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sabato 31 dicembre 2016

ELOGIO DELLA PORNOGRAFIA


Scrivo questo post in forma sintetica, avrei voluto dedicare più spazio all’argomento che forma oggetto di un capitolo della mia tesi di laurea del 1995 sui reati sessuali e che parla in termini ideali della libera Repubblica delle arti e delle scienze. In realtà ciò che forma oggetto di espressione artistica,l’opera d’arte o di scienza, non può formare oggetto di oscenità o repressione penale e questo lo ha già ben presente il Codice Rocco all’art.529,secondo comma. Per quanto figlio di un’epoca e di una ideologia dittatoriale, il Codice Rocco è capace di sorprenderci, spesso, sia sotto il profilo della modernità che dei margini di liberalità che affiorano da alcune sue disposizioni, come quella dell’art.598 C.P. sulla immunità giudiziale negli scritti e discorsi tenuti avanti ad autorità giudiziarie o amministrative per perorare le rispettive posizioni,margini oggetto di involuzione da anni dietro il paludamento dei bavagli e degli orpelli deontologici con i relativi meccanismi e scenari politici ricattatori in Italia. Tra le poche cose che mi sento di salvare della legislazione del governo Renzi (ad esempio la tanto attesa legge sul caporalato), includo quindi anche la depenalizzazione (Dlgs. n°8 del 2016) di gran parte dell’armamentario antico contro i reati di oscenità ( http://www.leggioggi.it/2016/09/07/atti-osceni-in-luogo-pubblico-depenalizzato-non-e-piu-reato-masturbarsi-in-pubblico/ ), in particolare sull’art.528 e il 726 del Codice penale ( pubblicazioni e spettacoli osceni, atti contrari alla pubblica decenza,ecc.). Personalmente,infatti, al pari dello storico Gaio Svetonio Tranquillo, quando parla di una celebre fellatio praticata da Atalanta a Meleagro in un dipinto del pittore Parrasio, sono sempre stato fermamente convinto che la pornografia rappresenti una forma di espressione artistica, uno stimolo alla riflessione e all’introspezione psicanalitica, ad approfondimenti estetici e di carattere intellettuale e non ho mai tacciato il porno di volgarità o tentato di abbozzare una linea netta di demarcazione tra pornografia ed erotismo, perché ritengo semplicemente che la pornografia, come riproduzione dell’atto erotico per eccellenza non possa che rappresentare l’espressione più alta dell’erotismo, tutto il resto appartiene alle speculazioni intellettuali e alle masturbazioni mentali. Se vi piace ammirare un bel culo, parafrasando Tinto Brass, non vedo cosa ci sia di male nell’ammirare una bella posa erotica o un accoppiamento ben compiuto, il che equivale, in qualche modo, pur sempre all’espressione di un rituale o del cosiddetto “magnetismo animale” di cui parlava Mesmer…c’è insomma una sorta di Magia sexualis che, indipendentemente dalle censure del cristianesimo e dei più retrivi moralisti, gli stessi che avrebbero voluto cingere di mutande gli affreschi di Michelangelo, conferisce all’atto sessuale una sorta di valore superiore rispetto al mero ritratto statico della fisicità. Nella tradizione germanica dell’Armanismo le donne sarebbero depositarie dei segreti delle pratiche sessuali in grado di forgiare e guarire l’uomo anche dalla psicopatologia della vita quotidiana, parafrasando Freud,dai momenti di debolezza, di malattia, di afflizione, per restituire forza all’ego e ritemprarlo. Per questo gli Antichi Germani consideravano le donne quasi esseri magici e le veneravano e temevano nel contempo, considerandole anche le eredi dei segreti sull’erboristeria e gran parte della medicina tradizionale del tempo che derivava dai segreti del mondo della natura. Il renzismo dunque,per quanto parentesi poco democratica e quasi totalmente da archiviare a mio avviso, non so in che misura volontariamente, sembra possa averci aiutati a modernizzare la legislazione sul costume e non solo in termini di abolizione di sanzioni penali alla cosiddetta oscenità, ma anche con l’introduzione della legge sulle unioni civili, che personalmente avrei concepito in tutt’altra maniera, come ho già avuto modo di scrivere ( a mio avviso la stessa legislazione già esistente non avrebbe impedito l’introduzione di veri e propri matrimoni omosessuali evitando di creare la figura delle unioni civili di serie B rispetto al concetto principale di unione matrimoniale e salva la possibilità di optare diversamente per chi avesse preferito un patto con clausole notarili rispetto alla figura classica principale del matrimonio o in aggiunta e ad integrazione della stessa:  http://gianfrancoferrari2013.blogspot.it/2015/10/la-moratoria-italiana-sul.html ) e che pure l’Italia attendeva da tempo come un minimum di intervento contro la discriminazione sessuale sul piano civile,dopo le varie moratorie della U.E. In sintesi occorre domandarsi seriamente se personalità,scrittori,editori e artisti come Ilona Staller in arte Cicciolina,Larry Flynt,a livello mondiale,Riccardo Schicchi,Eva Hengher e Tinto Brass in Italia o certe scene erotiche dei film di Brigitte Bardot o le pagine del Marchese De Sade in prosa e Apollinaire nella poesia in Francia, abbiano contribuito più loro al progresso della cultura, del costume e dei gusti o delle abitudini sessuali in Europa, che certe espressioni di bigottismo e vieto integralismo cattolico che non solo in passato hanno cercato di recidere od occultare con la censura, in tutti i modi, certe forme di espressione artistica o anche solo di espressione,quand’anche l’eros non riesca ad attingere alla soglia del sublime o dell’opera d’arte rimane sempre infatti il sacrosanto art.21 della Costituzione, talchè il pensiero si esprime anche nella fisicità e il sesso è gioia,vita,ecc., ma addirittura tentando di far passare per volgarità ogni espressione della fisicità e da ultimo aggravando talmente i carichi fiscali su quella che era la fiorente industria dell’hard-core italiana,che ha vantato nomi e prodotti di eccellenza internazionale capaci di realizzare significativi risultati nell’export, oltre che a creare il mito dell’Eros italian style nel mondo al pari dei film di Tinto Brass, costringendo molte case produttrici ad espatriare e girare film hard in paesi europei con legislazioni più favorevoli come l’Ungheria, la Slovacchia, la Slovenia, che stanno creando anche autentiche fortune,specie per Slovacchia e Slovenia,che si sono attrezzate anche con le loro case di piacere specializzate un po’ per tutti i gusti (tra le meraviglie i viaggiatori riferiscono di castelli a più livelli in cui in un piano ci sono intrattenimenti eterosessuali, in altro omosessuali o trans, in altro ancora sadomaso o fetisch,ecc., insomma in grado di accontentare un po’ tutte le tendenze e gli svaghi, compresi gli accessori e l’oggettistica varia, ulteriore fonte di fatturato). Mentre in Germania si discute sulla depenalizzazione dell’incesto tra adulti consenzienti e ricordiamo che in Italia l’incesto diventa perseguibile solo in caso di “pubblico scandalo” non senza la solita venatura ipocrita della legislazione italica, è appena il caso di rammentare che il punto di evoluzione del costume su cui l’occidente riesce ancora a sovrastare l’Islam e addirittura a convertirne le giovani generazioni (“corromperne” nell’ottica detestabile dei vari Imam) è proprio quello della libertà dei costumi. L’idiozia dell’ostentazione o dell’imposizione del burka e della donna velata fuori di casa propria finisce per svanire nel giro di mezza generazione, non appena gli islamici,spesso anche i più integralisti, hanno a che fare con i nostri costumi e la loro gioventù cerca di integrarsi, in qualche modo, alle nostre abitudini di vita occidentali. Pornografia, libertà e modernità dei costumi,nudismo, eros nell’arte occidentale figurativa,che non ha omologo corrispondente nell’Islam, diventano dunque involontariamente in questi tempi di “invasione migratoria islamica”, le risposte più incisive, a volte micidiali e dirette in termini di civiltà all’integralismo e alla chiusura mentale. Il nostro elogio del porno è volto infatti a far riflettere sul particolare che nulla possa convertire e disarmare più di un bel nudo di donna o di un’opera erotica di pregio come strumento culturale o del costume come espressione di libertà ed a fronte di tale riflessione,o ancora la liberazione dell’io e delle sue pulsioni,comprese quelle più recondite,attraverso la sessualità, mi domando se, in questo momento, in occidente non ci sia bisogno,anche attraverso la televisione pubblica, di maggiore presenza dell’eros,della fisicità e della pornografia come strumento di assimilazione e conversione delle nuove generazioni di immigrati islamici alle libertà, all’agnosticismo, al sacrosanto aconfessionalismo e laicità dello Stato e ai valori dell’occidente, che possono trovare nel porno l’antidoto diretto all’iconoclastia religiosa di certi estremismi e visioni religiose di stampo medievale. Mettendo dappertutto manifesti di donne nude, proiettando anche in prima serata film erotici o hard, aumentando e incentivando la libertà dei costumi e il nudismo anche nella moda e incentivando anche le espressioni e sperimentazioni nella vita di coppia delle forme di sessualità più eretica o alternativa, potremo ottenere il risultato non indifferente di suscitare la repulsione di parecchi integralisti e spostati o di farli “scappare” a gambe levate in qualche caso, di recuperare un po’ di sano fatturato e di senso del vivere gioioso di cui parlava Huxley per gli Etruschi e di superare tanti complessi e inibizioni come auspicava Marcuse nella sua ottica della liberazione. In pratica, quando i messaggi subliminali e non della nostra cultura riusciranno a diventare continui, per certi soggetti la vita nelle nostre città potrebbe diventare meno sopportabile e dovremmo riuscire a liberarcene prima,come anche appaiono fondamentali controlli assidui sui loro luoghi di culto e cultura islamica e anche l’utilizzo di agenti infiltrati nelle indagini più delicate. I Francesi devono averlo capito prima di noi, a quanto mi si riferisce, da parte di chi è stato ospite delle carceri francesi in cui pare si proiettino film porno in continuazione. Sotto altro profilo a chi oppone l’argomento della sensibilità dei minori, spesso più aperti di mentalità degli adulti, rispondo qui laconicamente che è meglio crescere emancipati e vaccinati che islamizzati o inibiti o sotto il costante pericolo di attentati. Il valore liberatorio della pornografia può dunque avere un potere salvifico per l’occidente, checché ne possa pensare il Vaticano o i benpensanti,e oggi dunque abbiamo bisogno sempre più anche di questo e della prostituzione,anche come therapia sexualis, piuttosto che dei focolarini o di comunione e liberazione, se vogliamo veramente sconfiggere i valori iconoclasti dell’Islam ed evitare di finire islamizzati. Dobbiamo, in sintesi, diventare fanatici difensori e divulgatori delle nostre conquiste ed espressioni culturali e delle libertà faticosamente conquistate in millenni di civiltà, di ciò che distingue ed esalta le libertà del nostro occidente rispetto al resto del mondo, se non vogliamo regredire e perderle definitivamente a vantaggio dell’affermazione di altre culture più retrive in casa nostra ed anche il concetto di tolleranza verso l’Islam,compreso il discorso di consentire nuovi luoghi di culto, ecc. merita una attenta pausa di riflessione dopo gli ultimi continui attentati in Europa nell’anno che volge al termine,meglio aprire nuovi cinema porno e case di piacere, legalizzando la prostituzione sia in casa propria che in forma cooperativa e associata e senza tassare quello che è un servizio pubblico da parte di chi spesso non ha potuto usufruire o scegliere di meglio in termini di occupazione, in altri termini senza cercare di lucrare sulla disgrazia o sul disagio sociale altrui.









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