolgt in der Phase der Voruntersuchung und man merkt von diesen
verfahrensrechtlichen Aspekte, die eine Änderung in der Mentalität bezeichnen.
Der
Schriftsteller ist nicht garantista im herkömmlichen Sinne des Wortes, aber wir
glauben, dass die Reform des Verfahrens nicht gilt fertig orientiert und
Verfassungs-und europäischer Ebene (der Grundsatz eines fairen Verfahrens in §
.111 der Verfassung mit dem Verfassungsgesetz Nr. 2 eingeführt werden
23/11/1999
von denen muss so weit wie möglich gewährleistet werden kann, aus der
Vorbereitungsphase der Voruntersuchung), wenn man nicht auch die Beseitigung der
Phänomene, die sich als schwer Respekt für die Trennung von Rollen (Verdächtige
oder Zeugen) kann, und in Letztlich
sind die grundlegenden Garantien des fairen Verfahrens und verfassungsmäßigen
Rechte (das Recht auf Verteidigung und das Recht auf ein faires Verfahren
gehören zu den grundlegenden Menschenrechte nach Artikel 2 der
Verfassung).
Und
schließlich sollte die Ermittlungsbehörden (Kriminalpolizei und Staatsanwälte),
die Anpassung an die kontradiktorische Denkweise der aktuelle Kodex und
"Missverständnis" auf als Zeuge oder vermuten, suchen Bezahlung des Subjekts,
sowie Vermeidung der Strafe Studie dell'inutilizzabilità der Aussagen des
Verdächtigen gemacht verankert
in Artikel .63, wird Absatz 2, CPP, nachweisen können, dass sie moderne Methoden
der Untersuchung erworben und frei von jeglicher Versuchung zum Rückfall in die
Denkweise, dass inquisitorial identifiziert, die traditionell in der Beichte die
"Königin der Beweise", ohne sich Sorgen zu viel über die Methoden ,
mit dem er an diesem Ergebnis (in der Vergangenheit denken wir an die Folter und
den Schriften von Pietro Verri und Cesare Beccaria eigenen zu diesen Themen)
angekommen. Historisch
gesehen ist der Unterschied zwischen zusammenfassende Informationen und Fragen
in der Tat ist, technisch gesehen, die notwendige Anwesenheit des Verteidigers
Verhör und der Tatsache, dass die Person angesehen wird, um jeweils in Person
des Sachverhalts (Zeuge vor Gericht) oder des Verdächtigen informiert genannt
werden, dh die eine übertragene von
denen die Artikulation der Strafverfahren wegen der Sammlung von nützlichen und
genügend Beweise für die Anklage in Hinblick auf eine mögliche Prüfung
unterstützen. Also,
wenn der Prüfer, Unverständnis über die Qualität des Subjekts, wenn auch in der
Untersuchungsphase, wo alles ist immer noch oft die "magmatischen und verwirrt"
(aber nicht immer!), Rufen Sie ihn an zusammenfassende Informationen, anstatt
Verhör (zu unter
artt.64 CPP-65), ist es klar, dass landet Beschädigung ihrer Rechte und
Verfahrensgarantien in Bezug auf seine Lage, vor allem, weil sie sagen, dass
"der Rechtsanwalt nicht notwendig ist" oder dass "der Anwalt nicht funktioniert
Zusammenfassung
zu Informationszwecken zur Verfügung gestellt ", und zweitens, weil der
Angerufene auf, als Zeuge, sehen Sie möglicherweise verweigert, und manchmal
sogar mit einem gewissen Risiko, vielleicht mehr gedachten als tatsächlich (und
nicht als Verdächtiger im Fall der Köpfe), denken wir an das Konzept
Zurückhaltung,
sein Recht zu schweigen, sich nicht selbst zu belasten oder sich in jedem Fall
kooperieren nicht auf bestimmte Fragen, die eine Ladung oder seiner direkten
Verantwortung führen könnten beantworten. Er
sagte Sun Tzu: und dem Prüfer, die dies taten "All Kriegsführung auf Täuschung
beruht", wohl wissend, dass diese nicht untersucht und die Person unterrichtet
der Tatsachen, es wird seine Forschungsergebnisse auf einem Überbleibsel der
inquisitorischen System stützen, nicht
mehr für die Kunst .63 Absatz 2, CPP, und klicken Sie dann auf eine "subtile
Verführung", um den Verdächtigen der wichtigsten Garantien durch den Code
bereit, vom Beginn der Untersuchung, aufgrund seiner besonderen
verfahrensrechtlichen Stellung zu berauben, so
mit einer Art von "Zwang zur Antwort" von metus bestimmt Angst, dass die Person
nicht ein Experte in Gesetz oder überrumpelt, oft mit fragwürdigen Methoden
(Telefon und dann aufholen oder unter Ausnutzung einer drohenden den Eindruck
von Dringlichkeit: "Du gelitten
müssen zur Polizei gehen "," fordere seine Anwesenheit ", etc..), und dass
alles, was sucht zu allen Zeiten, zu belasten (denken gibt das Schema der
Beichte, die Heilige Inquisition für Hinweise darauf, dass sie gedient haben
erreicht
Reue und die intime Überzeugung des inneren Lochs dell'inquisito über seine
Schuld oder Versöhnung mit Gott durch die Beichte, Buße und Sühne)! Es
ist auch zu sagen, dass diejenigen, die bestimmte Systeme verwenden oft landet
geben einen umfassenden Eindruck von der Behörde nicht maßgebend, vor allem
unter den Insidern, denn wer weiß, wie man mit Ihrer Fähigkeit Detektivarbeit zu
spielen, braucht nicht zu greifen Missverständnis
oder Missverständnisse, und dann zu bauen bestimmte Ergebnisse über den Fehler,
wenn auch Methode! Manchmal
dauert es zwei oder drei Fragen, gut platziert (man denke an den Witz des
Inspector Mangani auf "zwei oder drei kleine Fragen wie er es tat, und es wird
gekocht", in dem berühmten Film von Elio Petri: "Untersuchung eines Bürgers über
Verdacht
"), auch in Anwesenheit des Verteidigers, um den Verdächtigen zu zwingen,"
ausplaudern "oder" das Recht in Anspruch, nicht zu antworten ", die für eine
gute Uhr, durch andere Beweismittel bestätigt, kann es noch ein Verhalten sein
ausgewertet
für die Bildung der eigenen Meinung und letztlich für die Zwecke der Prüfung,
vor allem, wenn der Verdächtige zunächst die Absicht, Fragen zu beantworten und
vielleicht antworten auf alles, außer auf die zwei oder drei Fragen spezifisch
und relevant (auf
die Bildung freier Überzeugung auf der Grundlage des Schweigens als "bloße
objektive Rückmeldung" Criminal Cassation siehe Abschnitt Vier 1996.03.28, Nr.
3241 204546 CED). Es
gibt nur einen Fall, in dem die Kriminalpolizei nach Art. .350, Absatz 5, CPP
können
zusammenfassende Informationen zu nehmen, auch ohne die Anwesenheit eines
Rechtsbeistands, dass in gewisser Weise ist es eine Situation ist vergleichbar
mit der Handlung, der Zweck der Verhaftung, dh die Unmittelbarkeit der Tat oder
direkt am Ort des Geschehens, das heißt, in
einem frühen Stadium, zum größten Teil, Ersthelfer (ja dieses Ziel durch
Dringlichkeit gekennzeichnet: der erste Zugang zum Tatort ist derjenige, der die
Exponate sammelt oft der wichtigste Beweismittel und echte), wenn das Thema,
soweit untersucht, oder potentiell in
der Praxis hat es noch nicht weg von der Szene des Verbrechens entfernt und hat
nicht eine erhebliche Menge an Zeit, um nicht das Gefühl aktiver das Erfordernis
der Unmittelbarkeit verbracht. Anders
als die Kriminalpolizei übernehmen die zusammenfassende Informationen für die
Person, auf denen die Untersuchungen in den Formen der .64 CPP gelegt, das
heißt, für die Abfrage (mit der Anwesenheit des Verteidigers und einladend das
Thema zu nennen, oder, falls die Bereitstellung für die durchgeführt werden
Ernennung
eines Verteidigers Büro und informiert im Voraus das Recht nicht auf Fragen, die
im Falle von Antworten, die letztere gegen ihn und die verwendet werden kann, zu
beantworten, wenn Sie Aussagen über Haftpflicht machen wird die Position von
Zeugen und Sicherstellung,
wieder interviewte der vollen moralischen Freiheit der Person). In
der Praxis, aus technischer Sicht, code, Kunst .350, verwendet den Begriff
zusammenfassende Informationen, aber, über die Garantien und Bedingungen, mit
Ausnahme der Situation der "flagranti flagranti oder fast", Absatz 5, ist
sprechen
im Wesentlichen vor, die Verhörmethoden zumindest für die zu untersuchenden
Person. Dies
steht im Gegensatz zu der Situation der Person unter Festnahme oder Haft, in
Übereinstimmung mit Artikel .384 CPP, weil in diesem Fall die Aufgabe des PG
wäre,
das Thema direkt zur Verfügung der AG setzen, so dass diese für die Pflege des
Verhörs in den Formen des Rituals zu nehmen, so dass selbst in Anwesenheit eines
Rechtsbeistands und die eventuelle Bestätigung der Festnahme oder die Festnahme
ist. Zu
einem gewissen Grad dann l '"Missverständnis" erstellt wird, gerade in der
lexikalischen Ebene, von Anfang an, aus dem Wortlaut von Artikel .350 CPP (in
Abschnitt "summarischen Hinrichtungen Informationen aus der Person, gegen die
Untersuchungen durchgeführt werden sollen"). Lexikalische
Mehrdeutigkeit, um Missverständnisse, Missverständnisse, manchmal "zwingen"
Hermeneutik und Verfahrensrecht weiterhin führen. Wir
müssen jedoch klar sein, auf allen Breitengraden, dass der Grundsatz: "Nemo
tenetur wenn detegere", übersetzt, Oliviero Mazza (Strafverfahren, Giappichelli
Verlag, Turin, 2010, S. 110 ff.) schreibt, " mit
der Aussage, dass niemand gezwungen werden kann zu belasten ", ist ein
allgemeiner Grundsatz des, nicht nur untersucht und direkter Ausdruck der
verfassungsrechtlichen Prinzipien der unverletzlichen Rechte der Verteidigung
und noch mehr von der Unschuldsvermutung begrenzt (Artikel 27 Absatz
2 der Verfassung), da es die Staatsanwaltschaft muss die Anklage und die
Verteidigung mit, um mit der gleichen kommenden belasten zu müssen (in diesem
Sinne Mazza spricht auch der moralischen Freiheit in Selbstverteidigung des
Verdächtigen und arbeiten beweisen fließend
in "Notwehr", da die Wahl zu bekennen oder nicht, ist unabhängig von der Rolle
der Wehrtechnik und ausschließlichen Verantwortung des Verdächtigen oder
Beschuldigten und seinem Gewissen!). So,
unabhängig von der Tatsache, dass er sich merklich sitzen (Zusammenfassung
Informationen von Zeugen) oder der Frage, oder "Zusammenfassende Informationen"
des Verdächtigen, das Vorhandensein oder Fehlen des Verteidigers, etc.., Sollten
Sie immer im Hinterkopf behalten, dass die Diskussion unter den Worten von
Oliviero Mazza vor kurzem in den Vertrag der Strafprozessordnung zu bestimmt
einen
Meilenstein: "Im Hinblick auf die Voruntersuchung, in das Gesicht der Initiative
der Staatsanwaltschaft, der Beschuldigte hat nur die Möglichkeit, nicht auf
einzelne Fragen zu beantworten", (außer dem, auf dem allgemeinen sollten Sie
immer zu beantworten und so wahrheitsgemäß,
die Kunst .651 CP, eine Frage, die in der Regel zuerst in den Minuten lang)
"oder hinter einer Stille, die in das Gesamtkonzept Ablehnung des Dialogs mit
den Fragesteller fließt verstecken gegeben. Das
untersuchte, obwohl es die Nützlichkeit von Beweisen durch Vernehmung recusatio
respondendi integraler untergraben könnte, kann es anstelle nutzen die
weitreichendsten Befugnisse, um den Beginn des Verfahrens entschieden von dem
Verfahren zu verhindern. Allerdings
ist ein solches Recht in der Prüfung zu hören auf der Annahme, dass wir nur
durch die Wahl des Angeklagten gehen anerkannt. "Vergessen wir nicht, jedoch,
dass in einigen Fällen, siehe zum Beispiel das Ergebnis der Auflistung Abschluss
Untersuchungen gem. 415bis
CPP, Verhör durch den Verdächtigen aufgefordert werden, seine Version der
Ereignisse, das heißt, bereitzustellen, um seine Position zu klären und den
Ermittlern, dass einige 89 aufeinander folgenden Reformen haben dazu
beigetragen, mehr und mehr zu schaffen die Idee der Abfrage bedeutet,
zu schützen und zu garantieren, den Verdächtigen selbst als umgekehrt.
Allerdings
ist es sinnvoll, die Verfahrensgarantien wissen, vor allem für Fälle, in denen
die Prüfung nicht durch die einzelnen angefordert wurde. In
jedem Fall, wie gesagt, der Grundsatz "Nemo tenetur wenn detegere" erstreckt
sich nicht nur auf die begrenzte untersucht und an dem Punkt, Oliviero Mazza
erklärt: "Für jeden, der nicht handeln in der Eigenschaft als Verdächtige oder
Beschuldigte, die im Zusammenhang mit dem Abschluss der ein
Plädoyer, wird erkannt, dass Garantie nicht gezwungen zu Antworten, die den Weg
für Selbstbelastung ebnen können vorsehen werden. Da
es sich um eine Vorhersage von allgemeiner Natur, in der Theorie ist es klar,
dass die gleiche Garantie bis zu der Person bereits gut verfolgt, wenn die
gestellten Fragen beziehen sich auf Beschwerden, die nicht bestritten.
Artikel .63 Absatz 1 der
Strafprozessordnung erweitert
die Garantie gegen autoincriminazioni, vorausgesetzt, dass, wenn vor Gericht
oder bei der Polizei oder nicht eine Person unter Untersuchung beschuldigt, und
daher nicht nur diejenigen, die die Rolle der formalen Zeugnis übernommen haben,
aber auch, zum Beispiel, die Menschen über die informiert Fakten
"(Sie erinnern sich, dass der Begriff genauer gesagt, um die
Erprobungsphase-trial Zeuge verwendet, während eine Person die Tatsachen
informiert ist ein Begriff, am häufigsten für die Untersuchung verwendet Phase)"
enthält Aussagen treffen, die Beweise der Schuld gegen ihn, l ' Behörde
sollten sie die Antragsprüfung einzustellen und warnte, dass als Folge dieser
Aussagen können untersucht werden. "(auf eigene Kosten, das heißt, die formell
von Person von Interesse zu vermuten, weitergegeben und dann können Sie auch
weiterhin zu erkunden, aber nur die
Anwesenheit eines Anwalts und mit den Garantien des Verdächtigen) "Die Aussagen
indizianti früher die Warnung kann jedoch nicht gegen diejenigen, die sie
gemacht werden.". Umstrittener
ist vielmehr die Frage eines potenziellen true "Recht zur Lüge" der zu
untersuchenden Person. Da
der dritte Zeuge die Pflicht, die Wahrheit auch in der Zusammenfassung von
Zeugen erzählen (siehe das Verbrechen vorgesehenen und bestraft durch Artikel
.371 CP als falsche Informationen an die Staatsanwaltschaft kategorisiert hat,
da es diese, dass die Delegierten sitzen oder sonst denen
es die Protokolle der Sit in seiner Eigenschaft als Inhaber der Voruntersuchung)
bestimmt wird erkannt, im Prinzip die Möglichkeit, dass der Verdächtige kann
nicht sagen, wie es weiß oder nicht genau sagen, wie alles, was ausdrücklich
erklärt ist Urteil
Nr. 179 1994 des Verfassungsgerichts: "Der Angeklagte genießt nicht nur das
Recht zu schweigen, aber er hat noch nicht einmal verpflichtet, die Wahrheit zu
sagen", und in dieser Hinsicht, wie in vielen anderen, die Positionen der '
Untersuchung
(Erhebung) und der Angeklagte (trial, Strafverfolgung) assimiliert werden.
Fest
steht jedoch, wie bereits mehrfach die Criminal Cassation betonte, das
sogenannte "Recht auf Lüge" ist eine genaue Grenze in falschen Behauptungen an
die Schuld anderen Menschen Unrecht gerichtet, die, natürlich, nicht zulässig
sind. Vergessen
Sie nicht, in ähnlicher Weise, dass nach Artikel .63 CPP, die Usability-erga
omnes der Aussagen von denen, die von Anfang an, war es, als Beschuldigter
gehört werden oder beschuldigte Person und das machte stattdessen wurde als
Zeuge vernommen zu sitzen ,
betrifft nicht nur die Aussagen, die verwendet werden, um Vorteile gegenüber den
Registranten selbst oder solche, in denen er sich in einer Position der
Entfremdung und nehmen die Form des Zeugnisses (wie Verbrechen von anderen
begangen) werden kann. Schließlich
sind einige praktische Tipps für diejenigen, die zum Verhör vorgeladen werden
oder gehört in zusammenfassende Informationen auf der Grundlage eines anderen
großen historischen Text jetzt "Ihre Rechte" von Amedeo Santosuosso, Hoepli
Verlag, 1988 und unsere Erfahrung auf dem Gebiet sind :1)
Wenn Sie angerufen worden sind, ist das erste, was zu tun, um Sie mit Ihrem
Anwalt beraten und, wenn er es ratsam hält, begleitet werden.2)
Stellen Sie zunächst (S.63 Deine Rechte), wenn Sie als Verdächtiger oder Zeuge
(SIT) bekommen zu hören, und haben auch deutlich in den Minuten vorher
angegeben. Denken
Sie daran, dass der Prüfer die Pflicht, getreu aufzeichnen Ihre Aussagen hat und
dass die Tatsache in Frage gestellt, auch als Zeuge, unberührt Ihr Recht auf
Ihre Position Titel des Falles kennen und kommen zur Zahlung zu suchen, ob als
Zeuge oder als Verdächtiger . In
der Tat, wenn Sie feststellen, dass die Fragen zu sein suggestive oder
voreingenommen (mehrdeutig oder trick) neigen, bitten Sie sie in das Protokoll
bestätigen, wenn Sie immer als Zeuge oder als Verdächtiger kommen
hörte.3)
Wenn Ihr Ermittler ergab, als Verdächtiger, fragen, bevor Sie irgendeine Frage,
um die es haben, und in jedem Fall genau die Dinge, von denen Sie angeklagt sind
(S.62 Your Rights). Diese
Annahme ist für die Ausübung des Grundrechts der Verteidigung (Artikel 24 der
Verfassung) unfehlbar. Tat, jede Person muss in der Lage sein, genau zu wissen,
was geladen ist, um sein Recht auf Verteidigung ausüben.4)
Währung dann mit Ihrem Anwalt, wenn Sie kommen, wie untersucht fühlte, ob das
Recht zu bleiben, in toto schweigen in Anspruch nehmen, dass während der
Untersuchung, zu Zeiten, kann es ratsam sein, weil in der Tat in diesem Stadium
nicht, was wirklich wissen Ermittler haben in der Hand zu
sich hin. In
der Tat, werden Sie Zugriff auf die Datei in der PM haben im Prinzip erst nach
Abschluss der Ermittlungen vorbehalten. Denken
Sie daran, dass Sie jederzeit verschieben die Antworten auf eine anschließende
Verhör, und das können Sie sich direkt mit Ihrem Anwalt, gehört zu werden und
auf die Abfrage mit einer Instanz in der Erinnerung, innerhalb von zwanzig Tagen
nach Zustellung der Mitteilung über den Abschluss der Untersuchung gemäß Artikel
.415 a CPP
oder,
zum Beispiel, für Verbrechen, die in die Zuständigkeit der Friedensrichter mit
einem Antrag zur Prüfung durch die Percussion5)
Wenn die Ihnen gestellten Fragen allgemein oder unbestimmt sind, denken Sie
daran, dass man sein, um über bestimmte Tatsachen in Frage gestellt werden und
dann behaupten, dass die Anwendung in einer präzisen Art und Weise platziert
werden müssen.6)
Achten Sie auf die Worte "spontanen Erklärungen" auf der Platte, vor allem, wenn
Sie nicht Sie aufgefordert, Erklärungen abzugeben (S.61, Op.
Cit.).7)
Wenn Sie als Zeuge als Beschuldigter bekommen gehört, daran erinnern, dass
während der Untersuchungsphase, die Santosuosso manchmal sagt: "Es ist besser zu
erfüllen weniger als mehr" und denken Sie daran, dass Sie auch das Recht zu
schweigen, kann man immer näher spezifizieren in späteren Verhören .8)
Wenn Sie der Begehung der Straftat, für die sie untersuchen, wissen, nicht auf
die Idee kommen, dass Einfluss als Zeuge gehört werden kann, sagt der
Santosuosso Tatsache, dass man in Zeiten, dass: "Sie sagen, dass Sie eine
Verpflichtung zu haben, beantworten, weil Sie als Zeuge
in Frage. " Sie
erwarten die Ankunft von Ihrem Anwalt in der Tat, in diesen Fällen, ob Sie
bestellt, oder zumindest die Ankunft von einem Anwalt (der Autor dieses Artikels
würde interessant, auch von statistischen Erhebungen des Justizministeriums
finden auf die Menge der Menschen, die in die verhaftet werden Wochenende
und vor allem am Freitag und Samstag, in Bezug auf die Verhaftung der restlichen
Bogen der gleichen Woche, zum Vergleich, auch mit Interviews, vielleicht, wie
viele Menschen verbrachten das Wochenende im Gefängnis und musste bis Montag
warten, vielleicht um in
der mündlichen Verhandlung Validierung oder unmittelbar nach seiner Vernehmung
vor dem Richter erscheinen).9)
Re-lesen Sie den Bericht sorgfältig durch, bevor Sie es unterschreiben, und
denken Sie daran, wir einen Witz figurative verwenden, um Sie zu veranlassen,
vorsichtig sein, von Leichtigkeit, die in einigen Fällen "Sie Sterne
Unterzeichnung Ihren Satz mit eigenen Händen" (incriminate). Sehen
Sie sich auch, dass in Zeiten, ein Wort anstelle eines anderen, oder sogar die
Position des Kommas kann die Bedeutung des ganzen Satzes zu
ändern!Der
Schriftsteller ist davon überzeugt, dass die Zukunft des Strafverfahrens sollte
aus einem riesigen kulturellen Erbes und der Universität Spezialisierung der
Ermittler, dass für den Inhalt der Fehler, die begangen werden können, zeigen
immer sollte ein Niveau der Vorbereitung im Durchschnitt als die Anwälte
beginnen, die
leider oft noch nicht den Tatsachen entspricht, und dass diese Forscher
wissenschaftlich sollte zu einer echten Kultur der Forschung Test ausgestattet
werden, ohne jemals in die so genannte "Komödie der Irrungen" oder "Austausch
von Rollen fallen "Menschen untersuchte
auch während der Untersuchung. Schließlich sehen wir
in einigen Fällen, die C.S.M. und
die Staatsanwaltschaft Allgemein sollten Maßnahmen ergreifen, auch gegen die
Vertreter der Kriminalpolizei und PM entstanden
in Verletzung des Grundsatzes von Artikel .63 Absatz 2, CPP, insbesondere dort,
wo die Qualität der Untersuchungen war klar und von vornherein abgegrenzt suchen
Bezahlung mit disziplinarischen Sanktionen gegebenenfalls über die
verfahrenstechnische Sanktion ' Aussagen
die Nutzbarkeit von denen systematisch gelten die Richter bei gleichzeitiger
Anmeldung sollte jedoch den Stellen, die Disziplinargewalt, soweit
anwendbar.
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