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sabato 10 dicembre 2016

DOPO TANTI CAFONI NELLA POLITICA ITALIANA FINALMENTE UN VERO SIGNORE: CONTE PAOLO GENTILONI,TOTOGOVERNO POSTREFERENDUM COSTITUZIONALE

DOPO TANTI CAFONI NELLA POLITICA ITALIANA FINALMENTE UN VERO SIGNORE: CONTE PAOLO GENTILONI,
TOTOGOVERNO POSTREFERENDUM COSTITUZIONALE


Le notizie relative alla vicenda Monte dei Paschi di Siena e anche quelle relative alla situazione dell’Alitalia (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/08/alitalia-mentre-la-compagnia-affonda-etihad-organizza-lesodo-dei-piloti-in-300-verso-abu-dhabi-e-le-controllate-alle-seychelles-e-in-india/3245732/ ) hanno impresso una accelerazione alla formazione del nuovo governo in Italia a seguito dell’esito negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. La stessa B.C.E. presieduta da Mario Draghi, che ha immesso una massa di liquidità consistente sul mercato e sta riacquistando sul mercato secondario titoli di Stato e obbligazioni dei paesi in difficoltà,narcotizzando ogni eventuale contraccolpo postreferendario, potrebbe intervenire negativamente circa la richiesta di proroga per il rifinanziamento richiesta dal Cda del Monte dei Paschi di Siena le cui performances in borsa stanno creando preoccupazione, poiché il crack della banca senese potrebbe innestare una reazione a catena nel panorama bancario italiano, a causa della quantità di istituti di credito in difficoltà (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-12-09/mps-appesa-verdetto-bce-092753.shtml?uuid=ADknoCAC ). In realtà è come se l’Europa, dopo la riconferma della Cancelliera Angela Merkel a guida del suo partito con il 90 per cento dei consensi, abbia risposto in modo chiaro al teatrino della politica italiana, rappresentando che le risorse della stessa Bce non sono inesauribili, che prima o poi alla presidenza della banca centrale non ci sarà più Mario Draghi ad attutire i contraccolpi col paracadute, che comunque l’Italia e gli altri paesi della finanza allegra dovranno probabilmente fare i conti con un quarto mandato Merkel alla Cancelleria e che, in ogni caso, vi è un aperto sollecito a fare in fretta il nuovo governo di transizione e la nuova legge elettorale, non potendo né il paese, nelle sue condizioni di indebitamento e disoccupazione, né la tenuta dell’euro attendere ulteriori procrastinazioni e giochi di palazzo dopo le dimissioni di Renzi. Nel Totogoverno sembra favorito come premier l’ex ministro degli esteri Paolo Gentiloni,vista l’indisponibilità di un Renzi bis. In realtà il presidente Mattarella, prima della probabile reintroduzione di un sistema elettorale proporzionale, sembra aggirarsi invano tra gli spettri della seconda Repubblica come in un cimitero. Si potrebbe rievocare,in proposito, il pensiero di Angelo Bolaffi in "cuore tedesco",quando il pensatore italiano sostiene che intere generazioni di politici italiani sono state azzerate dall’impatto con l’Europa e il principio della stabilità e del rispetto di patti e programmi che impone la moneta comune. Se dovessimo assistere comunque alla riproposizione di Matteo Renzi in qualche ministero, dopo l’annuncio che avrebbe lasciato la politica in caso di esito negativo referendario, ed ancor più all’uscita dalla compagine governativa di Maria Elena Boschi, a fronte di una riconferma di incarico all'ex premier, sarebbe difficile sottrarsi all’impressione che,alla fine, abbia pagato solo la fautrice femminile delle riforme e si sarebbe autorizzati a domandare dove siano il senso di responsabilità, di cavalleria e la coerenza degli uomini? In ogni caso, poiché si parlava, in prima battuta, di un governo grosso modo con gli stessi componenti del precedente, alcune analisi sono d’obbligo: 1) ponendo l’ex ministro degli esteri a premier almeno un concetto la politica italiana sembra averlo finalmente  recepito, e cioè che in una situazione come quella attuale la politica estera è tutto, e 2) circa l’analisi del totoministri la figura di Gentiloni, persona equilibrata,rampollo della nobiltà romana, anche notevolmente preparato e caratterizzato da una benevolenza di fondo sembra poter strappare apprezzamenti positivi,anche perché il lavoro triennale alla Farnesina sembra poter giocare un ruolo essenziale nei rapporti con l’estero, del pari su Calenda potremmo dire la stessa cosa, perché proprio la sua formazione culturale è quella di un uomo che ha viaggiato molto, pragmatico e che sa come funziona il mondo, non possiamo invece esprimere apprezzamenti positivi per Padoan, con la questione dell’assunzione della figlia alla cassa depositi e prestiti collegata col suo stesso dicastero, col ministro Graziano Del Rio, per i disastri ferroviari verificatisi durante la sua gestione e per il ministero del lavoro, in considerazione della precarietà generale e della disoccupazione dilagante soprattutto tra i giovani. Circa il ministro Boschi, ex spalla di Renzi, anche se si sta discutendo molto della sua nuova collocazione, appare intuibile che sarebbe perfetta,come Avvocato cultore della materia in diritto commerciale e societario, alla giustizia o agli esteri o commercio con gli esteri, ma che, in caso di mancata collocazione ministeriale, potrebbe ricavarsi un ruolo politico di Leader effettivo della ex fazione renziana, per la maggiore preparazione rispetto a Renzi e per l’appannamento del ruolo di quest’ultimo, e che, probabilmente proprio per evitare questo passaggio di consegne nei fatti si sta valutando comunque l’assegnazione di un ruolo ministeriale. In pratica l’Avvocato di Arezzo, diversamente da Renzi, che ha fatto solo il politico, come ha già dimostrato in campagna referendaria nei vari faccia a faccia televisivi, mostra di essere anche più incisiva di Renzi e di poter sviluppare,come capo-fazione, un ruolo d’attacco alle fazioni concorrenti,adesso che non ha più alcun tallone d’achille, nemmeno a livello familiare, dopo la sentenza del G.u.p.di Arezzo che ha prosciolto il Cda di Banca Etruria. Con le mani libere la giovane aretina, una volta sganciata da impegni ministeriali, potrebbe tirare fuori gli attributi del leader femminile, scalzare lo stesso Renzi ormai in caduta, se non in fase di uscita di scena, come fece Angela Merkel col vecchio Cancelliere Kohl in Germania e incarnare quello “sfollagente” politico antigrillino o anti Salvini di cui il paese avrebbe bisogno contro il dilagare del populismo prima di riandare a nuove elezioni e sempre che, alla fine, non si riparli di Renzi bis. Questa ottica di una fazione più d’attacco, più incisiva e meno istituzionale non sarebbe per nulla lontana dalla realtà e potrebbe catturare anche consensi, se si pensa ad uno scenario anche di possibile deflagrazione dello scatolone Pd e che, ormai, anche molta parte del paese comincia ad essere stanca e insofferente  dell’opposizione evanescente del movimento cinque stelle o delle sue politiche governative di cui la città di Roma Capitale, con la Raggi, non è altro che il ritratto più fedele,deludente e preventivabile. Vi è in Renzi un tratto di immaturità politica, rivelatosi in campagna referendaria, e di spirito di competizione quasi fine a sé stesso, come a voler dimostrare, a tutti i costi, di essere “er più”, come si dice a Roma,uno spirito di protagonismo e presenzialismo televisivo che finiscono per allontanarlo dalla realtà dei fatti,per stancare l’uditorio ed esporlo a sonore debacle come quella referendaria e delle ultime elezioni amministrative, un’incapacità previsionale e di calcolo politico tanto che l’aretina,con la sua pratica forense e la sua diplomazia femminile, sembra essere una figura molto più adatta sia nella leadership che nel pragmatismo. Per questo siamo sicuri che il ritorno alla proporzionale dovrebbe prediligere determinate doti caratteriali e determinate attitudini rispetto alla figura del “ras” o “dell’asso piglia tutto” che andava in auge durante il regime elettorale maggioritario e l’epoca del berlusconismo… In ogni caso con l'avvento del Conte Paolo Gentiloni al governo ci sia consentito di concludere con una battuta, vale a dire che dopo l'interminabile sfilata di cafoni nella politica italiana, finalmente arriva un tocco di classe,un vero Signore a palazzo Chigi, un patrizio romano, Romano de Roma!







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