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sabato 15 giugno 2013

OGGI COMUNQUE E SEMPRE PRESCRIZIONE: UN VIZIO ITALIANO! HEUTE FÜR IMMER UND SONST ABGEHALTENE: EINE SCHLECHTE ITALIENISCHE GEWOHNNEIT!

Un’altra nota garanzìa di impunità che si nasconde tra le pieghe dei Codici,ma che è sempre più presente nelle aule di giustizia, e specialmente nella pratica processuale penale, è l’istituto della prescrizione. In altre realtà,a noi molto vicine,come la Francia, la prescrizione è un istituto di rara, se non eccezionale, applicazione, ed è pressoché impossibile da riscontrarsi,una volta che l’azione penale sia stata esercitata. Lo Stato francese riconosce possibilità di questo genere solo in presenza di ritardi o inadempienze macroscopiche imputabili allo stesso sistema di giustizia e, nei rari casi in cui si verifica, si attivano meccanismi di accertamento interno volti a reprimere il reiterarsi del fenomeno. In Italia,invece, si sente spesso ripetere,nella prassi dei tribunali, che “si lavora sul filo della prescrizione” e l’applicazione è così diffusa nel penale da riguardare financo la fase di indagine preliminare, prima ancora che quella dibattimentale. Detto in parole povere, una buona parte di procedimenti penali non giungono nemmeno alla fase dibattimentale,in quanto viene direttamente richiesta l’archiviazione per intervenuta prescrizione. Ma cos’è la prescrizione?
E’ un istituto giuridico di “abreazione” del reato o della pena collegato al passaggio del tempo(artt.157 e seguenti e 172 e seguenti Codice penale), in pratica l’idea che lo Stato intenda, in qualche modo, soprassedere alla punizione di un soggetto, per quanto colpevole, o,in radice, alla celebrazione o continuazione del processo per l’accertamento delle responsabilità, perché ormai considera passato un tempo così rilevante dalla commissione del reato o, nel caso della prescrizione della pena, dall’accertamento della responsabilità penale (pensiamo ad una sentenza emessa in Italia nei confronti di un soggetto che rimane latitante all’estero il tempo strettamente necessario per far prescrivere la pena), che l’accertamento della responsabilità o l’applicazione della pena non avrebbe più alcuna residua utilità. Come a dire che ormai si applicherebbe su una persona che, per il passare degli anni, è completamente cambiata e diversa rispetto a quella che originariamente ha commesso il reato e che pertanto la pena,applicata su tale persona,ormai diversa, non avrebbe più alcuna funzione rieducativa. Questo, partendo dal presupposto altresì che, per l’attuale Costituzione(art.27), la funzione rieducativa della pena sarebbe comunque prevalente su quella afflittiva e partendo dall’idea di fondo,troppo ottimistica a nostro avviso e non sempre condivisibile, che le persone nel tempo subiscano un processo di cambiamento e possano migliorare. Mentre invece la criminalistica tradizionale ci insegnava che: “Impunitus non relinqui facinus”, cioè che i soggetti che passano impuniti,specie quando la colpevolezza è palese, tendono a recidivare e che spesso,col passare degli anni, gli individui peggiorano o addirittura salgono di livello nella carriera criminale. La prescrizione è un istituto che deriva dal diritto romano (praescriptio longi o longissimi temporis), soprattutto in ambito privatistico, perché il diritto penale romano,in realtà era connotato da tratti di “implacabilità” e, per certi versi, di disumanità, tali da arrivare a definirlo “infame” persino  Theodore Mommsen, che fu uno dei più grandi storici di Roma antica. Tuttavìa la “stortura” storica del nostro sistema, a nostro sommesso avviso, consiste nel fatto che, fuori dall’alveo originario, la prescrizione ha finito per tradire la sua concezione iniziale e per riguardare meno gli istituti civilistici che il diritto penale, diventando appunto meccanismo di garanzìa dell’impunità diffusa! E’ vero infatti che, quando una responsabilità civile è connessa o deriva da un fatto di reato, la prescrizione civile si allunga al tempo necessario a prescrivere il reato per la legge penale, se la prescrizione penale sia più lunga(art.2947,terzo comma,Codice Civile), ma quando si parla di queste cose si deve sempre tener presente il modus operandi complessivo e i livelli di efficienza o meno del nostro sistema processuale penale e il fatto appunto che qui si parla sempre di allungamento del termine prescrizionale civilistico, che è quello che da meno problemi da un punto di vista pratico. Infatti è nozione comune che,salvo rara casistica, meno legata ai meccanismi processuali (si pensi alla morte di una delle parti di una causa civile e alla necessità di riassumere il processo da parte degli eredi,ma questo è un istituto decadenziale più che prescrizionale), il processo civile,una volta azionato, interrompe la prescrizione civilistica.  Esistono anche nel penale degli istituti e dei momenti processuali che sospendono(art.159 C.P.,ad esempio l’autorizzazione a procedere o ragioni di impedimenti imputabili alle parti o ai difensori,ecc.) il corso della prescrizione o addirittura che sono in grado di causarne l’interruzione(art.160 C.P.),come ad esempio la presentazione o la citazione per il giudizio direttissimo,l’ordinanza che dispone il giudizio abbreviato, la richiesta di rinvio a giudizio e il decreto di fissazione dell’udienza preliminare o financo l’interrogatorio, ma solo se reso davanti al Pubblico Ministero o al Giudice in persona(e financo l’invito a presentarsi in questi casi) ,ma non anche quello reso davanti alla polizia giudiziaria,il decreto di citazione a giudizio o quello che dispone il giudizio immediato,il decreto di fissazione dell’udienza per il patteggiamento o anche le ordinanze che convalidano il fermo o che applicano misure cautelari personali e ,infine, il provvedimento del G.I.P. che fissa la camera di consiglio per la decisione su una richiesta di archiviazione,quando,ovviamente,tale richiesta non venga accolta. In caso di recidive di reato contestate poi si può riscontrare anche l’allungamento del tempo necessario a prescrivere ex art.161 C.P. Tuttavìa,diversamente dal civile, tutti sanno che,nel nostro sistema penale, la prescrizione è un fenomeno “strisciante”, sempre dietro l’angolo e che l’esercizio dell’azione penale ed i momenti e gli istituti processuali succitati, per quanto possano interromperne il corso, non la azzerano, ma possono soltanto ritardarla,perché l’art.160 del Codice penale,al penultimo comma, recita: “La prescrizione interrotta comincia nuovamente a decorrere dal giorno della interruzione.”. E questa breve e laconica disposizione di legge e ciò che ci differenzia sostanzialmente dai cugini d’oltralpe e che determina l’autentica “falcidia” quotidiana delle responsabilità penali,spesso anche di quelle più gravi, senza contare eventuali fenomeni di inerzia e malcostume giudiziario su cui non intendiamo dilungarci, ma che sono comunque noti a chi è del mestiere (prassi dilatorie,vizi di notifica reiterati,specie dei decreti di citazione a giudizio e su cui andrebbero disposte rilevazioni statistiche e indagini ministeriali, assenze ingiustificate e mancate presentazioni di testi,ecc.). Fanno eccezione i reati puniti con la pena dell’ergastolo,per cui la legge espressamente non prevede la prescrizione,anche quando l’ergastolo possa derivare dall’applicazione di circostanze aggravanti (ad esempio l’omicidio premeditato). Ciò premesso, una breve riflessione è d’obbligo sulla recente riforma del regime della prescrizione penale con la Legge n°251 del 5/12/2005, la cosiddetta “ex Cirielli” e sullo scenario della riforma del “processo breve”, al fine di avere un quadro di insieme della situazione. Mettendo a confronto il vecchio e il nuovo testo dell’art.157 del Codice penale,sul tempo necessario a prescrivere,ecc., a noi sembra che, come al solito, fatta eccezione per i reati contravvenzionali (tra cui rientrano anche gli abusi edilizi,per intenderci), per cui si è avuta rispettivamente una estensione dai due- tre anni, ai quattro attuali, come tempo necessario alla prescrizione, la riforma Cirielli,come al solito, abbia complessivamente avvantaggiato i rei. Infatti non si ha più riguardo alle circostanze aggravanti per il computo del termine prescrizionale,se non di quelle circostanze che possano definirsi ad effetto speciale (cioè che importino aumenti di pena superiori al terzo della stessa) o che comportino l’applicazione di una pena di specie diversa da quella prevista per la fattispecie semplice. Inoltre la formula stessa della norma,meno chiara e tassativa di quella originaria del Codice Rocco, con la sua soglia dei sei anni per i delitti,spesso offre il fianco a “libertà o errori interpretativi”, incrementati dal malinteso senso del garantismo o dalla necessità di mettersi a fare calcoli che,invece, il precedente legislatore aveva già fatto lui in modo preciso e inequivocabile,in una materia così delicata da coinvolgere il discorso della certezza della pena e del principio di legalità(art.25 Cost.), così da non dare adito a dubbi o difficoltà interpretative. In breve,l’impressione complessiva,a circa cinque anni di distanza dall’entrata in vigore della “ex Cirielli”, è che tale legge abbia stretto ancora di più le maglie nei confronti dei cosiddetti “ladri di polli” e delle fattispecie bagattellari,cioè il mondo delle contravvenzioni, mentre abbia aperto la strada della “libertà” e dell’impunità ad altre fattispecie ben più serie. Ci è capitato,ad esempio, qualche caso,ultimamente,di lesioni pluriaggravate (artt.582-583-585-in relazione al 577 n°4,C.P.,ecc.) e che hanno provocato una malattìa superiore ai 40gg. complessivi, per cui taluno con sette anni potrebbe farla franca, mentre con la normativa previgente ci sarebbero voluti minimo dieci anni per la prescrizione! E la differenza di tre anni non è poca con i tempi di certe macchine processuali. Anche perché poi,se il reato viene dichiarato prescritto in sede penale, la parte civile,dopo sette-otto anni di vana attesa, non avrà altra scelta che ricominciare tutto da capo,con un’azione in sede civile oppure,come molto spesso accade, di fatto, lasciar perdere per l’effetto defatigatorio. In un contesto già gravemente compromesso e falcidiato da tali “interventi ortopedici” o di ristrutturazione si colloca la proposta insistente,da parte di alcune forze dell’attuale Governo, della cosiddetta “riforma del processo breve”, vale a dire, sempre per amor di sintesi, che alcuni processi,decorso un certo termine,parametrato alla gravità del reato per cui si procede, saranno dichiarati improcedibili quasi per intervento di una sorta di ulteriore istituto decadenziale,del tutto processuale (cioè determinato dai tempi di svolgimento complessivi di indagini e processo), che si aggiungerà alla prescrizione che,invece, è un istituto sostanziale connesso alla natura del reato e della pena,tant’è vero che è regolata dal Codice penale e non dal Codice di rito. Alcuni si lamentano o lanciano autentiche invettive dicendo che questo sarà il “colpo di grazia” su un sistema da anni inefficiente e malato di prescrizione e quant’altro, noi invece asseriamo di più,arriviamo cioè al paragone dantesco dei diavoli che si contendono l’anima del dannato già defunto al suo capezzale! Riteniamo, in pratica, che in questo paese la crisi della giustizia sia complessivamente così profonda, nel penale come nel civile, e di natura così cronica e definitiva che forse sarebbe del tutto indifferente l’entrata in vigore di questo ulteriore istituto di natura decadenziale in aggiunta alla prescrizione. Certo saremmo l’unico paese al mondo ad avere una dovizia di istituti di questo genere e tutti così precisamente funzionanti sempre e solo a vantaggio del reo,e contro il principio di certezza della pena e quello che alcuni definiscono “il mito illuministico della certezza del diritto”, ma abbiamo l’impressione che la sostanza del cosiddetto “costume giudiziario”, che poi è quello che determina di fatto il livello di funzionamento della “machine”, non cambierebbe poi di molto. La “riforma” annunziata e fortemente voluta da Berlusconi e dal suo partito non farebbe altro che consacrare in un dettato normativo ciò che nella prassi delle aule di giustizia e delle Procure esiste ormai, di fatto, da tempo inveterato e cioè che compete ai Magistrati la scelta tra quali processi o procedimenti penali debbano comunque approdare speditamente a sentenza e quelli che invece finiscano,di fatto, nel dimenticatoio degli archivi o siano riguardati da una trattazione che,nei tempi, favorisca i  “termini di Grazia”. Laddove col termine Grazia con la maiuscola,metafisicamente, ci si potrebbe abbandonare addirittura a suggestioni agostiniane (predestinazione o salvezza conquistata col libero arbitrio è questo il punto da Sant’Agostino in poi!). E rischiamo di ritornare anche a speculazioni della Scolastica e del Medioevo del diritto!). Questa Verità “arcana”  è talmente conosciuta dagli addetti ai lavori che,nelle Procure e, a seconda delle contingenze storiche, venivano stabiliti,con circolari o per prassi, dei canoni di priorità,ad esempio sulla base della tipologìa del reato (è nota,tanto per citare della casistica, la maggior soglia di attenzione che tradizionalmente veniva dispiegata contro i reati urbanistici ed edilizi in Trentino Alto Adige o nella zona di Roma nord, rispetto all’abusivismo dilagante e sottovalutato tradizionalmente in altre zone, ovvero la maggior soglia di attenzione per reati come l’abigeato in realtà come la Sardegna,la Calabrìa e la Sicilia,in cui, dal furto di una pecora o di un cavallo, poteva scaturire una faida familiare!). Senza ipocrisie,dunque, la riforma del processo breve non farebbe altro che consacrare ciò che è già da tempo,in linea di massima, nel costume e nella prassi giudiziaria: l’idea che,di fatto, è la Magistratura a decidere quali processi debbano avere priorità di trattazione. E quindi il “processo breve” lungi dal costituire un “attacco” o una minorazione delle prerogative e attribuzioni della Magistratura finisce per elevare il P.M. e il Giudice all’ “arbitro in terra del Bene e del Male”,secondo la celebre canzone di Fabrizio De Andrè, smantellando definitivamente l’illusione della certezza della pena e quindi della certezza del diritto e sostituendo al ruolo del Legislatore quello del Giudice che,decidendo, di fatto, quali debbano essere le priorità e quali processi debbano comunque addivenire a sentenza (scelta che talvolta potrà essere anche implicita o involontaria, perché dettata dalla mole dei processi di un certo tipo o dal carico di arretrato di un certo ufficio giudiziario), diventerà un Magistrato sempre più simile ai modelli anglosassoni, cioè dotato di Law-making,del diritto di farsi Legislatore lui stesso con i suoi comportamenti e le sue scelte o di essere quantomeno equiparato al Legislatore che avrà posto quindi solo una previsione normativa iniziale suscettibile poi di modifica o “abreazione” nel corso dell’impatto con la realtà processuale di tutti i giorni. Avvicinandosi al modello processuale anglosassone,però, il Giudice italiano si allontanerà sempre più dal suo modello storico tradizionale,il cugino d’oltralpe di cui si parlava all’inizio,di cui lo Stato piemontese non fu altro che la realtà fatta ad immagine e somiglianza (anche in termini di centralismo) e,di conseguenza,come tutti i giudici dotati di law-making o poteri equivalenti, sarà sempre più potente. Il suo “strapotere”,di cui oggi si lamenta di più proprio chi vorrebbe introdurre la riforma del processo breve,  diverrà,nei fatti, smisurato! A meno che non si sia pensato a questo rimedio,che pure ferisce il principio costituzionale e democratico fondamentale di uguaglianza davanti alla Legge (art.3 Cost.),come ad una sorta di “compensazione” per gli effetti avversati storicamente dalla Magistratura di altre ventilate “riforme” come la separazione delle carriere,la previsione dei due C.S.M.,ecc. Chi scrive rimane convinto del fatto che decadenza o prescrizione poco si differenziano negli effetti perché comunque si tratta sempre di mandare esente da condanna o da pena un soggetto che,nella sostanza, è ritenuto colpevole dal Giudice che,altrimenti, per il principio del favor innocentiae, consacrato dal Codice di rito e dalla giurisprudenza di legittimità, dovrebbe comunque mandarlo assolto con la formula più ampia e liberatoria, anziché dichiarare il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Noch ein Hinweis Garantie der Straflosigkeit, das ist in den Falten der Codes versteckt, aber das ist immer im Gerichtssaal anwesend, und vor allem in der Praxis des Strafverfahrens, ist es die Institution des Rezepts. In anderen Situationen, sehr nah an uns, wie Frankreich, ist das Rezept eine Sammlung von seltenen, wenn nicht einzigartige Anwendung, und es ist fast unmöglich, gebildet werden, sobald die Staatsanwaltschaft ausgeübt wurde. Die Französisch Regierung erkennt die Möglichkeit dieser Art nur in Gegenwart von Verzögerungen oder Ausfälle makroskopischen auf die gleiche Justiz und in den seltenen Fällen, in denen es vorkommt, auf interne Beurteilung Mechanismen zu drehen, um die Wiederholung des Phänomens entlasten. In Italien, aber oft in der Praxis der Gerichte gehört, dass "die Arbeit am Rande des Rezept" und die Anwendung ist so weit verbreitet in der kriminellen Financo auf die Voruntersuchung beziehen, noch vor der Anhörung. Einfach ausgedrückt, ist ein guter Teil des Strafverfahrens nicht einmal vor Gericht kommen, da es direkt beantragen die Einreichung verjährt. Aber was ist das Rezept?
Es ist ein Rechtsinstitut der "Abreagieren" der Straftat oder der Satz im Zusammenhang mit dem Ablauf der Zeit (artt.157 und folgende und 172 und folgende des Strafgesetzbuches), in der Praxis ist die Idee, dass der Staat beabsichtigt, in irgendeiner Weise, verschieben die Strafe eines Subjekts, als schuldig, oder, in der Wurzel, an der Feier oder Fortsetzung des Prozesses zur Bestimmung der Haftung, weil jetzt eine vergangene Zeit als relevant durch die Begehung der Straftat betrachtet oder, im Fall der Strafe, die Feststellung der strafrechtlichen Verantwortlichkeit (man denke an ein Urteil in Italien gegen eine Person, die ein Flüchtling bleibt im Ausland, die notwendige Zeit, um es zu verschreiben gegeben), dass die Feststellung der Haftung oder der Anwendung der Todesstrafe nicht mehr ein passives Dienstprogramm. Als wolle er sagen, dass es jetzt gilt für eine Person, die im Laufe der Jahre völlig verändert hat und anders als die, die ursprünglich die Straftat begangen und dass deshalb der Satz, auf eine solche Person auferlegt, jetzt anders, nicht mehr ein rehabilitative Funktion. Dies unter der Annahme, dass auch für die aktuelle Verfassung (27), die rehabilitative Funktion des Satzes würde immer noch Vorrang vor dem Straf-und basierend auf der Idee von unten, zu optimistisch aus unserer Sicht nicht immer geteilt, dass die Menschen im Laufe der Zeit durchlaufen einen Prozess der Veränderung und verbessern können. Während die traditionelle Kriminologie lehrt uns, dass: "Impunitus nicht relinqui facinus", was bedeutet, dass diejenigen, die ungestraft passieren, vor allem, wenn die Schuld offensichtlich ist, neigen zu Rezidiven und oft im Laufe der Jahre, gehen Einzelpersonen oder noch schlimmer up Ebene in der kriminellen Karriere. Das Rezept ist eine Institution, die aus dem römischen Recht (praescriptio longissimi Längs-oder temporal) leitet, vor allem auf dem Gebiet des Privatrechts, des Strafrechts, da das Römische Reich war in der Tat durch Strecken der "Rücksichtslosigkeit" gekennzeichnet und zu einem gewissen Grad, der Unmenschlichkeit, wie Sie nennen es "berüchtigten" sogar Theodore Mommsen, der als einer der größten Historiker des antiken Roms war. Allerdings ist die "Fehler" die Geschichte unseres Systems, in unserer bescheidenen Meinung nach, ist die Tatsache, dass außerhalb dall'alveo original Rezept bis verraten seine ursprüngliche Konzeption ist beendet und Institutionen betreffen weniger gesetzlichen Strafrecht, immer nur garantieren Mechanismus verbreitete Straflosigkeit! Es ist wahr, dass, wenn eine Haftung verbunden ist oder aus der Tatsache abgeleitet von Straftaten, die Zivil-Rezept die benötigte Zeit, um die Straftat des Strafrechts verschreiben erstreckt, ob die Strafe vorgeschrieben mehr (art.2947 dritten Absatz des italienischen Bürgerlichen Gesetzbuchs), aber wenn es um diese Dinge, die Sie immer bedenken, die Vorgehensweise und die Gesamthöhe der Effizienz oder weniger unserer Strafjustiz und die Tatsache, genau hier, dass wir immer über Verlängerung der Verjährungsfrist sprechen, kommt, die Das gibt weniger Probleme aus praktischer Sicht. Tatsächlich ist es allgemein bekannt, dass, außer seltenen Fällen weniger auf die verfahrensrechtliche Mechanismen gebunden (zB der Tod einer Partei zu einem Zivilprozess und der Notwendigkeit, den Prozess von den Erben zusammenzufassen, aber dies ist mehr als eine Institution decadenziale der Einschränkung) Der Zivilprozess, einmal aktiviert, verursacht Einschränkung bürgerlich. Auch in den Justizvollzugsanstalten und verfahrensrechtlichen Momente, die (ART.159 CP, wie die Ermächtigung zum Behinderungen oder aus Gründen, die den Parteien oder verteidigungspolitischen usw. gehen.) Aussetzung der Verlauf der Verschreibung oder sogar, dass sie in der Lage sind vorhanden bewirken, dass die Unterbrechung (art.160 CP), wie die Präsentation oder Zitat zu einem beschleunigten Verfahren, die Verordnung der Bestellung des summarischen Verfahrens, den Antrag auf Anklage und das Dekret des vorläufigen Anhörung oder Financo Verhör, aber nur, wenn vor dem Staatsanwalt oder der Richter in Person (und sogar eine Einladung in diesen Fällen kommen) gemacht, aber nicht einmal eine gemacht vor der Polizei, um das Urteil oder Erlass des Zitierens was hat Urteil sofort die Reihenfolge Einstellung der Anhörung für ein Plädoyer Schnäppchen oder Verordnungen, die die Inhaftierung validieren oder treffen Vorsorgemaßnahmen und schließlich die Warrant Festsetzung der Ratssaal für die Entscheidung über einen Antrag auf Entlassung, wenn, natürlich, diese Anwendung nicht akzeptiert wird. Im Falle eines erneuten Auftretens der Kriminalität kann auch dann gefunden werden, forderte die Verlängerung der Zeit benötigt, um ex Art.161 CP verschreiben Doch im Gegensatz zu zivilen, jeder weiß, dass in unserer Strafjustiz, die Verschreibung ein Phänomen der "schleichenden" ist, immer um die Ecke und, dass die Staatsanwaltschaft und die Momente und Instituten oben genannte Verfahren, obwohl sie einzustellen natürlich nicht Null, aber sie können nur verzögern, weil Artikel .160 des Strafgesetzbuches, im vorletzten Absatz lautet: "Die Verjährungsfrist unterbrochen wird beginnt wieder zu laufen ab dem Zeitpunkt der Kündigung.". Und das kurz und lakonisch Bestimmungen des Gesetzes und was uns unterscheidet im Wesentlichen aus den alpenquerenden Cousins ​​und bestimmt die authentische "epischen Ausmaßes" everyday strafrechtliche Haftung, oft sogar die schwerste, nicht mitgerechnet keine Phänomene der Trägheit und der justiziellen Kunstfehler die wir nicht beabsichtigen, zu wohnen, aber immer noch zu den im Handel (dilatory Praktiken wiederholt Mängelrüge, insbesondere die Beschlüsse der Vorladung vor Gericht und das sollte auf statistischen Erhebungen und Ministerebene unentschuldigt fehlt platziert werden und Nichterscheinen von Texten bekannt, etc..). Mit Ausnahme von Straftaten mit Freiheitsstrafe für das Leben, für die das Gesetz ausdrücklich nicht für die Verschreibung zu stellen, auch wenn lebenslanger Haft kann von der Anwendung der erschwerende Umstände (wie vorsätzlicher Mord) führen. Das heißt, eine kurze Reflexion ist ein Muss auf der jüngsten Reform der Strafe durch das Gesetz vorgeschrieben Nr. 251 von 5/12/2005, das sogenannte "ex Cirielli"-Szenario und die Reform des "kurzen Prozess", um ein Gesamtbild der Situation haben. Durch den Vergleich der alten und der neuen Fassung des Artikels .157 des Strafgesetzbuches, die Zeit zu verschreiben, etc.. Erforderlich, so scheint es uns, dass, wie üblich, mit Ausnahme der Straftaten entgegen (einschließlich deckt auch unerlaubte Gebäude , zum Beispiel), so gab es jeweils eine Erweiterung von zwei auf drei Jahre die vier Programme, wie zB Zeit für die Verschreibung, die Reform Cirielli, wie üblich benötigt, hat sich insgesamt die Täter profitiert. In der Tat ist es nicht mehr über die erschwerenden Umstände, für die Berechnung der Verjährungsfrist, wenn nicht die Umstände, die zu einem besonderen Effekt (dh es importiert steigt über den dritten Satz davon) oder die die Verhängung einer Sanktion beinhalten sind Spezies verschieden von dem für den einfachen Fall ist. Darüber hinaus ist die gleiche Formel der Norm, weniger klar und erschöpfend den originalen Code Rocco mit seiner Decke von sechs Jahren für die Verbrechen, die oft bietet neben "Freiheit oder Fehler bei der Auslegung", die von falsch verstandener erhöht den Bürgen oder die Notwendigkeit zu bekommen, um Berechnungen zu tun, jedoch hatte der vorangegangenen Wahlperiode bereits machte ihn zu einem präzise und eindeutig, in einer so delikaten Angelegenheit um den Diskurs der Gewissheit der Bestrafung und der Rechtsstaatlichkeit (Artikel 25 der Verfassung), sowie einzubeziehen keinen Anlass zu Zweifel oder Schwierigkeiten in der Interpretation. Kurz gesagt, der Gesamteindruck, etwa fünf Jahre nach dem Inkrafttreten des "ex Cirielli," ist, dass das Gesetz noch die engen Maschen gegen den sogenannten "chicken Diebe" und bagattellari Fall hat, das heißt, die Welt der Geldbußen, und hat den Weg von "Freiheit" und ungestraft auf andere Situationen weitaus gravierender. Wir hatten das Glück, zum Beispiel, haben einige Fälle, in letzter Zeit, Verletzungen pluriaggravate (artt.582-583 bis 585-577 in Bezug auf n ° 4, CP, etc..) Und dass eine Krankheit von mehr als 40 Tagen verursacht. insgesamt, so Taluno mit 7 Jahre konnte mit ihm weg erhalten, während mit dem bisherigen Recht, es würde mindestens zehn Jahre für die Verschreibung! Und der Unterschied von drei Jahren ist keine kleine Zeit mit bestimmten Maschinen Verhandlung. Auch, weil, wenn die Straftat erklärt wird vorgeschrieben in Strafgericht, der Kläger, nach sieben oder acht Jahren vergeblichen Wartens, haben keine andere Wahl, als wieder von vorn anfangen, mit einer Klage vor den Zivilgerichten oder, wie es oft geschieht in der Tat, lassen Sie es allein für den Effekt ärgerlich. In einem Kontext, der bereits stark beeinträchtigt und dezimiert durch diese "orthopädische" oder Umstrukturierung Vorschlag legt die eindringlichen, von einigen Kräften der Regierung, die sogenannte "Reform der kurzen Versuch", das heißt, immer zum Wohle der Synthese, dass einige Prozesse, nach einem bestimmten Begriff, berechnet im Verhältnis zur Schwere der Straftat, für die es fortschreitet, wird erklärt, nicht lebensfähigen Intervention für fast eine Art Institution decadenziale werden weitere, völlig prozedurale (dh auf den Zeitpunkt der Durchführung von Ermittlungen und Gesamtprozess ab ), die wird auf dem Rezept hinzuzufügen, ist jedoch eine wesentliche Institution im Zusammenhang mit der Art der Straftat und der Strafe, da sie durch das Strafgesetzbuch und dem Code of Ritual geregelt wird. Einige beschweren sich oder werfen Schmähungen verbindlich sagen, dass dies der "coup de grace" eines Systems seit Jahren und ineffizient Patienten verschreibungspflichtige und so weiter, aber wir behaupten, mehr, kommen wir zu dem Vergleich, der Dantes Teufel ist die vie l ' bereits verdammten Seele des Verstorbenen auf seinem Bett! Wir glauben, dass in der Praxis, dass in diesem Land die Krise der Gerechtigkeit ganz so tief ist, im Strafverfahren als in Zivil-und chronisch in der Natur und so endgültig, dass es vielleicht völlig gleichgültig gegenüber dem Inkrafttreten dieser zusätzlichen Einrichtung in der Natur decadenziale hinzugefügt, um das Rezept. Natürlich würden wir das einzige Land in der Welt, um eine Fülle von Einrichtungen dieser Art haben, und alles so genau funktioniert immer nur zum Vorteil des Täters, und gegen den Grundsatz der Bestimmtheit der Strafe und was manche als "der Mythos der Sicherheit der Aufklärung Recht, Justiz custom ", dann ist das, was tatsächlich bestimmt die Höhe der Betrieb der" Maschine "" aber wir den Eindruck, dass die Substanz des sogenannten haben ", dann wäre es nicht viel ändern. Die "Reform" angekündigt und stark von Berlusconi und seine Partei unterstützt nur weihen eine Bestimmung des Gesetzes, dass in der Praxis die Gerichtssäle und Staatsanwälten besteht nun in der Tat seit langem tief verwurzelt nämlich konkurriert mit den Magistrates Wahl zwischen dem, was Prozesse oder Strafverfahren sollte noch kommen zügig in Urteil und diejenigen, die am Ende in der Tat, auf Sparflamme Archiven oder von einer Diskussion, die in Zeiten, begünstigt die betroffenen "terms of Grace." Wo der Begriff Gnade sei mit einem Großbuchstaben, metaphysisch, können Sie sogar verlassen Anregungen Augustiner (Prädestination und Erlösung durch freien Willen hat ist nicht der Punkt von St. Augustine auf!). Und auch in der Gefahr der Rückkehr zur Spekulation der Scholastik des Mittelalters und das Gesetz!). Diese Wahrheit "Arkan" ist so bekannt, von Insidern, die in der Beschaffung und in Abhängigkeit von den historischen Zufälligkeiten, hergestellt, mit runden oder die Praxis der Kanon der Priorität wurden, zum Beispiel auf der Grundlage der Art der Straftat (bekannt, um die Fälle, die meiste Aufmerksamkeit Schwelle, die traditionell gegen Verbrechen und Städtebau in Südtirol oder in der Gegend nördlich von Rom eingesetzt wurde, im Vergleich zu illegalen verbreitet und traditionell in anderen Bereichen unterschätzt, oder eine größere Aufmerksamkeitsspanne zitieren für Verbrechen wie Viehdiebstahl tatsächlich wie Sardinien, Kalabrien und Sizilien, wo, vom Diebstahl eines Schafes oder ein Pferd, eine Familienfehde springen könnte!). Ohne Heuchelei würde daher die Reform des kurzen Prozess nur widmen, was seit langem im Prinzip in der Zoll-und Justizbehörden der Praxis: die Idee, dass in der Tat, ist die Justiz, um zu entscheiden, welche Prozesse haben Vorrang behandeln. Und so ist die "kurzen Prozess" weit davon entfernt, ein "Angriff" oder eine Behinderung der Vorrechte und Befugnisse der Justiz am Ende die Erhöhung der PM und der Richter zu "" Schiedsrichter im Land von Gut und Böse ", nach dem berühmten Lied von Fabrizio De Andrè, schließlich Demontage der Illusion der Gewissheit der Bestrafung und damit der Rechtssicherheit und ersetzt die Rolle der Legislative, dass der Richter , die Entscheidung, in der Tat, was sollte Prioritäten und welche Prozesse sollten dennoch bei Gericht erreicht (Wahl, aber manchmal kann auch stillschweigend oder unfreiwillig, durch die Größe der Prozesse eines bestimmten Typs oder der Last von einer gewissen Rückstand von Richteramt diktiert ), es wird mehr und mehr ähnlich einem Richter angelsächsischen Modelle, dh mit Rechtsetzung, sei das Recht auf sein sich mit seinem Verhalten und seine Entscheidungen oder zumindest Gesetzgeber entsprechend der Gesetzgebung, die dann Platz wird nur eine Prognose anfänglichen Gesetzgebung dann anfällig der Modifikation oder "Abreagieren" beim Aufprall mit der Realität der Fall aller Tage. Annäherung an das angelsächsische Modell der Fall ist, jedoch wird der italienische Richter weg von ihrer traditionellen historischen Vorbild, der Vetter über die Alpen, die am Anfang erwähnt wurde, die der Staat Piemont war nichts, aber die Realität in dem Bild und Gleichnis gemacht (auch im Hinblick auf Zentralisierung) und dementsprechend als alle Richter mit dem Gesetz-Entscheidungsbefugnisse oder gleichwertig, wird immer stärker. Seine "Dominanz", von denen er sich beschwert heute genauer diejenigen, die den Reformprozess kurz vorstellen möchte, wird in der Tat, unermesslich! Es sei denn, er hat dieses Mittels, das auch schmerzt die verfassungsrechtlichen Grundsatz und demokratische Grundordnung Gleichheit vor dem Gesetz (Artikel 3 der Verfassung), als eine Art "Entschädigung" für die Zwecke historisch von der Justiz der anderen gegenüberliegenden dachte belüfteten "Reformen" wie die Trennung von Karrieren, die Vorhersage der beiden CSM, etc.. Der Schriftsteller ist überzeugt, dass Verjährung oder dem Erlöschen nur in den Auswirkungen unterscheiden sich jedoch, weil es immer gesendet wird, frei von Verurteilung oder Bestrafung einer Person, die im Wesentlichen für schuldig befunden wird durch den Richter, dass, anders, durch das Prinzip der Bevorzugung innocentiae und geweiht durch den Code of Ritual und Legitimität des Gerichts, sollte noch senden ihn durch die Formel breiter und Release, anstatt zu erklären, die nicht-Anzug freigesprochen verjährt war.

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