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giovedì 13 giugno 2013

Tecniche investigative e fondamenti giuridici in materia di reati sessuali.Investigative Techniken und rechtlichen Gründe im Zusammenhang mit Sexualdelikten

L’Avvocato Gianfranco Ferrari si è laureato in giurisprudenza nel 1995 con lode presso l’Università La Sapienza di Roma, egli ha dedicato circa un anno di lavoro di compilazione e ricerca per la tesi di laurea in Medicina legale e delle assicurazioni, cattedra di cui all’epoca era titolare il noto Archiatra e perito settore Prof. Alvaro Marchiori.
La tesi di laurea del sottoscritto intitolata: “La rilevanza dei reati sessuali sotto il profilo penale e medico-legale” si compone di circa 3.600 pagine, è un lavoro in ben sei volumi e tratta non solo di tutti i reati sessuali propriamente detti, ma anche di quelli collegati e pertinenti come gli atti osceni e l’intera Legge Merlin n°75 del 20/2/1958,nonché delle novità scientifiche (ad esempio in tema di D.N.A.) e delle tecniche investigative e comprende un primo volume interamente dedicato all’excursus storico del mutato sentire e della diversa strutturazione di certe fattispecie criminose, nonché dei mutati approcci scientifico-investigativi, dall’epoca degli antichi Greci fino ai nostri giorni. Insomma si tratta di un’opera forse unica nel suo genere,anche per il tentativo di abbracciare storicamente, giuridicamente e a livello scientifico, un intero “universo criminogeno” con tutti i profondi cambiamenti che la “relativa tavola di valori”, rappresentati dai personalissimi diritti umani da tutelare, ha subìto nella percezione ed evoluzione storica e nell’approccio istituzionale al problema che coinvolge più di altri la sensibilità profonda e i delicati equilibri psichici dell’individuo, soprattutto della donna e dei minori,che tradizionalmente, ne sono più vittima. L’opera, peraltro, all’epoca, poteva definirsi all’avanguardia, non solo perché affrontava le questioni relative alle nuove tecniche in tema di polymerase chain reaction (la moltiplicazione di reperti anche minuscoli di D.N.A. attraverso un procedimento scientifico che,per gli operatori e studiosi, è ancora paragonabile, quoad effectum, al miracolo della “moltiplicazione dei pani e dei pesci”), ma anche perché traduceva in italiano, in gran parte, un prezioso manuale investigativo della F.B.I. americana curato da Robert R. Hazelwood e Ann Wolbert Burgess: “Practical aspects of rape investigation, a multidisciplinary  approach”, casa editrice Elsevier,New York,1987. Una copia della mastodontica tesi di laurea del sottoscritto dovrebbe essere ancora conservata presso l’Istituto di Medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma e un’altra copia fu,all’epoca, donata alla biblioteca di Palazzo Chigi. Oggi con la collega Paola Ciciotti proviamo a ripercorrere insieme alcune tappe salienti dell’evoluzione della materia dal 1995 e a fare un po’ il punto della situazione. A nemmeno un anno di distanza dal lavoro dell’Avvocato Ferrari, che ne aveva trattato de iure condendo, vedeva la luce la Legge n°66 del 15/2/1996 che introduceva le seguenti innovazioni: 1) I reati sessuali propriamente detti e particolarmente il concetto di violenza sessuale (non più la nozione prevalentemente “materialistica” di violenza carnale, alle volte anche una differenza terminologica può marcare le differenze) passavano da delitti contro la moralità pubblica (secondo l’impostazione originaria del Codice Rocco e del suo corrispondente storico austriaco) a delitti contro la persona. 2) La perseguibilità, a cagione giustamente del carattere personalissimo del valore-bene costituzionale della libertà sessuale(art.2 Cost.) tutelato, ai sensi dell’art.609 septies del C.P., così come introdotto dalla riforma, rimaneva perseguibile a querela della persona offesa, tuttavìa il termine per la sua proposizione veniva allungato a sei mesi, diversamente dal termine dei novanta giorni vigente per tutte le altre fattispecie perseguibili a querela, e la querela una volta formalizzata non può più essere oggetto di remissione, cioè è irrevocabile. In questo senso il legislatore intendeva lasciare un termine maggiore alla vittima sia per ponderare bene la facoltà dell’esercizio del diritto di querela e sia in considerazione della gravità del reato, nonché forse, da ultimo,anche per il fatto, che una volta presentata la querela diviene irrevocabile. Va detto anche che, talvolta, quando certi delitti si verificano nello stretto ambito parentale-familiare o in realtà provinciali o dalla ristretta mentalità sono anche forti i condizionamenti e i contrasti che la vittima può subìre, tutte cose che, talora, possono provocare una presentazione non immediata, ma contrastata e sofferta dell’atto di querela. Si procede tuttavìa d’ufficio, sempre per l’art.609 septies: 1) se il fatto di cui all’art.609bis (violenza sessuale) è commesso nei confronti di persona che al momento del fatto non ha compiuto gli anni diciotto;”qui occorre una precisazione, alla luce anche dei diffusi fraintendimenti che una recente vicenda (caso Ruby), per il suo clamore mediatico, ha finito per ingenerare: l’art.609quater,introdotto sempre dalla legge n°66/96, ha finito per specificare che anche i minori degli anni diciotto potenzialmente dispongono di una loro libertà e capacità a scegliere se avere o meno rapporti sessuali,ma nei seguenti termini: dagli anni 16 gli atti sessuali con il minore degli anni 18 non costituiscono reato, salvo che il soggetto con cui vengono compiuti atti sessuali (nozione più vasta della stretta “violenza carnale” e atta a ricomprendere anche atti diversi dalla congiunzione fisica propriamente intesa) non sia l’ascendente, il genitore,anche adottivo o di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest’ultimo, una relazione di convivenza. In questi casi, anche se il minore degli anni diciotto, che abbia compiuto i 16 anni, il quale quindi si deve ritenere che, per il nostro ordinamento,abbia acquisito una capacità sessuale a quell’età,anche se non ancora in possesso della piena capacità d’agire riconnessa al compimento della maggiore età per l’art.2 del Codice Civile, dovesse essere pienamente consenziente, l’art. 609 quater specifica,infatti, “al di fuori delle ipotesi previste dall’art.609bis(cioè al di fuori dell’ipotesi di violenza sessuale propriamente intesa,cioè o con violenza fisica o minaccia o abuso d’autorità)”, il fatto costituirebbe comunque reato per la posizione di tutela qualificata che la legge riconosce a certe figure assimilate,sotto tal profilo, al ruolo della figura genitoriale. E infatti specifica che, al di fuori della più grave ipotesi di violenza sessuale,compresa quella commessa con abuso d’autorità (ermeneuticamente deve ritenersi,da un punto di vista sistematico, che l’art.609bis si riferisca con tale espressione ad un’autorità diversa da quella domestica, ad esempio quella del Direttore di un’istituto penitenziario nei confronti dei detenuti o comunque di una posizione autoritativa di tipo formale e pubblicistico,vedasi  Cassazione a Sezioni Unite sentenza n°13 del 5/7/2000,rv.216338), l’ascendente, il genitore anche adottivo, o il di lui convivente, o il tutore che, con abuso dei poteri connessi alla sua posizione compie atti sessuali con persona minore che ha compiuto gli anni sedici, è punito con la reclusione da tre a sei anni.”. Viceversa prima dei sedici anni, il nostro Codice penale, così come riformato dalla Legge n°66/96 (prima la nozione di “corruzione di minorenne” del Codice Rocco,l’abrogato art.530, poteva anche ritenersi più generica,ma potenzialmente anche più estesa ai fini repressivi), entra in una “fascia grigia”, almeno per l’età dai 14 ai 16 anni. Stiamo parlando sempre di “congiunzione sessuale o atti sessuali abusivi” e non di violenza propriamente detta,così come tipizzata ex art.609bis. Al di là dell’autoerotismo, che sicuramente il Codice non condanna nemmeno per i minori degli anni 14, e che, sotto il profilo sessuologico, costituisce una normale fase di passaggio dello sviluppo della sessualità minorile verso l’età adulta, l’art.609 quater del Codice penale attualmente equipara, quoad poenam, alla violenza sessuale,gli atti sessuali, in presenza di una differenza d’età superiore ai tre anni,pur in presenza di consenso del soggetto con meno di 14 anni d’età, letteralmente: “Soggiace alla pena stabilita dall’art.609bis chiunque, al di fuori delle ipotesi previste in detto articolo,compie atti sessuali con persona che,al momento del fatto: 1) non ha compiuto gli anni quattordici.”,la pena prevista dall’art.609 bis è la reclusione da cinque a dieci anni. In un’ottica liberale e volendo evitare di colpevolizzare e reprimere eccessivamente la sfera della sessualità minorile, volendo tutelarla prevalentemente da abusi, ma non anche dalla libera esplicazione,riconoscendo quindi una rilevanza scriminante al consenso in determinate ipotesi, il legislatore del 1996, dopo un parto non poco travagliato,sempre all’art.609 quater ha voluto inserire tali utime previsioni: “Non è punibile il minorenne che ,al di fuori delle ipotesi previste dall’art.609bis, compie atti sessuali con un minorenne che abbia compiuto gli anni tredici, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore ai tre anni.”.Dunque un primo “embrione” di capacità sessuale viene,in qualche modo, introdotto, anche se in forma di esclusione della pena,più ancora che di scriminante tout court, a partire dai 13-14 anni, anche se,come dicevamo prima,una rilevanza vera e propria del consenso agli atti sessuali deve ritenersi che sia identificabile nel compimento dei 16 anni, perché il fatto di andare esenti da pena,con rapporti con soggetti minori anni 16,a partire dai 13-14 anni, in presenza di una non rilevante differenza d’età, non implica di per sé, in termini dogmatici, l’assoluta liceità e qui si potrebbe aprire un discorso sull’art.5 del Codice Civile (atti di disposizione del proprio corpo), su cui però non ci inoltriamo,per amor di sintesi. Tra le altre novità di rilievo introdotte dalla Legge 66/96: 3) L’introduzione della violenza sessuale di gruppo come autonoma fattispecie punita dall’attuale art.609 octies del C.P., pena base da sei a dodici anni. 4) Un regime di graduazione delle pene con specifiche aggravanti per i reati di violenza sessuale,609 ter, ad esempio: da sei a dodici anni per i reati di questo genere commessi: 1) nei confronti di minori di 14 anni, 2)con l’uso di sostanze alcooliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa, 3) da persona travisata  o che simuli la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio;”(in quest’ultimo caso pensiamo alla figura di colui che simuli la qualità di impiegato del servizio elettrico e che si introduca in casa della vittima con la scusa di dover effettuare un controllo,una rettifica o un cambio del contatore o un “controllo” dell’impianto e che poi,una volta riuscito a introdursi in casa, violenti una donna che,ad esempio, vive da sola), “4) su persona comunque sottoposta a limitazioni della libertà personale,”(pensiamo a persona agli arresti domiciliari), “5)nei confronti di persona di persona che non ha compiuto gli anni sedici della quale il colpevole sia l’ascendente, il genitore anche adottivo, il tutore.”. Infine la pena è da 7 a 14 anni se la violenza sessuale è compiuta nei confronti di un minore di anni dieci e tale pena si applica in questo caso anche se non vi sia stata violenza fisica,minaccia,ecc. Questo perché evidentemente il legislatore ha voluto sottolineare che, sotto quella soglia d’età, non vi è alcuna differenza concettuale possibile tra violenza sessuale e abuso sessuale (congiunzione sessuale o atti sessuali abusivi,cioè costituenti reato indipendentemente dalla nozione tecnica tradizionale di violenza materiale o morale su cui torneremo a breve). Oltre ad abolire la tradizionale distinzione codicistica tra violenza carnale-congiunzione tout court e atti di libidine violenti della precedente impostazione, tendendo ad equiparare, anche ai fini concettuali e quoad poenam potenzialmente, atti violenti o abusivi di natura sessuale,diversi dalla nozione tradizionale del coito, su cui spesso “giocavano” o “divagavano” certe difese in passato, se non altro ai fini della graduazione della pena,invocando sconti o propalando teorie poco convincenti come quella della “modica vis” atta a vincere la “tradizionale ritrosìa o il preteso malcelato consenso delle donne” o altre “idiozìe giuridiche” come la provocazione determinata dagli eventuali abbigliamenti succinti, che trasformavano così il legale difensore dello stupratore in censore della pubblica moralità e quindi in pubblico accusatore che poteva permettersi di andare a sindacare sull’abbigliamento della povera vittima, sottoposta non di rado in passato a processi che costituivano pesanti fonti di “vittimizzazione secondaria”, dopo lo stupro,pure la beffa di certe conduzioni processuali o motivazioni assolutorie che, da un punto di vista dogmatico, gridavano vendetta (recentemente con la sentenza n. 34870/2009 la Terza Sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che il rapporto sessuale senza il pieno consenso della vittima rappresenta sempre reato di stupro e che nessun abbigliamento della ragazza stuprata avrebbe mai potuto giustificare un gesto simile, una conquista tardiva in Italia,ma pur sempre una conquista sul piano concettuale). L’art.7 della legge 66/96 introduceva infine un’altra innovazione di non poco conto: l’art.609 sexies finiva per stabilire, circa l’eventuale ignoranza dell’età della persona offesa, che: “Quando i delitti previsti dall’art.609 bis(violenza),609 ter(fattispecie di violenza aggravate),609 quater (atti sessuali con minorenne,abusi) e 609 octies (violenza sessuale di gruppo), sono commessi in danno di persona minore degli anni 14, nonché nel caso del delitto di cui all’art.609quinquies (corruzione di minorenne attualmente identificata come la condotta di chi compie atti sessuali in presenza di un minore di anni 14 e vediamo costantemente questa soglia del quattordicesimo anno individuata dal legislatore come un “limes”,cioè la soglia di tutela da salvaguardare con maggior rigore!), il colpevole non può invocare, a propria scusa, l’ignoranza dell’età della persona offesa.”, cioè la cosiddetta esimente putativa. Pertanto dire: “Non sapevo che avesse meno di sedici anni”, potrebbe in qualche caso escludere l’elemento soggettivo, ma dire: “Non sapevo che avesse meno di quattordici anni”, non potrà mai rilevare, nemmeno come attenuante a nostro modesto avviso. L’art.12 della Legge 66/96 puniva poi con l’arresto da tre a sei mesi la divulgazione,senza il consenso della persona offesa dai reati appena su elencati, della sua immagine o generalità, l’art.15 introduceva il rito a porte chiuse quando la persona offesa fosse minorenne e anche il maggiorenne,a richiesta, avrebbe potuto chiedere il rito in questione,per tutela della sua riservatezza(privacy), per quanto un processo possa consentire tale tutela. Stabilendo anche che: “Non sono ammesse domande sulla vita privata o sulla sessualità della persona offesa,se non sono necessarie alla ricostruzione del fatto.”, su tale ultima disposizione rimane qualche perplessità,per come essa è stata formulata, perché pur volendo evitare tutti la cosiddetta “vittimizzazione secondaria” della persona offesa attraverso il processo, ben conoscendo le “insidie” della cross-examination, bisogna anche tenere bene a mente che si tratta di processi in cui spesso tutta l’accusa si basa letteralmente sulla parola della vittima contro quella dello stupratore (specie quando non vi siano prove scientifiche schiaccianti), talchè, ad esempio, se si tratti di una violenza sessuale coniugale (vedasi l’orientamento della Cassazione penale a partire dalla nota sentenza n°92 del 16/2/1976,Sezione Seconda), chiarire bene i rapporti tra le parti o altro, talvolta può essere determinante proprio ai fini dell’accertamento della rilevanza penale o meno,come anche deve ritenersi non indifferente l’apprezzamento dello “psicodramma”, cioè, in parole povere, dell’intensità emotiva con cui la vittima ripercorre la memoria dei fatti, sia pur in considerazione delle differenti psicologìe soggettive. Infine anche opinabile era il disposto introdotto dall’art.16 che stabilisce che l’imputato (non quindi il semplice indagato, cioè occorre un decreto di rinvìo a giudizio) per i delitti previsti agli artt.609-bis,ter,quater e octies C.P. “è sottoposto con le forme della perizia,ad accertamenti per l’individuazione di patologìe sessualmente trasmissibili,qualora le modalità del fatto possano prospettare un rischio di trasmissione delle patologìe medesime.”. Meglio sarebbe stato introdurre fin da subìto(dall’inizio dell’indagine preliminare) l’obbligo generale per gli indagati di certi reati di essere generalmente sottoposti, e il dovere degli inquirenti di procedere al prelievo di campioni ematici ai fini delle comparazioni con eventuali tracce di D.N.A. lasciate sul luogo del delitto o sulla persona della vittima. In realtà, in parte, questa lacuna è stata colmata successivamente, ma solo grazie agli accordi e trattati di cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità, sulla base dell’art.9 della Legge n°85 del 30/6/2009, che ha stabilito l’obbligo di prelievo di campione biologico destinato alla banca dati nazionale del D.N.A.  almeno per il soggetto cui sia applicata la custodia cautelare in carcere o che venga messo agli arresti domiciliari. Prima di entrare nel vivo delle tecniche investigative è però necessaria un’ulteriore premessa storico-dogmatica, per avere un quadro completo della materia: la nozione di violenza, per il Codice Rocco e per l’originaria giurisprudenza formatasi sotto la vigenza della nozione di “violenza carnale e atti di libidine violenti”, era una nozione prevalentemente di violenza fisica-materiale ed è stata questa l’impostazione tradizionale che,per anni, ha influenzato il costume giudiziario di questo paese. Anche se già Enrico Contieri e Fiandaca G. (Enciclopedia Giuridica Treccani,1990,voce “buon costume”,dir.pen.pag.3) affermavano,a suo tempo, che la Relazione Ministeriale e l’intento del Codice Rocco era quello comunque di tutelare come specifico oggetto di protezione: “La libera disposizione del proprio corpo nei rapporti sessuali”, Vincenzo Manzini, uno dei giuristi più stimati e tradizionalmente presi a riferimento in diritto penale, nel suo monumentale Trattato di diritto penale italiano, scriveva: “Con tale espressione si designa ogni fatto per il quale l’organo genitale di una delle persone (soggetto attivo o passivo) venga introdotto, totalmente o parzialmente, nel corpo dell’altra per via normale o anormale, così da rendere possibile il coito o un equivalente abnorme di esso.”(pag.274,volume primo tesi di laurea citata, con tutti i riferimenti e commenti), praticamente una visione “meccanicistica” e limitata del concetto di violenza sessuale,rectìus carnale, che, sia pur nella rilevanza penalistica anche del solo tentativo (art.56 C.P.), sembrava quasi pretendere ai fini della rilevanza, in termini medico-legali,  e non riusciva quindi a svincolarsi concettualmente dal concetto tecnico di “penetrazione”!  Gli addetti ai lavori ricorderanno, del pari, il vasto trattato di “Sessuologìa” del Pellegrini, di interesse medico-legale e per le scienze forensi, editore Cedam,Padova(1953) e le sue dotte disquisizioni in tema di “deflorazione” o “imene compiacente”, poiché la perizia ginecologica,come vedremo ha tutt’altro che perso la sua attualità ed efficacia in questa materia e pur dovendo rapportarsi gli insegnamenti del Pellegrini ad un’epoca in cui l’ossessione della “verginità femminile” spesso coincideva con la presunzione del comportamento illibato, finendo per far assurgere la prova della deflorazione al rango di prova concreta o assoluta dell’avvenuto stupro. Tali premesse si sono rese necessarie per chiarire che oggi la concezione e la prova della violenza, in senso tecnico, non possono che essere assolutamente diverse, non solo alla luce delle modifiche imposte dalla legge di riforma,la n°66/96, ma ancor più per il fatto che già negli anni sessanta (vedasi Cass. 28/2/1967,Iacovone, in Schedario della giurisprudenza penale della Cassazione di Vittorio De Martino, voce “atti di libidine violenti”, pag.554, massima n°42 o Maria Bertolino: “Libertà sessuale e tutela penale”,ed. Giuffrè Milano,1993) aveva trovato ingresso l’influenza della giurisprudenza e della dottrina tedesca tesa sempre più a valorizzare la nozione di “violenza morale”. Se per Contieri era il “fine”, cioè la volontà di coartazione a caratterizzare la condotta violenta, se,sempre secondo certe teorìe, il reato di violenza sessuale sarebbe stato concepito come “bifasico”, cioè caratterizzato da una prima fase(violenza o minaccia) volta ad annientare la resistenza del soggetto passivo ed una seconda fase connotata dalla congiunzione o dagli atti di libidine violenti, la Bertolino, nell’opera citata cominciava a distinguere una vis atrox e una vis absoluta, l’impiego di energia fisica che, tecnicamente, avrebbe annientato del tutto o quasi la capacità di resistenza della vittima, da una vis relativa, la minaccia, tradizionalmente, o cosiddetta “violenza indiretta”, o anche,secondo l’autrice, “in chi subisca un’insidia proditoria”, una sorta di agguato, che si sarebbe caratterizzata per la persistenza in capo alla vittima di una possibilità residua di resistenza, ma che, a seconda delle situazioni e dell’intensità, avrebbe potuto vincere la residua capacità di opporsi affermando la propria volontà contraria al rapporto, cioè la possibilità di riuscire a far prevalere il dissenso. Dal che la Bertolino deduceva anche che: “La sussistenza della coartazione infatti ben potrebbe desumersi dal complesso delle circostanze di fatto.”(pag.103,op.cit. Cass. n°12784/1991). Pertanto, in estrema sintesi, il compito degli inquirenti prima e del giudice poi, sarà quello di accertare, in concreto, non soltanto l’intensità della vis o il potenziale intimidatorio della minaccia o della posizione autoritativa, ma: “…se la violenza o minaccia siano state idonee a vincere, in relazione a circostanze concrete di fatto, la resistenza di chi ne è oggetto. Pertanto, il giudice medesimo dovrà valutare non solo l’entità della coartazione e le modalità della stessa,ma anche le particolari condizioni soggettive della vittima, i rapporti che la legano all’agente,la sua capacità di resistere,ecc.”(così Cassazione penale n°166478/1984 riportata a pag. 104,op.cit. M.Bertolino). Nel caso della sentenza n°2228 del 22/11/1988 si ritenne integrata la fattispecie di violenza nella condotta di un imputato che, anziché recarsi in automobile con la vittima presso una discoteca, come aveva concordato con quest’ultima, la condusse in una zona isolata dove,secondo la versione della parte offesa, ad un certo momento,aveva ribaltato lo schienale,si era disteso su di lei, sfilandole gli indumenti intimi, ed a quel punto la vittima: “ha deciso di dismettere ogni ulteriore resistenza, pur continuando a dirgli che, in quel modo, avrebbe continuato a farle solo del male…”(pag.317,volume primo, tesi citata). Una volta chiarito, più o meno, su cosa si dovrà indagare, concludiamo con un rapido sguardo sugli strumenti e le tecniche investigative che possono fare la differenza, in concreto, nell’assicurare o meno i colpevoli alla giustizia o viceversa nel saper discernere un caso di innocenza. Premettiamo che in Italia, rispetto agli U.S.A. e ad altre realtà europee, siamo ancora in netto ritardo e questo lo riscontriamo sul campo e anche dalle notizie di cronaca, e forse la tesi dell’Avv.Ferrari, che fin dal 1995, invocava un approccio diverso, più scientifico, è rimasta in gran parte lettera morta. Comunque andiamo con ordine:
1) La perizia ginecologica medico-legale. E’ ancora un caposaldo dell’indagine,anche se progressivamente, negli anni, molti P.M. hanno ceduto all’idea che tale intervento,effettivamente intrusivo,sicuramente più di una semplice ispezione corporale, potesse disturbare o traumatizzare ulteriormente la vittima di reati già di per sé odiosi. La nostra è però una raccomandazione che ha a cuore la sorte e la difesa di parte civile delle povere vittime. Se una persona ha subìto reati sessuali, specialmente se vi sia stata penetrazione o,a maggior ragione,deflorazione, senza bisogno di ritornare alle disquisizioni del Pellegrini,che pure fu un luminare per i suoi tempi, è strettamente raccomandabile, più ancora della tempestiva querela, poiché gli inquirenti possono cominciare a compiere atti di indagine per assicurare fonti di prova, specie in certi casi, prima ancora che la querela venga formalizzata,in pendenza del termine(spatium deliberandi della vittima:vedasi Piermaria Corso: “Le indagini preliminari”, Procedura penale,Giappichelli,2010, pag.402), chiedere espressamente di essere sottoposti a tale procedura. Infatti la querela,proposta almeno oralmente, è essenziale solo al fine di poter procedere all’arresto in flagranza per un delitto perseguibile a querela,ma non ai fini di un atto d’accertamento che, per lo più, è disposto o come incidente probatorio o come C.T.P. del P.M. Le eventuali tracce di D.N.A. riscontrabili dai tamponi prelevati sulla vittima costituiranno infatti l’unica fonte di prova che consentirà di inchiodare il colpevole al 100%. Anche peli o capelli e altre tracce biologiche lasciate sul luogo del delitto o sulla vittima potranno costituire riscontri obiettivi difficilmente smentibili. Non si parla più oggi di perizia ematica in quanto appare superata dalle tecniche investigative sul D.N.A. che offrendo il riscontro comparativo tra “codici a barre” hanno un margine di errore o approssimazione molto molto basso, sebbene anche il giudizio medico-legale in tema di D.N.A.,secondo l’opinione di alcuni, non debba essere assolutizzato al 100%, in quanto, trattasi, secondo certa letteratura medico-legale, di un giudizio probabilistico medico-legale in tema di compatibilità (ma più questo nei giudizi relativi alla ricostruzione di una paternità,rapporto di filiazione, che non per la comparazione tra tracce di D.N.A. dello stesso soggetto, in cui si potrebbe parlare di un margine d’errore infinitesimale.). Teniamo infine presente la possibilità di moltiplicare una traccia biologica di esigua entità con la polymerase chain reaction o di poter rendere liquido anche un campione di una traccia di sangue disseccata molto tempo prima, la possibilità cioè di poter ricostruire delitti anche ad anni di distanza con questo tipo di tracce.
2) E’ fondamentale,come insegna Hazelwood, l’approccio con la scena del delitto, il locus commissi delicti, non solo ai fini della repertazione scientifica, ma, talora anche ai fini della ricostruzione-riscontro della rispettiva versione offerta dalle parti. Tra le varie tesi sostenute a suo tempo c’è anche quella che l’inserimento di telecamere con ripresa audiovisiva nei luoghi più a rischio (ad esempio sotterranei metropolitani, certi quartieri frequentemente teatro di certe situazioni,ecc.) non solo fungerebbe da deterrente e allarme e farebbe scemare molte situazioni a rischio,ma potrebbe anche fornire la prova e la pista per un’indagine quando comunque il delitto si sia verificato (ad esempio: fotografìa,identikit, teniamo anche conto della necessità di addivenire ad elementi di identificazione a fronte di fenomeni sempre più diffusi di “serialità”).
3) Il personale inquirente e giudicante che si approccia a determinate materie deve essere particolarmente sensibile e specialisticamente preparato. Già il Convegno di Montegrotto Terme del 1988,indetto dal C.S.M., raccomandava la preparazione dei Magistrati nelle branche psicologiche e un approccio non puramente tecnico-giuridico all’accertamento e ai rapporti con le vittime. Lo stesso ragionamento vale a maggior ragione per le forze di polizia che, per lo più, sono quelle che realizzano il primo impatto con la vittima,ecc. Anche se l’inserzione di personale femminile, persino in istituzioni militari come l’Arma dei Carabinieri, non può che essere valutato positivamente ai fini del delicato rapporto tra inquirente e parte offesa, compreso il discorso del minore vittima e la necessità di mettere la persona offesa a suo agio, per quanto possibile, in un contesto pur sempre traumatico o post traumatico, e quindi ingenerando un rapporto “collaborativo” nell’ottica dell’efficacia dell’indagine e della tutela della vittima stessa, bisogna riconoscere, a nostro avviso, che la Polizia di Stato, che ha dato possibilità di ingresso e valorizzato,per quanto possibile, anche le lauree in materie psicologiche,ecc. e, data anche la maggior tendenza ad agire tradizionalmente in borghese, evitando, per quanto possibile, la sensazione dell’impatto istituzionale, appare spesso il Corpo più indicato (vedasi anche la sezione “buon costume” tra le sue specialità tradizionali), per certo tipo di indagini. In linea di massima, comunque, è proprio questa una delle materie in cui i ritardi storici e le lacune si fanno sentire di più, a giudicare da certi risultati (compresa la quantità di omicidi a sfondo sessuale o connessi a reati sessuali spesso irrisolti).
4) Hazelwood e Burgess raccomandavano in particolare lo studio del  cosiddetto “profiling”, sebbene il nostro codice di rito,all’art.220,comma 2, vieti le indagini “di tipo criminologico, psicologico e caratteriale finalizzate a stabilire l’abitualità o la professionalità nel reato, la tendenza a delinquere, il carattere e la personalità dell’imputato” e, in genere, le qualità psichiche indipendenti da cause patologiche(si tratta della cosiddetta “teorìa del tipo di autore” teorizzata in Italia nella prima metà del Novecento dal Prof. Di Tullio). E sebbene,oltre alla perizia criminologica, sempre il nostro Codice di rito, non contempla la possibilità della perizia psicologica o dell’approccio psicanalitico a certe tematiche, ammettendo, quasi con una impostazione “frenologica” nostalgica, “da primi del Novecento”, solo la perizia psichiatrica, bisogna però cominciare ad ammettere che tale impostazione è, per certi versi datata, perché finisce spesso per sminuire o ignorare la “fascia grigia” della psicopatia, a mezza strada tra la cosiddetta “normalità”, che non avendo quasi più modelli tradizionali di riferimento, è di fatto, sempre più in crisi, e la psicosi che, per approccio medicale e psichiatrico, rappresenta quello stadio ultimo in cui è palese lo “sganciamento dalla realtà” o in cui si tende a ravvisare il sintomo fisico o psicosomatico o quantomeno il vizio di mente propriamente detto,come incapacità di intendere o volere. Mentre la psicanalisi e la stessa psichiatria moderna hanno individuato ormai stadi intermedi e “borderline” che dovrebbero indurre ad una rivisitazione dell’intero impianto del Codice di rito su tal punto. Infatti l’errore di fondo è proprio quello di non considerare che ciò che può concretamente essere utile ad orientare una fase di indagine e ad approdare ad una traccia investigativa per un eventuale rinvìo a giudizio, non è detto che poi debba sempre meccanicamente ed automaticamente esser reso utilizzabile nella fase dibattimentale. Anche indicare,ad esempio, la traccia razziale di un D.N.A. in fase di indagine, penso ad un recente delitto di una giovane adolescente nel Nord Italia, potrebbe rivelarsi utile in indagine per individuare il gruppo etnico o sociale su cui restringere l’attenzione investigativa e questo non è affatto “razzismo scientista”, ma pragmatismo investigativo.
Ci sarebbe piaciuto dilungarci ancora sulle tecniche investigative,ma forse torneremo sull’argomento, per adesso, non vogliamo tediare oltre il lettore, essendo almeno sufficiente partire da 4 caposaldi fondamentali, a cui si aggiunge la valutazione,ai fini del libero convincimento, di quello che abbiamo definito “lo psicodramma” della vittima,il suo atteggiamento nella rievocazione dei fatti, da compararsi necessariamente con la sua personalità (più o meno emotiva o razionale,al livello di studio,all’educazione e al contesto sociale,ecc.) e, sotto quest’ultimo profilo, ritorna anche il discorso di un’eventuale utilità-ambito di applicazione in indagine della perizia psicologica, espletata però con personale veramente qualificato e di provata esperienza.The Advocate Gianfranco Ferrari Studium der Rechtswissenschaften im Jahr 1995 mit Auszeichnung an der Universität La Sapienza in Rom, verbrachte er etwa ein Jahr der Arbeit und Zusammenstellung der Forschung für die Dissertation in der forensischen Medizin und Versicherungen, den Stuhl, von denen zu der Zeit war der Besitzer und bekannter Archiater Branchenexperte Prof. Alvaro Marchiori.
Die These von der Unterzeichner mit dem Titel "Die Bedeutung der sexuellen Straftaten aus dem Straf-und forensischen" besteht aus etwa 3.600 Seiten, ein Werk in sechs Bänden und ist nicht nur aller Sexualstraftaten als solche, sondern auch diejenigen, angeschlossenen und relevant wie Erregung öffentlichen Ärgernisses und der gesamten Merlin Gesetz Nr. 75 von 1958.02.20, sowie wissenschaftliche Innovationen (z. B. in Bezug auf DNA) und die Ermittlungsmethoden und beinhaltet ein erstes Volumen ganz gewidmet 'historischen Überblick über die veränderte Gefühl und die unterschiedliche Strukturierung bestimmter Strafsachen sowie der wechselnden Ansätze zur wissenschaftlichen Untersuchung, im Alter von den alten Griechen bis zur Gegenwart. Kurz gesagt, ist es eine Arbeit vielleicht einzigartig, auch für den Versuch, historisch, juristisch und wissenschaftlich, eine ganze "Universum kriminogenen" umarmen mit all den tiefgreifenden Veränderungen, dass die "entsprechende Tabelle der Werte" durch die sehr persönliche Rechte vertreten zum Schutz der menschlichen, erlitt in der Wahrnehmung und historische Entwicklung und institutionelle Annäherung an das Problem, die mehr als andere aus dem tiefen Gefühl und das empfindliche Gleichgewicht des einzelnen psychischen, insbesondere von Frauen und Kindern, die traditionell mehr Opfer beinhaltet. Die Arbeit ist jedoch an der Zeit, könnte man als Avantgarde werden, nicht nur, weil sie die Fragen in Bezug auf neue Techniken im Bereich der Polymerase-Kettenreaktion (die Multiplikation von Reliquien auch winzige DNA durch ein wissenschaftliches Verfahren für die Betreiber gerichtet und Wissenschaftler, ist immer noch vergleichbar, quoad effectum, das Wunder der "Vermehrung der Brote und Fische"), sondern auch, weil es ins Italienische übersetzt, zu einem großen Teil als Handbuch of Investigation FBI Amerikanischen bearbeitet von Robert R. Hazelwood und Ann Wolbert Burgess: "Praktische Aspekte der Vergewaltigung Untersuchung, ein multidisziplinärer Ansatz", Elsevier, New York, 1987. Eine Kopie des Mammut-Dissertation der Unterzeichner sollte noch am Institut für Gerichtliche Medizin der Universität La Sapienza in Rom gehalten werden und eine weitere Kopie war, zu der Zeit, gespendet, um die Bibliothek des Palazzo Chigi. Heute ist mein Kollege Paola Ciciotti versuchen nachzuvollziehen zusammen einige wichtige Etappen der Evolution der Materie seit 1995 und einige "der Situation. Nach fast einem Jahr weg von der Arbeit des Advocate Ferrari, der Legislative Guide behandelt hatte, sah das Licht des Gesetzes n ° 66 15/02/1996, die folgende Neuerungen eingeführt: 1) ordnungsgemäße und insbesondere Sexualstraftaten das Konzept der sexuellen Gewalt (nicht mehr als der Begriff überwiegend "materialistischen" von Vergewaltigung, manchmal auch ein Unterschied in der Terminologie können die Unterschiede zu markieren) ging von Straftaten gegen die öffentliche Moral (nach der ursprünglichen Einstellung der Rocco-Code und die entsprechende historische Austrian), Verbrechen gegen die Person. 2) Die Staatsanwaltschaft, wegen des persönlichen Charakters der Recht-Wert verfassungsmäßige Recht der sexuellen Freiheit (Art. 2 der Verfassung) gemäß Artikel .609 f der CP, als mit der Reform eingeführten geschützt, blieb Strafe auf Antrag von der Geschädigte, sondern die Bezeichnung für seinen Vorschlag wurde auf sechs Monate verlängert, im Gegensatz zu der aktuellen Laufzeit von neunzig Tagen für alle anderen Fälle strafrechtlich verfolgt der Klage und die Klage einmal formalisiert kann nicht mehr Gegenstand der Vergebung sein, das ist unwiderruflich. In diesem Sinne war die Absicht, für einen längeren Zeitraum an das Opfer zu verlassen ist auch die Möglichkeit der Ausübung des Rechts zu klagen und angesichts der Schwere der Straftat werden darüber nachzudenken, und vielleicht zuletzt auch für die Tatsache, dass einmal vorgestellt Klage wird unwiderruflich. Es muss gesagt werden, dass manchmal, wenn bestimmte Straftaten strikt treten innerhalb-Familie oder Eltern tatsächlich Provinz oder engstirnig sind auch starke Kontraste und die Einschränkungen, dass das Opfer leiden können, von denen alle, in Zeiten, in einer Präsentation führen kann nicht sofort, aber konterte und schmerzhaften Akt der Klage. Wir gehen jedoch, im Büro, wieder für die Kunst .609 f: 1) wenn die Straftat nach Artikel .609 a (sexuelle Nötigung) gegen eine Person, die zum Zeitpunkt der Veranstaltung nicht das achtzehnte Lebensjahr erreicht hat, verpflichtet ist; "Sie brauchen hier eine Klarstellung im Lichte der häufigsten Missverständnisse, dass eine aktuelle Geschichte (Ruby-Fall), zu seiner Hype, ist gekommen, um Anlass zu geben: die Kunst .609 c, immer durch das Gesetz Nr. eingeführt 66/96, abgeschlossen um anzugeben, dass alle Kinder unter achtzehn möglicherweise haben ihre Freiheit und die Fähigkeit zu entscheiden, ob oder nicht, Sex zu haben, aber in der folgenden Begriffe: 16 Jahre aus sexuellen Handlungen mit einem Minderjährigen unter 18 Jahren nicht eine Straftat darstellen, es sei denn, die Thema, mit dem sie sexuelle Handlungen (breiteren Begriff der strengen "Vergewaltigung" und in der Lage, damit auch auch andere als die physikalische Verbindung richtig verstanden) durchgeführt wird, ist nicht der Aszendent, Eltern oder Adoptiv-oder ihm Partner, Vormund oder andere Person, die aus Gründen der Pflege, Erziehung, Bildung, Betreuung oder das Sorgerecht oder das Kind, und wer hat, mit dem letzteren, eine Beziehung des Zusammenlebens. In diesen Fällen, auch wenn das Kind 18 Jahre alt, die das Alter von 16 Jahren, die dann davon auszugehen, dass für unser System, Sie haben eine sexuelle Fähigkeit in diesem Alter erworben werden erreicht hat, auch wenn noch nicht im Besitz der vollen Handlungsfähigkeit wieder mit der Volljährigkeit zu Artikel 2 des Bürgerlichen Gesetzbuchs, sollten vollständig sein Einverständnis, art. 609 quater spezifischen, in der Tat, "außerhalb der vorgesehenen Umständen von .609 a (das heißt, außerhalb der Hypothese von sexueller Gewalt richtig verstanden, das heißt, entweder mit körperlicher Gewalt oder die Androhung oder Amtsmissbrauch)," die Tatsache, würde jedoch Straftat qualifizierte sich für die Position der Schutz, den das Gesetz bestimmte Zahlen von diesem Standpunkt assimiliert, die Rolle der elterlichen Figur erkennt. Und in der Tat gibt, dass außerhalb der schwersten Fälle von sexueller Gewalt, einschließlich begangen Amtsmissbrauch (Hermeneutik zu berücksichtigen, aus einer systematischen Sicht sein, dass Artikel mit einem .609 bezieht sich dieser Ausdruck auf eine ' andere Behörden als zu Hause, wie die von dem Direktor eines Instituts Zuchthaus gegen Häftlinge bzw. anderweitig maßgeblichen Stellung eines förmlichen und öffentlichen Rechts, sehen Supreme Court mit Fall Nr. 13 von 2000.05.07, RV. 216338), der Aszendent, der natürliche oder Adoptiveltern oder Lebenspartner von ihm oder Erziehungsberechtigten, mit Machtmissbrauch mit seiner Lage an den sexuellen Aktivitäten mit einer Person unter sechzehn Jahren, die hat verbunden, wird mit Freiheitsstrafe von bestraft werden drei bis sechs Jahren. ". Umgekehrt vor dem Alter von sechzehn Jahren, unser Strafgesetzbuch, der durch das Gesetz Nr. 66/96 reformiert (vor der Vorstellung von "Verführung Minderjähriger" der Rocco-Code, der art.530 aufgehoben, könnte auch als allgemeiner, aber potenziell auch zu Zwecken der Strafverfolgung mehr verlängert), tritt in einer "Grauzone", zumindest für das Alter zwischen 14 und 16 Years. Wir reden immer von "missbräuchliche sexuelle Handlungen oder der sexuellen Verbindung" und nicht Gewalt an sich, sowie ehemalige art.609bis getippt. Jenseits von Auto, was sicherlich nicht verurteilt den Kodex auch für Minderjährige unter 14 Jahren, und dass in Bezug der Sexualwissenschaft, ist ein normaler Übergang Phase der Entwicklung der Sexualität Kind bis zum Erwachsenenalter, art. 609 quater StGB behandelt derzeit, quoad poenam, sexuelle Gewalt, sexuelle Handlungen in der Gegenwart von einem Altersunterschied von mehr als drei Jahren, trotz der Zustimmung der Person unter 14 Jahren, wörtlich: "Ein Satz festgelegt durch eine .609 jemand außerhalb der Fälle in diesem Artikel vorgesehenen Eingriff in sexuelle Handlungen mit einer Person, die zum Zeitpunkt der Handlung:. 1) nicht das Alter von vierzehn erreicht hat", legte die Strafe nach unten ' Bis art.609 ist Freiheitsstrafe von fünf bis zehn Jahren. Von einem liberalen und wollte nicht zu tadeln und zu bestrafen übermäßig die Sphäre der Sexualität Kind und wollte es vor allem vor Missbrauch zu schützen, sondern auch durch die freie Entwicklung und erkennt damit eine signifikante Diskriminanzfunktion Zustimmung unter bestimmten Umständen der Gesetzgeber des Jahres 1996, nach einem Geburt als ein wenig beunruhigt, wollte immer Kunst .609 c utime diese Vorhersagen sind: "Es ist nicht unter dem Alter, die, abgesehen von den Fällen von einem .609 vorgesehen, in sexuelle Aktivität mit einem Minderjährigen, der das Alter erreicht hat, strafbar dreizehn, wenn der Altersunterschied zwischen den Beteiligten nicht mehr als drei Jahre .. "Also der erste" Embryo "der sexuellen Fähigkeit ist, in irgendeiner Weise, eingeführt, obwohl in der Form der Ausgrenzung der Strafe, noch mehr als die entlastenden tout court, 13-14 Jahre, obwohl, wie gesagt, eine echte Relevanz der Zustimmung zu sexuellen Handlungen müssen als identifizierbar, im Alter von 16 Jahren, denn die Tatsache, gehen frei von Schmerzen, mit Beziehungen mit Personen unter 16 Jahren alt, 13 bis 14 Jahre alt, in Gegenwart eines nicht-signifikanten Unterschied in Alter, nicht in sich selbst, in Bezug dogmatisch, die absolute Rechtmäßigkeit und hier konnte man öffnen, eine Rede über Artikel. 5 des Bürgerlichen Gesetzbuches (höhere Disposition des eigenen Körpers), von denen jedoch nicht wir uns bewegen, zum Wohle der Synthese. Neben anderen wichtigen Änderungen durch das Gesetz 66/96 eingeführt: 3) Die Einführung von Gruppenarbeit sexueller Gewalt als separater Fall aus der aktuellen bestraft art.609 g CP, grundlegenden Satz von sechs bis zwölf Years. 4) Ein System der Graduierung mit spezifischen Verschärfung der Strafen für Verbrechen sexueller Gewalt, 609 ter, zum Beispiel von sechs bis zwölf Jahren für die Vergehen dieser Art begangen werden: 1) in Bezug auf Kinder von 14 Jahren, 2) mit die Verwendung von alkoholischen Substanzen, Drogen oder Substanzen oder anderen Instrumenten oder ernsthaft nachteilig auf die Gesundheit des Opfers, 3) durch eine Person oder falsch dargestellt, dass simuliert die Qualität eines Amtsträgers oder Beamter; "(im letzteren Wenn wir denken, der Figur von ihm, der die Qualität der Strom-Dienst verwendet simuliert und es kann in dem Haus des Opfers mit der Ausrede, dass eine Inspektion durchzuführen, eine Anpassung oder eine Änderung in der Theke oder "Kontrolle" über das System eingeben und dann einmal geschafft, in das Haus einzubrechen, eine gewalttätige Frau, zum Beispiel, lebt allein) ", 4) der Person, noch unterliegt Beschränkungen der persönlichen Freiheit" (man denke an eine Person unter Hausarrest), "5) gegen persönlich bei der Person, die nicht das Alter von sechzehn Jahren, wer der Schuldige der Aszendent, die natürliche oder Adoptiveltern, Vormund. "erreicht hat. Schließlich ist die Strafe von 7 bis 14 Jahren, wenn sexuelle Gewalt gegen ein weniger als zehn Jahren führte die Todesstrafe in diesem Fall angewendet, obwohl es keine physische Gewalt, Drohungen, etc.. Das ist, weil der Gesetzgeber offensichtlich gewünscht hat, um zu betonen, dass unter diesem Alter Schwelle, gibt es keine begriffliche Unterschied wie möglich zwischen sexueller Gewalt und sexuellem Missbrauch (sexuelle Handlungen oder perverse sexuelle Verbindung, dh als ein Verbrechen, unabhängig vom technischen Begriff der traditionellen Material oder Gewalt moralische welche wir in Kürze zurückkommen). Neben der Abschaffung der traditionellen Unterscheidung zwischen Vergewaltigung codicistica Verbindung tout court und unzüchtige Handlungen der vorherigen Einstellung, die dazu neigt, auszugleichen, auch für die konzeptionelle und quoad poenam potenziell gewalttätigen oder missbräuchlichen Handlungen sexueller Natur, die sich von der traditionellen Vorstellung des Koitus , die oft "gespielt" oder "divagavano" gewisse Abwehrmechanismen in der Vergangenheit, wenn auch nur für die Zwecke des Abschlusses des Satzes, ruft Rabatte oder propalando Theorien überzeugend wie die der "bescheidenen vis" entwickelt, um die "traditionelle Zurückhaltung oder die angebliche gewinnen kaum verhüllte Frauen consent "oder andere" juristische Unsinn ", wie die Provokation von einem knappen Outfits bestimmt, so dass transformiert die Rechtsberatung der Vergewaltiger in Zensur der öffentlichen Sittlichkeit und damit in der Staatsanwaltschaft zu gehen, um auf der Kleidung zensieren arm, dass er sich leisten konnte Opfer, nicht selten in der Vergangenheit unterworfen Prozesse, die schwere Quellen der "sekundäre Viktimisierung" waren, nach der Vergewaltigung, sowie die Beleidigung von bestimmte Verfahrensrechte Wärmeleitung oder entlastenden Gründen, die, von einer dogmatischen Sicht schreien Rache (zuletzt im Urteil Nr. 34870/2009 die Dritte Strafkammer des Kassationsgerichtshof entschieden, dass Geschlechtsverkehr ohne die volle Zustimmung des Opfers immer ist das Verbrechen der Vergewaltigung und dass keine Kleidung Mädchen vergewaltigt niemals rechtfertigen eine solche Geste, eine späte Eroberung in Italien , aber immer noch ein Erfolg auf der konzeptionellen Ebene). Artikel 7 des Gesetzes 66/96 schließlich eine weitere Innovation von nicht geringer Bedeutung eingeführt: die Kunst, .609 e endete bestimmen, über die mögliche Unkenntnis des Alters des Opfers, dass: "Wenn die Straftaten bereitgestellt Artikel .609 a (Gewalt), 609 b (bei schwerer Gewalt), 609 c (sexuelle Handlungen mit Minderjährigen, Missbrauch) und 609 g (Vergewaltigung), gegen eine Person unter dem Alter von 14 Jahren begangen, und im Falle des Verbrechens nach Artikel .609 d (Verführung Minderjähriger derzeit als das Verhalten von Personen, die sexuelle Handlungen begehen in Anwesenheit eines Kindes unter 14 Jahren, und wir ständig sehen diese Schwelle den vierzehnten Jahr vom Gesetzgeber als "Limes" identifiziert identifiziert , dh die Schwelle von Schutz, mehr sorgfältig zu sichern!), kann der Täter nicht verlassen, für ihre Entschuldigung, Unwissenheit des Alters des Opfers. ", dh die sogenannten vermeintlichen Befreiung. Deshalb sagen: "Ich wusste nicht, dass er weniger als zehn Jahren hatten", konnte in einigen Fällen schließt die subjektive Element, sondern zu sagen: "Ich wusste nicht, dass er weniger als 14 Jahre hatte," kann nie erkennen, auch als mildernden Umstand in unserer bescheidenen Meinung nach . Artikel 12 des Gesetzes 66/96 dann mit einer Freiheitsstrafe von drei bis sechs Monaten die Offenlegung bestraft, ohne die Zustimmung der beleidigten Partei auf nur aufgeführt, sein Bild oder der Allgemeinheit hat die Artikel 15 den Ritus hinter verschlossenen Türen, wenn das Opfer minderjährig ist und auch das Alter, falls erforderlich, könnte das Ritual in Frage gestellt haben, für den Schutz der Vertraulichkeit Ihrer Daten (Privacy), als ein Prozess, einen solchen Schutz zu ermöglichen. Auch Festlegung, dass "keine Fragen auf das Privatleben und Sexualität des Opfers erlaubt, wenn sie notwendig für den Wiederaufbau der Tatsachen sind." Von dieser Vorschrift bleibt eine gewisse Besorgnis, denn wie es aufgestellt wurde, weil während wollen alles vermeiden die so genannte "sekundäre Viktimisierung" des Opfers durch den Prozess, kennt die "Fallstricke" Kreuzverhör, müssen wir auch bedenken, dass es oft alle Prozesse, in denen die Ladung ist buchstäblich auf das Wort des Opfers basierend gegen dass der Vergewaltiger (vor allem, wenn es überwältigende wissenschaftliche Beweise), so dass sie, zum Beispiel, ob es sich um eheliche sexuelle Gewalt (siehe die Ausrichtung des Criminal Cassation Urteil der Note Nr. 92 von 1976.02.16, Zweiter Abschnitt), machen sehr deutlich, die zwischen den Parteien oder anderweitig, kann manchmal wirklich entscheidend für die Zwecke des Strafrechts oder nicht, zu berücksichtigen sowie die erhebliche Aufwertung des "Psychodrama", das heißt, mit anderen Worten, die emotionale Intensität, mit der das Opfer verfolgt die Erinnerung an die Tatsachen, obwohl im Hinblick auf die unterschiedliche Psychologie subjektiv. Schließlich war es auch fraglich, ob die Bestimmungen der Artikel 16 Staaten eingeführt, dass der Angeklagte (nicht so einfach untersucht, dh Sie haben ein Dekret der Studie) für die Straftaten gemäß der artt.609-a, b, c und g CP "Ist Gegenstand des Gutachtens, eine Untersuchung zum Nachweis von sexuell übertragbaren Krankheiten, die genaue Art und Weise der Tat können sie ein Risiko der Übertragung von Krankheiten wie Betracht zu ziehen.". Wäre besser gewesen, seit der Einführung gelitten (ab Beginn der Voruntersuchung) die allgemeine Anforderung für Verdächtige bestimmter Straftaten allgemein ausgesetzt werden, und die Pflicht der Ermittler, um Blutproben für die Zwecke der Vergleiche mit Spuren ziehen DNA links am Tatort oder auf die Person des Opfers. In der Tat, zum Teil wurde diese Lücke später, gefüllt, sondern nur aufgrund von Vereinbarungen und Verträge der internationalen Zusammenarbeit im Kampf gegen die Kriminalität auf der Grundlage von Artikel 9 des Gesetzes Nr. 85 von 30.6.2009, die etablierten die Verpflichtung zur biologischen Probe für die nationale DNA-Datenbank ziehen zumindest für die Person, an die sie sich in Untersuchungshaft im Gefängnis angewendet oder unter Hausarrest gestellt werden. Bevor wir zum Kern des investigativen Techniken erfordern jedoch weitere historische und dogmatische Prämisse, um ein vollständiges Bild von der Sache haben: den Begriff der Gewalt, für die Rocco-Code und die ursprüngliche Gesetz unter der Gültigkeit des Begriffs gebildet " Vergewaltigung und sexuelle Nötigung "war ein Begriff, vor allem der physisch-materiellen und dies war der traditionelle Ansatz, die seit Jahren das Kostüm Justiz dieses Landes geprägt hat. Auch wenn Sie bereits Contieri und Henry G. Fiandaca (Legal Enzyklopädie Treccani, 1990 unter "Moral", dir.pen.pag.3) behauptet, in seiner Zeit, dass die Ministerkonferenz Bericht und die Absicht des Rocco-Code wurde jedoch als ein spezifischer Gegenstand des Schutzes zu schützen " Die freie Verfügung über seinen Körper in sexuellen Beziehungen, "Vincenzo Manzini, einer der angesehensten Juristen und traditionell als Referenz im Strafrecht verwendet wird, in seinem monumentalen Vertrag des italienischen Strafrechts, schrieb:" Dieser Ausdruck bedeutet, jede Straftat, derentwegen das Geschlechtsorgan einer Person (eine aktive oder passive) eingeführt wird, ganz oder teilweise, die andere in den Körper durch normal oder abnormal, die damit die abnormale Geschlechtsverkehr oder ein gleichwertiges davon. "(pag.274 , volume erste These zitiert, mit allen Referenzen und Kommentare), im Grunde eine Vision "mechanistische" und beschränkt den Begriff der sexuellen Gewalt, oder eher fleischlich, dass, obwohl die Bedeutung des Strafrechts auch nur Versuch (Art. 56 CP) , schien es fast für die Zwecke von Bedeutung erwarten, in Bezug auf die medizinisch-rechtlichen und konnte daher nicht konzeptionell aus dem technischen Konzept der "Penetration" zu lösen! Die Insider erinnern, ebenso die große Abhandlung "Sexualwissenschaft" der Pilger, der medizinisch-rechtlichen und forensischen Wissenschaften, Herausgeber Cedam, Padua (1953) und seinen gelehrten Abhandlungen zum Thema "Entjungferung" oder " Jungfernhäutchen selbstgefällig ", weil die gynäkologische Untersuchung, wie wir keineswegs verlor seine Bedeutung und Wirksamkeit in dieser Angelegenheit und trotz dass die Lehren der Pilger auf eine Zeit beziehen, wenn die Besessenheit des" weiblichen Jungfräulichkeit "oft fiel mit die Vermutung der keuschen Verhalten, nur um den Status des Tests in den Rang eines Entjungferung konkrete Beweise oder absolute dell'avvenuto Vergewaltigung gegeben werden. Diese Räumlichkeiten waren notwendig, um zu klären, dass heute das Design und Test von Gewalt, im technischen Sinne, die nicht absolut anders, nicht nur im Hinblick auf die Änderungen durch die Reform Gesetz, der Nr. 66/96 auferlegt, aber auch mehr der Tatsache, dass in den sechziger Jahren (siehe Cass. 1967.02.28, Iacovone in Einreichung kriminelle Rechtsprechung des Supreme Court von Vittorio De Martino, unter "unzüchtige Handlungen", pag.554, maximal n ° 42 oder Mary Bertolino:. "Sexuelle Freiheit und strafrechtlichen Schutz", hrsg Giuffre Mailand, 1993) hatte Eingang gefunden der Einfluss der Rechtsprechung und Lehre Deutsch gestreckt mehr und mehr auf den Begriff der "moralische Gewalt" zu verbessern. Wenn Contieri war das "Ende", dass der Wille des coarctation die Tätlichkeit wenn charakterisieren ist, nach einigen Theorien, wäre das Verbrechen des sexuellen Übergriffs als "Zwei-Phasen" begriffen worden, dass durch eine erste Phase (Gewalt oder Bedrohung gekennzeichnet ) entwickelt, um den Widerstand des Steuerpflichtigen und eine zweite Phase von der Verbindung oder Handlungen unzüchtige Handlungen, die Bertolino dadurch vernichten, zitierte Arbeit über begann eine atrox und vis a vis absoluta, der Einsatz von physischer Energie, dass technisch unterscheiden , würde die ganze oder fast die Widerstandsfähigkeit des Opfers, durch eine relative vis der Bedrohung, traditionell, oder sogenannte "indirekte Gewalt", oder auch, nach Ansicht des Autors, "bei denen, die verräterische Schlinge leiden", eine zerstört Art Hinterhalt, das wäre typisch für die Persistenz von Seiten des Opfers bis zu einem Restgehalt Möglichkeit des Widerstandes, aber, je nach Situation und Intensität, konnte er gewinnen die verbleibende Kapazität zu widersetzen sie ihre Absicht bekundete im Gegensatz zu dem Bericht, dh die Möglichkeit des Seins in der Lage, den Vorrang geben Dissens. Seit dieser Bertolino auch argumentiert, dass: "Die Existenz coarctation in der Tat kann auch aus der Gesamtheit der Umstände der Tat zu entnehmen." (Seite 103, aaO Cass Nr. 12784/1991..). Daher ist in einer Nussschale, die erste Aufgabe der Ermittler und der Richter dann, wird es sein, zu gewährleisten, in der Praxis nicht nur die Intensität des Gesichts oder der potentiellen Bedrohung durch Einschüchterung oder maßgebliche Position, aber: "... wenn Gewalt oder Bedrohung gewesen förderfähig zu gewinnen, in Bezug auf die konkreten Umstände der Tat, der Widerstand derer, die abgedeckt sind. Daher muss das Gericht selbst beurteilen nicht nur das Ausmaß der Aortenisthmusstenose und die Modalitäten selbst, sondern auch die besonderen subjektiven Voraussetzungen des Opfers, die Beziehungen, die den Agenten zu binden, seine Fähigkeit zu widerstehen, und so weiter. "(Wie der Oberste Gerichtshof Criminal Nr. 166478/1984 auf S. berichtet. 104, op. cit. M.Bertolino). Im Fall von Fall Nr. 2228 von 22/11/1988 wurde die integrierte Formen von Gewalt in das Verhalten eines Angeklagten, der, anstatt im Auto mit dem Opfer in einem Nachtclub, als er mit diesem vereinbart hatten, nahm er sie auf ein Gedanke isolierten Gebiet, wo nach der Version des Beleidigten, zu einem bestimmten Zeitpunkt, er sich wieder umdrehte, legte er sich auf sie, sie auszuziehen Unterwäsche, und an diesem Punkt das Opfer, "hat beschlossen, von weiteren Widerstand zu entsorgen, während weiterhin um ihm zu sagen, dass auf diese Weise, würde er weiterhin machen nichts als Böses ... "(pag.317, Volumen ersten, Diplomarbeit aa O.). Nachdem klar ist, mehr oder weniger, was zu untersuchen, schließen wir mit einem kurzen Blick auf die Instrumente und Untersuchungsmethoden, die einen Unterschied in der Praxis sicherzustellen, ob die Täter vor Gericht oder umgekehrt in der Lage, einen Fall erkennen können der Unschuld. Prämisse, dass in Italien, um U.S.A. Vergleich und in anderen europäischen Ländern, sind wir immer noch im Rückstand, und dies zeigt sich in dem Gebiet und auch von Nachrichten, und vielleicht die These Att. Ferrari, der seit 1995 für einen anderen Ansatz genannt, mehr wissenschaftliche, blieb in weitgehend toter Buchstabe. Doch der Reihe nach:1) Die gynäkologische medizinisch-juristische Expertise. Es ist immer noch ein Eckpfeiler der Untersuchung, auch wenn allmählich, im Laufe der Jahre viele PM auf die Idee, dass eine solche Intervention tatsächlich aufdringlich, sicherlich mehr als ein einfaches Prüfstelle, stören könnte oder weiter traumatisieren die Opfer einer Straftat in sich hasserfüllt erlegen. Unsere Empfehlung ist jedoch derjenige, der über das Schicksal der Zivil-und der Verteidigung der armen Opfer kümmert. Wenn eine Person Sexualdelikte erlitten hat, vor allem, wenn es das Eindringen oder erst recht, Entjungferung, ohne die Notwendigkeit, den Abhandlungen der Pilger, der auch eine Koryphäe für seine Zeit zurückzukehren, ist es strengstens empfohlen, auch mehr als die rechtzeitige Klage weil die Ermittler beginnen kann zur Ausführung von Handlungen der Untersuchung zu den Quellen der Beweise zu gewährleisten, vor allem in einigen Fällen sogar, bevor die Klage in der angegebenen Zeit formalisiert (spatium deliberandi des Opfers: siehe Piermaria Kurs: "Die vorläufigen Untersuchungen", Strafprozessordnung, Giappichelli 2010 pag.402), speziell zu bitten, zu diesem Verfahren unterzogen werden. In der Tat, die Klage, bot zumindest mündlich, ist es nur um eine Festnahme in flagranti für ein Verbrechen bestraft Klage machen wesentliche, aber nicht für einen Akt der Bestimmung, dass in den meisten Fällen, ist bereit oder als Beweiskraft oder als CTP die P.M. Alle Spuren von D.N.A. gefunden auf Abstriche von dem Opfer gemacht wird bilden die einzige Quelle von Beweisen, die festzunageln den Täter zu 100%. Auch Haare oder Haare und andere biologische Spuren am Tatort des Verbrechens oder des Opfers links darstellen kann objektive Befunde kaum bestreitbar. Wir sprechen heute nicht mehr von Fachwissen Blutes, wie es zu überwinden durch die Ermittlungsmethoden auf der DNA erscheint vorausgesetzt, dass die vergleichende Rückmeldung "Barcodes" haben eine Fehlerquote von Annäherung oder sehr sehr niedrig, obwohl das Urteil über das Thema der forensischen DNA, die nach Ansicht von einigen, sollten nicht absolut 100% gemacht werden, in was sind, nach einigen medizinisch-juristischen Literatur, eine probabilistische Urteil forensische bezüglich Verträglichkeit (aber dies in den Urteilen für den Wiederaufbau der Elternschaft, Eltern-Kind-Beziehung, die nicht für den Vergleich von DNA-Spuren des gleichen unterliegen, in denen man von einer Fehlerquote unendlich zu sprechen.). Schließlich haben wir im Hinterkopf behalten, die Möglichkeit der Multiplikation eine biologische Spur geringe Mengen der Polymerase-Kettenreaktion oder in der Lage sein, um eine flüssige Probe einer Blutspur machen vertrocknet lange her, das ist die Möglichkeit, Verbrechen auch nach Jahren weg rekonstruieren mit diesem Art der Spuren.2) E 'Schlüssel, wie gelehrt Hazelwood, die Annäherung an die Szene des Verbrechens, der locus delicti commissi, nicht nur für den Zweck der wissenschaftlichen repertazione, manchmal aber auch für den Wiederaufbau des jeweiligen Stop-Version von den Parteien angebotenen. Unter den verschiedenen vorgebrachten Argumente zu der Zeit, dass es auch, dass die Aufnahme von Kameras mit audio-visuellen Erholung in den meisten gefährdet (zB U-Bahn Stadttheater häufig bestimmten Stadtteilen von bestimmten Situationen, etc.). Würde nicht nur als Abschreckung dienen und Alarm und würden viele Situationen in Gefahr zu verringern, könnte aber auch den Nachweis erbringen, und Spur für eine Untersuchung jedoch, wenn das Verbrechen stattgefunden hat (zB Foto, Skizze, berücksichtigen wir halten die Notwendigkeit zu erreichen, um sich in das Gesicht zu identifizieren von Phänomenen immer beliebter "Serialität").3) Das Personal Ermittler und wertend Ansätze zu bestimmten Themen, die Sie besonders empfindlich und specialisticamente vorbereitet werden sollten. Bereits die Konferenz der Abano Terme 1988 von der CSM empfohlene Vorbereitung der Magistrates in den Filialen und einem psychologischen Ansatz organisiert ist nicht nur technische und rechtliche Bewertung und die Beziehung zu den Opfern. Die gleiche Argumentation gilt erst recht für die Polizei, dass in den meisten Fällen, sind diejenigen, die die ersten Auswirkungen machen sich mit dem Opfer, und so weiter. Obwohl die Einführung der weiblichen Angestellten, auch in militärischen Institutionen wie der Carabinieri, kann nur positiv für die zarte Beziehung zwischen dem Prüfer und der beleidigten Partei, einschließlich der Rede des Kindes, das Opfer und der Notwendigkeit, die Person setzen ausgewertet werden Anstoß an Leichtigkeit so viel wie möglich, in einer noch traumatische oder posttraumatische und damit Engendering eine Beziehung "collaborative" im Hinblick auf die Wirksamkeit der Untersuchung und dem Schutz des Opfers, müssen wir erkennen, unserer Meinung nach, dass die Staatspolizei, die die Möglichkeit der Einreise und verbessert so viel wie möglich, auch die Abschlüsse in Psychologie usw. gab. und, aufgrund der größeren Tendenz, in traditionell bürgerlichen handeln, dass so weit wie möglich, das Gefühl institutionelle Wirkung, der Körper erscheint oft besser geeignet (siehe auch Abschnitt "Moral" in seiner traditionell), für einige Art der Untersuchung. Im Prinzip ist dies jedoch einer der Bereiche, in denen die historische Verzögerungen und Lücken mehr zu spüren sind, die Beurteilung von bestimmten Ergebnissen (einschließlich des Betrages der sexuellen Tötungsdelikten oder im Zusammenhang mit Sexualdelikten oft ungelöst).4) Hazelwood und Burgess lobte insbesondere die Untersuchung der sogenannten "Profiling", obwohl unser Code aus Ritual, Kunst untersagt .220, Absatz 2, die Untersuchung "Art des kriminologischen, psychologischen und Charakter zum Ziel, die gewöhnlichen oder bestimmen Professionalität in der Offensive, der Tendenz, ein Verbrechen zu begehen, den Charakter und die Persönlichkeit des Angeklagten Theorie von der Art der Autor "die Theorie in Italien in der ersten Hälfte der" und im allgemeinen psychischen Qualitäten unabhängig von pathologischen Ursachen (dies die sogenannten ist " zwanzigsten Jahrhunderts von Prof. Di Tullio). Und obwohl neben Fachwissen kriminologische immer unser Code of Ritual, nicht betrachten die Möglichkeit der psychologischen Gutachten oder psychoanalytische Ansatz zur Lösung bestimmter Probleme, zuzugeben, fast Setzen eines "phrenological" nostalgisch ", aus dem frühen zwanzigsten Jahrhundert," nur die psychiatrische Bericht, aber wir müssen anfangen, zugeben, dass dieser Ansatz ist in gewisser Weise altmodisch, denn oft endet verharmlosen oder ignorieren Sie die "Grauzone" der Psychopathie, auf halbem Weg zwischen dem sogenannten "normalen", nicht mit fast mehr Modelle traditionelle Referenz, ist in der Tat zunehmend in der Krise, und Psychose, dass für medizinische und psychiatrische Ansatz, ist die letzte Stufe, wo es ist klar, die "Loslösung von der Realität" oder in dem Sie neigen dazu, die körperliche Symptome oder psychosomatischen erkennen oder zumindest eine Gewohnheit des Geistes selbst, als die Unfähigkeit zu verstehen, oder wollen. Während die Psychoanalyse und die gleichen modernen Psychiatrie haben nun die Zwischenstufen und "borderline", die zu einer Überprüfung des gesamten Systems des Code of Ritual in dieser Hinsicht führen sollten identifiziert. In der Tat, der grundlegende Fehler ist genau das, was nicht zu berücksichtigen, dass das, was tatsächlich nützlich sein, eine Phase der Untersuchung zu führen und auf einer Strecke Untersuchung für eine mögliche Anklage kommen, heißt es, dass dann muss immer mechanisch und automatisch nutzbar gemacht in der Diskussion Phase. Geben Sie bitte auch, zum Beispiel, die Spur einer rassischen DNA untersucht, denke ich an eine jüngste Mord an einem jungen Teenager in Norditalien, könnte sich in der Untersuchung sinnvoll, der ethnischen oder sozialen Gruppe an, die investigative Aufmerksamkeit zu beschränken und das ist nicht "szientistischen Rassismus" zu identifizieren, sondern Pragmatismus investigative .Wir würden gern mehr über Ermittlungsmethoden zu wohnen, aber vielleicht kommen zurück zum Thema, denn jetzt, wir wollen nicht langweilen den Leser als auch, zumindest ausreichend von 4 Grundpfeiler, auf die sich die Beurteilung im Sinne der freien Überzeugung von dem, was hinzugefügt wir "Psychodrama" des Opfers, seine Haltung in der Beschwörung des Sachverhalts, unbedingt mit seiner Persönlichkeit (mehr oder weniger emotional oder rational, Niveau des Studiums, der Bildung und dem sozialen Kontext, etc..) und verglichen werden unter dieser letzteren Hinsicht auch wieder die Rede von einem Programm in-scope Umfrage der psychologischen Beurteilung jedoch, durchgeführt mit wirklich qualifiziert und erfahren. 

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