IL NAUFRAGIO
DELL’ISTITUTO DELL’INFORMAZIONE DI GARANZìA COME SINTOMO DEL FALLIMENTO DELLA
RIFORMA DELLA PROCEDURA PENALE
Sono
decorsi ormai più di venti anni dall’approvazione del “nuovo” Codice di
Procedura penale avvenuta con D.P.R. n°447 del 22/9/1988,il quale faceva
seguito alla Legge delega n°81 del 16/2/1987, e il bilancio della riforma è
tutt’altro che incoraggiante, nonostante i continui interventi e
rimaneggiamenti, compreso il riconoscimento nel 2000 di competenze penali ai
Giudici di Pace (Dlgs.n°274 del 28/8/2000), per i reati minori, e le
depenalizzazioni avvenute, sul piano sostanziale, a più riprese (vedasi la
questione del falso in bilancio o il Dlgs.n°507/1999), sempre per cercare di
alleggerire il lavoro dei giudici e per “smaltire l’arretrato”, compresi gli
interventi della Legge “ex Cirielli”, la n°251 del 5/12/2005, di cui in parte
abbiamo già trattato in altro articolo. In questa sede intendiamo affrontare la
questione del “naufragio” dell’istituto noto come informazione o “avviso” di
garanzia, disciplinato dall’art.369 C.P.P., la cui funzione innovativa era, a
parere degli scriventi, anche quella di introdurre, per quanto possibile,
elementi di “trasparenza” nell’agire della pubblica accusa, fin dalla fase
delle indagini preliminari, realizzando altresì una “funzione partecipativa” di
imput cognitivo e istruttorio,tanto per l’indagato che per la parte offesa,
ancor prima del disvelarsi del “velo di Maya” sull’intero carteggio del P.M. ai
sensi dell’art.415bis C.P.P. (avviso della conclusione delle indagini
preliminari all’indagato con conseguente termine di 20 gg. per chiedere
interventi istruttori,interrogatorio,ecc.). In questo senso azzardiamo un
parallellismo col diritto amministrativo e diremo che la ratio dell’istituto in
esame era paragonabile, per certi versi, al contenuto dell’art.7 della L.
n°241/90, la legge sulla “trasparenza”, che testualmente,al primo comma,
recita: “Ove non sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari
esigenze di celerità del procedimento, l’avvìo del procedimento stesso è
comunicato, con le modalità previste dall’art.8, ai soggetti nei confronti dei
quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a
quelli che per legge debbono intervenirvi.”. L’art.369 C.P.P., mutatis
mutandis, cioè tenendo conto del segreto istruttorio, che contraddistingue la
fase delle indagini preliminari nel procedimento penale,invece dispone: “Solo
quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere,il
pubblico ministero invìa, per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta
di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa
una informazione di garanzìa con indicazione delle norme di legge che si
assumono violate, della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la
facoltà di nominare un difensore di fiducia. Qualora ne ravvisi la necessità
ovvero l’ufficio postale restituisca il piego per irreperibilità del
destinatario, il pubblico ministero può disporre che l’informazione di garanzìa
sia notificata a norma dell’art.151.”. Nella sostanza e nell’intenzione
originaria della riforma questo istituto (leggasi i testi di Mario Chiavario
sulla riforma del processo penale) avrebbe dovuto rappresentare,salvo casi di
arresti,perquisizioni,ecc. il primo “contatto” tra P.M. e indagato,coinvolgente
anche la persona offesa, e, probabilmente, il primo “palesamento”, soprattutto
per l’indagato, dell’esistenza dell’indagine preliminare a suo carico (teniamo
presente che per la persona offesa la cosa è diversa, specie per il fatto che,
molto spesso, nella prassi, la parte offesa sa dell’esistenza dell’indagine,
per aver formalizzato lei stessa la denuncia, querela,ecc.). Fu il legislatore
del 1995 con Legge n°332 a restringere l’ambìto originario dell’avviso di
garanzìa ai soli casi in cui il P.M. avesse inteso compiere un atto
“garantito”, cioè per cui il codice prevede il diritto di assistere del
difensore. Tuttavìa il problema della prassi successiva all’approvazione del
“nuovo” codice, e già prima della novella del 1995, era il sistematico
aggiramento dell’art.369, poiché, nella pratica delle indagini preliminari, si
evitava, da parte degli inquirenti, di compiere atti garantiti (ad esempio perquisizioni,interrogatorio
dell’indagato,ecc.), estromettendo completamente l’istituto dell’informazione
di “garanzìa” (ad esempio acquisendo plichi di corrispondenza,con le
intercettazioni,facendo indagini bancarie, assumendo persone informate sui
fatti a sommarie informazioni, cioè praticamente escutendo potenziali testimoni
in indagine, fatta eccezione per l’indagato stesso, che, come abbiamo visto,
tranne che nell’immediatezza del fatto e sul luogo del delitto, ha diritto
all’assistenza di un difensore anche quando sia sentito a “sommarie
informazioni” e che, in ogni caso, ha diritto “al silenzio”, sempre e
comunque,anche quando venga fermato nell’immediatezza del fatto e sul luogo del
delitto), ed ancor prima del 1995, la mentalità era sempre quella legata al
retaggio “inquisitorio” per cui era preferibile non allertare mai l’indagato
sulla propria condizione,se non ve ne fosse bisogno,ai fini investigativi,
perché mettendolo a conoscenza della sua qualità,questi avrebbe potuto
occultare o “inquinare” elementi probatori (vedasi il reato tradizionalmente
definito come subornazione e attualmente denominato “intralcio alla giustizia”,
di cui all’art.377 C.P., ovvero l’induzione a non rendere dichiarazioni o a
rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria,di cui al 377bis C.P.:
cercare di influenzare testi a proprio favore con denaro,utilità,
violenza,minaccia,ecc.), o, più semplicemente, cominciare a preparare la
propria difesa che, sia detto con franchezza, ha il “tallone d’Achille”,lo
svantaggio pratico di partire dopo l’accusa,sebbene in un sistema fin troppo
garantista. Riteniamo, però, che il “naufragio”,nella prassi, dell’istituto
dell’avviso di garanzia, imputabile, in massima parte,al suo mancato
recepimento nella mentalità degli inquirenti italiani,in particolare dei
Pubblici Ministeri, deputati alla sua applicazione, costituisca la “cartina di
tornasole”, uno dei tratti sintomatici più evidenti, del fallimento dell’intera
riforma della procedura penale. Bisogna infatti,con realismo,analizzare gli
istituti giuridici alla stregua di quello che la Corte Costituzionale suole
ormai definire come “il diritto vivente”, onde evitare di continuare
accademicamente a disquisire sul “sesso degli Angeli”. Nella pratica forense
sappiamo benissimo che, a differenza dell’avviso di conclusione delle indagini (415bis
C.P.P.), sanzionata peraltro,in caso di omissione (non per i reati di
competenza del Giudice di Pace), dall’inutilizzabilità delle indagini
successive e addirittura da nullità della richiesta di rinvìo a giudizio
(sebbene non assoluta ed insanabile: vedasi per tutte Cassazione penale Terza
Sezione sentenza n°2116 del 26/11/02-17/1/03,C.E.D. 223257, in CP del
2004,n°1342), di cui pure non mancano di registrarsi casi di inadempimento,
l’avviso di garanzìa è ormai poco praticato, se non addirittura “desueto”. Alla
luce dei fatti bisogna interrogarsi sul perché tale istituto avrebbe potuto
cambiare il corso e i metodi dell’intera procedura penale e quale fosse
l’originaria ratio della sua introduzione? Innanzitutto premettiamo che il
modello accusatorio del processo di parti introdotto con la riforma intendeva,
in certa qual misura, introdurre una qualche forma di trasparenza, per quanto
fosse possibile senza compromettere l’esito (efficienza) delle indagini, fin
dalla fase preprocessuale (cioè prima del rinvìo a giudizio ed atti
equipollenti), e con essa una qualche forma di contraddittorio-confronto con lo
stesso P.M.,che, per quanto dominus dell’esercizio dell’azione penale e
titolare dell’indagine, era poi destinato a “scendere dal piedistallo” e ad
assumere più distintamente la veste di parte nella fase dell’udienza
preliminare e soprattutto dibattimentale, così evitando, anche grazie a queste
“forme partecipative”, clamorosi errori o storture, inoltre ci si voleva
distanziare, anche con istituti come quello in esame, dal modello inquisitorio
dell’originario Codice Rocco e financo dalle esperienze spurie come la figura
del “giudice istruttore”. La novità,cioè, che un Giudice per le indagini
preliminari avesse un ruolo di controllo e “riequilibrio” dell’operato del
P.M., per tutta la fase delle indagini preliminari e che sui provvedimenti de
libertate, ecc. il P.M. avesse un ruolo meramente propositivo, dovendo essere
applicate dal G.I.P. le misure cautelari e passando per quest’ultimo anche le
autorizzazioni ad atti di ricerca della prova (vedasi le intercettazioni),ecc.,l’idea
che il difensore stesso della persona offesa o dell’indagato potessero
rivolgersi ad un G.I.P. per sollecitare provvedimenti o per chiedere interventi
correttivi o sostitutivi dell’operato del P.M. si assommavano all’auspicio e
forse alla visione suggestiva di un modello alternativo a quello precedente, in
cui la gestione pressoché esclusiva dell’indagine da parte del suo dominus, il
P.M., era indirizzata ad acquisire elementi d’accusa (oggi l’art.358 C.P.P.
impone al P.M. invece anche la ricerca e valorizzazione di elementi a difesa
fin dalla fase delle indagini) che poi, quasi irrimediabilmente e
sistematicamente, avrebbero pesato “come lastre di piombo” sull’esito della
successiva fase processuale. Ma analizziamo più approfonditamente le ragioni
del “naufragio” dell’art.369 C.P.P., perché tale analisi ci risulterà preziosa
ai fini dell’individuazione dei “mali” reconditi e palesi della nostra
procedura penale, alla stregua appunto del cosiddetto “diritto vivente”. Un
primo approccio critico che,almeno in parte, ci sentiamo di condividere è
quello di Piermaria Corso (vedasi Procedura penale,Giappichelli editore,
Torino, 2010,pag.420) che dice: “L’informazione di garanzìa, così come è
disciplinata, non è un’informazione e non è una garanzìa: non è un’informazione
perché l’indagato saprebbe di essere tale a seguito del compimento dell’atto
cui il difensore ha diritto di assistere (ad esempio, una perquisizione o un
interrogatorio); non è una garanzìa perché la “indicazione delle norme di legge che si assumono violate,
della data e del luogo del fatto” appare insufficiente se non si descrive il
fatto addebitato.”. In pratica l’autore contesta non solo la limitazione agli
atti garantiti introdotta dalla novella del 1995,ma il fatto che il P.M.
nell’avviso sia tenuto ad una esposizione delle sole norme di legge
penale,articoli, che si intendono violati e non anche alla “contestazione-palesamento”
del capo di imputazione circostanziato nella sua precisione e compiutezza,
limitandosi altresì a riportare la data e il luogo dei presunti fatti oggetto
di indagine. Inoltre egli prosegue lamentando le continue “fughe di notizie”
che hanno accompagnato l’istituto giuridico, specie per indagini importanti o
di rilievo per l’opinione pubblica aggiungiamo noi. Più precisamente Corso
contesta: “E’ del tutto inutile, infatti, prevedere l’invìo “in piego chiuso
raccomandato con ricevuta di ritorno” quando in concreto la notizia diviene di
dominio pubblico per altri canali e l’interessato viene a conoscenza
della qualità di indagato prima di ricevere l’informazione stessa.”.
Ricordiamo, infatti, le polemiche,all’epoca dei celebri processi di
Tangentopoli, sui canali che più o meno sistematicamente avessero potuto
favorire certe “fughe di notizie” e ricordiamo,altrettanto puntualmente,
come,all’epoca, l’indice accusatore fosse spesso puntato sulle segreterie dei
P.M., sugli organi di P.G., sulle Cancellerìe e sugli stessi Pubblici
Ministeri, anche perché si trattava, professionalmente, degli organi deputati
istituzionalmente a maneggiare e formare l’avviso di garanzìa, più ancora che
sulle Poste italiane cui l’avviso arrivava in plico chiuso e, si presume, fosse
destinato ad essere consegnato in tal modo. Il clamore “scenografico” con cui
erano condotte e continuano,talvolta, ad essere condotte certe operazioni
investigative, quali anche le acquisizioni di documentazioni presso banche e
pubbliche amministrazioni (che spesso precedevano l’avviso di garanzìa),
rendeva spesso poi facilmente intuibili, da parte della stampa,ecc. i contenuti
del piego raccomandato,benché rimasto e consegnato chiuso dal servizio postale,
talchè era sufficiente che trapelasse, dalle poste o da chicchessia, la notizia
della trasmissione del piego chiuso e la conoscenza del mittente (il P.M.) e
del destinatario,che presumibilmente, poteva essere riguardato dalle precedenti
acquisizioni documentali,ecc. per fare due più due ed arrivare, per intuizione,
al contenuto del plico senza bisogno nemmeno di arrivare ad aprirlo o leggere
la missiva. Si tratta,staremo per dire, delle storture e della mentalità di un
paese in cui, per celìa, quando si parla di segretezza e riservatezza, spesso
viene fuori la tradizione comica del “segreto di Arlecchino o di Pulcinella”. E
forse l’istituto ha finito per essere eluso o accantonato,ed ha impedito, da
parte sua, il decollo di una procedura penale moderna fin dalla fase delle
indagini, proprio in ragione dei clamori che lo hanno accompagnato in certe
vicende della storia politica recente (ben noto il caso di un avviso
giudiziario consegnato a un Presidente del Consiglio in pieno vertice con altri
capi di governi stranieri!).Non bisogna indulgere alla tentazione stereotipata
che porta a credere che,appena un atto esca dall’ufficio di una Procura,per ciò
stesso, divenga automaticamente di dominio pubblico. Sarebbe grave e pericoloso
diffondere un abito mentale di questo genere,perché anche la delega di indagine
del P.M., tanto per fare un esempio, esce, di fatto, dall’ufficio della
Procura,essendo destinata agli apparati di Polizia Giudiziaria, pur sempre
esterni,specie quando sia rivolta ad organi (Comando di Polizia Municipale di
un Comune) o servizi (un Comando-stazione dei CC), più che alle Sezioni di P.G.
interne alla Procura stessa. Eppure
quale perdita,la mancata applicazione dell’art.369 C.P.P., anche in termini, di
efficienza ed esattezza degli esiti delle indagini! Infatti, teniamo presente,
che,ad esempio, la persona offesa danneggiata da reato, non ancora costituita
parte civile (non può farlo tecnicamente prima del rinvìo a giudizio), e che
quindi non fruisce ancora nemmeno di una posizione di parte accessoria del
processo penale, la persona offesa che, come la parte civile, vede spesso il
suo ruolo ed i suoi interessi processuali marginalizzati e sviliti per colpa di
una mentalità tradizionalmente orientata a fare dell’imputato-indagato “il
protagonista” della vicenda processuale, secondo l’art.369 C.P.P. ha diritto di
ricevere copia dell’informazione di garanzìa al pari dell’indagato. Questo
consentirebbe alla persona offesa, dalla fase delle indagini, l’esercizio
tempestivo dei diritti e delle facoltà ad essa espressamente riconosciuti dalla
legge, “di contribuire”, come spiega Corso, “allo svolgimento delle indagini
presentando memorie e indicando elementi di prova (art.90 C.P.P.)”, e quindi
finisce per introdurre,stante anche la presenza di un G.I.P. “controllore
dell’operato del P.M.”, elementi di controllo sull’operato di quest’ultimo da
parte dei soggetti più direttamente interessati, in quanto vittime e
danneggiati, all’efficienza dell’indagine ed all’efficacia dell’esercizio
dell’azione penale, compreso il rispetto del principio costituzionale di
obbligatorietà (art.112 Cost.). Del pari la tempestiva informazione
dell’indagato, non solo avrebbe consentito di introdurre elementi di controllo
effettivi, da parte dei diretti interessati (a non essere indagati
ingiustamente o a non vedersi protrarre ingiustamente l’iscrizione ex art.335
C.P.P.) sulla corretta gestione del registro delle notizie di reato,ma anche
potendo azionare gli stessi l’intervento delle Procure Generali e dei G.I.P. in
caso di errori palesi o di abusi di potere o, più semplicemente, di
“trascuratezze e dimenticanze”. Ancor più l’istituto dell’art.369 C.P.P.
consente di introdurre forme certe di controllo sul rispetto dei termini di
durata massima delle indagini preliminari previsti all’art.407 C.P.P. e avrebbe
consentito di azionare puntualmente,soprattutto da parte dell’indagato, e in
modo trasparente, tutte quelle sanzioni di inutilizzabilità connesse al mancato
rispetto delle procedure,compresa la mancata puntuale richiesta di proroga del
termine di durata delle indagini da parte del P.M. al G.I.P., ai sensi
dell’art.406 C.P.P.,richiesta da motivarsi con “giusta causa”. Chiedete
ai penalisti se vi siano certezze e soprattutto se vi sia “trasparenza”
sistematica in quest’ambito e molti potrebbero rispondervi che alcuni meccanismi
e passaggi, talvolta, vengono meno o quantomeno che non vi sono
certezze,soprattutto sui tempi (ci è capitato il caso di indagini che
languiscono o giacciono “minacciosamente” negli uffici delle Procure per anni e
anni). Sorge quasi spontaneo ipotizzare che,forse, almeno in parte, il
controllo dell’operato delle Procure e dei P.M. e delle tempistiche imposte dal
codice di rito, con la riforma, siano “saltati” proprio a causa della mancata compiuta
realizzazione-attuazione dell’istituto in esame-cartina di tornasole e
meccanismo di trasparenza. E ciò va letto non solo in chiave garantistica, ma
ancor più in chiave accusatoria (quante notizie di reato archiviate già in fase
di indagine a causa, spesso, di un mancato coinvolgimento interlocutorio o del
cosiddetto “fiato sul collo” della persona offesa o del suo difensore,
nominabile fin dalla fase delle indagini, anche se non ancora costituito parte
civile o per assenza di intervento di enti esponenziali di interessi lesi dal
reato,ad esempio associazioni ambientaliste, a difesa dei diritti della donna
in caso di reati sessuali,ecc.?). Alla luce delle riflessioni precedenti,a più
di ventanni dalla riforma della procedura penale, appare lecito cominciare
principalmente a interrogarsi circa il fatto se in Italia l’esercizio della
funzione giudiziaria (inquirente prima ancora che giurisdizionale) sia
tendenzialmente aperto al “confronto democratico” con le altre parti e soggetti
del procedimento penale, fin dalla fase delle indagini, o non sia caratterizzato
piuttosto,almeno in alcuni casi, dall’ “esclusivismo” (inteso come
tendenza,talvolta ingiustificata, ad escludere anche dalla conoscenza
dell’indagine) di chi potrebbe anche essere tentato di esercitarla un po’ come
una “prerogativa personale” tendenzialmente chiusa ad apporti cognitivi,
impulsi o possibili controlli esterni (laddove per “controllo” si intende anche
semplicemente la possibilità di seguire i tempi e la correttezza dell’operato
istituzionale attraverso meccanismi di apertura e trasparenza). Non bisogna mai
cadere,infatti, nella tentazione di confondere l’esclusivismo, che è la
caratteristica tipica della proprietà e del diritto privato (ius excludendi
alios), con il carattere pubblicistico della funzione giudiziaria,compresa
quella inquirente, e finendo,di fatto, per scadere nella tendenza ad escludere
dall’interlocuzione persino la stessa persona offesa, che è la prima ad avere
titolo a partecipare e ad interessarsi alle sorti e all’andamento della fase di
indagine, per aver subìto il reato sulla propria sfera giuridica individuale.
Sarebbe sconcertante e grave dover ammettere il fallimento dell’istituto,ad
esempio, alla stregua di rilievi statistici o altro, che evidenziassero la
sistematica mancata applicazione dell’art.369 C.P.P. (Si pensi ad un ufficio di
Procura in cui l’informazione di garanzìa sia spedita in un solo caso su dieci
o su venti o non sia spedita per nulla!),specie poi se questa dovesse risultare
la tendenza diffusa in molte Procure… Anche perché significherebbe dover prendere
atto della marginalizzazione o disapplicazione diffusa di una delle più
importanti novità-istituti di garanzia che avevano contraddistinto lo spirito
stesso della riforma della procedura e che avrebbe potuto orientarla verso il
concetto di “giusto processo” anche alla luce dei principi del Trattato di
Lisbona,della C.e.d.u. e della lettera riformata dell’art.111 della
Costituzione. Occorre dunque una rivisitazione e un rinnovato vigore
nell’applicazione di quella che è, a tutti gli effetti, una norma di legge e un
istituto-cardine, evitando di interpretare l’espressione “Solo quando deve
compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere…” come tendenza
restrittiva generale o addirittura aggirando la norma, evitando di compiere,
fintanto che sia possibile, atti garantiti, o ancora è auspicabile, a breve, un
intervento del Legislatore, de iure condendo, o della Corte Costituzionale che
riporti l’istituto e il Codice di rito tutto,attraverso lo stesso, all’
originario spirito autentico della riforma. In qualche misura,nel 2001, il
Legislatore, ha cercato di porre rimedio,dando il senso della fondatezza di
quanto stiamo rappresentando,ma solo in termini di percezione, tramite
l’introduzione dell’art.369bis C.P.P. (“Informazione della persona sottoposta
alle indagini sul diritto di difesa”, un istituto giuridico che ricorda molto
quello americano della “lettura dei diritti” all’arrestato e simili e che
ricordiamo, quasi come la recitazione del caposaldo irrinunciabile,una sorta di
panacea formale della democrazia americana, nei film polizieschi o legal
thriller americani), la cui mancata osservanza comporta addirittura la nullità
degli atti successivi. L’art. 369bis, da molti definito una duplicazione
dell’originario istituto di cui stiamo trattando, prevede che: “Al compimento
del primo atto a cui il difensore ha diritto di assistere e, comunque, prima
dell’invito a presentarsi per rendere l’interrogatorio ai sensi del combinato
disposto degli art.375,comma 3, e 416 C.P., il Pubblico Ministero,a pena di
nullità degli atti successivi, notifica alla persona sottoposta alle
indagini”,precisiamo noi che evidentemente non sappia di essere indagata e non
abbia già nominato un difensore di fiducia (diversamente succederebbe, e in
qualche caso è pure accaduto,magari suo malgrado, che il P.M. dia l’impressione
di avere interesse a nominare un difensore d’ufficio al posto di quello di
fiducia già nominato in atti, impressione da evitarsi anche in nome del
prestigio della Magistratura) e continua la norma testualmente: “la
comunicazione della nomina del difensore d’ufficio. La comunicazione di cui al
comma 1 deve contenere: a)l’informazione della obbligatorietà della difesa
tecnica nel processo penale, con l’indicazione della facoltà e dei diritti
attribuiti dalla legge alla persona sottoposta alle indagini; b) il nominativo
del difensore d’ufficio e il suo indirizzo e recapito telefonico; c)
l’indicazione della facoltà di nominare un difensore di fiducia con
l’avvertimento che, in mancanza, l’indagato sarà assistito da quello nominato
d’ufficio; d) l’indicazione dell’obbligo di retribuire il difensore d’ufficio
ove non sussistano le condizioni per accedere al beneficio di cui alla lettera
e) e l’avvertimento che, in caso di insolvenza, si procederà ad esecuzione
forzata; e) l’indicazione delle condizioni per l’ammissione al patrocinio a
spese dello Stato”, articolo inserito dall’art.19 della Legge 6 marzo 2001 n°60
sulla difesa d’ufficio. Ma non c’è chi non veda come la prassi e la riforma del
1995 abbiano finito per ridurre l’avviso di garanzìa all’ombra di se stesso, ad
una mera presenza fantasmatica, di cui l’art.369bis finisce solo per costituire
un’inutile duplicazione, vulnerata a monte anch’essa, per quanto munita di
sanzione della nullità,per littera legis, non per formazione giurisprudenziale
(“pretoria” si dice in questi casi), dal limitato ambito di applicazione degli
atti garantiti. Così si è finito per aggiungere un fantasma ad un altro
fantasma, una porta aperta, di matrice istituzionale, all’automatismo della
nomina del difensore d’ufficio, quando si debbano compiere atti garantiti.
Forse pensiamo,addirittura,in astratto, che, per certi versi, fosse addirittura
meglio prima, quando l’indagato si vedeva mettere il difensore d’ufficio,ad
esempio, all’interrogatorio, solo se non si fosse recato dagli inquirenti già
accompagnato dal difensore di fiducia. Si trattava di un impianto
tradizionale,ma questa è solo un’opinione personale, forse più idoneo a
salvaguardare financo la “spontaneità” di una scelta delicata. Ma torniamo
all’istituto principale, quello storicamente “affossato” dopo i clamori di
Tangentopoli e la cosiddetta caduta della prima Repubblica. Rimane un’ultima
riflessione da sviluppare in merito, forse la più acuta. Abbiamo già
indicato,per sommi capi, come,al di là delle ragioni storiche succitate, che
pure hanno avuto un ruolo non indifferente ai fini della riforma del 1995, le
ragioni del “naufragio”, nel costume giudiziario, dell’istituto dell’avviso di
garanzia siano da ravvisarsi proprio nella sua intrinseca natura
“partecipativa” e nella trasparenza dell’indagine (si ricorderà l’idea
suggestiva dei palazzi di Giustizia come “palazzi di vetro” che circolava ai
tempi del Pool di Mani pulite) che tale istituto voleva garantire anche alle persone
offese,sempre per quanto fosse possibile senza compromettere cioè gli esiti e
l’efficacia dell’indagine. Si è anche accennato, però, all’altro aspetto del
costume giudiziario in questo paese, per cui la Magistratura, tendenzialmente e
tradizionalmente, mostrerebbe di non gradire né condivisioni del ruolo né della
sua funzione,ricorderete che si è parlato del pericolo di “esclusivismo della
funzione pubblica” nelle democrazie contemporanee e in altri articoli abbiamo
anche definito la stampa e i mass-media come i “cani da guardia” del corretto
funzionamento della giustizia e,diciamo qui, più latamente, dell’esercizio di
tutte le funzioni e servizi pubblici. In particolare, chi ha a che fare con gli
apparati istituzionali, soprattutto quelli giudiziari e di polizia, può avere
spesso l’impressione o la percezione, più o meno fondata, che non siano
particolarmente graditi apporti esterni, anche se indirizzati a fini cognitivi
o probatori, o contributi (pensiamo alle memorie o istanze) e suggerimenti
che,magari, potrebbero evidenziare linee di sviluppo delle indagini alternative
rispetto ai “percorsi istituzionali”. Ci
si può rispondere giustamente che oggi esistono le indagini difensive,ma,per
quanto possa spendere, il cittadino da solo, in genere, si trova sempre a
condurre una lotta impari rispetto ai mezzi e agli apparati dello Stato, ragion
per cui egli finisce per essere realmente garantito,come indagato o parte
offesa, solo da forme “comunicative-partecipative” dell’indagine preliminare. Dunque
l’impostazione originaria del Codice Vassalli aveva visto giusto. Il
risultato è che i pericoli di “esclusivismo” e gestione “monolitica” da parte
dei P.M. (forse a breve anche della Polizia Giudiziaria che si vedrà
riconosciuti,secondo alcuni progetti di riforma,ancora maggiori poteri di
autonoma iniziativa) possano alimentare anche solo l’impressione diffusa,
rispondente ad un’idea antidemocratica, dell’indagine preliminare come clichè
irrimediabilmente preconfezionato da P.G. e P.M., su cui indagato e persona offesa,
nonostante le loro ragioni e diritti (si veda anche il sacrosanto art.121
C.P.P.), non abbiano,di fatto, alcuna voce in capitolo o diritto di “controllo”
o interlocuzione effettivo. Dunque, a modesto avviso di chi scrive,
l’istituto di procedura penale per arginare pericoli di “derive”, fin dalla
fase delle indagini, e introdurre una gestione improntata a principi
democratici e di trasparenza,oltre che del rispetto dei diritti umani, anche in
tale fase, in contrapposizione al modello autoritario dell’abrogato Codice
Rocco, esiste già, è già legge vigente, basta tornare a farlo “rivivere” (Dante
Alighieri diceva: “Le Leggi son,ma chi pon mano ad esse?”) pretendendone e
controllandone,in concreto, da parte delle Procure Generali,del C.S.M. e del
Ministero della Giustizia,delle giurisdizioni e della Corte di Cassazione,
nonché da tutte le parti interessate, la sistematica applicazione, nonché il
rispetto degli istituti della giusta causa per la concessione della proroga del
termine delle indagini preliminari,ex art.406 C.P.P., ed ancor più dei termini
massimi di durata delle indagini stesse ex art.407 C.P.P. Applicando
sistematicamente sanzioni disciplinari ai Magistrati che non rispettino le
garanzìe elementari del giusto processo e auspicando anche interventi
legislativi e giurisprudenziali,soprattutto della Consulta, volti a riattivare
la “valvola di garanzìa” e il meccanismo cardine di trasparenza “bloccato”
dalla novella del 1995! Das
Wrack des Instituts für Informationssysteme als Symptom GARANTIE Bankruptcy
Reform der Strafprozessordnung
Jetzt
mehr als zwanzig Jahre nach der Genehmigung des "neuen" Strafprozessordnung, die
Stelle mit DPR nahm vergangen sind n
° 447 von 22/09/1988, die durch das Ermächtigungsgesetz n ° 81 16/02/1987, und
das Budget der Reform ist alles andere als ermutigend, trotz der ständigen
Eingriffe und Änderungen, einschließlich der Anerkennung in folgte 2000
strafrechtlichen Kompetenzen Friedensrichter (Dlgs.n ° 274 von 2000.08.28),
wegen geringfügiger Delikte und die Entkriminalisierung aufgetreten in Bezug auf
ihre Substanz, bei mehreren Gelegenheiten (siehe die Ausgabe von falscher
Buchführung oder Dekret .
Nr. 507/1999), stets bemüht, die Arbeit der Richter erleichtern und für "den
Rückstand", einschließlich der Reaktion des Gesetzes "ex Cirielli", die Nr. 251
von 5/12/2005, welche in Hand haben wir
bereits in einem anderen Artikel diskutiert. Hier
wollen wir die Frage der "Untergang" der Institution als Information oder
"Hinweis" Garantie bekannt, von .369 CPP regiert, dessen innovative Feature war,
in der Meinung der Autoren, sogar vorstellen, wie ansprechen mögliche
Elemente "Transparenz" in den Aktionen der Strafverfolgung, da die
Voruntersuchung, die Schaffung auch eine "partizipative Funktion" der Ein-und
kognitive Untersuchungen, sehr zum Verdacht, dass der Geschädigte, noch vor der
Enthüllung des "Schleier der
Maya" auf die gesamte Korrespondenz des PM a StPO unter Artikel .415 (Anmerkung
von Voruntersuchungen was den Verdächtigen Zeitraum von 20 Tagen. Instructors
für Maßnahmen, Verhöre etc. nennen.). In
diesem Sinne ist eine Gefahr Parallelität mit Verwaltungsrecht und sagen, dass
das Verhältnis der Institution in Frage vergleichbar war, in gewisser Weise der
Inhalt von Artikel 7 des Gesetzes n
° 241/90, das Gesetz über die "Transparenz", was wörtlich übersetzt, liest der
erste Absatz: "Es sei denn, es gibt Gründe für die Ablehnung in Bezug auf
spezifische Anforderungen der Schnelligkeit des Verfahrens, ist der Beginn des
Verfahrens mitgeteilt, in der Art und Weise werden vorgesehenen
Artikel 8, die Themen, bei denen die endgültige Maßnahme zur direkten
Auswirkungen und solche, die durch das Gesetz muss eingreifen zu erzeugen. ".
Artikel
.369 CPP sinngemäß, dh Weg in Anbetracht der Vertraulichkeit der Untersuchungen,
die die Voruntersuchung in Strafverfahren unterscheidet, bietet stattdessen:
"Nur wenn er eine Handlung, die der Verteidiger hat das Recht zur Teilnahme an
der Staatsanwalt erfüllen hat senden,
per E-Mail, in Kurve geschlossen empfohlen mit Rückschein an die Person unter
Untersuchung und der beleidigten Person eine Mitteilung darüber informiert, dass
ein Hinweis auf die Gesetze, die angenommen verletzt werden, das Datum und den
Ort der Veranstaltung und mit einer Einladung zu trainieren die Macht, einen Verteidiger zu
benennen. Wenn
die Notwendigkeit entsteht, oder die Post, um die Biegung der Nichtverfügbarkeit
des Empfängers zurück, kann die Staatsanwaltschaft vor, dass die Informationen
in Übereinstimmung mit Artikel Garantie .151 benachrichtigt werden. ".
In
Substanz und Absicht der ursprünglichen Reform dieser Institution (lesen Sie die
Texte von Mario Chiavario über die Reform des Strafverfahrens) wurde angeblich
vertreten, außer in Fällen von Verhaftungen, Durchsuchungen, etc.. der erste "Kontakt" zwischen P.M.
und
untersucht, an denen auch die Opfer, und wahrscheinlich der erste "palesamento",
vor allem für den Verdächtigen, die Existenz des Ermittlungsverfahrens gegen ihn
(im Kopf behalten, dass die Person beleidigt es anders ist, vor allem für
die
Tatsache, dass sehr oft in der Praxis, der Geschädigte von der Existenz der
Untersuchung kennt, denn sie selbst hatte die Beschwerde, Klage, usw.
formalisiert.). Es
war der Gesetzgeber 1995 mit dem Gesetz Nr. 332, um den begehrten Original der
Ankündigung der Garantie auf die Fälle beschränken, in denen die PM hatte
die Absicht, eine Handlung "garantiert", erklärt, warum der Kodex sieht das
Recht auf Teilnahme an den Verteidiger ist zu begehen. Allerdings
ist das Problem der Praxis nach der Zustimmung des "neuen" Code, und noch bevor
die Nachricht des Jahres 1995 war die systematische Umgehung von Artikel .369,
da in der Praxis die Voruntersuchung, wurde von den Ermittlern der vermiedenen
Handlungen
vornehmen, garantiert (zB Suche, Verhör des Verdächtigen, etc.)., komplett
verdrängen Das Institut für Informationssysteme "Garantie" (zB Erwerb Bündel von
Korrespondenz mit den fängt, tut Banking Untersuchungen, die Einstellung der
Menschen über die Fakten informiert in
zusammenfassenden Informationen, dh praktisch escutendo mögliche Zeugen in der
Untersuchung, mit Ausnahme der Verdächtige selbst, der, wie wir gesehen haben,
außer in der Unmittelbarkeit der Tat und dem Tatort, einem Verteidiger
berechtigt sind, auch wenn es hörte
eine "Zusammenfassende Informationen" und dass in jedem Fall das Recht hat,
"silence", immer und überall, auch wenn es in der Unmittelbarkeit der Tat und
dem Tatort angehalten wird), und sogar vor 1995, war die Mentalität immer
ein
Zusammenhang mit dem Erbe der "Inquisition" und so war es besser, nicht zu den
Verdächtigen aufmerksam nie auf ihren Zustand, wenn überhaupt benötigt wurden,
für investigative Zwecke, da setzen sie sich ihrer Qualität, diese könnten zu
verbergen oder "verschmutzen" die Beweise (siehe
das Verbrechen traditionell als Bestechung definierten und aktuell als
"Behinderung der Justiz" gemäß Artikel .377 CP oder der Anreiz nicht, Aussagen
zu machen oder falsche Aussagen vor Gericht zu machen, bezeichnet 377bis CP:
Suche Texte
zu ihren Gunsten mit Geld, Gebrauchsmuster, Gewalt, Drohungen usw.
beeinflussen.), oder einfach, damit zu beginnen, seine Verteidigung
vorzubereiten, sagte beide ehrlich gesagt, hat die "Achillesferse", die
praktische Nachteil Starten
nach der Anklageschrift, obwohl in einem System übermäßig streng. Wir
glauben jedoch, dass die "Schiffbruch" in der Praxis, die Institution der
Bekanntmachung der Garantie, passend, zum größten Teil, um seine Nichtumsetzung
in die Denkweise der italienischen Ermittler, insbesondere Staatsanwälte,
Abgeordnete zu ihrer Anwendung, stellen der
"Lackmus-Test", einer der offensichtlichste Symptom Ausfall der gesamten Reform
des Strafverfahrens. Wir
müssen deshalb realistisch, analysieren rechtliche Institutionen die gleiche
Weise wie das, was das Verfassungsgericht Sohlen nun als "lebendes Recht", zu
definieren, um zu vermeiden, akademisch weiter über die "Sex of Angels"
streiten. In
der forensischen Praxis wissen wir, dass, im Gegensatz zu der Bekanntmachung des
Abschlusses der Untersuchung (415bis CPP), die ihren Höhepunkt jedoch im Falle
der Unterlassung (nicht für Verbrechen, die in die Zuständigkeit des
Gerichtshofs der Frieden), der anschließenden Untersuchungen
dall'inutilizzabilità und sogar aus Nichtigkeit
des Antrags auf Versuch (wenn auch nicht absolut und unheilbar: siehe für alle
Supreme Court Criminal Case No 2116 Dritte Kammer 26/11/02-17/1/03, CED 223257,
CP 2004, Nr. 1342) ,
die nicht fehlen, um Ausfälle registrieren, wird die Bekanntmachung über die
Untersuchung nur noch selten praktiziert, wenn auch nicht "veraltet".
In
Anbetracht der Tatsachen müssen wir uns fragen, warum eine solche Institution
den Verlauf des gesamten Strafverfahrens und Methoden geändert haben könnte und
was war der ursprüngliche Zweck seiner Einführung? Erste
kürzeste dass die anklagenden Modell des Prozesses der Teile mit der Reform
beabsichtigt eingeführt, in gewissem Maße, stellen eine Form der Transparenz, so
weit wie möglich, ohne das Ergebnis (Effizienz) der Untersuchung, da das
Vorverfahren (dh vor die
Anklage und wirkt gleichwertiges), und mit ihm eine gewisse Form der
kontradiktorischen-Vergleich mit der gleichen Uhr, die als Dominus der
Ermittlung und der Verfolgung Halter, dann bestimmt war, "steig herab vom Sockel
"und
übernehmen mehr deutlich als Teil der vorläufigen Anhörung der Bühne und vor
allem zu hören, wodurch dank dieser" Formen der Beteiligung "eklatante Fehler
oder Verzerrungen, wollten wir auch Raum, auch mit Institutionen wie dem
vorliegenden ,
von der Inquisition Modell des ursprünglichen Code Rocco und sogar aus den
Erfahrungen unecht wie die Figur des "Ermittlungsrichter". Die
Neuheit, das heißt, dass ein Richter für Voruntersuchungen eine Rolle hatte und
Überwachung "Rebalancing" der Arbeit der Uhr, während der Voruntersuchung und
dass die Maßnahmen de libertate, etc.. die P.M. hatten
eine rein aktive Rolle, dass durch die GIP angewendet werden Vorsichtsmaßnahmen
und das Bestehen der letzteren auch die Berechtigungen für Handlungen
Beweiserhebung (siehe fängt, etc.)., die Idee, dass die gleiche Verteidiger des
Opfers oder des Beschuldigten könnte zu einer GIP drehen zu
erbitten oder suchen Sanierungsmaßnahmen bzw. Austausch des PM Sie
summierten sich den Wunsch und vielleicht eindrucksvolle Aussicht auf ein
alternatives Modell zur vorherigen, in dem die Verwaltung der Umfrage fast
ausschließlich durch seine Dominus, die PM, auf den Erwerb der Anklage (jetzt
Artikel zielte. 358
CPP erfordert die Uhr statt auch die Forschung und Entwicklung von Elementen für
die Verteidigung in der Phase der Untersuchung) und dann, fast hoffnungslos und
systematisch würde gewogen ", wie die Bleiplatten" auf das Ergebnis der nächsten
Erprobungsphase haben. Lassen
Sie uns im Detail analysieren die Gründe für den "Schiffbruch" .369 Artikel CPP,
weil diese Analyse wir wertvolle zur Identifizierung der "Übel" unserer
versteckte und offene Strafverfahren, genau die gleiche Weise wie die sogenannte
"living law". Eine
erste kritische Ansatz, der, zumindest teilweise, wir teilen möchten ist es
natürlich Piermaria (siehe Strafprozessordnung, Giappichelli Verlag, Turin 2010
pag.420), der sagt: "Die Ankündigung der Untersuchung, wie es regiert wird,
ist
nicht eine Frage und keine Garantie: Es ist nicht eine Frage, weil der
Verdächtige würden wissen, dass dies eine Folge der Beendigung der Handlung, die
der Verteidiger hat das Recht zur Teilnahme an (z. B. eine Suche oder Abfrage),
nicht ist
eine Garantie, dass die "Angabe der Rechtsnormen, die Sie einnehmen verletzt,
das Datum und den Ort der Veranstaltung" erscheint unzureichend, wenn es nicht
beschreiben die Tatsache belastet. ". In
der Praxis, kritisiert der Autor nicht nur die Beschränkung auf Handlungen
garantiert eingeführt durch die Nachrichten aus dem Jahr 1995, aber die
Tatsache, dass die PM in
der Warnung wird bei einer Belichtung von nur den Regeln des Strafrechts
Artikel, die nicht verletzt werden und auch mit dem "Streit-palesamento" Der
Graf von Anklage in die Richtigkeit und Vollständigkeit aufgeführt, die
lediglich auch das Datum und Ort der behaupteten Sachverhalte
untersucht. Darüber
hinaus setzt er über die ständigen "Lecks", die das Rechtsinstitut begleitet,
vor allem für wichtige Untersuchungen oder für die öffentliche Meinung, die wir
hinzufügen beschweren. Genauer
Course Wettbewerben: "Es ist völlig nutzlos, in der Tat, senden" bend in
geschlossen empfohlen mit Rückschein ", wenn in der Praxis die Nachricht wird
über andere Kanäle und der betroffenen Person öffentlich ist sich der Qualität
der vor dem Empfangen
der Informationen an sich. "untersucht. Erinnern
wir uns an die Kontroverse um die Zeit der berühmten Versuche von Tangentopoli,
auf den Kanälen, dass sie mehr oder weniger systematisch begünstigen könnten
bestimmte "Lecks" und denken Sie daran, nur so schnell, wie zu der Zeit, war der
Finger der Schuld oft konzentrierte
sich auf den Sekretariaten der PM, die Organe der PG an der Registry und auf den
gleichen Staatsanwälte, weil es, professionell, institutionell die Organe, die
in der Handhabung und trainieren die Bekanntmachung über die Untersuchung, noch
mehr als die italienische Post, an die die Mitteilung kam
in einem verschlossenen Umschlag und war vermutlich auf diese Weise geliefert
werden. Das
Geschrei "spektakulär", mit denen sie durchgeführt wurden und weiterhin manchmal
zu lassen, bestimmte Ermittlungsmaßnahmen, die auch zeichnet die Akquisitionen
von Banken und Regierungen (die oft ging der Bekanntmachung über die
Untersuchung) durchgeführt, so oft es leicht zu verstehen, aus die Presse, etc.. die
Inhalte der Biegung zu empfehlen, obwohl blieben geschlossen und geliefert von
der Post, so sehr, dass es genug war, dass durchsickerte, von der Post oder von
jedermann, schloss die Nachricht von der Übertragung des Bogens und das Wissen
des Absenders (die Uhr) und der Empfänger, vermutlich, konnte
durch frühere Übernahmen Dokumentation usw. beeinflusst werden. für
zwei und zwei zusammen und kommen, durch Intuition, die Inhalte des Pakets, ohne
auch nur zu öffnen oder die Nachricht lesen. Es
ist, sagen wir, die Verzerrungen und die Mentalität eines Landes, in dem, wie
ein Witz, wenn es um die Privatsphäre und die Vertraulichkeit geht, ist oft
außerhalb der Comic-Tradition des "Geheimnisses der Harlekin und Pulcinella."
Und
vielleicht die Institution landete umgangen oder beiseite, und verhindert, für
seinen Teil, take-off eines modernen Strafverfahrens im Stadium der
Untersuchung, gerade wegen der Aufregung, die ihn in bestimmte Ereignisse der
jüngsten politischen Geschichte begleitet (bekannte
Fall einer gerichtlichen Hinweis geliefert zu einem Ministerpräsidenten in
voller Gipfel mit anderen Köpfen ausländischer Regierungen!). sollte nicht der
Versuchung hingeben stereotype führt zu der Überzeugung, dass, sobald ein Akt
Köder aus dem Büro des Staatsanwalts, dadurch automatisch Public
Domain geworden. Es
wäre verbreiten eine schwere und gefährliche geistige Gewohnheit dieser Art,
weil die Delegation der Untersuchung des PM, nur als Beispiel, kommt in der Tat
aus dem Büro der Staatsanwaltschaft, an der Ausrüstung der Kriminalpolizei, noch
außen angesprochen, vor
allem wenn es sich um Organe (Polizei-Hauptquartier von einer Gemeinde) oder
Dienstleistungen (a command-Station CC), anstatt auf die Abschnitte PG gerichtet
intern in der Staatsanwaltschaft
selber. Doch
was für ein Verlust, das Scheitern des Artikels .369 CPP gelten, auch in Bezug
auf Effizienz und Genauigkeit der Ergebnisse von Umfragen! In
der Tat, wir im Hinterkopf behalten, dass, zum Beispiel, die beleidigte Person
durch ein Verbrechen, nicht einmal zu einer bürgerlichen Partei (technisch kann
es nicht vor der Studie), und daher nicht in den Genuss noch mehr von einer
Position der ergänzenden Teil des Strafprozesses geschädigt ,
die beleidigte Person, die wie der Kläger, die oft sieht seine Rolle und seine
Interessen verfahrensrechtlichen marginalisiert und abgewertet wegen einer
traditionell orientierten Denkweise, um den Angeklagten-Verdächtigen "der
Protagonist" des Gerichts Fall zu machen, gemäß § .369 CPP hat
das Recht, eine Kopie der Informationen zur Gewährleistung des Verdächtigen
erhalten. Dies
würde den Geschädigten zu ermöglichen, das Stadium der Untersuchung, die
rechtzeitige Ausübung der Rechte und Befugnisse ausdrücklich durch Gesetz
gewährt, zu "helfen", erklärt natürlich, "den Verlauf der Untersuchungen
präsentiert Erinnerungen und zeigt auf Beweise (Artikel .90
CPP) ", und beendet dann die Einführung, auch aufgrund der Anwesenheit eines GIP
"Regler
der Arbeit der Uhr", Bedienelemente auf der Arbeit des letzten Teils von denen
die meisten direkt als Opfer und beschädigt, Effizienz und Wirksamkeit der
Untersuchung der Strafverfolgung beteiligt ,
einschließlich der Einhaltung des verfassungsrechtlichen Grundsatz der
Verpflichtung (Artikel 112 der Verfassung). Auch
die rechtzeitige Information des Verdächtigen, würde nicht nur ihm erlauben,
Elemente einer wirksamen Kontrolle von den direkt Beteiligten (nicht zu Unrecht
untersucht werden, oder sie wird nicht zu Unrecht die Registrierung zu
verlängern ex art.335 CPP) für das reibungslose Funktionieren der Registry
vorstellen die
Nachricht von Kriminalität, sondern auch in der Lage, die gleiche wie die
Intervention der Generalstaatsanwaltschaft und GIP betreiben im
Falle von offensichtlichen Fehlern oder Missbrauch von Macht oder, noch
einfacher, von "Fahrlässigkeit und Vergesslichkeit." Noch mehr das Institut
Strafprozessordnung art .369 ermöglicht
die Einführung bestimmter Formen der Kontrolle über die Bedingungen von einer
maximalen Dauer des Ermittlungsverfahrens nach Artikel .407 CPP und
würde es ihnen ermöglichen, regelmäßig zu arbeiten, vor allem seitens des
Verdächtigen, und in einer transparenten Art und Weise, alle
Sanktionen-Usability zum Scheitern zu Verfahren zu folgen, einschließlich nicht
rechtzeitigen Antrag auf Verlängerung der Dauer der Ermittlungen durch die
Staatsanwaltschaft im Zusammenhang GIP
auf, gemäß Artikel .406 CPP Anfrage mit "gerechte Sache" zu motivieren.
Fragen
Sie, ob es irgendwelche kriminellen Gewissheiten und vor allem, wenn es
"Transparenz" in dieser systematischen und viele würden antworten, dass einige
Mechanismen und Schritte sind manchmal weniger oder zumindest, dass es keine
Gewissheiten, vor allem auf das Timing (es geschah das der
Fall von Untersuchungen, die krank sind oder lügen "ominös" in den Büros der
Staatsanwälte für Jahre und Jahre). Rises
fast spontane Hypothese auf, dass, vielleicht, zumindest teilweise, die
Kontrolle der Arbeit der Staatsanwaltschaft und PM und
die Fristen der Zivilprozessordnung auferlegt, mit der Reform werden
"übersprungen" gerade wegen des Mangels an vollständigen Realisierung der
Implementierung der Institution in Frage-Lackmuspapier und Transparenz.
Und
das sollte nicht nur in den wichtigsten garantistica gelesen werden, aber noch
mehr in den wichtigsten anklagenden (wie viele Verbrechen Berichte bereits in
Untersuchung eingereicht, weil oft ein Mangel an Beteiligung Zwischenurteil oder
der sogenannten "im Nacken" des Opfers oder seinen
Rat, namhafte in der Phase der Untersuchung, auch wenn noch nicht ein Zivil-oder
Mangel an Interesse von Organisationen durch das exponentielle Kriminalität wie
Umweltgruppen, in der Verteidigung der Rechte der Frauen im Falle von
Sexualstraftaten, usw. verletzt. ?).
Im
Lichte der oben genannten, mehr als zwanzig Jahren seit der Reform des
Strafverfahrens, scheint es sicher zu beginnen, vor allem darüber, ob Italien in
der Ausübung der richterlichen Funktion (auch vor dem Untersuchungsrichter
Tribunal) grundsätzlich offen für die "demokratischen Dialog" mit ist Wunder
die
anderen Parteien und vorbehaltlich des Strafverfahrens, vom Beginn der
Untersuchung, oder eher nicht dadurch, zumindest in einigen Fällen, "von"
Exklusivität "(wie eine Tendenz, manchmal gerechtfertigt, auch ausschließen, aus
der Kenntnis der Umfrage) derjenigen, die könnte
sogar versucht sein, ein bisschen "als" persönliche Vorrecht "im Grunde
geschlossen Beiträge zu kognitiven, Impulse oder externe Kontrollen möglich
(wobei" Kontrolle "bedeutet einfach die Gelegenheit, um die Zeiten zu folgen und
die Korrektheit der Arbeit durch institutionelle auszuüben Mechanismen der Offenheit und
Transparenz). Nicht
immer fallen in der Tat, die Versuchung, Exklusivität, die das typische Merkmal
der Vermögen und privatrechtlichen (jus excludendi alios) ist, mit dem
öffentlich-rechtlichen Charakter der richterlichen Funktion, einschließlich der
Ermittler zu verwirren, und endend in der Tat, in
der Tendenz zu dall'interlocuzione sogar die gleiche Person Straftat, die als
erste das Recht, zu besuchen und ein Interesse an dem Schicksal und die Leistung
der Untersuchungsphase, weil er erlitt das Verbrechen auf ihre eigenen
individuellen rechtlichen Bereich ist auszuschließen auslaufen. Es
wäre beunruhigend und ernst, um das Versagen des Organs, zum Beispiel, wie
statistische Erhebungen oder andere Weise, die die systematische Nichteinhaltung
Artikel .369 CPP gelten markieren konnte zugeben (Denken
Sie an ein Büro der Staatsanwaltschaft in dem die Garantie-Informationen nur in
einem Fall von zehn oder zwanzig gesendet oder nicht gesendet überhaupt!),
Insbesondere dann, wenn sich dies als die weit verbreitete Tendenz in vielen
Procure sein ... Auch, weil bedeuten,
dass zur Kenntnis der weit verbreiteten Ausgrenzung oder Nichtanwendung eines
der wichtigsten neuen-Garantie Institutionen, die den Geist der Reform des
Verfahrens charakterisiert hatte zu nehmen und dass er es auf dem Konzept der
"due process" direkt im Licht der Grundsätze des Vertrags von Lissabon, die EMRK und den
Buchstaben der Verfassung reformierte Kunst .111. So
eine Überprüfung und eine neue Kraft in der Anwendung, was in der Tat, ein
Rechtsstaat und Institution-key, vermeiden, um den Ausdruck zu interpretieren
"Nur wenn er eine Handlung ausführen muss, die der Verteidiger hat das Recht
zu
unterstützen ... ", wie ein allgemeiner Trend restriktiv oder sogar unter
Umgehung der Norm, durch die Vermeidung so lange wie möglich, Handlungen
garantiert oder sogar wünschenswert, kurz gesagt, die besagt ein Eingreifen der
Legislative, gesetzgebende Handbuchs bzw. der Verfassungsgerichtshof die
'Institut
und der Code of rite alle durch sie zu "original authentischen Geist der Reform.
Zu
einem gewissen Grad im Jahr 2001 hat der Gesetzgeber Abhilfe versucht, was den
Sinn der Gültigkeit dessen, was wir vertreten, sondern nur in Bezug auf die
Wahrnehmung, durch die Einführung der Technik .369 bis CPP ("Information
der Person unter Untersuchung über das Recht auf Verteidigung", eine juristische
Institution, erinnert sehr an die amerikanische "Lesung von Rechten" Verhafteten
und der ist wie und dass wir uns daran erinnern, fast wie der Rezitation des
unverzichtbaren Eckpfeiler, eine Art Allheilmittel formal der
amerikanischen Demokratie, wird das amerikanische Rechtssystem Thriller oder
Krimis), die sich nicht erfüllen, auch in der Ungültigkeit der
aufeinanderfolgenden Handlungen führen. Artikel. 369bis,
weit definiert eine Verdoppelung der ursprünglichen Einrichtung, der wir
behandeln, heißt es: "Am Ende des ersten Aktes, in dem der Verteidiger hat das
Recht zur Teilnahme und auf jeden Fall, bevor die Ausschreibung zum Verhör
erscheinen unter die
kombinierten Bestimmungen art.375 Absatz 3 und 416 CP, die Staatsanwaltschaft,
unter Androhung der Nichtigkeit des nachfolgenden Handlungen Mitteilung an die
Person, die nach Untersuchung ", weisen wir darauf hin, dass offensichtlich
nicht wissen, zu untersuchen und nicht bereits ernannt Verteidiger
des Vertrauens (sonst geschehen, und in einigen Fällen ist es auch passiert,
vielleicht widerwillig, dass die Uhr den Eindruck, Interesse, einen
Pflichtverteidiger statt der bereits in Taten des Vertrauens benannt ernennen
gibt, um Eindruck vermieden werden auch
im Namen des Ansehens der Justiz) und setzt die Norm Zitat: "die Kommunikation
von der Ernennung des öffentlichen Verteidigers Büro. Die
Mitteilung gemäß Absatz 1 umfassen: a) die Informationen der obligatorischen
technischen Verteidigung in Strafverfahren, mit der Angabe der Fakultäten und
der Rechte durch das Gesetz der Person erteilt der Untersuchung b) dem Namen des
Verteidigers d ' Büro
und seine Adresse und Telefonnummer, c) ein Hinweis auf die Macht, einen
Verteidiger mit der Warnung, dass in der Abwesenheit der Verdächtige von einem
vom Gericht bestellt wird unterstützt ernennen; d) ein Hinweis auf die '
Verpflichtung
gegenüber der Öffentlichkeit Verteidiger Büro, wo es keine Bedingungen für den
Zugang zu den Leistungen nach den Buchstaben e) und eine Warnung, dass im Falle
des Zahlungsverzuges, wir Zwangsvollstreckung wird, und e) einen Hinweis auf die
Bedingungen für die Vergütung ' Die
Berechtigung zur Prozesskostenhilfe auf Staatskosten "durch Artikel 19 des
Gesetzes Nr. 6 eingefügt März 2001 Nr. 60 auf die Verteidigung Bewegung.
Aber
es ist nicht zu übersehen, wie die Praxis und die Reform des Jahres 1995 haben
sich die Verringerung der Ankündigung der Schatten seiner selbst beendet, zu
einem bloßen geisterhaften Präsenz, zu denen Artikel .369 ein Ende nur zu einem
Formular 'unnötige
Doppelarbeit, vulnerata stromaufwärts auch, wie mit der Rechtsfolge der
Nichtigkeit vorgesehen, littera legis, nicht für justizielle Ausbildung
("Pretoria", sagen sie in diesen Fällen), dem begrenzten Umfang der Handlungen
garantiert. So
landete er das Hinzufügen eines Phantom Phantom, eine offene Tür zu
institutionellen Matrix, die Automatisierung der Ernennung der
Pflichtverteidiger Büro, wenn Sie wirkt garantiert durchführen zu können.
Vielleicht
denken wir, auch in der Zusammenfassung, die in gewisser Weise war es sogar noch
besser als zuvor, als er sah, der Verdächtige legte den Pflichtverteidiger, zum
Beispiel die Befragung nur, wenn er nicht von den Ermittlern bereits besuchte in
Begleitung Verteidiger. Es
war ein traditionelles System, aber das ist nur eine persönliche Meinung,
vielleicht besser geeignet, um zu sichern Financo die "Spontaneität" von einem
zarten Wahl. Aber
zurück zu den wichtigsten Institution, die in der Vergangenheit "untergraben"
nach dem Geschrei der Tangentopoli und dem sogenannten Fall der Ersten Republik.
Es
bleibt ein letzter Gedanke in diesem Zusammenhang entwickelt werden, vielleicht
die meisten akut. Wir
haben bereits angedeutet, kurz, wie, jenseits der historischen Gründen erwähnt,
dass eine so bedeutende Rolle für die Zwecke der Reform von 1995, die Gründe für
die "Schiffbruch" in der benutzerdefinierten gerichtliche Institution der
Bekanntmachung hatte Garantie
sollen ravvisarsi eigenen in seine innere Natur "partizipatorischen" und die
Transparenz der Umfrage (Sie werden die suggestive Idee der Paläste der Justiz
als "Glaspaläste", die zum Zeitpunkt der Pool von sauberen Händen zirkuliert
erinnern), dass eine solche Einrichtung würde zu
gewährleisten, um Personen Straftaten, obwohl es immer war, ohne also die
Ergebnisse und die Wirksamkeit der Untersuchung möglich. Es
wurde auch erwähnt, aber ein anderer Aspekt des Kostüms Gerechtigkeit in diesem
Land, so die Justiz, und traditionell eher, es würde zeigen, die sie nicht mögen
weder Aktien noch die Funktion der Rolle, Sie werden sich erinnern, dass es war
die Rede von der Gefahr der "Exklusivität Öffentlicher
Dienst "in der zeitgenössischen Demokratien und andere Gegenstände haben wir
auch die Presse und Massenmedien definiert als" Wachhunde "der geordneten
Rechtspflege und, sagen wir, hier im weiteren Sinne der Ausübung aller
Funktionen und öffentliche Dienstleistungen .
Insbesondere
können diejenigen, die mit den institutionellen Apparaten, insbesondere
diejenigen von einer Justiz-und Polizeibehörden haben oft den Eindruck, oder
Wahrnehmung, mehr oder weniger etablierten, dass sie nicht besonders willkommen
externe Unterstützung, obwohl der Zweck oder kognitive gerichtet Beweis
oder Beiträge (denken Sie an den Erinnerungen oder Instanzen) und Anregungen,
die vielleicht könnte Entwicklungslinien der Untersuchung Alternativen als die
für "institutionelle Pfade." Sie
können entsprechend defensive Untersuchungen, die heute existieren zu reagieren,
aber wie kann es ausgeben, die Bürger allein, in der Regel ist es immer, einen
ungleichen Kampf mit den Ressourcen und den Staatsapparat, weshalb er am Ende
ist durchzuführen wirklich
als verdächtig oder der beleidigten Partei garantiert werden, nur über Formulare
"kommunikativ-partizipatorische" des Ermittlungsverfahrens. So die
ursprüngliche Einstellung des Kodex Vassalli hatte Recht. Das
Ergebnis ist, dass die Gefahren der "Exklusivität" und Management
"monolithischen" von PM (Vielleicht
kurz der Kriminalpolizei auch erkannt, dass Sie werden sehen, nach einigen
Reformvorhaben, noch größere Befugnisse der Eigeninitiative) können sogar
füttern die weitverbreitete Eindruck, als Reaktion auf anti-demokratische Idee,
die Voruntersuchung als hoffnungslos Klischee-mix von PG und
PM, auf denen der Verdächtige und das Opfer, trotz ihrer Gründe und Rechte
(siehe auch die heilige art.121 CPP), haben in der Tat nicht, nein sagen oder
rechts, um "Kontrolle" oder tatsächlichen Dialog. Also,
in diesem Schriftstellers bescheidenen Meinung nach, um das Institut der
Strafprozessordnung stammen die Gefahren des "Drifts", aus dem Beginn der
Untersuchung, und die Einführung einer Management auf den Grundsätzen der
Demokratie und Transparenz, sowie die Achtung der Menschenrechte, einschließlich
in
dieser Phase, als der autoritäre Modell der aufgehobenen Kodex Rocco Gegensatz
bereits vorhanden ist, ist es bereits das Gesetz in Kraft, gehen Sie einfach do
it "wiederbelebt" (Dante Alighieri sagte: "Die Gesetze existieren, aber wer legt
Hand, um sie") pretendendone und
Überprüfung in der Praxis durch die Generalstaatsanwaltschaft, die CSM
und
das Ministerium für Justiz, die Gerichte und das Kassationsgericht, sowie allen
Beteiligten, die systematische Anwendung und Einhaltung der Organe der guten
Sache für die Gewährung der Verlängerung der Laufzeit der vorläufigen
Untersuchung, ex art.406 CPP, und
noch mehr von der maximalen Dauer der Untersuchungen der ehemalige art.407 CPP
Durch
die systematische Anwendung von Disziplinarmaßnahmen zu den Richtern, die sich
nicht an die grundlegenden Garantien eines fairen Verfahrens, und hoffen auch
legislative und Rechtsprechung, insbesondere die Consulta entwickelt, um die neu
zu entfachen "Ventil Garantie", und den Grundstein für Transparenz "gesperrt"
durch die Nachricht des Jahres 1995!
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