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sabato 15 giugno 2013

IL NAUFRAGIO DELL’ISTITUTO DELL’INFORMAZIONE DI GARANZìA COME SINTOMO DEL FALLIMENTO DELLA RIFORMA DELLA PROCEDURA PENALE! Das Wrack des Instituts für Informationssysteme als Symptom GARANTIE Bankruptcy Reform der Strafprozessordnung

IL NAUFRAGIO DELL’ISTITUTO DELL’INFORMAZIONE DI GARANZìA COME SINTOMO DEL FALLIMENTO DELLA RIFORMA DELLA PROCEDURA PENALE

Sono decorsi ormai più di venti anni dall’approvazione del “nuovo” Codice di Procedura penale avvenuta con D.P.R. n°447 del 22/9/1988,il quale faceva seguito alla Legge delega n°81 del 16/2/1987, e il bilancio della riforma è tutt’altro che incoraggiante, nonostante i continui interventi e rimaneggiamenti, compreso il riconoscimento nel 2000 di competenze penali ai Giudici di Pace (Dlgs.n°274 del 28/8/2000), per i reati minori, e le depenalizzazioni avvenute, sul piano sostanziale, a più riprese (vedasi la questione del falso in bilancio o il Dlgs.n°507/1999), sempre per cercare di alleggerire il lavoro dei giudici e per “smaltire l’arretrato”, compresi gli interventi della Legge “ex Cirielli”, la n°251 del 5/12/2005, di cui in parte abbiamo già trattato in altro articolo. In questa sede intendiamo affrontare la questione del “naufragio” dell’istituto noto come informazione o “avviso” di garanzia, disciplinato dall’art.369 C.P.P., la cui funzione innovativa era, a parere degli scriventi, anche quella di introdurre, per quanto possibile, elementi di “trasparenza” nell’agire della pubblica accusa, fin dalla fase delle indagini preliminari, realizzando altresì una “funzione partecipativa” di imput cognitivo e istruttorio,tanto per l’indagato che per la parte offesa, ancor prima del disvelarsi del “velo di Maya” sull’intero carteggio del P.M. ai sensi dell’art.415bis C.P.P. (avviso della conclusione delle indagini preliminari all’indagato con conseguente termine di 20 gg. per chiedere interventi istruttori,interrogatorio,ecc.). In questo senso azzardiamo un parallellismo col diritto amministrativo e diremo che la ratio dell’istituto in esame era paragonabile, per certi versi, al contenuto dell’art.7 della L. n°241/90, la legge sulla “trasparenza”, che testualmente,al primo comma, recita: “Ove non sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità del procedimento, l’avvìo del procedimento stesso è comunicato, con le modalità previste dall’art.8, ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a quelli che per legge debbono intervenirvi.”. L’art.369 C.P.P., mutatis mutandis, cioè tenendo conto del segreto istruttorio, che contraddistingue la fase delle indagini preliminari nel procedimento penale,invece dispone: “Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere,il pubblico ministero invìa, per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzìa con indicazione delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia. Qualora ne ravvisi la necessità ovvero l’ufficio postale restituisca il piego per irreperibilità del destinatario, il pubblico ministero può disporre che l’informazione di garanzìa sia notificata a norma dell’art.151.”. Nella sostanza e nell’intenzione originaria della riforma questo istituto (leggasi i testi di Mario Chiavario sulla riforma del processo penale) avrebbe dovuto rappresentare,salvo casi di arresti,perquisizioni,ecc. il primo “contatto” tra P.M. e indagato,coinvolgente anche la persona offesa, e, probabilmente, il primo “palesamento”, soprattutto per l’indagato, dell’esistenza dell’indagine preliminare a suo carico (teniamo presente che per la persona offesa la cosa è diversa, specie per il fatto che, molto spesso, nella prassi, la parte offesa sa dell’esistenza dell’indagine, per aver formalizzato lei stessa la denuncia, querela,ecc.). Fu il legislatore del 1995 con Legge n°332 a restringere l’ambìto originario dell’avviso di garanzìa ai soli casi in cui il P.M. avesse inteso compiere un atto “garantito”, cioè per cui il codice prevede il diritto di assistere del difensore. Tuttavìa il problema della prassi successiva all’approvazione del “nuovo” codice, e già prima della novella del 1995, era il sistematico aggiramento dell’art.369, poiché, nella pratica delle indagini preliminari, si evitava, da parte degli inquirenti, di compiere atti garantiti (ad esempio perquisizioni,interrogatorio dell’indagato,ecc.), estromettendo completamente l’istituto dell’informazione di “garanzìa” (ad esempio acquisendo plichi di corrispondenza,con le intercettazioni,facendo indagini bancarie, assumendo persone informate sui fatti a sommarie informazioni, cioè praticamente escutendo potenziali testimoni in indagine, fatta eccezione per l’indagato stesso, che, come abbiamo visto, tranne che nell’immediatezza del fatto e sul luogo del delitto, ha diritto all’assistenza di un difensore anche quando sia sentito a “sommarie informazioni” e che, in ogni caso, ha diritto “al silenzio”, sempre e comunque,anche quando venga fermato nell’immediatezza del fatto e sul luogo del delitto), ed ancor prima del 1995, la mentalità era sempre quella legata al retaggio “inquisitorio” per cui era preferibile non allertare mai l’indagato sulla propria condizione,se non ve ne fosse bisogno,ai fini investigativi, perché mettendolo a conoscenza della sua qualità,questi avrebbe potuto occultare o “inquinare” elementi probatori (vedasi il reato tradizionalmente definito come subornazione e attualmente denominato “intralcio alla giustizia”, di cui all’art.377 C.P., ovvero l’induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria,di cui al 377bis C.P.: cercare di influenzare testi a proprio favore con denaro,utilità, violenza,minaccia,ecc.), o, più semplicemente, cominciare a preparare la propria difesa che, sia detto con franchezza, ha il “tallone d’Achille”,lo svantaggio pratico di partire dopo l’accusa,sebbene in un sistema fin troppo garantista. Riteniamo, però, che il “naufragio”,nella prassi, dell’istituto dell’avviso di garanzia, imputabile, in massima parte,al suo mancato recepimento nella mentalità degli inquirenti italiani,in particolare dei Pubblici Ministeri, deputati alla sua applicazione, costituisca la “cartina di tornasole”, uno dei tratti sintomatici più evidenti, del fallimento dell’intera riforma della procedura penale. Bisogna infatti,con realismo,analizzare gli istituti giuridici alla stregua di quello che la Corte Costituzionale suole ormai definire come “il diritto vivente”, onde evitare di continuare accademicamente a disquisire sul “sesso degli Angeli”. Nella pratica forense sappiamo benissimo che, a differenza dell’avviso di conclusione delle indagini (415bis C.P.P.), sanzionata peraltro,in caso di omissione (non per i reati di competenza del Giudice di Pace), dall’inutilizzabilità delle indagini successive e addirittura da nullità della richiesta di rinvìo a giudizio (sebbene non assoluta ed insanabile: vedasi per tutte Cassazione penale Terza Sezione sentenza n°2116 del 26/11/02-17/1/03,C.E.D. 223257, in CP del 2004,n°1342), di cui pure non mancano di registrarsi casi di inadempimento, l’avviso di garanzìa è ormai poco praticato, se non addirittura “desueto”. Alla luce dei fatti bisogna interrogarsi sul perché tale istituto avrebbe potuto cambiare il corso e i metodi dell’intera procedura penale e quale fosse l’originaria ratio della sua introduzione? Innanzitutto premettiamo che il modello accusatorio del processo di parti introdotto con la riforma intendeva, in certa qual misura, introdurre una qualche forma di trasparenza, per quanto fosse possibile senza compromettere l’esito (efficienza) delle indagini, fin dalla fase preprocessuale (cioè prima del rinvìo a giudizio ed atti equipollenti), e con essa una qualche forma di contraddittorio-confronto con lo stesso P.M.,che, per quanto dominus dell’esercizio dell’azione penale e titolare dell’indagine, era poi destinato a “scendere dal piedistallo” e ad assumere più distintamente la veste di parte nella fase dell’udienza preliminare e soprattutto dibattimentale, così evitando, anche grazie a queste “forme partecipative”, clamorosi errori o storture, inoltre ci si voleva distanziare, anche con istituti come quello in esame, dal modello inquisitorio dell’originario Codice Rocco e financo dalle esperienze spurie come la figura del “giudice istruttore”. La novità,cioè, che un Giudice per le indagini preliminari avesse un ruolo di controllo e “riequilibrio” dell’operato del P.M., per tutta la fase delle indagini preliminari e che sui provvedimenti de libertate, ecc. il P.M. avesse un ruolo meramente propositivo, dovendo essere applicate dal G.I.P. le misure cautelari e passando per quest’ultimo anche le autorizzazioni ad atti di ricerca della prova (vedasi le intercettazioni),ecc.,l’idea che il difensore stesso della persona offesa o dell’indagato potessero rivolgersi ad un G.I.P. per sollecitare provvedimenti o per chiedere interventi correttivi o sostitutivi dell’operato del P.M. si assommavano all’auspicio e forse alla visione suggestiva di un modello alternativo a quello precedente, in cui la gestione pressoché esclusiva dell’indagine da parte del suo dominus, il P.M., era indirizzata ad acquisire elementi d’accusa (oggi l’art.358 C.P.P. impone al P.M. invece anche la ricerca e valorizzazione di elementi a difesa fin dalla fase delle indagini) che poi, quasi irrimediabilmente e sistematicamente, avrebbero pesato “come lastre di piombo” sull’esito della successiva fase processuale. Ma analizziamo più approfonditamente le ragioni del “naufragio” dell’art.369 C.P.P., perché tale analisi ci risulterà preziosa ai fini dell’individuazione dei “mali” reconditi e palesi della nostra procedura penale, alla stregua appunto del cosiddetto “diritto vivente”. Un primo approccio critico che,almeno in parte, ci sentiamo di condividere è quello di Piermaria Corso (vedasi Procedura penale,Giappichelli editore, Torino, 2010,pag.420) che dice: “L’informazione di garanzìa, così come è disciplinata, non è un’informazione e non è una garanzìa: non è un’informazione perché l’indagato saprebbe di essere tale a seguito del compimento dell’atto cui il difensore ha diritto di assistere (ad esempio, una perquisizione o un interrogatorio); non è una garanzìa perché la “indicazione  delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto” appare insufficiente se non si descrive il fatto addebitato.”. In pratica l’autore contesta non solo la limitazione agli atti garantiti introdotta dalla novella del 1995,ma il fatto che il P.M. nell’avviso sia tenuto ad una esposizione delle sole norme di legge penale,articoli, che si intendono violati e non anche alla “contestazione-palesamento” del capo di imputazione circostanziato nella sua precisione e compiutezza, limitandosi altresì a riportare la data e il luogo dei presunti fatti oggetto di indagine. Inoltre egli prosegue lamentando le continue “fughe di notizie” che hanno accompagnato l’istituto giuridico, specie per indagini importanti o di rilievo per l’opinione pubblica aggiungiamo noi. Più precisamente Corso contesta: “E’ del tutto inutile, infatti, prevedere l’invìo “in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno” quando in concreto la notizia diviene di dominio pubblico per altri canali e l’interessato viene a conoscenza della qualità di indagato prima di ricevere l’informazione stessa.”. Ricordiamo, infatti, le polemiche,all’epoca dei celebri processi di Tangentopoli, sui canali che più o meno sistematicamente avessero potuto favorire certe “fughe di notizie” e ricordiamo,altrettanto puntualmente, come,all’epoca, l’indice accusatore fosse spesso puntato sulle segreterie dei P.M., sugli organi di P.G., sulle Cancellerìe e sugli stessi Pubblici Ministeri, anche perché si trattava, professionalmente, degli organi deputati istituzionalmente a maneggiare e formare l’avviso di garanzìa, più ancora che sulle Poste italiane cui l’avviso arrivava in plico chiuso e, si presume, fosse destinato ad essere consegnato in tal modo. Il clamore “scenografico” con cui erano condotte e continuano,talvolta, ad essere condotte certe operazioni investigative, quali anche le acquisizioni di documentazioni presso banche e pubbliche amministrazioni (che spesso precedevano l’avviso di garanzìa), rendeva spesso poi facilmente intuibili, da parte della stampa,ecc. i contenuti del piego raccomandato,benché rimasto e consegnato chiuso dal servizio postale, talchè era sufficiente che trapelasse, dalle poste o da chicchessia, la notizia della trasmissione del piego chiuso e la conoscenza del mittente (il P.M.) e del destinatario,che presumibilmente, poteva essere riguardato dalle precedenti acquisizioni documentali,ecc. per fare due più due ed arrivare, per intuizione, al contenuto del plico senza bisogno nemmeno di arrivare ad aprirlo o leggere la missiva. Si tratta,staremo per dire, delle storture e della mentalità di un paese in cui, per celìa, quando si parla di segretezza e riservatezza, spesso viene fuori la tradizione comica del “segreto di Arlecchino o di Pulcinella”. E forse l’istituto ha finito per essere eluso o accantonato,ed ha impedito, da parte sua, il decollo di una procedura penale moderna fin dalla fase delle indagini, proprio in ragione dei clamori che lo hanno accompagnato in certe vicende della storia politica recente (ben noto il caso di un avviso giudiziario consegnato a un Presidente del Consiglio in pieno vertice con altri capi di governi stranieri!).Non bisogna indulgere alla tentazione stereotipata che porta a credere che,appena un atto esca dall’ufficio di una Procura,per ciò stesso, divenga automaticamente di dominio pubblico. Sarebbe grave e pericoloso diffondere un abito mentale di questo genere,perché anche la delega di indagine del P.M., tanto per fare un esempio, esce, di fatto, dall’ufficio della Procura,essendo destinata agli apparati di Polizia Giudiziaria, pur sempre esterni,specie quando sia rivolta ad organi (Comando di Polizia Municipale di un Comune) o servizi (un Comando-stazione dei CC), più che alle Sezioni di P.G. interne alla Procura stessa.  Eppure quale perdita,la mancata applicazione dell’art.369 C.P.P., anche in termini, di efficienza ed esattezza degli esiti delle indagini! Infatti, teniamo presente, che,ad esempio, la persona offesa danneggiata da reato, non ancora costituita parte civile (non può farlo tecnicamente prima del rinvìo a giudizio), e che quindi non fruisce ancora nemmeno di una posizione di parte accessoria del processo penale, la persona offesa che, come la parte civile, vede spesso il suo ruolo ed i suoi interessi processuali marginalizzati e sviliti per colpa di una mentalità tradizionalmente orientata a fare dell’imputato-indagato “il protagonista” della vicenda processuale, secondo l’art.369 C.P.P. ha diritto di ricevere copia dell’informazione di garanzìa al pari dell’indagato. Questo consentirebbe alla persona offesa, dalla fase delle indagini, l’esercizio tempestivo dei diritti e delle facoltà ad essa espressamente riconosciuti dalla legge, “di contribuire”, come spiega Corso, “allo svolgimento delle indagini presentando memorie e indicando elementi di prova (art.90 C.P.P.)”, e quindi finisce per introdurre,stante anche la presenza di un G.I.P. “controllore dell’operato del P.M.”, elementi di controllo sull’operato di quest’ultimo da parte dei soggetti più direttamente interessati, in quanto vittime e danneggiati, all’efficienza dell’indagine ed all’efficacia dell’esercizio dell’azione penale, compreso il rispetto del principio costituzionale di obbligatorietà (art.112 Cost.). Del pari la tempestiva informazione dell’indagato, non solo avrebbe consentito di introdurre elementi di controllo effettivi, da parte dei diretti interessati (a non essere indagati ingiustamente o a non vedersi protrarre ingiustamente l’iscrizione ex art.335 C.P.P.) sulla corretta gestione del registro delle notizie di reato,ma anche potendo azionare gli stessi l’intervento delle Procure Generali e dei G.I.P. in caso di errori palesi o di abusi di potere o, più semplicemente, di “trascuratezze e dimenticanze”. Ancor più l’istituto dell’art.369 C.P.P. consente di introdurre forme certe di controllo sul rispetto dei termini di durata massima delle indagini preliminari previsti all’art.407 C.P.P. e avrebbe consentito di azionare puntualmente,soprattutto da parte dell’indagato, e in modo trasparente, tutte quelle sanzioni di inutilizzabilità connesse al mancato rispetto delle procedure,compresa la mancata puntuale richiesta di proroga del termine di durata delle indagini da parte del P.M. al G.I.P., ai sensi dell’art.406 C.P.P.,richiesta da motivarsi con “giusta causa”. Chiedete ai penalisti se vi siano certezze e soprattutto se vi sia “trasparenza” sistematica in quest’ambito e molti potrebbero rispondervi che alcuni meccanismi e passaggi, talvolta, vengono meno o quantomeno che non vi sono certezze,soprattutto sui tempi (ci è capitato il caso di indagini che languiscono o giacciono “minacciosamente” negli uffici delle Procure per anni e anni). Sorge quasi spontaneo ipotizzare che,forse, almeno in parte, il controllo dell’operato delle Procure e dei P.M. e delle tempistiche imposte dal codice di rito, con la riforma, siano “saltati” proprio a causa  della mancata compiuta realizzazione-attuazione dell’istituto in esame-cartina di tornasole e meccanismo di trasparenza. E ciò va letto non solo in chiave garantistica, ma ancor più in chiave accusatoria (quante notizie di reato archiviate già in fase di indagine a causa, spesso, di un mancato coinvolgimento interlocutorio o del cosiddetto “fiato sul collo” della persona offesa o del suo difensore, nominabile fin dalla fase delle indagini, anche se non ancora costituito parte civile o per assenza di intervento di enti esponenziali di interessi lesi dal reato,ad esempio associazioni ambientaliste, a difesa dei diritti della donna in caso di reati sessuali,ecc.?). Alla luce delle riflessioni precedenti,a più di ventanni dalla riforma della procedura penale, appare lecito cominciare principalmente a interrogarsi circa il fatto se in Italia l’esercizio della funzione giudiziaria (inquirente prima ancora che giurisdizionale) sia tendenzialmente aperto al “confronto democratico” con le altre parti e soggetti del procedimento penale, fin dalla fase delle indagini, o non sia caratterizzato piuttosto,almeno in alcuni casi, dall’ “esclusivismo” (inteso come tendenza,talvolta ingiustificata, ad escludere anche dalla conoscenza dell’indagine) di chi potrebbe anche essere tentato di esercitarla un po’ come una “prerogativa personale” tendenzialmente chiusa ad apporti cognitivi, impulsi o possibili controlli esterni (laddove per “controllo” si intende anche semplicemente la possibilità di seguire i tempi e la correttezza dell’operato istituzionale attraverso meccanismi di apertura e trasparenza). Non bisogna mai cadere,infatti, nella tentazione di confondere l’esclusivismo, che è la caratteristica tipica della proprietà e del diritto privato (ius excludendi alios), con il carattere pubblicistico della funzione giudiziaria,compresa quella inquirente, e finendo,di fatto, per scadere nella tendenza ad escludere dall’interlocuzione persino la stessa persona offesa, che è la prima ad avere titolo a partecipare e ad interessarsi alle sorti e all’andamento della fase di indagine, per aver subìto il reato sulla propria sfera giuridica individuale. Sarebbe sconcertante e grave dover ammettere il fallimento dell’istituto,ad esempio, alla stregua di rilievi statistici o altro, che evidenziassero la sistematica mancata applicazione dell’art.369 C.P.P. (Si pensi ad un ufficio di Procura in cui l’informazione di garanzìa sia spedita in un solo caso su dieci o su venti o non sia spedita per nulla!),specie poi se questa dovesse risultare la tendenza diffusa in molte Procure… Anche perché significherebbe dover prendere atto della marginalizzazione o disapplicazione diffusa di una delle più importanti novità-istituti di garanzia che avevano contraddistinto lo spirito stesso della riforma della procedura e che avrebbe potuto orientarla verso il concetto di “giusto processo” anche alla luce dei principi del Trattato di Lisbona,della C.e.d.u. e della lettera riformata dell’art.111 della Costituzione. Occorre dunque una rivisitazione e un rinnovato vigore nell’applicazione di quella che è, a tutti gli effetti, una norma di legge e un istituto-cardine, evitando di interpretare l’espressione “Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere…” come tendenza restrittiva generale o addirittura aggirando la norma, evitando di compiere, fintanto che sia possibile, atti garantiti, o ancora è auspicabile, a breve, un intervento del Legislatore, de iure condendo, o della Corte Costituzionale che riporti l’istituto e il Codice di rito tutto,attraverso lo stesso, all’ originario spirito autentico della riforma. In qualche misura,nel 2001, il Legislatore, ha cercato di porre rimedio,dando il senso della fondatezza di quanto stiamo rappresentando,ma solo in termini di percezione, tramite l’introduzione dell’art.369bis C.P.P. (“Informazione della persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa”, un istituto giuridico che ricorda molto quello americano della “lettura dei diritti” all’arrestato e simili e che ricordiamo, quasi come la recitazione del caposaldo irrinunciabile,una sorta di panacea formale della democrazia americana, nei film polizieschi o legal thriller americani), la cui mancata osservanza comporta addirittura la nullità degli atti successivi. L’art. 369bis, da molti definito una duplicazione dell’originario istituto di cui stiamo trattando, prevede che: “Al compimento del primo atto a cui il difensore ha diritto di assistere e, comunque, prima dell’invito a presentarsi per rendere l’interrogatorio ai sensi del combinato disposto degli art.375,comma 3, e 416 C.P., il Pubblico Ministero,a pena di nullità degli atti successivi, notifica alla persona sottoposta alle indagini”,precisiamo noi che evidentemente non sappia di essere indagata e non abbia già nominato un difensore di fiducia (diversamente succederebbe, e in qualche caso è pure accaduto,magari suo malgrado, che il P.M. dia l’impressione di avere interesse a nominare un difensore d’ufficio al posto di quello di fiducia già nominato in atti, impressione da evitarsi anche in nome del prestigio della Magistratura) e continua la norma testualmente: “la comunicazione della nomina del difensore d’ufficio. La comunicazione di cui al comma 1 deve contenere: a)l’informazione della obbligatorietà della difesa tecnica nel processo penale, con l’indicazione della facoltà e dei diritti attribuiti dalla legge alla persona sottoposta alle indagini; b) il nominativo del difensore d’ufficio e il suo indirizzo e recapito telefonico; c) l’indicazione della facoltà di nominare un difensore di fiducia con l’avvertimento che, in mancanza, l’indagato sarà assistito da quello nominato d’ufficio; d) l’indicazione dell’obbligo di retribuire il difensore d’ufficio ove non sussistano le condizioni per accedere al beneficio di cui alla lettera e) e l’avvertimento che, in caso di insolvenza, si procederà ad esecuzione forzata; e) l’indicazione delle condizioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato”, articolo inserito dall’art.19 della Legge 6 marzo 2001 n°60 sulla difesa d’ufficio. Ma non c’è chi non veda come la prassi e la riforma del 1995 abbiano finito per ridurre l’avviso di garanzìa all’ombra di se stesso, ad una mera presenza fantasmatica, di cui l’art.369bis finisce solo per costituire un’inutile duplicazione, vulnerata a monte anch’essa, per quanto munita di sanzione della nullità,per littera legis, non per formazione giurisprudenziale (“pretoria” si dice in questi casi), dal limitato ambito di applicazione degli atti garantiti. Così si è finito per aggiungere un fantasma ad un altro fantasma, una porta aperta, di matrice istituzionale, all’automatismo della nomina del difensore d’ufficio, quando si debbano compiere atti garantiti. Forse pensiamo,addirittura,in astratto, che, per certi versi, fosse addirittura meglio prima, quando l’indagato si vedeva mettere il difensore d’ufficio,ad esempio, all’interrogatorio, solo se non si fosse recato dagli inquirenti già accompagnato dal difensore di fiducia. Si trattava di un impianto tradizionale,ma questa è solo un’opinione personale, forse più idoneo a salvaguardare financo la “spontaneità” di una scelta delicata. Ma torniamo all’istituto principale, quello storicamente “affossato” dopo i clamori di Tangentopoli e la cosiddetta caduta della prima Repubblica. Rimane un’ultima riflessione da sviluppare in merito, forse la più acuta. Abbiamo già indicato,per sommi capi, come,al di là delle ragioni storiche succitate, che pure hanno avuto un ruolo non indifferente ai fini della riforma del 1995, le ragioni del “naufragio”, nel costume giudiziario, dell’istituto dell’avviso di garanzia siano da ravvisarsi proprio nella sua intrinseca natura “partecipativa” e nella trasparenza dell’indagine (si ricorderà l’idea suggestiva dei palazzi di Giustizia come “palazzi di vetro” che circolava ai tempi del Pool di Mani pulite) che tale istituto voleva garantire anche alle persone offese,sempre per quanto fosse possibile senza compromettere cioè gli esiti e l’efficacia dell’indagine. Si è anche accennato, però, all’altro aspetto del costume giudiziario in questo paese, per cui la Magistratura, tendenzialmente e tradizionalmente, mostrerebbe di non gradire né condivisioni del ruolo né della sua funzione,ricorderete che si è parlato del pericolo di “esclusivismo della funzione pubblica” nelle democrazie contemporanee e in altri articoli abbiamo anche definito la stampa e i mass-media come i “cani da guardia” del corretto funzionamento della giustizia e,diciamo qui, più latamente, dell’esercizio di tutte le funzioni e servizi pubblici. In particolare, chi ha a che fare con gli apparati istituzionali, soprattutto quelli giudiziari e di polizia, può avere spesso l’impressione o la percezione, più o meno fondata, che non siano particolarmente graditi apporti esterni, anche se indirizzati a fini cognitivi o probatori, o contributi (pensiamo alle memorie o istanze) e suggerimenti che,magari, potrebbero evidenziare linee di sviluppo delle indagini alternative rispetto ai  “percorsi istituzionali”. Ci si può rispondere giustamente che oggi esistono le indagini difensive,ma,per quanto possa spendere, il cittadino da solo, in genere, si trova sempre a condurre una lotta impari rispetto ai mezzi e agli apparati dello Stato, ragion per cui egli finisce per essere realmente garantito,come indagato o parte offesa, solo da forme “comunicative-partecipative” dell’indagine preliminare. Dunque l’impostazione originaria del Codice Vassalli aveva visto giusto. Il risultato è che i pericoli di “esclusivismo” e gestione “monolitica” da parte dei P.M. (forse a breve anche della Polizia Giudiziaria che si vedrà riconosciuti,secondo alcuni progetti di riforma,ancora maggiori poteri di autonoma iniziativa) possano alimentare anche solo l’impressione diffusa, rispondente ad un’idea antidemocratica, dell’indagine preliminare come clichè irrimediabilmente preconfezionato da P.G. e P.M., su cui indagato e persona offesa, nonostante le loro ragioni e diritti (si veda anche il sacrosanto art.121 C.P.P.), non abbiano,di fatto, alcuna voce in capitolo o diritto di “controllo” o interlocuzione effettivo. Dunque, a modesto avviso di chi scrive, l’istituto di procedura penale per arginare pericoli di “derive”, fin dalla fase delle indagini, e introdurre una gestione improntata a principi democratici e di trasparenza,oltre che del rispetto dei diritti umani, anche in tale fase, in contrapposizione al modello autoritario dell’abrogato Codice Rocco, esiste già, è già legge vigente, basta tornare a farlo “rivivere” (Dante Alighieri diceva: “Le Leggi son,ma chi pon mano ad esse?”) pretendendone e controllandone,in concreto, da parte delle Procure Generali,del C.S.M. e del Ministero della Giustizia,delle giurisdizioni e della Corte di Cassazione, nonché da tutte le parti interessate, la sistematica applicazione, nonché il rispetto degli istituti della giusta causa per la concessione della proroga del termine delle indagini preliminari,ex art.406 C.P.P., ed ancor più dei termini massimi di durata delle indagini stesse ex art.407 C.P.P. Applicando sistematicamente sanzioni disciplinari ai Magistrati che non rispettino le garanzìe elementari del giusto processo e auspicando anche interventi legislativi e giurisprudenziali,soprattutto della Consulta, volti a riattivare la “valvola di garanzìa” e il meccanismo cardine di trasparenza “bloccato” dalla novella del 1995! Das Wrack des Instituts für Informationssysteme als Symptom GARANTIE Bankruptcy Reform der Strafprozessordnung
Jetzt mehr als zwanzig Jahre nach der Genehmigung des "neuen" Strafprozessordnung, die Stelle mit DPR nahm vergangen sind n ° 447 von 22/09/1988, die durch das Ermächtigungsgesetz n ° 81 16/02/1987, und das Budget der Reform ist alles andere als ermutigend, trotz der ständigen Eingriffe und Änderungen, einschließlich der Anerkennung in folgte 2000 strafrechtlichen Kompetenzen Friedensrichter (Dlgs.n ° 274 von 2000.08.28), wegen geringfügiger Delikte und die Entkriminalisierung aufgetreten in Bezug auf ihre Substanz, bei mehreren Gelegenheiten (siehe die Ausgabe von falscher Buchführung oder Dekret . Nr. 507/1999), stets bemüht, die Arbeit der Richter erleichtern und für "den Rückstand", einschließlich der Reaktion des Gesetzes "ex Cirielli", die Nr. 251 von 5/12/2005, welche in Hand haben wir bereits in einem anderen Artikel diskutiert. Hier wollen wir die Frage der "Untergang" der Institution als Information oder "Hinweis" Garantie bekannt, von .369 CPP regiert, dessen innovative Feature war, in der Meinung der Autoren, sogar vorstellen, wie ansprechen mögliche Elemente "Transparenz" in den Aktionen der Strafverfolgung, da die Voruntersuchung, die Schaffung auch eine "partizipative Funktion" der Ein-und kognitive Untersuchungen, sehr zum Verdacht, dass der Geschädigte, noch vor der Enthüllung des "Schleier der Maya" auf die gesamte Korrespondenz des PM a StPO unter Artikel .415 (Anmerkung von Voruntersuchungen was den Verdächtigen Zeitraum von 20 Tagen. Instructors für Maßnahmen, Verhöre etc. nennen.). In diesem Sinne ist eine Gefahr Parallelität mit Verwaltungsrecht und sagen, dass das Verhältnis der Institution in Frage vergleichbar war, in gewisser Weise der Inhalt von Artikel 7 des Gesetzes n ° 241/90, das Gesetz über die "Transparenz", was wörtlich übersetzt, liest der erste Absatz: "Es sei denn, es gibt Gründe für die Ablehnung in Bezug auf spezifische Anforderungen der Schnelligkeit des Verfahrens, ist der Beginn des Verfahrens mitgeteilt, in der Art und Weise werden vorgesehenen Artikel 8, die Themen, bei denen die endgültige Maßnahme zur direkten Auswirkungen und solche, die durch das Gesetz muss eingreifen zu erzeugen. ". Artikel .369 CPP sinngemäß, dh Weg in Anbetracht der Vertraulichkeit der Untersuchungen, die die Voruntersuchung in Strafverfahren unterscheidet, bietet stattdessen: "Nur wenn er eine Handlung, die der Verteidiger hat das Recht zur Teilnahme an der Staatsanwalt erfüllen hat senden, per E-Mail, in Kurve geschlossen empfohlen mit Rückschein an die Person unter Untersuchung und der beleidigten Person eine Mitteilung darüber informiert, dass ein Hinweis auf die Gesetze, die angenommen verletzt werden, das Datum und den Ort der Veranstaltung und mit einer Einladung zu trainieren die Macht, einen Verteidiger zu benennen. Wenn die Notwendigkeit entsteht, oder die Post, um die Biegung der Nichtverfügbarkeit des Empfängers zurück, kann die Staatsanwaltschaft vor, dass die Informationen in Übereinstimmung mit Artikel Garantie .151 benachrichtigt werden. ". In Substanz und Absicht der ursprünglichen Reform dieser Institution (lesen Sie die Texte von Mario Chiavario über die Reform des Strafverfahrens) wurde angeblich vertreten, außer in Fällen von Verhaftungen, Durchsuchungen, etc.. der erste "Kontakt" zwischen P.M. und untersucht, an denen auch die Opfer, und wahrscheinlich der erste "palesamento", vor allem für den Verdächtigen, die Existenz des Ermittlungsverfahrens gegen ihn (im Kopf behalten, dass die Person beleidigt es anders ist, vor allem für die Tatsache, dass sehr oft in der Praxis, der Geschädigte von der Existenz der Untersuchung kennt, denn sie selbst hatte die Beschwerde, Klage, usw. formalisiert.). Es war der Gesetzgeber 1995 mit dem Gesetz Nr. 332, um den begehrten Original der Ankündigung der Garantie auf die Fälle beschränken, in denen die PM hatte die Absicht, eine Handlung "garantiert", erklärt, warum der Kodex sieht das Recht auf Teilnahme an den Verteidiger ist zu begehen. Allerdings ist das Problem der Praxis nach der Zustimmung des "neuen" Code, und noch bevor die Nachricht des Jahres 1995 war die systematische Umgehung von Artikel .369, da in der Praxis die Voruntersuchung, wurde von den Ermittlern der vermiedenen Handlungen vornehmen, garantiert (zB Suche, Verhör des Verdächtigen, etc.)., komplett verdrängen Das Institut für Informationssysteme "Garantie" (zB Erwerb Bündel von Korrespondenz mit den fängt, tut Banking Untersuchungen, die Einstellung der Menschen über die Fakten informiert in zusammenfassenden Informationen, dh praktisch escutendo mögliche Zeugen in der Untersuchung, mit Ausnahme der Verdächtige selbst, der, wie wir gesehen haben, außer in der Unmittelbarkeit der Tat und dem Tatort, einem Verteidiger berechtigt sind, auch wenn es hörte eine "Zusammenfassende Informationen" und dass in jedem Fall das Recht hat, "silence", immer und überall, auch wenn es in der Unmittelbarkeit der Tat und dem Tatort angehalten wird), und sogar vor 1995, war die Mentalität immer ein Zusammenhang mit dem Erbe der "Inquisition" und so war es besser, nicht zu den Verdächtigen aufmerksam nie auf ihren Zustand, wenn überhaupt benötigt wurden, für investigative Zwecke, da setzen sie sich ihrer Qualität, diese könnten zu verbergen oder "verschmutzen" die Beweise (siehe das Verbrechen traditionell als Bestechung definierten und aktuell als "Behinderung der Justiz" gemäß Artikel .377 CP oder der Anreiz nicht, Aussagen zu machen oder falsche Aussagen vor Gericht zu machen, bezeichnet 377bis CP: Suche Texte zu ihren Gunsten mit Geld, Gebrauchsmuster, Gewalt, Drohungen usw. beeinflussen.), oder einfach, damit zu beginnen, seine Verteidigung vorzubereiten, sagte beide ehrlich gesagt, hat die "Achillesferse", die praktische Nachteil Starten nach der Anklageschrift, obwohl in einem System übermäßig streng. Wir glauben jedoch, dass die "Schiffbruch" in der Praxis, die Institution der Bekanntmachung der Garantie, passend, zum größten Teil, um seine Nichtumsetzung in die Denkweise der italienischen Ermittler, insbesondere Staatsanwälte, Abgeordnete zu ihrer Anwendung, stellen der "Lackmus-Test", einer der offensichtlichste Symptom Ausfall der gesamten Reform des Strafverfahrens. Wir müssen deshalb realistisch, analysieren rechtliche Institutionen die gleiche Weise wie das, was das Verfassungsgericht Sohlen nun als "lebendes Recht", zu definieren, um zu vermeiden, akademisch weiter über die "Sex of Angels" streiten. In der forensischen Praxis wissen wir, dass, im Gegensatz zu der Bekanntmachung des Abschlusses der Untersuchung (415bis CPP), die ihren Höhepunkt jedoch im Falle der Unterlassung (nicht für Verbrechen, die in die Zuständigkeit des Gerichtshofs der Frieden), der anschließenden Untersuchungen dall'inutilizzabilità und sogar aus Nichtigkeit des Antrags auf Versuch (wenn auch nicht absolut und unheilbar: siehe für alle Supreme Court Criminal Case No 2116 Dritte Kammer 26/11/02-17/1/03, CED 223257, CP 2004, Nr. 1342) , die nicht fehlen, um Ausfälle registrieren, wird die Bekanntmachung über die Untersuchung nur noch selten praktiziert, wenn auch nicht "veraltet". In Anbetracht der Tatsachen müssen wir uns fragen, warum eine solche Institution den Verlauf des gesamten Strafverfahrens und Methoden geändert haben könnte und was war der ursprüngliche Zweck seiner Einführung? Erste kürzeste dass die anklagenden Modell des Prozesses der Teile mit der Reform beabsichtigt eingeführt, in gewissem Maße, stellen eine Form der Transparenz, so weit wie möglich, ohne das Ergebnis (Effizienz) der Untersuchung, da das Vorverfahren (dh vor die Anklage und wirkt gleichwertiges), und mit ihm eine gewisse Form der kontradiktorischen-Vergleich mit der gleichen Uhr, die als Dominus der Ermittlung und der Verfolgung Halter, dann bestimmt war, "steig herab vom Sockel "und übernehmen mehr deutlich als Teil der vorläufigen Anhörung der Bühne und vor allem zu hören, wodurch dank dieser" Formen der Beteiligung "eklatante Fehler oder Verzerrungen, wollten wir auch Raum, auch mit Institutionen wie dem vorliegenden , von der Inquisition Modell des ursprünglichen Code Rocco und sogar aus den Erfahrungen unecht wie die Figur des "Ermittlungsrichter". Die Neuheit, das heißt, dass ein Richter für Voruntersuchungen eine Rolle hatte und Überwachung "Rebalancing" der Arbeit der Uhr, während der Voruntersuchung und dass die Maßnahmen de libertate, etc.. die P.M. hatten eine rein aktive Rolle, dass durch die GIP angewendet werden Vorsichtsmaßnahmen und das Bestehen der letzteren auch die Berechtigungen für Handlungen Beweiserhebung (siehe fängt, etc.)., die Idee, dass die gleiche Verteidiger des Opfers oder des Beschuldigten könnte zu einer GIP drehen zu erbitten oder suchen Sanierungsmaßnahmen bzw. Austausch des PM Sie summierten sich den Wunsch und vielleicht eindrucksvolle Aussicht auf ein alternatives Modell zur vorherigen, in dem die Verwaltung der Umfrage fast ausschließlich durch seine Dominus, die PM, auf den Erwerb der Anklage (jetzt Artikel zielte. 358 CPP erfordert die Uhr statt auch die Forschung und Entwicklung von Elementen für die Verteidigung in der Phase der Untersuchung) und dann, fast hoffnungslos und systematisch würde gewogen ", wie die Bleiplatten" auf das Ergebnis der nächsten Erprobungsphase haben. Lassen Sie uns im Detail analysieren die Gründe für den "Schiffbruch" .369 Artikel CPP, weil diese Analyse wir wertvolle zur Identifizierung der "Übel" unserer versteckte und offene Strafverfahren, genau die gleiche Weise wie die sogenannte "living law". Eine erste kritische Ansatz, der, zumindest teilweise, wir teilen möchten ist es natürlich Piermaria (siehe Strafprozessordnung, Giappichelli Verlag, Turin 2010 pag.420), der sagt: "Die Ankündigung der Untersuchung, wie es regiert wird, ist nicht eine Frage und keine Garantie: Es ist nicht eine Frage, weil der Verdächtige würden wissen, dass dies eine Folge der Beendigung der Handlung, die der Verteidiger hat das Recht zur Teilnahme an (z. B. eine Suche oder Abfrage), nicht ist eine Garantie, dass die "Angabe der Rechtsnormen, die Sie einnehmen verletzt, das Datum und den Ort der Veranstaltung" erscheint unzureichend, wenn es nicht beschreiben die Tatsache belastet. ". In der Praxis, kritisiert der Autor nicht nur die Beschränkung auf Handlungen garantiert eingeführt durch die Nachrichten aus dem Jahr 1995, aber die Tatsache, dass die PM in der Warnung wird bei einer Belichtung von nur den Regeln des Strafrechts Artikel, die nicht verletzt werden und auch mit dem "Streit-palesamento" Der Graf von Anklage in die Richtigkeit und Vollständigkeit aufgeführt, die lediglich auch das Datum und Ort der behaupteten Sachverhalte untersucht. Darüber hinaus setzt er über die ständigen "Lecks", die das Rechtsinstitut begleitet, vor allem für wichtige Untersuchungen oder für die öffentliche Meinung, die wir hinzufügen beschweren. Genauer Course Wettbewerben: "Es ist völlig nutzlos, in der Tat, senden" bend in geschlossen empfohlen mit Rückschein ", wenn in der Praxis die Nachricht wird über andere Kanäle und der betroffenen Person öffentlich ist sich der Qualität der vor dem Empfangen der Informationen an sich. "untersucht. Erinnern wir uns an die Kontroverse um die Zeit der berühmten Versuche von Tangentopoli, auf den Kanälen, dass sie mehr oder weniger systematisch begünstigen könnten bestimmte "Lecks" und denken Sie daran, nur so schnell, wie zu der Zeit, war der Finger der Schuld oft konzentrierte sich auf den Sekretariaten der PM, die Organe der PG an der Registry und auf den gleichen Staatsanwälte, weil es, professionell, institutionell die Organe, die in der Handhabung und trainieren die Bekanntmachung über die Untersuchung, noch mehr als die italienische Post, an die die Mitteilung kam in einem verschlossenen Umschlag und war vermutlich auf diese Weise geliefert werden. Das Geschrei "spektakulär", mit denen sie durchgeführt wurden und weiterhin manchmal zu lassen, bestimmte Ermittlungsmaßnahmen, die auch zeichnet die Akquisitionen von Banken und Regierungen (die oft ging der Bekanntmachung über die Untersuchung) durchgeführt, so oft es leicht zu verstehen, aus die Presse, etc.. die Inhalte der Biegung zu empfehlen, obwohl blieben geschlossen und geliefert von der Post, so sehr, dass es genug war, dass durchsickerte, von der Post oder von jedermann, schloss die Nachricht von der Übertragung des Bogens und das Wissen des Absenders (die Uhr) und der Empfänger, vermutlich, konnte durch frühere Übernahmen Dokumentation usw. beeinflusst werden. für zwei und zwei zusammen und kommen, durch Intuition, die Inhalte des Pakets, ohne auch nur zu öffnen oder die Nachricht lesen. Es ist, sagen wir, die Verzerrungen und die Mentalität eines Landes, in dem, wie ein Witz, wenn es um die Privatsphäre und die Vertraulichkeit geht, ist oft außerhalb der Comic-Tradition des "Geheimnisses der Harlekin und Pulcinella." Und vielleicht die Institution landete umgangen oder beiseite, und verhindert, für seinen Teil, take-off eines modernen Strafverfahrens im Stadium der Untersuchung, gerade wegen der Aufregung, die ihn in bestimmte Ereignisse der jüngsten politischen Geschichte begleitet (bekannte Fall einer gerichtlichen Hinweis geliefert zu einem Ministerpräsidenten in voller Gipfel mit anderen Köpfen ausländischer Regierungen!). sollte nicht der Versuchung hingeben stereotype führt zu der Überzeugung, dass, sobald ein Akt Köder aus dem Büro des Staatsanwalts, dadurch automatisch Public Domain geworden. Es wäre verbreiten eine schwere und gefährliche geistige Gewohnheit dieser Art, weil die Delegation der Untersuchung des PM, nur als Beispiel, kommt in der Tat aus dem Büro der Staatsanwaltschaft, an der Ausrüstung der Kriminalpolizei, noch außen angesprochen, vor allem wenn es sich um Organe (Polizei-Hauptquartier von einer Gemeinde) oder Dienstleistungen (a command-Station CC), anstatt auf die Abschnitte PG gerichtet intern in der Staatsanwaltschaft selber. Doch was für ein Verlust, das Scheitern des Artikels .369 CPP gelten, auch in Bezug auf Effizienz und Genauigkeit der Ergebnisse von Umfragen! In der Tat, wir im Hinterkopf behalten, dass, zum Beispiel, die beleidigte Person durch ein Verbrechen, nicht einmal zu einer bürgerlichen Partei (technisch kann es nicht vor der Studie), und daher nicht in den Genuss noch mehr von einer Position der ergänzenden Teil des Strafprozesses geschädigt , die beleidigte Person, die wie der Kläger, die oft sieht seine Rolle und seine Interessen verfahrensrechtlichen marginalisiert und abgewertet wegen einer traditionell orientierten Denkweise, um den Angeklagten-Verdächtigen "der Protagonist" des Gerichts Fall zu machen, gemäß § .369 CPP hat das Recht, eine Kopie der Informationen zur Gewährleistung des Verdächtigen erhalten. Dies würde den Geschädigten zu ermöglichen, das Stadium der Untersuchung, die rechtzeitige Ausübung der Rechte und Befugnisse ausdrücklich durch Gesetz gewährt, zu "helfen", erklärt natürlich, "den Verlauf der Untersuchungen präsentiert Erinnerungen und zeigt auf Beweise (Artikel .90 CPP) ", und beendet dann die Einführung, auch aufgrund der Anwesenheit eines GIP "Regler der Arbeit der Uhr", Bedienelemente auf der Arbeit des letzten Teils von denen die meisten direkt als Opfer und beschädigt, Effizienz und Wirksamkeit der Untersuchung der Strafverfolgung beteiligt , einschließlich der Einhaltung des verfassungsrechtlichen Grundsatz der Verpflichtung (Artikel 112 der Verfassung). Auch die rechtzeitige Information des Verdächtigen, würde nicht nur ihm erlauben, Elemente einer wirksamen Kontrolle von den direkt Beteiligten (nicht zu Unrecht untersucht werden, oder sie wird nicht zu Unrecht die Registrierung zu verlängern ex art.335 CPP) für das reibungslose Funktionieren der Registry vorstellen die Nachricht von Kriminalität, sondern auch in der Lage, die gleiche wie die Intervention der Generalstaatsanwaltschaft und GIP betreiben im Falle von offensichtlichen Fehlern oder Missbrauch von Macht oder, noch einfacher, von "Fahrlässigkeit und Vergesslichkeit." Noch mehr das Institut Strafprozessordnung art .369 ermöglicht die Einführung bestimmter Formen der Kontrolle über die Bedingungen von einer maximalen Dauer des Ermittlungsverfahrens nach Artikel .407 CPP und würde es ihnen ermöglichen, regelmäßig zu arbeiten, vor allem seitens des Verdächtigen, und in einer transparenten Art und Weise, alle Sanktionen-Usability zum Scheitern zu Verfahren zu folgen, einschließlich nicht rechtzeitigen Antrag auf Verlängerung der Dauer der Ermittlungen durch die Staatsanwaltschaft im Zusammenhang GIP auf, gemäß Artikel .406 CPP Anfrage mit "gerechte Sache" zu motivieren. Fragen Sie, ob es irgendwelche kriminellen Gewissheiten und vor allem, wenn es "Transparenz" in dieser systematischen und viele würden antworten, dass einige Mechanismen und Schritte sind manchmal weniger oder zumindest, dass es keine Gewissheiten, vor allem auf das Timing (es geschah das der Fall von Untersuchungen, die krank sind oder lügen "ominös" in den Büros der Staatsanwälte für Jahre und Jahre). Rises fast spontane Hypothese auf, dass, vielleicht, zumindest teilweise, die Kontrolle der Arbeit der Staatsanwaltschaft und PM und die Fristen der Zivilprozessordnung auferlegt, mit der Reform werden "übersprungen" gerade wegen des Mangels an vollständigen Realisierung der Implementierung der Institution in Frage-Lackmuspapier und Transparenz. Und das sollte nicht nur in den wichtigsten garantistica gelesen werden, aber noch mehr in den wichtigsten anklagenden (wie viele Verbrechen Berichte bereits in Untersuchung eingereicht, weil oft ein Mangel an Beteiligung Zwischenurteil oder der sogenannten "im Nacken" des Opfers oder seinen Rat, namhafte in der Phase der Untersuchung, auch wenn noch nicht ein Zivil-oder Mangel an Interesse von Organisationen durch das exponentielle Kriminalität wie Umweltgruppen, in der Verteidigung der Rechte der Frauen im Falle von Sexualstraftaten, usw. verletzt. ?). Im Lichte der oben genannten, mehr als zwanzig Jahren seit der Reform des Strafverfahrens, scheint es sicher zu beginnen, vor allem darüber, ob Italien in der Ausübung der richterlichen Funktion (auch vor dem Untersuchungsrichter Tribunal) grundsätzlich offen für die "demokratischen Dialog" mit ist Wunder die anderen Parteien und vorbehaltlich des Strafverfahrens, vom Beginn der Untersuchung, oder eher nicht dadurch, zumindest in einigen Fällen, "von" Exklusivität "(wie eine Tendenz, manchmal gerechtfertigt, auch ausschließen, aus der Kenntnis der Umfrage) derjenigen, die könnte sogar versucht sein, ein bisschen "als" persönliche Vorrecht "im Grunde geschlossen Beiträge zu kognitiven, Impulse oder externe Kontrollen möglich (wobei" Kontrolle "bedeutet einfach die Gelegenheit, um die Zeiten zu folgen und die Korrektheit der Arbeit durch institutionelle auszuüben Mechanismen der Offenheit und Transparenz). Nicht immer fallen in der Tat, die Versuchung, Exklusivität, die das typische Merkmal der Vermögen und privatrechtlichen (jus excludendi alios) ist, mit dem öffentlich-rechtlichen Charakter der richterlichen Funktion, einschließlich der Ermittler zu verwirren, und endend in der Tat, in der Tendenz zu dall'interlocuzione sogar die gleiche Person Straftat, die als erste das Recht, zu besuchen und ein Interesse an dem Schicksal und die Leistung der Untersuchungsphase, weil er erlitt das Verbrechen auf ihre eigenen individuellen rechtlichen Bereich ist auszuschließen auslaufen. Es wäre beunruhigend und ernst, um das Versagen des Organs, zum Beispiel, wie statistische Erhebungen oder andere Weise, die die systematische Nichteinhaltung Artikel .369 CPP gelten markieren konnte zugeben (Denken Sie an ein Büro der Staatsanwaltschaft in dem die Garantie-Informationen nur in einem Fall von zehn oder zwanzig gesendet oder nicht gesendet überhaupt!), Insbesondere dann, wenn sich dies als die weit verbreitete Tendenz in vielen Procure sein ... Auch, weil bedeuten, dass zur Kenntnis der weit verbreiteten Ausgrenzung oder Nichtanwendung eines der wichtigsten neuen-Garantie Institutionen, die den Geist der Reform des Verfahrens charakterisiert hatte zu nehmen und dass er es auf dem Konzept der "due process" direkt im Licht der Grundsätze des Vertrags von Lissabon, die EMRK und den Buchstaben der Verfassung reformierte Kunst .111. So eine Überprüfung und eine neue Kraft in der Anwendung, was in der Tat, ein Rechtsstaat und Institution-key, vermeiden, um den Ausdruck zu interpretieren "Nur wenn er eine Handlung ausführen muss, die der Verteidiger hat das Recht zu unterstützen ... ", wie ein allgemeiner Trend restriktiv oder sogar unter Umgehung der Norm, durch die Vermeidung so lange wie möglich, Handlungen garantiert oder sogar wünschenswert, kurz gesagt, die besagt ein Eingreifen der Legislative, gesetzgebende Handbuchs bzw. der Verfassungsgerichtshof die 'Institut und der Code of rite alle durch sie zu "original authentischen Geist der Reform. Zu einem gewissen Grad im Jahr 2001 hat der Gesetzgeber Abhilfe versucht, was den Sinn der Gültigkeit dessen, was wir vertreten, sondern nur in Bezug auf die Wahrnehmung, durch die Einführung der Technik .369 bis CPP ("Information der Person unter Untersuchung über das Recht auf Verteidigung", eine juristische Institution, erinnert sehr an die amerikanische "Lesung von Rechten" Verhafteten und der ist wie und dass wir uns daran erinnern, fast wie der Rezitation des unverzichtbaren Eckpfeiler, eine Art Allheilmittel formal der amerikanischen Demokratie, wird das amerikanische Rechtssystem Thriller oder Krimis), die sich nicht erfüllen, auch in der Ungültigkeit der aufeinanderfolgenden Handlungen führen. Artikel. 369bis, weit definiert eine Verdoppelung der ursprünglichen Einrichtung, der wir behandeln, heißt es: "Am Ende des ersten Aktes, in dem der Verteidiger hat das Recht zur Teilnahme und auf jeden Fall, bevor die Ausschreibung zum Verhör erscheinen unter die kombinierten Bestimmungen art.375 Absatz 3 und 416 CP, die Staatsanwaltschaft, unter Androhung der Nichtigkeit des nachfolgenden Handlungen Mitteilung an die Person, die nach Untersuchung ", weisen wir darauf hin, dass offensichtlich nicht wissen, zu untersuchen und nicht bereits ernannt Verteidiger des Vertrauens (sonst geschehen, und in einigen Fällen ist es auch passiert, vielleicht widerwillig, dass die Uhr den Eindruck, Interesse, einen Pflichtverteidiger statt der bereits in Taten des Vertrauens benannt ernennen gibt, um Eindruck vermieden werden auch im Namen des Ansehens der Justiz) und setzt die Norm Zitat: "die Kommunikation von der Ernennung des öffentlichen Verteidigers Büro. Die Mitteilung gemäß Absatz 1 umfassen: a) die Informationen der obligatorischen technischen Verteidigung in Strafverfahren, mit der Angabe der Fakultäten und der Rechte durch das Gesetz der Person erteilt der Untersuchung b) dem Namen des Verteidigers d ' Büro und seine Adresse und Telefonnummer, c) ein Hinweis auf die Macht, einen Verteidiger mit der Warnung, dass in der Abwesenheit der Verdächtige von einem vom Gericht bestellt wird unterstützt ernennen; d) ein Hinweis auf die ' Verpflichtung gegenüber der Öffentlichkeit Verteidiger Büro, wo es keine Bedingungen für den Zugang zu den Leistungen nach den Buchstaben e) und eine Warnung, dass im Falle des Zahlungsverzuges, wir Zwangsvollstreckung wird, und e) einen Hinweis auf die Bedingungen für die Vergütung ' Die Berechtigung zur Prozesskostenhilfe auf Staatskosten "durch Artikel 19 des Gesetzes Nr. 6 eingefügt März 2001 Nr. 60 auf die Verteidigung Bewegung. Aber es ist nicht zu übersehen, wie die Praxis und die Reform des Jahres 1995 haben sich die Verringerung der Ankündigung der Schatten seiner selbst beendet, zu einem bloßen geisterhaften Präsenz, zu denen Artikel .369 ein Ende nur zu einem Formular 'unnötige Doppelarbeit, vulnerata stromaufwärts auch, wie mit der Rechtsfolge der Nichtigkeit vorgesehen, littera legis, nicht für justizielle Ausbildung ("Pretoria", sagen sie in diesen Fällen), dem begrenzten Umfang der Handlungen garantiert. So landete er das Hinzufügen eines Phantom Phantom, eine offene Tür zu institutionellen Matrix, die Automatisierung der Ernennung der Pflichtverteidiger Büro, wenn Sie wirkt garantiert durchführen zu können. Vielleicht denken wir, auch in der Zusammenfassung, die in gewisser Weise war es sogar noch besser als zuvor, als er sah, der Verdächtige legte den Pflichtverteidiger, zum Beispiel die Befragung nur, wenn er nicht von den Ermittlern bereits besuchte in Begleitung Verteidiger. Es war ein traditionelles System, aber das ist nur eine persönliche Meinung, vielleicht besser geeignet, um zu sichern Financo die "Spontaneität" von einem zarten Wahl. Aber zurück zu den wichtigsten Institution, die in der Vergangenheit "untergraben" nach dem Geschrei der Tangentopoli und dem sogenannten Fall der Ersten Republik. Es bleibt ein letzter Gedanke in diesem Zusammenhang entwickelt werden, vielleicht die meisten akut. Wir haben bereits angedeutet, kurz, wie, jenseits der historischen Gründen erwähnt, dass eine so bedeutende Rolle für die Zwecke der Reform von 1995, die Gründe für die "Schiffbruch" in der benutzerdefinierten gerichtliche Institution der Bekanntmachung hatte Garantie sollen ravvisarsi eigenen in seine innere Natur "partizipatorischen" und die Transparenz der Umfrage (Sie werden die suggestive Idee der Paläste der Justiz als "Glaspaläste", die zum Zeitpunkt der Pool von sauberen Händen zirkuliert erinnern), dass eine solche Einrichtung würde zu gewährleisten, um Personen Straftaten, obwohl es immer war, ohne also die Ergebnisse und die Wirksamkeit der Untersuchung möglich. Es wurde auch erwähnt, aber ein anderer Aspekt des Kostüms Gerechtigkeit in diesem Land, so die Justiz, und traditionell eher, es würde zeigen, die sie nicht mögen weder Aktien noch die Funktion der Rolle, Sie werden sich erinnern, dass es war die Rede von der Gefahr der "Exklusivität Öffentlicher Dienst "in der zeitgenössischen Demokratien und andere Gegenstände haben wir auch die Presse und Massenmedien definiert als" Wachhunde "der geordneten Rechtspflege und, sagen wir, hier im weiteren Sinne der Ausübung aller Funktionen und öffentliche Dienstleistungen . Insbesondere können diejenigen, die mit den institutionellen Apparaten, insbesondere diejenigen von einer Justiz-und Polizeibehörden haben oft den Eindruck, oder Wahrnehmung, mehr oder weniger etablierten, dass sie nicht besonders willkommen externe Unterstützung, obwohl der Zweck oder kognitive gerichtet Beweis oder Beiträge (denken Sie an den Erinnerungen oder Instanzen) und Anregungen, die vielleicht könnte Entwicklungslinien der Untersuchung Alternativen als die für "institutionelle Pfade." Sie können entsprechend defensive Untersuchungen, die heute existieren zu reagieren, aber wie kann es ausgeben, die Bürger allein, in der Regel ist es immer, einen ungleichen Kampf mit den Ressourcen und den Staatsapparat, weshalb er am Ende ist durchzuführen wirklich als verdächtig oder der beleidigten Partei garantiert werden, nur über Formulare "kommunikativ-partizipatorische" des Ermittlungsverfahrens. So die ursprüngliche Einstellung des Kodex Vassalli hatte Recht. Das Ergebnis ist, dass die Gefahren der "Exklusivität" und Management "monolithischen" von PM (Vielleicht kurz der Kriminalpolizei auch erkannt, dass Sie werden sehen, nach einigen Reformvorhaben, noch größere Befugnisse der Eigeninitiative) können sogar füttern die weitverbreitete Eindruck, als Reaktion auf anti-demokratische Idee, die Voruntersuchung als hoffnungslos Klischee-mix von PG und PM, auf denen der Verdächtige und das Opfer, trotz ihrer Gründe und Rechte (siehe auch die heilige art.121 CPP), haben in der Tat nicht, nein sagen oder rechts, um "Kontrolle" oder tatsächlichen Dialog. Also, in diesem Schriftstellers bescheidenen Meinung nach, um das Institut der Strafprozessordnung stammen die Gefahren des "Drifts", aus dem Beginn der Untersuchung, und die Einführung einer Management auf den Grundsätzen der Demokratie und Transparenz, sowie die Achtung der Menschenrechte, einschließlich in dieser Phase, als der autoritäre Modell der aufgehobenen Kodex Rocco Gegensatz bereits vorhanden ist, ist es bereits das Gesetz in Kraft, gehen Sie einfach do it "wiederbelebt" (Dante Alighieri sagte: "Die Gesetze existieren, aber wer legt Hand, um sie") pretendendone und Überprüfung in der Praxis durch die Generalstaatsanwaltschaft, die CSM und das Ministerium für Justiz, die Gerichte und das Kassationsgericht, sowie allen Beteiligten, die systematische Anwendung und Einhaltung der Organe der guten Sache für die Gewährung der Verlängerung der Laufzeit der vorläufigen Untersuchung, ex art.406 CPP, und noch mehr von der maximalen Dauer der Untersuchungen der ehemalige art.407 CPP Durch die systematische Anwendung von Disziplinarmaßnahmen zu den Richtern, die sich nicht an die grundlegenden Garantien eines fairen Verfahrens, und hoffen auch legislative und Rechtsprechung, insbesondere die Consulta entwickelt, um die neu zu entfachen "Ventil Garantie", und den Grundstein für Transparenz "gesperrt" durch die Nachricht des Jahres 1995!

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