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sabato 15 giugno 2013

IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELL'OBBLIGATORIETA' DELL'AZIONE PENALE IN ITALIA E LA CONTRAPPOSIZIONE CON LA DURA REALTA' PROCESSUALE DEL PAESE. Die verfassungsrechtlichen Grundsatz der obligatorischen 'DER CRIMINAL und gegen in Italien mit dem harte Wahrheit "Verfahren des Landes.

A giudicare dalla quantità di archiviazioni in fase di indagine e di non luogo a procedere in udienza preliminare, potrebbe quasi apparire poco credibile,ma in Italia,per l’articolo 112 della Costituzione,che recita: “Il Pubblico Ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”, vige,diversamente da altri sistemi giuridici, il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Esistono sistemi statistici di monitoraggio e controllo effettivo, da parte del Ministero della Giustizia sulla quantità di archiviazioni ed esiti negativi? Non sapremmo. Ma comunque il nocciolo della questione dell’alto tasso di criminalità in questo paese e delle disfunzioni amministrative,comprese quelle giudiziarie, è tutto qui! Chiunque si sia trovato a vestire i panni del legale della persona offesa o della parte civile, sa bene le innumerevoli difficoltà che è destinato ad incontrare sul suo percorso,a cominciare dai formalismi e adempimenti maggiori che comporta una difesa di parte civile rispetto a quella di un imputato (ad esempio non si possono chiedere mezzi di prova,se la costituzione di parte civile non è stata preventiva rispetto all’udienza dibattimentale e con gli oneri di notifica e i costi per le copie autentiche oppure le schermaglie procedurali per l’ammissione della stessa costituzione di parte civile
, ad esempio in fattispecie come i reati contro la pubblica amministrazione,quand’anche il reato abbia realizzato discriminazioni o danni direttamente nei confronti di un cittadino, essendo considerata parte offesa principale,se non esclusiva,lo Stato), per finire con gli “sbarramenti” quale il termine ultimo per la costituzione di parte civile,che coincide con l’udienza di apertura del dibattimento (art.491 C.P.P.). Teoricaente il nostro ordinamento processuale contempla degli istituti di controllo preposti a garantire l’effettività del principio di obbligatorietà dell’azione penale e li esaminiamo sinteticamente solo allo scopo di valutare,insieme ai lettori, e in base anche alla loro esperienza della vita di tutti i giorni,se questi vari istituti siano efficaci e funzionali ovvero,se nonostante la loro presenza sulla carta, si respiri un’aria di impunità diffusa,che poi induce i malintenzionati ad organizzarsi sempre di più e sempre meglio ai danni dei poveri malcapitati. In particolare sarà interessante notare come l’attuale Codice di Procedura penale e le nuove norme di ordinamento giudiziario cerchino di concentrare le responsabilità di controllo prevalentemente in tre figure: il Procuratore Capo,il G.I.P.(Giudice delle indagini preliminari) e il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello. E terremo anche bene a mente,queste tre figure istituzionali, perché se la convinzione diffusa di chi legge, dovesse essere quella che il sistema complessivamente non funziona, perché non c’è controllo, dovremo anche trarre le debite conseguenze circa le responsabilità e le figure su cui il Consiglio Superiore della Magistratura,teoricamente, dovrebbe garantire parametri idonei di scelta e ricambio periodico (come dispone l’attuale normativa di ordinamento giudiziario),specie nelle zone a rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata (che in Italia,a parere di chi scrive, costituiscono pressochè l’intero territorio nazionale,a giudicare dagli atti delle commissioni parlamentari,ecc.). Un primo istituto a garanzia tanto dell’imputato che della persona offesa è quello della durata delle indagini,che,salvo proroghe (di cui il P.M. titolare dell’indagine fa richiesta al G.I.P.), ordinariamente dovrebbe essere di sei mesi,di un anno solo per certi reati,di maggiore gravità o per cui le indagini,in genere,presentano profili di maggiore complessità (ad esempio quelli di associazione mafiosa: 416bis C.P.). E qui già ravvisiamo una prima sistematica violazione di legge o stortura: cioè diteci,specialmente gli addetti ai lavori, in quanti casi si sono viste indagini concluse nel termine ordinario e per concluse intendiamo almeno l’invìo dell’avviso conclusione indagini all’indagato o quantomeno di atti equipollenti(rinvìo a giudizio,decreto penale di condanna,ecc.), o se lo sforamento dei termini non costituisca piuttosto la regola,almeno in molte realtà giudiziarie? Un altro istituto,sempre a garanzìa sia della persona offesa che dell’indagato, è il termine di durata massima delle indagini preliminari,cioè della fase preprocessuale,perché tecnicamente il processo comincia con il rinvìo a giudizio o atti equipollenti(ad esempio richiesta decreto penale di condanna o giudizio immediato,ecc.),che tecnicamente è anche il momento in cui il P.M.,dominus della fase di indagine, esercita l’azione penale,facendo assumere all’indagato la qualità di imputato ed onorando il principio costituzionale dell’art.112. Ora,sempre agli addetti ai lavori,ma anche ai cittadini che hanno vissuto procedimenti penali come indagati o persone offese, fate mente locale per ricordare se la fase di indagine si chiuse entro il termine massimo di 18 mesi dall’iscrizione dell’indagato nell’apposito registro previsto dall’art.335 C.P.P.,o,per i reati di cui al secondo comma dell’art.407 C.P.P.(quelli più gravi e di difficile accertamento per il legislatore),entro il termine di due anni. Nella nostra esperienza abbiamo visto gente rimanere indagata anche per quattro anni o comunque rimpalli di fasi procedimentali preprocessuali che fanno sì che oggi vadano a dibattimento fattispecie criminose del 2000 o degli ultimi anni novanta. Il bello è che,se si procedesse,secondo il Codice,che in primo luogo deve valere soprattutto per chi è preposto ad applicarlo, ogni sei mesi dovrebbe risultare la concessione di una proroga di indagine da parte del G.I.P.,cosa che andrebbe accertata sistematicamente quando,per esempio, si fanno delle ispezioni ministeriali per sorvegliare il corretto e regolare andamento della gestione dei procedimenti. In realtà tale questione,in un contesto in cui ci siamo abituati tutti,chi più chi meno, a dare per comprensibile o passabile, il diffuso mancato rispetto di certi termini, non è di secondaria importanza perché l’indagato,anche quando non sa di essere indagato,perché non ha ancora ricevuto l’avviso di garanzia o altro, ha diritto a non essere indagato ad libitum,cioè a rimanere indagato a tempo indefinito e,dall’altra parte, la persona offesa ha,del pari,diritto che sia fatta giustizia in tempi certi e ragionevoli,dal momento che non potrà esercitare il suo diritto-facoltà di costituirsi parte civile prima del rinvìo a giudizio e precisamente all’udienza preliminare o,al più tardi, entro la prima udienza dibattimentale nel termine ex art.491 C.P.P.,cioè prima dell’apertura del dibattimento. L’indeterminatezza e il mancato rispetto dei termini di indagine costituisce per il legislatore un fenomeno da evitarsi e ciò è talmente vero che l’art.127 delle Disposizioni d’attuazione al C.P.P. ha espressamente previsto che ogni settimana le segreterie dei Pubblici Ministeri (i titolari delle indagini) trasmettano al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello un elenco delle notizie di reato contro persone note (cioè già identificate in fase di indagine), per le quali non è stata esercitata l’azione penale o la richiesta d’archiviazione entro il termine previsto dalla legge o prorogato dal Giudice (G.I.P.). Infatti,sulla base di queste comunicazioni periodiche, o di istanze delle persone offese o degli stessi imputati o di rigetti di richieste d’archiviazione formulate dai P.M. e da parte del G.I.P. o anche semplicemente sulla base di altre risultanze dell’ufficio,da cui si possano riscontrare fenomeni di inerzia o mancato esercizio dell’azione penale , il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello potrebbe avocare a sé il procedimento penale stesso (cioè esercitare una forma di controllo sostitutivo),per compiere, nel termine stretto dei trenta giorni dall’avocazione, tutti quegli atti necessari a garantire l’effettività o completamento della fase di indagine. E l’istituto dell’avocazione,previsto dagli artt.412-413 C.P.P., costituirebbe la forma più incisiva e più alta di controllo volto a garantire appunto il rispetto dei termini di legge ed ancor più il principio costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale. Esso deriverebbe storicamente dall’istituto dell’Indiculus commonitorius dell’epoca carolingia, che tecnicamente,in principio,coincideva con il potere del Re, di attrarre a sé procedimenti inizialmente attribuiti alla competenza di singole corti o magistrati, specie in presenza del fumus di irregolarità procedurali o altro e trova comunque corrispondenti giuridici anche in istituti più vicini alla nostra epoca come l’Appel pour default de droit settecentesco (Su tali punti si legga di Ambrogio Cassiani: “Il potere di avocazione”,Cedam 2009). In termini pratici riteniamo che il Ministero dovrebbe accertare,in primo luogo, la regolarità delle comunicazioni ex art.127 Disp.att. C.P.P. al fine di riscontrare se siano almeno garantiti i presupposti tecnici dell’effettività dei meccanismi di controllo e, in un secondo momento, sarebbero auspicabili controlli statistici per appurare in quante situazioni di procedimenti che si perpetuano, oltre i termini di legge o di proroga, il Procuratore Generale sia intervenuto almeno con un cenno di sollecito o altro al P.M. titolare o al Capo della Procura o abbia proceduto all’avocazione per garantire il rispetto della Legge. Un altro istituto di controllo del principio di obbligatorietà dell’azione penale e di legalità(artt.112-25 Cost.) è sicuramente quello della facoltà della persona offesa di poter proporre opposizione motivata (artt.408 C.P.P.-125 Disp.att.C.P.P.) alla richiesta di archiviazione formulata dal P.M. al G.I.P. Tale opposizione è volta ad ottenere il rigetto della richiesta di archiviazione da parte del G.I.P. decidente (che più in genere dovrebbe sempre controllare sulla legalità e correttezza dell’azione del P.M. in fase di indagine,vedasi richieste di misure cautelari personali o reali,ecc.), suggerendo nuovi temi di indagine e ancor più fonti di prova. La persona offesa,direttamente o tramite un difensore, ha così facoltà di prendere visione degli atti di indagine presso la segreteria del P.M.,entro lo stretto termine (e criticabile,a nostro avviso,specie per indagini di una certa complessità tecnica), di dieci giorni dalla notifica dell’avviso con cui il P.M. gli comunica che si appresta a chiedere l’archiviazione. Avviso,anche questo sia detto per inciso, che la persona offesa ha diritto di ricevere solo se ne ha fatto richiesta espressa (ad esempio nella querela). E anche questa è un’altra lacuna non poco grave del nostro sistema, che a nostro avviso, non tutela adeguatamente le vittime dei reati o presunte tali. Pensiamo a tutte quelle indagini che partono d’ufficio e non sulla base di querele o denunce o istanze di parte e per cui quindi materialmente la persona offesa,spesso, non ha avuto alcuna possibilità di formulare un’espressa richiesta scritta di essere informata con notifica in caso di richiesta di archiviazione del procedimento penale da parte del P.M. In ogni caso, immaginiamo,anche che tutto abbia funzionato, secondo “copione”, cioè che la persona offesa abbia ricevuto la notifica della richiesta di archiviazione e che abbia depositato nei termini (consigliamo sempre di farsi rilasciare il timbro del depositato su una copia per qualsiasi atto giudiziario,non solo per questo),cioè entro dieci giorni, l’opposizione. A quel punto il G.I.P. dovrebbe sollecitamente fissare una udienza in camera di consiglio, dandone comunicazione con notifica anche al Procuratore Generale, in cui le parti (imputato e persona offesa,questa volta necessariamente con il patrocinio di un difensore) e il P.M. discuteranno sulla richiesta di archiviazione. E anche questa camera di consiglio costituisce un’ulteriore garanzìa-istituto di controllo volto alla tutela dei principi di legalità e di obbligatorietà dell’azione penale. Poichè il G.I.P. potrebbe anche disattendere la richiesta di archiviazione del P.M., ordinandogli di compiere altre indagini (ad esempio quelle suggerite dalla persona offesa nell’atto di opposizione) entro un termine, oppure potrebbe addirittura ordinare al P.M. la formulazione coattiva del capo o dei capi di imputazione entro dieci giorni, riconoscendo così implicitamente che vi è stata inerzia da parte del P.M. titolare. Il Procuratore Generale,il quale, è bene sottolinearlo, ha facoltà di avocazione sia delle indagini a carico di noti che di ignoti (si pensi ad esempio alle richieste di archiviazione per reati per cui si procede a carico di ignoti,non essendo addivenuti ad identificazione di indagati), specialmente a seguito della notizia del rigetto di una richiesta di archiviazione formulata da un P.M., potrebbe avocare. Infine la riforma della Legge di ordinamento giudiziario ha riproposto un modello verticistico dell’organizzazione delle Procure della Repubblica,uffici inquirenti e requirenti di primo grado, per cui il Procuratore Capo-dirigente dell’Ufficio,che poi è quello che, essendo più vicino ai singoli P.M., dovrebbe, a sua volta,coordinarne e controllarne l’operato più da vicino, per l’appunto, essendo anche responsabile dell’andamento generale e firmando anche,in prima persona, alcuni degli atti di primaria importanza, finisce per diventare anche il vertice piramidale in prime cure, con la conseguente possibilità di “avocazione” o redistribuzione di incarichi,specie laddove venga a conoscenza di fenomeni di inerzia,irregolarità procedurali o altro. Insomma,così illustrato, il nostro sembrerebbe un sistema dotato,secondo l’insegnamento di Montesquieu, di “pesi e contrappesi” e di reciproche forme di controllo addirittura a più livelli. Ma guardiamo ai fatti! Siamo noti, a livello internazionale, come uno dei paesi con livelli di criminalità diffusa e infiltrazioni malavitose in tutti i settori. Una parte consistente della colpa, a parere di chi scrive, è individuabile a livello politico, non tanto e non solo perché, a detta degli operatori del pubblico, vengono fatti mancare i mezzi (uomini,investimenti,strumenti), per migliorare i livelli di accertamento,prevenzione e repressione, e questo lo condividiamo in minima parte, essendo il nostro, ad esempio, uno dei paesi con più quantità di Forze dell’Ordine in assoluto,sia come varietà di corpi,che come organici (e si pensi ad esempio al ruolo organico delle Sezioni di Polizia Giudiziaria all’interno delle Procure ed alle dirette dipendenze dell’Autorità Giudiziaria), quanto per fenomeni sistematici di contrasto o rallentamento dell’attività di indagine da parte delle forze politiche specialmente quando le indagini dei Pubblici Ministeri siano di un certo livello ed arrivino a coinvolgere o riguardare “pezzi del potere” e soprattutto cariche ministeriali o parlamentari. I sistematici dinieghi di autorizzazioni a procedere che provengono dal Parlamento italiano, nell’ultima Legislatura si vedano i casi di Cosentino e Lunardi, ovvero la votazione su Caliendo,che finiva per coinvolgere il discorso del ruolo istituzionale e l’intera questione P3, non solo finiscono per dare anche all’estero una pessima immagine del paese,ma stanno creando, insieme a progetti di legge come il Lodo Alfano,per cui si starebbe ipotizzando addirittura la retroattività, o il legittimo impedimento, l’idea che quella politica,non sia soltanto una classe di rappresentanti al servizio del paese dotata di un’immunità,la cui ratio storica tradizionalmente appare legata soprattutto ai cosiddetti reati di opinione o che appariva giustificata in caso di fumus persecutionis (ad esempio soprattutto a tutela dei parlamentari dell’opposizione che si trovavano ad esercitare un ruolo di contrasto politico all’esecutivo, da cui potrebbero anche partire le indagini,ad esempio,attraverso le forze di polizia,alle dipendenze dell’esecutivo medesimo), ma una vera e propria casta di intoccabili nei cui confronti non si possa procedere nemmeno per reati comuni o,a maggior ragione, per reati ai danni della stessa pubblica amministrazione al cui servizio dovrebbero operare o per Camorra o per mafia,cioè per fattispecie relativamente alle quali la soglia di attenzione e trasparenza dovrebbe essere altissima in qualunque Stato che ambisca ad una parvenza di legalità. Ovviamente,in queste condizioni, in cui sono gli stessi politici,che dovrebbero dare il buon esempio, a trincerarsi dietro l’immunità e il divieto di autorizzazione a procedere, quand’anche la Magistratura sia lì lì per giungere a risultati importanti e concreti si vede avversata e disincentivata nella sua funzione,se non addirittura sminuita nel suo ruolo. E ne deriva un conseguente “scollamento” di tutto il sistema dei controlli. Riteniamo,pertanto, che per cominciare a far funzionare la giustizia in Italia e per favorire anche un ricambio della classe politica che tenga conto dei parametri di legalità, e in sintesi, per garantire il principio di obbligatorietà dell’azione penale dell’art.112 della Costituzione, il Ministero di Giustizia,il C.S.M.,i Procuratori Generali,ecc. debbano sì esercitare effettivamente la loro funzione di controllo, ma che, del pari, il Parlamento italiano, trattandosi di Repubblica parlamentare, debba far funzionare diversamente la Giunta per le autorizzazioni a procedere nei confronti dei politici, rifiutando,in linea di principio,anche l’idea del voto segreto,al posto del voto palese, su casi come quello di Nicola Cosentino, perché almeno i cittadini elettori e la stampa debbono essere posti in condizioni di sapere e giudicare su come votano i loro rappresentanti. Se non si è in grado di assicurare la certezza della pena e il principio della responsabilità penale, almeno si garantisca un minimo di responsabilità politica!
Gemessen an der Menge der Anmeldungen unter Untersuchung und nicht in der Voruntersuchung zu verfolgen, könnte es fast scheinen plausibel, aber in Italien, Artikel 112 der Verfassung, die liest: "Der Staatsanwalt hat die Pflicht, verfolgen "vorhanden ist, im Gegensatz zu anderen Rechtsordnungen, die Legalitätsprinzip. Es gibt statistische Systeme für die Überwachung und eine wirksame Kontrolle durch das Ministerium der Justiz über die Höhe der eingereichten Unterlagen und negative Ergebnisse? Wir würden nicht wissen. Aber die Tatsache der Angelegenheit der hohen Rate von Kriminalität in diesem Land und die administrativen Probleme, einschließlich der gerichtlichen diejenigen, es ist alles hier! Wer gefunden, um die Rolle des Büros des Opfers oder zivilrechtliche Partei übernehmen wird, kennt die zahllosen Schwierigkeiten, die zwangsläufig in seinem Weg begegnen wird, beginnend mit den wichtigsten Formalismen und Pflichten, die eine Verteidigung der bürgerlichen bringt im Vergleich zu der ein Angeklagter (zum Beispiel, kann man nicht nach Beweisen fragen, ob die Kläger war nicht in der Sitzung und präventive Vergleich zu den Kosten der Zustellung und die Kosten für beglaubigte Kopien oder den Gefechten von Verfahren für die Zulassung des gleichen ein Bürgerkrieg

, Zum Beispiel in Situationen wie Verbrechen gegen die öffentliche Verwaltung, auch wenn die Handlung hat Diskriminierung oder Schäden, die direkt gegen einen Bürger, erwogen die beleidigte Partei Haupt-, wenn nicht ausschließlich, der Staat) gemacht, und endend mit der "Barrieren "Die Frist für die Kläger, die sich mit der Eröffnung der Hauptverhandlung (art.491 CPP) zusammenfällt. Teoricaente unsere Verfahrensanordnung von Split Testing Institute, die für die Gewährleistung der Wirksamkeit der Legalitätsprinzip und untersuchen sie kurz nur zu bewerten, zusammen mit den Lesern, und auch nach ihrer Erfahrung des Lebens für alle Tage, wenn diese verschiedenen Institutionen wirksam und funktionsfähig sind, oder, wenn trotz ihrer Anwesenheit auf der Karte, kann sie atmen einen Hauch von weit verbreitete Straflosigkeit, die dann induziert die bösen Jungs zu mehr und mehr und immer besser auf Kosten der armen Unglücklichen zu organisieren. Es wird besonders interessant zu bemerken, dass die aktuelle Strafprozessordnung und die neuen Regeln der gerichtlichen Zuständigkeiten, die Kontrolle vor allem in drei Figuren konzentrieren versuchen: dem Generalstaatsanwalt, der Untersuchungsrichter (Richter für Voruntersuchungen) und der Generalstaatsanwalt bei der Court of Appeal. Und auch im Hinterkopf behalten, diese drei institutionellen Zahlen, denn wenn die weit verbreitete Überzeugung des Lesers, die, die das System als Ganzes funktioniert nicht, weil es keine Kontrolle sein sollte, werden wir auch die richtigen Schlussfolgerungen ziehen über die Verantwortung und Fakten über die der Rat der Justiz, in der Theorie, sollte geeignete Parameter der Wahl und periodische Änderung (ebenso wie die geltenden Rechtsvorschriften durch die gerichtlichen), vor allem in Gebieten, die häufig um die Infiltration durch die organisierte Kriminalität (die in Italien, in der Stellungnahme des schreibt, stellen fast das ganze Land, wie aus den Berichten der Kommissionen, etc..). Eine erste Institution, die garantieren, so dass der Geschädigte die Dauer der Untersuchungen ist angeklagt, die, sofern es nicht verlängert (von denen die PM Anfrage an den Eigentümer der Umfrage vor GIP), normalerweise sollte sechs Monate bis zu einem Jahr nur für bestimmte Verbrechen, die schwersten oder Untersuchungen durchgeführt, in der Regel haben mehr komplexe Profile (wie jene der Mafia Verein: 416bis CP). Und schon erkennen wir hier die erste systematische Verletzung des Gesetzes oder Schönheitsfehler: die uns sagen, vor allem diejenigen, die in vielen Fällen arbeiten in gewöhnlichen Begriff Untersuchungen abgeschlossen gesehen und festgestellt, bedeuten mindestens sendet den Abschluss der Ermittlungen vermuteten oder Handlungen mindestens gleichwertig (trial, Strafbefehl, etc..), oder der Überschuss der Begriffe nicht eher bilden die Regel, zumindest in vielen gerichtlichen Realität? Eine weitere Institution, immer zu garantieren, sowohl des Opfers, dass der Verdächtige, ist die Bezeichnung für ein Maximum der vorläufigen Untersuchung, dass der vorgerichtlichen Phase, weil der Prozess technisch mit den Anklage Handlungen oder Äquivalent (zB Anfrage strafrechtlichen beginnt Überzeugung oder unmittelbaren Urteil, etc..), die technisch ist auch die Zeit, wenn die PM, Dominus der Untersuchungsphase, verfolgt, indem die Verdächtigen eines Verbrechens angeklagt und zu Ehren des verfassungsrechtlichen Grundsatz des Artikels .112. Jetzt, mehr tun, um den Insidern, sondern auch Bürger, die als Tatverdächtige oder Menschen beleidigt gelebt haben, lokale Geist zu erinnern, wenn die Phase der Untersuchung wurde innerhalb einer Frist von 18 Monaten ab der Einbeziehung des Verdächtigen in geschlossen ' spezielles Register für von .335 CPP vorgesehen oder für die Straftaten nach dem zweiten Absatz von Artikel .407 CPP (die meisten schweren und schwierig, den Gesetzgeber zu ermitteln), innerhalb einer Frist von zwei Jahren. Nach unserer Erfahrung haben wir auch gesehen, wie Menschen bleiben in Untersuchung für vier Jahre oder Rebounds zu pre-trial Stufen des Verfahrens, die den heutigen Strafsachen gehen vor Gericht im Jahr 2000 oder die letzten 90 Jahre zu machen. Das Schöne daran ist, dass, wenn Sie gehen, nach dem Kodex, der erste wahr sein müssen, vor allem für die Verantwortlichen gelten alle sechs Monate sollte die Gewährung einer Verlängerung der Untersuchung durch die GIP, die systematisch ausgewertet werden soll, wenn sein Zum Beispiel, stellen Sie die ministeriellen Kontrollen, um den ordnungsgemäßen und reibungslosen laufenden Betrieb der Verfahren zu überwachen. In der Tat, diese Frage in einem Kontext, in dem wir uns gewöhnt haben alle, mehr oder weniger zu geben, zu verstehen oder zu tief, die weit verbreitete Nichtbeachtung bestimmter Bedingungen einzuhalten, ist es von untergeordneter Bedeutung, da der Verdächtige, auch wenn er nicht weiß, untersucht werden, weil sie noch nicht erhalten hat, die Bekanntmachung über die Untersuchung oder nicht, hat das Recht, nicht untersucht werden ad libitum, das heißt, bleiben auf unbestimmte Zeit untersucht und, auf der anderen Seite, hat das Opfer, ebenfalls ein Recht, das ist Gerechtigkeit in bestimmten Zeiten und zumutbar getan, da er nicht von seinem Recht Gebrauch und das Recht auf eine Zivilklage vor der Anklage, nämlich eine erste Anhörung zu bringen oder, spätestens nach der ersten Anhörung in der Kunst. 491 CPP, das heißt, vor der Eröffnung der mündlichen Verhandlung. Die Unbestimmtheit und die Nichteinhaltung der Bedingungen der Untersuchung des Gesetzgebers nachzukommen, ist ein Phänomen zu vermeiden, und das ist so wahr, dass Artikel .127 Umsetzung der Bestimmungen des CPP hat ausdrücklich vorgesehen, dass jede Woche die Sekretariate der Staatsanwaltschaft (die Inhaber der Untersuchung) nach vorne an den Generalstaatsanwalt beim Berufungsgericht eine Liste der Berichte von Verbrechen gegen Personen bekannt (dh bereits während der Untersuchungsphase identifiziert), für die keine wurde bei der Staatsanwaltschaft oder dem Antrag für die Lagerung innerhalb der vom Gesetz vorgesehenen oder verlängert durch den Richter (GIP) durchgeführt. In der Tat, auf dieser periodischen Kommunikation, oder Fälle von Menschen der gleichen Straftaten oder Angeklagten oder Verwerfen von Storage-Anforderungen von PM beruhen und durch die G.I.P. oder auch nur auf der Grundlage der Feststellungen des anderen Büro, wo man die Phänomene der Trägheit oder Nicht-Verfolgung erleben können, könnte der Generalstaatsanwalt beim Berufungsgericht für sich in Anspruch die Strafsache selbst (dh üben eine Form der Substitution Kontrollen), um zu erreichen, innerhalb von dreißig Tagen nach dem Ende dall'avocazione, all diese Handlungen notwendig, die Wirksamkeit oder Abschluss der Untersuchung zu gewährleisten. Und das Institut dell'avocazione, wie in artt.412 CPP-413 beschrieben, wäre die effektivste und höchste Kontrolle genau zu sein, um die Einhaltung der Bestimmungen des Gesetzes zu gewährleisten, und noch mehr die verfassungsrechtlichen Legalitätsprinzip . Es leitet sich historisch Institut dell'Indiculus commonitorius der karolingischen Zeit, was technisch im Prinzip mit dem König die Macht zusammenfiel, an sich selbst zu zeichnen zunächst Verfahren unter die Zuständigkeit der einzelnen Gerichte und Richter, vor allem in Gegenwart von einem prima Unregelmäßigkeiten verfahrensrechtlicher oder sonstiger Art, und ist immer noch in den entsprechenden Institutionen näher an unsere Zeit als die gesetzlichen Appel de droit standardmäßig Jahrhundert gießen (Auf diese Punkte werden von Ambrogio Cassiani lesen: "Die Macht zurück zu rufen," Cedam 2009). In praktischer Hinsicht, glauben wir, dass das Ministerium muss etablieren, zunächst die Regelmäßigkeit der Bekanntmachungen gemäß Art. 127 Disp.att. Strafprozessordnung um festzustellen, ob sie zumindest garantiert die technischen Anforderungen der wirksame Kontrollmechanismen und zu einem späteren Zeitpunkt sind, wäre wünschenswert, statistische Tests sein, um festzustellen, wie viele Situationen, in Prozessen, die über die Bestimmungen des Gesetzes oder der Verlängerung verewigt sind, die Generalstaatsanwalt intervenierte mit mindestens einem Nicken der Aufforderung oder anderen PM Halter oder dem Leiter der Staatsanwaltschaft oder hat all'avocazione ging, um die Einhaltung des Gesetzes zu gewährleisten. Ein weiterer Prüfinstitut das Legalitätsprinzip und Legalität (artt.112-25 der Verfassung) ist sicherlich das Recht des Opfers auf begründeten Einwand (schlagen artt.408 CPP-125 Disp.att.CPP ) zu den Anträgen der Entlassung PM ausgestellt zu G.I.P. Dieser Einspruch ist über die Ablehnung des Antrags auf Entlassung durch die GIP bringen Entscheidung (die in der Regel sollten immer prüfen die Rechtmäßigkeit und Richtigkeit der PM unter Untersuchung finden Sie in den folgenden Vorsichtsmaßnahmen persönlicher oder real, etc..), was darauf hindeutet, neue Themen für die Untersuchung und noch mehr Quellen der Evidenz. Der Geschädigte, entweder direkt oder durch einen Verteidiger, so hat das Recht, die Handlungen der Untersuchung im Sekretariat von PM inspizieren innerhalb des schmalen Ende (und Kritik, unserer Meinung nach, vor allem für die Untersuchung von einigen technischen Aufwand), zehn Tagen nach Zustellung der Kündigung durch die die PM ihm das wird die Entlassung beantragen. Achtung, das ist übrigens auch, dass der Geschädigte berechtigt ist, erhalten nur dann, wenn sie auf ausdrücklichen Wunsch (zum Beispiel in der Klage) durchgeführt wird. Und dies ist nicht nur ein weiterer gravierender Mangel unseres Systems, die unserer Meinung nach nicht angemessen schützt Opfer von Straftaten oder fake. Denken Sie an all die Untersuchungen, die Büro zu verlassen und nicht auf der Grundlage von Beschwerden oder Vorwürfe oder Instanzen getrennt und für die so erheblich verletzt, oft keine Gelegenheit hatte, einen ausdrücklichen schriftlichen Antrag auf durch Mitteilung informiert werden im Falle des Antrags auf Entlassung des Strafverfahrens durch die PM Auf jeden Fall, wir uns vorstellen, auch wenn es funktionierte, nach "Drehbuch", das heißt, dass das Opfer eine Meldung über den Antrag auf Entlassung erhalten habe und dass es innerhalb der vorgesehenen Fristen eingereicht (wir empfehlen, mit dem Stempel der ausgegeben werden abgeschieden auf einer Kopie für jede richterliche Handlung, nicht nur für diese), das heißt, innerhalb von zehn Tagen, die Opposition. An diesem Punkt der G.I.P. sollten unverzüglich eingestellt eine Anhörung in Kammern, die mit Bekanntgabe auch an den Generalstaatsanwalt, in denen die Parteien (der Angeklagte und das Opfer, diesmal unbedingt unter der Schirmherrschaft eines Verteidigers) und PM diskutieren den Antrag auf Entlassung. Und dies Ratssaal ist ein weiterer Garant Institution zur Überprüfung, ob die Grundsätze der Gesetzmäßigkeit und Legalitätsprinzip. Als G.I.P. kann auch ignorieren die Anfrage an den PM, befahl ihm, andere Erhebungen durchführen (z. B. diejenigen, die das Opfer in den Akt der Opposition vorgeschlagen) innerhalb einer Frist entlassen, oder es könnte sogar um die Uhr die Formulierung von Zwangsmaßnahmen oder Kopf der Gebühren innerhalb von zehn Tagen, so dass es die Untätigkeit der PM impliziert Halter. Der Generalstaatsanwalt, der, wie es sollte betont werden, hat das Recht auf Rückruf sowohl die Ermittlung und Verfolgung von bekannt, dass unbekannte Personen (man denke zum Beispiel die Storage-Anforderungen für Verbrechen, für die sich gegen unbekannte Personen gehen, nicht in der addivenuti kennzeichnungspflichtig von Verdächtigen), vor allem nach der Nachricht von der Ablehnung eines Antrags durch eine PM eingereicht entlassen, können Sie rufen Sie zurück. Schließlich hat die Reform des Gesetzes der Justiz wieder einen Top-down-Modell der Organisation der Staatsanwälte, Ermittler und Staatsanwälte Büros erster Instanz, auf die der Anwalt-Direktor des Amtes, das, was ist, welcher näher ist einzelnen PM, sollte wiederum koordinieren und überwachen die Arbeit genauer, in der Tat, dass auch für den allgemeinen Trend und auch unterzeichnet, in Person, endet einige der Handlungen von primärer Bedeutung, bis immer noch der Gipfel Pyramide in erster Instanz, mit der daraus folgenden Möglichkeit der "call-back" oder Umverteilung von Aufgaben, insbesondere dort, wo sie Kenntnis von den Erscheinungen der Trägheit oder andere Verfahrensfehler wird. In kurzen, gut bebildert, scheint unser System ein talentierter sein, nach der Lehre von Montesquieu, der "checks and balances" und wechselseitige Formen der Kontrolle sogar auf mehreren Ebenen. Aber die Fakten anschauen! Wir sind international als eines der Länder mit einem hohen Grad der weit verbreiteten Kriminalität und Unterwelt Infiltration in allen Bereichen bekannt. Ein wesentlicher Teil der Schuld, die nach Meinung des Schriftstellers, wird auf politischer Ebene nachweisbar, nicht so sehr und nicht nur, weil, je nach Markt der Öffentlichkeit gemacht werden, um die Mittel (Männer, Anlagen und Werkzeuge) verpassen, um die Ebenen zu verbessern Bewertung, Prävention und Repression, und dass wir gemeinsam einen kleinen Teil des Seins unser Beispiel, eines der Länder mit den meisten Menge Polizei in absoluten Zahlen und in einer Vielzahl von Gremien, als organische (und betrachten, zum Beispiel die Rolle der organischen Teile der Kriminalpolizei und Staatsanwälte in der Berichterstattung direkt an die Justizbehörde), sowie für die systematische Phänomene der Kontrast oder Verlangsamung von politischen Kräften untersucht vor allem, wenn die Ermittlungen der Staatsanwälte sind ein gewisses Niveau zu kommen und zu beteiligen oder sich auf "pieces of power" und vor allem parlamentarische oder Ministerposten. Die systematische Verweigerung der Erlaubnis, gehen aus dem italienischen Parlament in der letzten Legislaturperiode siehe die Fälle von Cosentino und Lunardi, oder die Abstimmung über Caliendo, die bis Ende mit der Diskussion über die institutionelle Rolle und die ganze Angelegenheit P3, nicht nur auch am Ende geben ein schlechtes Image des Landes im Ausland, aber sie schaffen, zusammen mit Projekten wie der Alfano Gesetz, so wäre es selbst dann, wenn die Rückwirkung oder rechtliches Hindernis, die Idee, dass die Politik, ist nicht nur eine Klasse von Vertretern, um das Land mit Immunität, deren historische Verhältnis ist traditionell vor allem mit den sogenannten Verbrechen der Meinung oder die im Falle von prima persecutionis gerechtfertigt sein (zum Beispiel, vor allem für den Schutz der parlamentarischen Opposition zu betreuen, dass gefunden, um eine Rolle bei der Bekämpfung politischer Exekutive, die sogar anfangen könnte die Untersuchung zum Beispiel, durch die Polizei, die Berichterstattung an die Exekutive selbst), sondern eine veritable Kaste der Unberührbaren in Bezug ausüben, von denen keiner können sogar gehen für gemeinsame Verbrechen oder, erst recht, für Verstöße gegen das gleiche öffentlichen Verwaltung, in deren Dienst sollte oder Camorra oder die Mafia, das heißt, zum Beispiel in Bezug auf die die Schwelle der Aufmerksamkeit und Transparenz sollte in einem der hohen betreiben das danach strebt, einen Anschein von Legalität. Offensichtlich in diesen Bedingungen sind, die die gleichen Politiker, die mit gutem Beispiel vorangehen, um hinter Immunität und das Verbot der Genehmigung, um fortzufahren verstecken sollte, auch wenn die Justiz ist gerade dabei, wichtige Ergebnisse und Beton zu erreichen ist sieht dagegen und entmutigt in seiner Funktion, wenn nicht in seiner Rolle vermindert. Es folgt, was zu einer "Trennen" des gesamten Systems von Kontrollen. Wir glauben daher, dass zu beginnen, die Justiz in Italien zu betreiben und auch zu einer Veränderung der politischen Klasse, die Berücksichtigung der Parameter der Rechtmäßigkeit nimmt zu fördern und in der Zusammenfassung, um das Legalitätsprinzip art .112 gewährleisten der Verfassung, das Justizministerium, das CSM, die Generalstaatsanwälte, etc.. ja müssen wirksame Ausübung ihrer Befugnisse zur Kontrolle, aber, ähnlich wie das italienische Parlament, da die parlamentarische Republik, muss anders betrieben werden Rat für die Erlaubnis, gegen Politiker vorgehen, Verweigerung, im Prinzip auch 'Idee geheimer Abstimmung statt einer offenen Abstimmung über Fälle wie die von Nicola Cosentino, weil zumindest die Wähler und die Presse in der Lage zu erkennen und zu beurteilen, wie man für ihre Vertreter abstimmen müssen platziert werden. Wenn Sie nicht in der Lage, die Sicherheit der Strafe und der Grundsatz der strafrechtlichen Verantwortlichkeit zu gewährleisten sind, zumindest garantieren ein Mindestmaß an politischer Verantwortung!

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