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sabato 15 giugno 2013

I diritti della personalità per le persone giuridiche e i soggetti di diritto. Persönlichkeitsrechte für juristische Personen und juristische Personen.

Fu soprattutto il Prof. Perlingieri a condurre, a livello dottrinario, già più di ventanni fa, la “battaglia” per il riconoscimento dei diritti personalissimi o diritti della personalità in favore delle persone giuridiche e dei soggetti di diritto (le associazioni non riconosciute). Oltre agli enti pubblici (persone giuridiche pubbliche ai sensi dell’art.11 C.C.),il D.P.R. n°361 del 10/2/2000 (Regolamento per la semplificazione dei procedimenti di riconoscimento delle persone giuridiche private e approvazione delle modifiche dell’atto costitutivo e delo statuto) ha abrogato l’art.12 C.C. sopprimendo, praticamente, l’istituto del riconoscimento mediante concessione della personalità giuridica. Oggi le associazioni non riconosciute, cioè i cosiddetti semplici soggetti di diritto, possono acquistare la personalità giuridica,al pari di fondazioni e istituzioni di carattere privato, mediante l’iscrizione in un registro tenuto presso le prefetture,le quali sono legittimate a chiedere integrazioni documentali
 (ad esempio acquisire atto costitutivo,statuto,ecc.) ed eventualmente anche a negare motivatamente l’iscrizione, permanendo in capo all’amministrazione un potere di verifica e di accertamento, benché l’istituto del riconoscimento della personalità giuridica non sia più un provvedimento concessorio tout court (cioè una concessione rilasciata dalla P.A. con margini, più o meno ampi, di discrezionalità). Teoricamente oggi qualsiasi fondazione o istituzione che abbia le “carte in regola” (vedasi anche la nota L.n°17/1982 volta a contrastare il fenomeno delle “associazioni segrete” ed emanata sulla scorta della nota vicenda della Loggia “P2”) in relazione agli atti fondativi(l’atto costitutivo deve essere effettuato per atto pubblico ai sensi dell’art.14 C.C.),alla trasparenza degli aderenti e degli eventuali beni strumentali ha facoltà di ottenere l’iscrizione nel registro e quindi il riconoscimento della sua personalità giuridica privata. In ogni caso, financo quei soggetti di diritto, come le associazioni non riconosciute, e sindacati e partiti tradizionalmente, per anni, hanno scelto tale modulo giuridico associativo nel nostro paese, garantito anch’esso dall’art.18 della nostra Costituzione, è ormai pacifico,sia in dottrina che in giurisprudenza, che vantino i cosiddetti diritti personalissimi o della personalità( ad esempio il diritto alla reputazione,all’identità, al nome, ecc.). Inizialmente vi furono delle resistenze concettuali ad ammettere l’estensione di diritti soggettivi assoluti e inalienabili, nati in funzione della tutela personalità umana, per dei soggetti collettivi che,in realtà, non sono persone umane a tutti gli effetti, tuttavìa il ruolo sempre crescente che tali formazioni sociali hanno assunto nella vita di tutti i giorni e nella dialettica democratica, hanno finito col rendere addirittura necessario tale riconoscimento. Tanto che addirittura oggi si comincia ad ipotizzare un diritto penale delle persone giuridiche, cioè l’idea di poter concepire tipologìe sanzionatorie (prevalentemente interdittive o pecuniarie) che, specialmente in determinate branche come il diritto penale tributario e societario, possano andare a colpire l’agire illecito collettivo accanto al dogma originario della responsabilità penale personale sancito dall’art. 27 della Costituzione. Laddove l’espressione. “La responsabilità penale è personale” si dovrà intendere, per estensione, come riferita anche alla personalità giuridica, oltre che a quella delle persone fisiche. In estrema sintesi, un ordinamento giuridico moderno, adattato alle esigenze e alle dinamiche della società contemporanea e alle vie che oggi percorrono i flussi di capitale (vedasi il reato di riciclaggio di cui all’art.648 bis del Codice penale, tanto per citare la fattispecie criminosa contemporanea più pericolosa e gettonata in questo preciso momento storico) è, per forza di cose, un ordinamento che prevede sempre di più diritti e doveri anche per gli enti nel loro complesso, quale dimensione dell’agìre collettivo, superando l’angusta impostazione tradizionale secondo cui certi diritti sarebbero stati esclusivamente riferibili alla sfera delle persone fisiche. Certamente si può porre,a livello tecnico e concettuale, un problema di “compatibilità”. E allora diremo, più semplicemente, che i diritti della personalità sono riconoscibili e tutelabili per la persona giuridica o per il soggetto di diritto nella misura in cui tali fattispecie, nate e concepite ad immagine e somiglianza delle esigenze e delle prerogative della sfera giuridica della persona fisica, siano compatibili e concepibili anche per quella sovrastruttura collettiva che, solo erroneamente, si potrebbe definire come un “fantasma” o una semplice fictio iuris (interessanti le riflessioni di Gierke e Galgano sul tema). Ad esempio è difficile negare che anche una personalità giuridica possa avere diritto alla riservatezza (privacy), e sempre a titolo di esempio si pensi ai dati sensibili afferenti ai consociati di cui essa è depositaria, o alla reputazione oggettiva, cioè possa esser vittima anche un ente o un’associazione(in particolare vedasi polemiche relative a partiti e sindacati) del reato di diffamazione (art.595 C.P.). Già più complesso, ma ormai comincia a trovar sempre più riscontro, il discorso della reputazione soggettiva(art.594 C.P.,ingiuria), cioè l’idea che il soggetto ha della propria onorabilità e del proprio decoro, l’idea che ciascuno ha della misura e dei caratteri della propria reputazione, in sintesi quello che, psicologicamente, definiremmo “il concetto,la stima di sé” per la persona umana. Progressivamente si fa strada sempre di più l’argomentazione che, nella persona giuridica o nel soggetto di diritto, tale nozione sia sostituita dalla coscienza collettiva dei consociati, ad esempio il concetto che i tesserati e i rappresentanti politici hanno di quel preciso partito, l’idea che i soci fondatori hanno del ruolo e dell’importanza di una certa fondazione e del suo ruolo istituzionale o sociale,ecc. Cosicchè oggi è pacificamente ammesso che anche i legali rappresentanti di un ente, non solo dotato di personalità giuridica, ma financo di semplici soggetti di diritto(associazioni non riconosciute), possa sporgere querela penale o intentare un’azione civile volte alla tutela dei diritti della personalità dell’ente. Citiamo testualmente la sentenza n°2886 del 16/3/1992 ,C.E.D. 189901,della Quinta Sezione della Cassazione penale che dice: “Alle associazioni, agli enti di fatto privi di personalità giuridica, tra i quali vanno inclusi i partiti e le rappresentanze locali di essi, ai corpi amministrativi e giudiziari, è riconosciuta la capacità di essere soggetti passivi del delitto di diffamazione e la corrispondente titolarità del diritto di querela.”, e conseguentemente anche del diritto,in linea di principio, a costituirsi parte civile, all’esito del rinvìo a giudizio nel relativo procedimento penale, aggiungiamo noi. Sempre la Quinta Sezione della Cassazione penale con sentenza n°12744 del 3/12/1998, C.E.D. 213415, ha ancor meglio argomentato a livello teoretico che: “In tema di diffamazione, non solo una persona fisica, ma anche un entità giuridica o di fatto, una fondazione, un’associazione, tra cui un sodalizio di natura religiosa, può rivestire la qualifica di persona offesa dal reato, essendo concettualmente identificabile un onore o un decoro collettivo, quale bene morale di tutti gli associati o membri, considerati come unitaria entità, capace di percepire l’offesa.”. Non si tratta quindi della percezione dell’offesa al decoro e all’onore collettivo o della loro tutela da parte del sodale uti singulus, quanto di una percezione collettiva per lo più tutelabile attraverso gli organi dell’ente investiti della rappresentanza esterna (verso terzi),in primis, a partire dalla figura del legale rappresentante (ad esempio il Rettore per un’ Università, il segretario di un partito, l’amministratore delegato di una società, ecc.).
Es war vor allem Prof. Perlingieri zu leiten, auf der Ebene der Lehre, schon mehr als zwanzig Jahren, der "Kampf" für die Anerkennung der persönlichen Rechte oder persönliche Rechte zugunsten von juristischen Personen und juristischen Personen (Vereine nicht erkannt). Neben öffentliche Einrichtungen (juristische Personen im Sinne von Artikel 11 CC), der DPR n ° 361 von 10/2/2000 (Regeln zur Vereinfachung der Verfahren für die Anerkennung von privaten juristischen Personen und Genehmigung von Änderungen der Verfassung und Satzung delo) aufgehoben Artikel .12 CC Unterdrückung, praktisch, die Institution der Anerkennung durch die Gewährung der Rechtspersönlichkeit. Heute unerkannt Verbände, nämlich die sogenannten einfachen Themen Rechtsstaatlichkeit, kaufen kann Rechtspersönlichkeit, wie Stiftungen und Institutionen von privater Natur, durch die Aufnahme in ein Register von den Präfekturen gehalten, die zusätzliche Dokumentation suchen können

 
(ZB erwerben Satzung, die Geschäftsordnungen, etc..) Und möglicherweise auch zu Recht verweigern Immatrikulation, noch in den Händen der Verwaltung einer Leistung von Nachweis-und Beurteilungsverfahren, obwohl die Institution der Anerkennung der Rechtspersönlichkeit ist nicht mehr ein Maß Konzession tout court (dh ein Zugeständnis der PA mit Margen gewährt, mehr oder weniger umfangreiche, von Ermessen). Theoretisch heute jede Stiftung oder Einrichtung, die die "Credentials" (siehe auch Anmerkung Ln ° 17/1982, das Phänomen der "Geheimgesellschaften" zu bekämpfen und die auf der Grundlage der bekannten Geschichte der Loge "P2") hat in Bezug auf Gründung Handlungen (der Akt der Satzung müssen von einem öffentlichen Akt gemäß Artikel 14 CC werden), so wird die Transparenz der Mitglieder und der Waren berechtigt, die Eintragung in das Register zu erhalten und damit die Anerkennung seiner Rechtsstellung privaten . In jedem Fall finanzieren die Fächer Recht, wie nicht-anerkannten Verbände, Gewerkschaften und Parteien traditionell seit Jahren, haben die Rechtsform der Vereinigung in unserem Land ausgewählt, die auch von Artikel .18 unserer Verfassung garantiert ist, ist es nun Pazifik, sowohl in der Lehre und in der Rechtsprechung, die die sogenannten persönlichen Rechte oder Persönlichkeit (zB das Recht auf Ansehen, Identität, Name, etc.) bieten .. Anfangs gab es einige konzeptionelle Widerstände, um das Ausmaß der absoluten und unveräußerlichen Rechte des Einzelnen, in der Funktion des Schutzes der menschlichen Persönlichkeit, für gemeinsame Themen, die, in Wirklichkeit sind sie nicht menschlich Personen in jeder Hinsicht geboren zugeben, aber die wachsende Rolle, die diese sozialen Formationen haben im Leben jeden Tag angenommen und in den demokratischen Prozess, landeten sie machen sogar notwendig, dass die Anerkennung. So sehr, dass auch heute noch Leute fangen an, ein Recht der juristischen Personen annehmen, das ist die Idee des Seins in der Lage, Arten Strafen (meist Geldstrafen oder Disqualifikation), die vor allem in bestimmten Branchen wie Steuerstrafrecht und Gesellschaftsrecht, gehen sie zu den "Hit vorstellen können rechtswidrigen kollektiven Handelns neben dem Original Dogma der persönlichen strafrechtlichen Verantwortlichkeit nach Artikel. 27 der Verfassung. Wo der Ausdruck. "Strafrechtliche Verantwortlichkeit ist persönlich" Sie müssen verstehen, durch Erweiterung, auch als Bezugnahme auf die juristische Person, als auch jener des Einzelnen. Auf den Punkt gebracht, zu einem modernen Rechtssystem, angepasst an die Bedürfnisse und die Dynamik der modernen Gesellschaft und der Möglichkeiten, die heute Kapitalströme führen (siehe die Straftat der Geldwäsche nach Artikel .648 bis des Strafgesetzbuches, erwähnen die zeitgenössischen Straftat mehr gefährlich und gettonata genau in diesem Moment in der Geschichte) ist, durch die Macht der Umstände, eine Ordnung, die für immer mehr Rechte und Pflichten auch für Institutionen als Ganzes sieht, als eine Dimension des kollektiven Handelns, die Überwindung der engen Einstellung traditionellen Bedenken, dass bestimmte Rechte ausschließlich beziehen würde auf die Sphäre des Einzelnen. Natürlich kann man auf einem technischen Niveau und konzeptionelle, ein Problem der "Verträglichkeit" setzen. Und dann sagen wir, mehr einfach, dass die Rechte der Persönlichkeit erkennbar und durchsetzbar der juristischen Person oder der juristischen Person, soweit sind, dass eine solche Eventualität, geboren und in dem Bild und Gleichnis für die Bedürfnisse und Rechte der Person konzipiert mit der rechtlichen Physik, kompatibel sind und auch denkbar, dass der Überbau Kollektiv, nur falsch, könnte als "Geist" oder eine bloße juristische Fiktion (Gierke und interessante Reflexionen über das Thema Galgano) beschrieben werden. Zum Beispiel ist es schwierig, zu leugnen, dass eine juristische Persönlichkeit, um die Vertraulichkeit (privacy) kann berechtigt sein, und wieder als Beispiel, der sensible Daten im Zusammenhang mit den Tochtergesellschaften, von denen es ist die Verwahrstelle oder Ruf Ziel, das ist ein Opfer sein können denken Agentur oder Verein (siehe insbesondere Kontroversen im Zusammenhang mit politischen Parteien und Gewerkschaften) des Verbrechens der Verleumdung (art.595 StGB). Bereits mehr komplex, aber es beginnt zu finden mehr und mehr Feedback, der Diskurs der subjektive Ruf (art.594 CP, Verletzung), das ist die Idee, dass das Subjekt seiner eigenen Ehre und Würde ihrer eigenen, die Idee, dass jeder das hat Ausmaß und Charakter der seinen Ruf, kurz, was psychologisch definieren "das Konzept, das Selbstwertgefühl" der menschlichen Person. Allmählich macht seinen Weg mehr und mehr, so das Argument, dass in der juristischen Person oder juristische Person, die vom Konzept des kollektiven Bewusstseins der Mitarbeiter, zum Beispiel die Vorstellung ersetzt wird, dass politische Vertreter und Mitglieder des jeweiligen Partei, die Idee dass die Aktionäre hatten die Rolle und die Bedeutung einer bestimmten Stiftung und ihrer institutionellen Rolle oder sozialen Herkunft, etc.. Das ist also friedlich heute zugegeben, dass die gesetzlichen Vertreter einer Institution, nicht nur mit eigener Rechtspersönlichkeit, aber Financo von einfachen Themen Recht (nicht anerkannte Vereine) kann eine Strafanzeige einzureichen oder eine Zivilklage für den Schutz der Rechte von Persönlichkeit der Institution. Wir zitieren die Entscheidung Nr. 2886 von 1992.03.16, CED 189901, von der Fünften Kammer des Criminal Cassation, die sagt: "Verbände, Einrichtungen der Tat ohne juristische Persönlichkeit, die zwischen den Parteien und der lokalen Vertreter davon zu Verwaltungs-und Justizbehörden aufgenommen werden sollte, ist die Fähigkeit, zu erkennen Personen verantwortlich für die Verbrechen der Verleumdung und das entsprechende Recht des Eigentums an der Klage. "und damit das Recht, im Prinzip in Zivilverfahren, das Ergebnis der Anklage in dem betreffenden Strafverfahren, könnten wir hinzufügen. Immer die Fünfte Kammer des Obersten Gerichtshofs mit Criminal Case No 12744 von 12.3.1998, CED 213415, hat argumentiert, noch besser auf der theoretischen Ebene, die: "Zum Thema Verleumdung, nicht nur eine individuelle, sondern auch eine juristische Person oder in der Tat, eine Stiftung, Vereinigung, einschließlich einer Vereinigung von religiöser Natur, die dauern kann Status der durch die Straftat verletzt, ist konzeptionell eine Ehre oder eine kollektive Würde als moralische Wohl aller Mitglieder oder Mitglieder, die als einheitliche Einheiten betrachtet, wahrzunehmen imstande der Straftat. "identifiziert. Das ist also nicht die Wahrnehmung der Beleidigung der Würde und Ehre des kollektiven Schutzes oder der Begleiter SINGULUS verwendet, wie viel von einer kollektiven Wahrnehmung meist schutzfähig durch die Organe der Institution mit der Außenvertretung investiert (an Dritte) , in erster Linie aus der Figur des gesetzlichen Vertreters (wie die Kanzlerin für eine "Universität, der Sekretär einer Partei, der Geschäftsführer einer Firma, etc..).

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