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martedì 28 febbraio 2017

I VERI LIMITI CULTURALI DEL PROGETTO EUROPEO: PERCHE’ NON HA FUNZIONATO FINO AD OGGI E FORSE NON POTEVA FUNZIONARE DALL’INIZIO.Das wahre Ausmaß der europäischen Kultur PROJECT: WARUM "es bisher nicht funktioniert und vielleicht auch nicht Es könnte STARTEN.

I VERI LIMITI CULTURALI DEL PROGETTO EUROPEO:
PERCHE’ NON HA FUNZIONATO FINO AD OGGI E FORSE NON
POTEVA FUNZIONARE DALL’INIZIO.


Alla vigilia del voto francese e della possibile affermazione di Marin Le Pen o quantomeno di un buon risultato del suo partito che cambierà comunque irreversibilmente lo scenario e gli equilibri politici in Europa e alla vigilia del voto tedesco per le elezioni politiche in cui Angela Merkel,al suo terzo mandato, cerca di correre ai ripari contro il dilagare delle destre e dei partiti populisti o antisistema come Alternative für Deutschland facendo eleggere Steinmeier della Spd alla Presidenza della Repubblica federale, cioè cercando di contrapporre a questi fenomeni che avanzano, soprattutto da destra, un rafforzamento istituzionale del ruolo della sinistra, quasi come una sorta di costruzione di un muro di contenimento, di cui il suo partito di centro, C.D.U.-C.S.U.,si riserva la regìa, alla vigilia altresì dello scioglimento delle Camere in Italia dopo la spaccatura del Pd, ultimo partito che ha retto il fronte governativo europeista in Italia e a fronte del dilagare anche qui di forze antieuropeiste e antieuro o di un possibile scenario forse preferibile di difficile governabilità sulla base di coalizioni meno stabili dei blocchi creati dal sistema elettorale maggioritario ormai superato, possiamo permetterci un’analisi storica e antropologica fuori dai denti,cioè in tutta sincerità, sui veri limiti del progetto europeo e del perché esso non ha funzionato, in primo luogo sul piano politico e culturale, e anche del perché forse non avrebbe mai potuto funzionare fin dall’inizio. E’ un’analisi di un’europeista convinto che ha lottato con tutto se stesso in questi anni per l’affermazione dei valori di modernità e democrazia della civiltà europea forse sulla via del tramonto a causa del fenomeno della globalizzazione e dell’affermarsi sulla scena economica internazionale di nuove potenze e di nuovi scenari, ma sarebbe disonesto, anzitutto sul piano intellettuale,continuare a negare alcune evidenze e limiti di quell’ambizioso progetto adesso che sembra essere approdato ad un punto di crisi irreversibile per tentare,almeno in questa fase, di capire che cosa non ha funzionato e forse non poteva funzionare dall’inizio. Diversamente da quello che ripetono in coro gli antieuropeisti o avversari della moneta comune l’errore o l’origine dei problemi non è da individuarsi nel fatto di essere partiti dalla moneta comune, cioè dall’aspetto economico-finanziario e valutario per poi approdare, tramite quello che doveva essere un cemento di base, probabilmente l’unico possibile, alla conquista dell’unione politica e culturale, attraverso l’impegno comune che, in molti casi, a partire da paesi come Grecia e Italia, è mancato sul piano culturale, prima che su ogni altro versante (si pensi agli altissimi livelli di corruzione,alle mafie, al voto di scambio, da intendersi anche direttamente tra elettorato e classe politica, al mancato funzionamento della giustizia e dei controlli amministrativi di cui vicende come il continuo rinvio applicativo e le interpretazioni singolari di direttive come la Bolkestein, la riduzione, in alcuni casi, dei termini di prescrizione,le mancate liberalizzazioni continuano ad essere episodi paradigmatici, al pari della depenalizzazione del falso in scrittura privata, che potrebbe trasformare l’intero settore della giustizia civile in cui gli atti di citazione e comparse vengono, per lo più, classificati mere scritture private, anche se indirizzati all’Autorità Giudiziaria, in un autentico canale di falsificazioni,dissimulazioni, riciclaggi o coperture fiscali più o meno tollerate al pari di eventuali atti falsi o contenenti palesi falsità strumentali a tali fenomeni deteriori), ma dall’assenza di un baricentro politico che sapesse erigersi a motore centripeto del processo di unificazione europea. Le differenze culturali e le antiche inimicizie storiche tra paesi che si erano combattuti per secoli in guerre continue e fratricide fino a sfociare nelle tragedie delle due guerre mondiali del secolo scorso erano troppo marcate e avevano scavato solchi e confini troppo profondi,alimentati anche da sentimenti di odio,rivalità e diffidenze reciproche, per poter tentare direttamente la via dell’unificazione politica o altro, ragion per cui la via indiretta dell’approccio valutario ed economico appariva come un’intuizione pratica e sagace che, in una società avanzata,dopo anni di pace, cancellando le differenze sugli standards di vita e introducendo valori e soprattutto un interesse comune, quello alla stabilità dei prezzi e alla conservazione del potere d’acquisto della moneta comune, avrebbe potuto fungere da collante, ma nessuno aveva ancora fatto i conti con una crisi congiunturale di lunga durata e di dimensioni mondiali,come quella che avrebbe dominato la scena di lì a poco fino ai nostri giorni (compresa la cosiddetta “crisi dei mutui” proveniente dal sistema economico americano e dalla finanza derivata e in grado di coinvolgere l’intero pianeta e la cosiddetta “crisi dei debiti sovrani”) e, del pari non si era valutato adeguatamente che la sola “amalgama valutaria o economica” avrebbe potuto non bastare, necessitando qualcosa di più penetrante e,al contempo, qualche realtà progettuale più elevata e generalmente condivisibile per poter superare gli egoismi particolaristici e le tradizioni o illusioni nazionalistiche in nome di un progetto unitario che sarebbe dovuto necessariamente coincidere, a livello di psicologia delle masse, nel salto di qualità collettivo verso una nuova identità nazionale o sovranazionale che dir si voglia. E il primo limite è da individuarsi proprio in questo, il concetto di cittadinanza ancillare europea derivante dall’appartenenza come cittadinanza di base ad uno Stato menbro dell’Unione, anziché l’autonoma nozione giuridica di cittadinanza europea destinata a superare le singole identità nazionali. Già da questa nozione di base si avverte che il concetto di cittadinanza europea è un frutto artificiale di una finzione giuridica e suona falso perché il concetto di cittadinanza non può rappresentare l’appendice o il derivato di altra appartenenza o nozione giuridica, ma può avere un suo significato e una sua consistenza nella misura in cui goda di una sua autonomia giuridica, prima che politica e culturale. Così il discorso di potersi presentare alle elezioni comunali per un cittadino di altro stato membro residente in un comune di uno stato membro diverso da quello originario, come principio introduttivo di amalgama politica troppo timida e troppo riduttiva, rispetto al diritto di tutti i cittadini europei a votare e a presentarsi come candidati a tutte le elezioni e referendum, compresi quelli nazionali, del nuovo stato membro di residenza entro sei mesi dall’adozione della nuova residenza secondo il principio chiave della libertà di stabilimento, come avrebbe dovuto essere e non si è mai riusciti a realizzare un principio del genere al pari del riconoscimento e parificazione dei titoli di studio e professionali, sulla base di criteri comuni, su tutto il territorio dell’Unione Europea o la creazione di istituzioni giudiziarie e politiche comuni che sarebbero dovute andare a sostituire le competenze di tribunali e istituzioni politiche locali e dei singoli Stati-membri, tutte cose che, ad oggi,a distanza di anni dal Trattato di Lisbona e circa settantanni dal Trattato di Roma rimangono ancora miraggi o prospettive inattuate o inattuabili anche per i più ottimisti degli europeisti,avendo creato per lo più solo superfetazioni o strutture con competenze superiori o di coordinamento, cui i cittadini non hanno accesso diretto e di fronte alle quali, quando ci rivolgiamo direttamente per chiedere più Europa, ci sentiamo sistematicamente rispondere in sintesi e tradotto in parole povere con la solita mail o lettera di cortesia: “Vedetevela con le istituzioni del vostro Stato membro di appartenenza, perché noi non abbiamo ancora competenza diretta…”, il che equivale ad essere “rispediti al mittente”, questa almeno è stata fino ad oggi la mia esperienza personale come Avvocato, anche su pratiche dei clienti e credo corrisponda all’esperienza della maggior parte di coloro che si sono rivolti direttamente al “fantasma europeo”… Queste “superfetazioni o illusioni ottiche” dovevano essere dotate di un minimo di competenza diretta per poter incidere nella realtà e per poter avvicinare le esigenze dei cittadini al concetto di Europa, ma così non è stato nella vita di tutti i giorni, che è quella che poi determina i destini dei popoli e degli individui… fermo restando che principi come quelli sanciti dalla Convenzione di Medina contro la corruzione o il pareggio di bilancio in Costituzione,tanto per citarne alcuni, rimangono sacrosanti e conquiste di civiltà che stanno consentendo di mettere in difficoltà mafie e sistemi corruttivi sul territorio attraverso, però, il solo strumento contabile, cioè i bilanci pubblici, che è l’unico su cui l’Europa sta cercando di incidere da anni come argine estremo ai fenomeni di malaffare (spesso dietro le richieste di spesa pubblica incontrollata, si celano le prebende e gli appalti di favore o a trattativa privata o le assunzioni in posti pubblici o di pubblico servizio per amici e parenti quali strumenti di clientela politica e altro,almeno nell’esperienza di paesi come l’Italia). Dunque la critica non verte sul processo di unificazione attraverso la moneta unica o sul controllo della spesa pubblica e il tentativo di introdurre meccanismi contabili virtuosi a tutela del valore della moneta comune e di interessi comuni, si tratta forse del poco che si è riusciti a realizzare in questi anni, ma dell’assenza o latitanza del concetto di Europa a livello politico e culturale, delle cause per cui non siamo riusciti a realizzare quella esigenza di più Europa che avrebbero desiderato tutti i cittadini europei, se solo l’Europa avesse saputo essere più presente nella vita di tutti i giorni e dimostrare di essere migliore, come modulo amministrativo in concreto rispetto ai modelli obsoleti o corrotti, in alcuni casi, dei singoli Stati membri. E qui arriviamo al nocciolo della questione: un processo di unificazione avrebbe dovuto avere, a livello politico, come lo ha avuto a livello valutario ed economico-finanziario, attraverso l’euro versione comunitaria del marco tedesco e Maastricht, un motore o cervello centripeto del processo stesso, che non avrebbe potuto che coincidere con lo Stato membro protagonista del processo di unificazione economico-valutaria, vale a dire la Germania. Ma se la Germania ha saputo, fino ad oggi, nonostante gli scenari di crisi economica mondiale,e non senza difficoltà, districarsi egregiamente sul piano del processo di unificazione economico-valutario europeo,interpretando un ruolo di regia e coordinamento, lo stesso non si può dire obiettivamente da un punto di vista politico-culturale. Sotto quel profilo la Germania di Angela Merkel e, prima di lei, quella di Kohl,ecc. non ha voluto o saputo farsi motore centripeto e ciò per un malinteso principio di rispetto della soglia di casa altrui, ma anche per motivi e problematiche antropologiche e storiche tutte proprie dell’Anima tedesca contemporanea che, se all’inizio del percorso comune, potevano fungere da garanzia contro eventuali intrusioni o invasività del processo di unificazione, oggi, dopo la Brexit e a fronte degli scenari politici descritti in premessa, rischia di rivelarsi un handicap o un manque. Se fosse stata la Francia dalle finanze allegre in cabina di regìa, forse non sarebbe riuscita ad evitare il disastro economico o lo sfaldamento della zona euro in particolare negli ultimi sette od otto anni, ma probabilmente avrebbe tentato di farsi interprete del processo di unificazione politico-culturale con maggiore nonchalance, alla sua maniera. Questo bisogna ammetterlo, anche se la storia non si fa con i ma o con i se, tuttavia le origini del “manque”, di questa assenza di un’Anima politica o progetto di dimensioni europee,stando alla riflessione illuministica dei francesi, non sarebbero da imputarsi solamente all’esperienza storica del nazismo e dunque all’incapacità derivata, per i tedeschi, da quel senso di colpa storica, che avrebbe loro impedito di porsi a guida politico-culturale del processo di unificazione europea, considerando che l’ultimo movimento europeo di origine tedesca che avrebbe avuto dimensioni europee e velleità europeiste sarebbero state le SS come movimento internazionale e dunque che la tendenza a non varcare i propri confini in politica e a non cercare affinità elettive in casa d’altri deriverebbe dalla ritrosìa o timore di ripetere errori storici del passato pagati a caro prezzo, quanto da un deficit storico di anima o identità collettiva a livello di società civile o di progettualità politica pura sganciata dal tecnicismo, non solo come dimostrerebbe il fenomeno del nazismo nel suo complesso (inteso come in Italia col fascismo nell’incapacità di saper porre resistenza alla ascesa del totalitarismo, il deficit di spirito critico,di cui i francesi non mancano da Voltaire a Michelle Foucault, o di capacità di disobbedire come si apprende dall’analisi di molti storici, tra cui Ernst Nolte o Hannah Arendt), ma come avevano osservato, a suo tempo, già D’Alembert e Mirabeu, quell’onestà o ingenuità di fondo, quella che Madame De Stael avrebbe identificato come la “semplicità” dei tedeschi, finisce, nella dimensione pubblica, per coincidere molto spesso in un’assenza di capacità critica, di spessore civile, anche se l’unica cosa che non manca loro è la capacità di selezionare attentamente i loro leader politici sulla base di doti reali,come nel caso della Cancelliera Merkel, e di sapersi organizzare, cosa che invece agli italiani manca totalmente  o almeno è mancata obiettivamente,soprattutto a livello politico, negli ultimi trentanni. Lo stesso tentativo di riproporre oggi Renzi alla guida del partito democratico e a candidato a premier, dopo la spaccatura del partito proprio sul punto e la batosta referendaria del 4 dicembre e alle amministrative precedenti, rappresenta la dimostrazione più evidente della miopìa italiana sotto tal profilo, come anche della refrattarietà degli italiani al benché minimo cambiamento, del loro attendismo e immobilismo politico,della loro incapacità di reazione,e dell’incapacità critica, tutti aspetti potenziati al massimo grado rispetto ai “vizi storici” dei tedeschi (da cui questi ultimi in parte hanno cercato di emendarsi con la riflessione critica principiata nel dopoguerra) e compensati in parte in Italia solo dal genio e dallo spirito di iniziativa individuale. Tornando alla cabina di regìa tedesca, dalle pagine di Theodor Schieder sulla biografia di Federico il Grande di Prussia, apprendiamo che le origini del problema storico, in realtà, sembrano precedere l’avvento di Adolf Hitler alla Cancelleria e la parentesi della seconda guerra (pongo questa parentesi in diretta correlazione con la prima guerra e la figura del Kaiser Wilhelm come espressione di un unico fenomeno storico spesso definito storicamente e a livello di psicanalisi delle masse come “fuga dal mondo moderno”, cioè rifiuto del modello di società capitalistica di origine anglosassone e americana che ha finito poi per prevalere). Scrive Schieder: “Al tentativo del re di assicurarsi come successore di Maupertuis alla presidenza dell’Accademia il capo degli Enciclopedisti, Jean Baptiste Le Rond d’Alembert, questi, nel 1763, dopo un soggiorno di quasi due mesi a Berlino,oppose un brusco rifiuto.”, il motivo non è da rintracciarsi nella presunta omosessualità di Federico che avrebbe fatto proposte in privato a Voltaire,secondo qualche voce malevola: “Io vi vorrei possedere…”,non si è mai capito se fisicamente o intellettualmente (Voltaire aveva circa trentanni in più di Federico, quindi la prima ipotesi appare alquanto improbabile, Will e Ariel Durant: “L’età di Voltaire”,Mondadori, 1967) di qui vengono spiegate anche le ragioni storiche della tutela dei diritti degli omosessuali particolarmente sentita oggi in Germania e in Europa più che altrove, forse da rintracciarsi nel fatto che lo stesso fondatore dello Stato tedesco, prima di Bismark, sarebbe stato omosessuale, quanto, come riferisce Schieder, nel fatto che:  “La Prussia era un paese in cui la società non era né buona né cattiva.perchè di fatto non esisteva.”. Di qui sorgono spontanee delle domande, sulla psicologia di un paese che pure rappresenta oggi per chi scrive l’unico modello sopravvissuto di civiltà democratica avanzata occidentale,in particolare per standards di vita e tutela dei diritti civili, ed a dimostrazione che lo spirito critico ci deve spingere ad analizzare a fondo anche ciò che amiamo di più e che identifichiamo come il meglio nell’esistente, soprattutto grazie alla gestione Merkel, di cui non abbiamo mai smesso di intessere elogi. Ma le domande storiche sui tedeschi che ci dobbiamo porre sono queste: perché D’Alembert, nel settecento, arrivò ad un’affermazione del genere? E’ possibile che i tedeschi, un po’ come gli italiani, siano tendenzialmente un po’ troppo ripiegati nel privato o che l’espressione di D’Alembert secondo cui in Germania non esisteva una società civile intendesse che, tutt’al più, potesse esistere in Germania il concetto di difficile traduzione corrispondente all’ “Heimat”, a livello di comunità locali, ma non un unico spirito critico o un’opinione pubblica unitaria a livello nazionale? O ancora, data l’esperienza delle due guerre mondiali, è possibile che il massimo della vita sociale che abbiano saputo esprimere i tedeschi nella storia sia la vita da caserma, seguendo quell’altra acuta e sferzante osservazione di Mirabeau, secondo cui: “La Prussia non è uno Stato che possiede un esercito, bensì un esercito che possiede uno Stato!”? A tutte queste domande potrebbe dare una risposta di dimensioni europee solo un eventuale quarto Cancellierato di Angela Merkel, che è praticamente l’unico politico europeo e l’unico statista che si è rivelato in grado di tenere insieme, con i suoi modi e le sue strategie, un’accozzaglia così variopinta e diversa di popoli in Europa in uno dei periodi congiunturali più difficili. Ma sta di fatto, che da estimatore della Cancelliera Merkel e da amico del suo paese, comincio a dubitare anch’io sulla possibilità concreta di questa Europa così eterogenea e particolarista o provinciale di saper compiere un salto di qualità nel processo di unificazione dagli aspetti economici a quelli istituzionali, politici e culturali e soprattutto che l’Anima Tedesca, spesso così fredda e distante, sappia inventare qualcosa che vada al di là del calcolo economico e del concetto machiavellico di Realpolitik per entusiasmare i cittadini intorno al concetto di Europa, o abbia nuovamente l’ardire storico di tentare di uscire dagli stretti confini della Germania per riuscire a creare un dialogo o un movimento politico in grado di aggregare e lavorare per l’unificazione europea prendendo inevitabilmente a riferimento il modello e motore centripeto,come sempre accade in questi casi nella storia. Se la Merkel non ci è riuscita in tre mandati e spesso non sembra nemmeno aver tentato cose del genere (sarebbe bastato mandare emissari politici come chiari segnali nei singoli Stati-membri, tentare la formazione di un movimento o partito europeista che si differenziasse dalle posizioni del solito partito popolare in cui milita anche Forza Italia con Antonio Tajani), rimanendo ferma al concetto di base di “Europa alla carta”, per non scalfire la libertà o autodeterminazione di nessuno Stato-membro,sembra difficile che ciò possa realizzarsi in un quadro politico ancora più complesso in cui le formazioni europeiste,dopo la Brexit, appaiono sempre più in difficoltà o frantumate. E se la risposta che arriva dall’Europa e dal vecchio partito popolare europeo a questa situazione di crisi sembra girare intorno a mosse di retromarcia come l’elezione di Antonio Tajani, fido di Berlusconi, alla presidenza del parlamento europeo, in un momento storico in cui gli italiani cercano di mettersi alle spalle, non senza fatica, l’eredità pesante del trentennio berlusconiano, diventa difficile pensare che gli italiani in primis e anche gli altri europei possano identificare nell’Europa e nelle sue istituzioni dei punti di riferimento. L’osservazione che sorge spontanea, dopo un’elezione del genere, almeno qui in Italia, è la seguente: “Come? Noi stiamo cercando di liberarcene a fatica, tanto che si parla di Forza Italia ai minimi storici di consenso e questi ce li rimettono ai vertici delle istituzioni europee?”….Errori del genere finiscono per allontanare le masse dal concetto stesso di Europa a livello politico ed è in questi casi che mi domando, ma dove sono i tedeschi e la loro cabina di regìa? Eppure,malgrado tutto, bisogna continuare a fare di questa Europa un discorso di senso compiuto nell’interesse comune, per fronteggiare le sfide che ci impone la globalizzazione ed io continuo a domandarmi dove siano i Tedeschi sul fronte politico e culturale e chi potrebbe continuare a realizzare questo progetto, questa casa comune, se non loro come locomotiva economica e industriale e dove sia finita la loro filosofia, il loro senso artistico e la caratura umanistica o se la Germania continui a puntare tutto solo sul freddo scientismo matematico o ragionieristico e sia rimasta orfana dello spirito di Goethe, di Kant e di Brecht?















Das wahre Ausmaß der europäischen Kultur PROJECT:
WARUM "es bisher nicht funktioniert und vielleicht auch nicht
Es könnte STARTEN.
Am Vorabend des Französisch Abstimmung und den möglichen Erfolg von Marine Le Pen oder zumindest ein gutes Ergebnis seiner Partei, die irreversibel verändern wird, aber das Szenario und das politische Gleichgewicht in Europa am Vorabend der deutschen Stimme bei den nationalen Wahlen, in denen Angela Merkel, zu seine dritte Amtszeit, versucht in Deckung gegen die Ausbreitung des Rechtsextremismus und populistisch oder Anti-System Parteien als Alternative für Deutschland tun elect Steinmeier der SPD an die Präsidentschaft der Bundesrepublik zu laufen, dass versucht, diese Phänomene voran, vor allem aus dem Recht, sich ein institutionelle Stärkung der Rolle der linken, fast als eine Art eine Stützmauer zu bauen, von denen seine zentristische Partei, der CDU-CSU, die Regie behält, auch am Vorabend der Auflösung der Zimmer in Italien nach der Demokratischen Partei gespalten letzte Partei, die vor pro-europäischen Regierung in Italien und im Angesicht der Verbreitung von anti-europäischen Kräfte gehalten hat, und auch hier antieuro oder ein mögliches Szenario vorzuziehen schwierig Regierbarkeit auf weniger stabile Koalitionen von Blöcken basieren können veraltet durch das Wahlsystem erstellt haben, können wir erlauben historische Analyse und anthropologischen aus den Zähnen, das heißt, in aller Aufrichtigkeit, die wahren Grenzen des europäischen Projekts und warum es nicht funktioniert hat, in erster Linie auf die politischen und kulturellen Ebene, und warum auch er könnte nie da gearbeitet haben von Anfang an. Und "eine Analyse der proeuropäischen davon überzeugt, dass mit seinem ganzen Herzen in diesen Jahren für die Bejahung der Werte der Moderne und der Demokratie der europäischen Zivilisation zu kämpfen, vielleicht auf dem Rückzug aufgrund des Phänomens der Globalisierung und die Entstehung auf der Szene international neuer Mächte und neue wirtschaftliche Szenarien, aber es wäre unehrlich, zunächst intellektuell, weiterhin Hinweise darauf, dass ehrgeizige und Projektgrenzen, dass an einem Punkt, der irreversible Krise gekommen zu sein scheint jetzt zu leugnen, denn zumindest in diesem Stadium tastete, um herauszufinden, was schief gelaufen ist und vielleicht nicht von Anfang an funktionieren könnte. Im Gegensatz zu dem, was die antieuropäische oder Gegner der Einheitswährung der Fehler oder die Ursache von Problemen im Chor wiederholen ist nicht in der Tatsache erkannt werden, dass die Parteien von der gemeinsamen Währung, das heißt, von der Wirtschafts-Finanz- und Währungs dann durch was sollte ein Grund Zement zu sein, wahrscheinlich die einzige Möglichkeit, um die Eroberung der politischen und kulturellen, durch die gemeinsame Verpflichtung, die in vielen Fällen aus Ländern wie Griechenland und Italien, auf das kulturelle gestorben, bevor auf einer anderen Seite (man denke an den sehr hohen Maß an Korruption, die Mafia, den Handel zu stimmen, auch direkt zwischen den Wählern und politischen Klasse zu behandeln, als das Scheitern der Gerechtigkeit und der Verwaltungskontrollen gemäß Ereignisse wie die fortgesetzte Verschiebung Anwendung und einzigartige Interpretationen von Richtlinien wie die Bolkestein, der Reduktion, in einigen Fällen die Verjährungsfrist, verpasste Liberalisierung weiterhin paradigma Episoden zu sein, wie die Entkriminalisierung der falschen Privaturkunde, das könnte den gesamten Bereich der Gerechtigkeit drehen Kalenderjahr, in dem die Petitionen und Extras sind, zum größten Teil, nur private Vereinbarungen eingestuft, obwohl der Luftfahrtbehörde Justiz gerichtet, in einem authentischen Fälschung Kanal, Verhüllungen, Verwertung oder Steuer deckt mehr oder weniger wie Handlungen geduldet enthält falsche oder eklatante Lüge instrumental auf solche Phänomene verschlechtern), aber durch das Fehlen eines politischen Schwerpunkt, die sich nach oben als zentripetale Motor des europäischen Einigungsprozesses setzen könnte. Kulturelle Unterschiede und alte historische Feindschaften zwischen den Ländern, die sich seit Jahrhunderten in der ständigen Kriege und fratricidal gekämpft hatte, bis er in den Tragödien der beiden Weltkriege des letzten Jahrhunderts fließt waren zu scharf und hatte zu tiefe Furchen und Grenzen gegraben, angetrieben auch durch Gefühle Hass, Rivalität und gegenseitiges Misstrauen, zu tastete direkt über die Vereinigung der politischen oder sonst, weshalb die Währung und wirtschaftlichen Ansatz indirekt wie eine Intuition schien und weise Praxis, die in einer fortgeschrittenen Gesellschaft, nach Jahren der Frieden, die Unterschiede auf den Lebensstandard zu löschen und Werte und vor allem ein gemeinsames Interesse, dass die Preisstabilität und die Erhaltung der Kaufkraft der gemeinsamen Währung einzuführen, könnte als Klebstoff wirken, aber niemand hatte noch die Auseinandersetzung mit einer kommen lang anhaltende Wirtschaftskrise und eine globale Dimension, wie die, die die Szene kurz darauf auf den heutigen Tag (einschließlich der so genannten "Hypothekenkrise" aus dem amerikanische Wirtschaftssystem dominieren  und derivative Finanz und in der Lage, den gesamten Planeten zu beteiligen und die so genannte "Staatsschuldenkrise") und war ebenfalls nicht richtig eingeschätzt, dass die einzige "Währung Amalgam oder wirtschaftlich" nicht genug sein könnte, um etwas mehr eindringt und zugleich, einige höhere Design Realität und in der Regel akzeptabel partikulare Egoismus und Traditionen oder nationalistischen Illusionen im Namen eines einzelnen Projekts zu überwinden, die unbedingt in Bezug auf die Psychologie der Massen gleich, sein müßte, das kollektive Quantensprung zu einer neuen nationalen oder supranationalen Identität, was Sie wollen. Und die erste Grenze kann in dieser identifiziert werden, das Konzept der Unionsbürgerschaft Neben von der Mitgliedschaft als Grund Staatsbürgerschaft zu einer Union ergeben menbro Staat, anstatt die autonome Rechtsbegriff der europäischen Bürgerschaft, die einzelnen nationalen Identitäten zu überholen. Bereits in dieser Grundgedanke ist der Ansicht, dass das Konzept der europäischen Bürgerschaft ist ein künstliches Ergebnis einer juristischen Fiktion und Ringe falsch, weil das Konzept der Bürgerschaft nicht im Anhang oder abgeleitet von der Mitgliedschaft oder andere rechtliche Konzept darstellen kann, kann aber eine haben seine Bedeutung und seine Konsistenz in dem Ausmaß, dass sie ihre eigene rechtliche Autonomie, anstatt politische und kulturelle haben. So ist die Rede, die er bei den Kommunalwahlen für einen Staatsangehörigen eines anderen Mitgliedstaats mit Wohnsitz in einer Gemeinde von einem anderen Mitgliedstaat als das Original, als einführende Prinzip der politischen Amalgam zu zaghaft und zu schmal, verglichen mit dem Recht aller europäischen Bürger erscheinen könnte das aktive und passive bei allen Wahlen und Referenden stehen, einschließlich Inlands, sollte den neuen Wohnsitzmitgliedstaat innerhalb von sechs Monaten nach der Annahme der neuen Residenz in Übereinstimmung mit dem Grundprinzip der Niederlassungsfreiheit, wie es sein und hat nie in der Lage gewesen, ein solches Prinzip wie die Anerkennung und Gleichstellung von Bildungs- und Berufsqualifikationen, auf der Grundlage der gemeinsamen Kriterien in der gesamten Europäischen Union oder der Schaffung von gemeinsamen rechtlichen und politischen Institutionen zu implementieren, um die Fähigkeiten zu ersetzen wurden gehen sollte lokale Gerichte und politischen Institutionen und einzelnen Mitgliedsstaaten, von denen alle bis heute nach vielen Jahren in den Vertrag von Lissabon und über 70 Jahre seit dem Vertrag von Rom sind nach wie vor mirages oder Aussichten unimplemented oder undurchführbar sein, selbst für die optimistische der Europäer , nachdem sie mit höheren Qualifikationen oder Koordination meist nur Verwachsungen oder Strukturen geschaffen, die Bürger davon keinen direkten Zugang zu und vor haben, wenn wir direkt zu fragen, für mehr Europa drehen, fühlen wir uns systematisch kurz reagieren und in einfachem Englisch übersetzt mit den üblichen Mail oder Brief an Höflichkeit: ", um es mit den Institutionen des eigenen Mitgliedstaat zu sehen, weil wir noch nicht direkt verantwortlich haben ...", das zu werden "zurück an den Absender" entspricht, das zumindest hat sich bis jetzt war die meine persönliche Erfahrung als Rechtsanwalt, auch auf Praktiken der Kunden und ich denke, entspricht der Erfahrung der meisten von denen, die direkt an den "europäischen Geist" verwandelt haben ... Diese "Verwachsungen oder optische Täuschungen" mit einem Minimum an direkter Verantwortung ausgestattet werden sollten, für in der Lage, die Realität zu beeinflussen und in der Lage sein, die Bedürfnisse der Bürger in das Konzept der Europa zu bringen, was aber im Alltag nicht geschehen, was derjenige ist, der das Schicksal von Nationen und Individuen bestimmt, ... zu verstehen, dass Prinzipien wie diejenigen verankert von Medina-Konvention gegen Korruption oder einem ausgeglichenen Haushalt in der Verfassung, um nur einige zu nennen, bleiben sie unantastbar und zivilisatorischen Errungenschaften, die Sie Mafias und korrupte Systeme Probleme im Bereich durch, aber das einzige Buchhaltung Werkzeug zu setzen erlauben, das heißt, die öffentlichen Haushalte, die die einzige ist, auf dem Europa seit Jahren als Bollwerk gegen die extreme Phänomene verrufenen (oft hinter den unkontrollierten öffentlichen Ausgaben Anfragen zu hacken versucht, liegen die Pfründen und günstige Verträge oder privat ausgehandelte oder Rekrutierung an öffentlichen Plätzen oder den öffentlichen Dienst für Freunde und Familie als politische Werkzeuge und mehr Kunden, zumindest in den Erfahrungen von Ländern wie Italien). So ist die Kritik geht es nicht um den Einigungsprozess durch die einheitliche Währung oder der Kontrolle der öffentlichen Ausgaben und der Versuch, tugendhafte Bilanzierungsmechanismen einzuführen, um den Wert der gemeinsamen Währung und gemeinsame Interessen zu schützen, ist dies vielleicht der kleine, der es geschafft hat, zu erreichen, in den letzten Jahren, aber das Fehlen oder die Untätigkeit der Begriff von Europa, dem politischen und kulturellen Ebene der Gründe, warum wir es nicht geschafft haben, dass die Notwendigkeit zu erkennen, für mehr Europa würden sie alle europäischen Bürger mögen, wenn nur hatte Europa bekannt und als Verwaltungsmodul in der Praxis besser zu sein, im Vergleich zu veralteten oder beschädigten Modelle, in einigen Fällen die einzelnen Mitgliedstaaten sein, die in dem Leben jeden Tag und zu beweisen. Und hier kommen wir zum Kern der Sache: ein Prozess der Vereinigung sollte, auf politischer Ebene gehabt haben, wie es in Devisen und Finanzökonomischer Ebene durch die Euro-Community-Version der deutschen Marke und Maastricht, einen Motor, oder das Gehirn des centripetal hatte Prozess selbst, der nicht aber mit dem führenden Mitgliedstaat der Wirtschafts- und Währungseinigungsprozesses, nämlich Deutschland zusammenfallen könnte. Aber wenn Deutschland in der Lage war, bis jetzt, trotz der globalen Wirtschaftskrise Szenarien, und nicht ohne Schwierigkeiten, befreien sich sehr gut in Bezug auf die europäischen Währungen wirtschaftlichen Einigungsprozess, eine Leitung und Koordinierung Rolle spielen, kann man das nicht objektiv sagen, von einem politischen und kulturellen Sicht. Unter dem Profil von Deutschland Angela Merkel und vor ihr, dass der Kohl, usw. nicht gesucht oder in der Lage gewesen, den Motor für centripetaler zu sein, und dies gegen den Grundsatz der Achtung vor dem anderen "Haustür Missverständnis, aber auch aus Gründen und anthropologischen und historischen Fragen alle deutschen Gegenwarts Seele, dass, wenn der Beginn des gemeinsamen Weges, sie dienen könnten als Garantie vor jedem Eindringen oder Invasion des Einigungsprozesses, heute, nach dem Brexit und gegen die politischen Szenarien in der Einleitung beschrieben, ist es wahrscheinlich eine Behinderung oder eine manque zu beweisen. Wenn es aus Frankreich fröhlich Finanzen der dramatisierten Kabine gewesen wäre, wäre es vielleicht nicht in der Lage, die wirtschaftliche Katastrophe oder den Zusammenbruch des Euro-Raums, insbesondere in den letzten sieben oder acht Jahre zu vermeiden, aber wahrscheinlich hätte versucht, für den politischen Einigungsprozess zu handeln Kultur mit mehr Nonchalance, auf seine eigene Weise. Dies muss zugelassen werden, auch wenn die Geschichte nicht mit ihm oder mit dem IF, aber geschehen ist, die Ursprünge von "manque", dieser Mangel an politischer Seele oder ein Projekt mit einer europäischen Dimension, nach der Reflexion der Aufklärung Französisch, wäre nicht nur auf die historische Erfahrung des Nazismus zurückzuführen und daher Unfähigkeit abgeleitet, für die Deutschen, von diesem Gefühl der historischen Schuld, das würde sie zu fragen, für politische und kulturelle Führung des europäischen Einigungsprozesses, während die letzte Bewegung abzuschrecken Europäische deutscher Herkunft, die würde dimensionales europäischen und pro-europäischen Ambitionen der SS als internationale Bewegung sein würde und daher, dass die Tendenz, ihre Grenzen nicht in die Politik zu überqueren und nicht Wahlverwandtschaften in anderen Menschen zu suchen, ergibt sich aus der Abneigung oder Angst vor der Wiederholung Fehler Historiker der Vergangenheit einen hohen Preis, als ein historisches Defizit der Seele oder kollektiven Identität auf Ebene der Zivilgesellschaft oder reine politische Projekte sank von Technizität bezahlt, nicht nur als durch das Phänomen des Nazismus als Ganzes belegt (betrachtet als in Italien mit dem Faschismus Unfähigkeit, zu wissen, wie Widerstand gegen den Aufstieg des Totalitarismus zu setzen, den kritischen Mangel, der die Französisch nicht von Voltaire zu Michelle Foucault fehlt, oder Fähigkeiten nicht zu gehorchen, wie wir aus der Analyse von vielen Historikern lernen, darunter Ernst Nolte oder Hannah Arendt), aber als sie beobachtet hatte, in seiner Zeit bereits D'Alembert und Mirabeau, quell'onestà oder Gutgläubigkeit tiefe Thema, dass Madame de Staël hätte als die "Einfachheit" der Deutschen identifiziert, in der öffentlichen Dimension am Ende, sehr oft in Abwesenheit des kritischen Denkens, der Zivil Dicke zusammenfallen, auch wenn das einzige, was uns fehlt, nicht die Fähigkeit ist, sorgfältig ihre politischen Führer auf der Grundlage der tatsächlichen Qualitäten zu wählen, wie im Fall von Kanzlerin Merkel, und objektiv ganz oder zumindest fehlte, vor allem auf der politischen Ebene, in den letzten dreißig Jahren wissen, wie zu organisieren, die stattdessen Italiener fehlt. Der gleiche Versuch heute Renzi an der Spitze der Demokratischen Partei und Kandidat für Premierminister, nach der Spaltung seiner Partei auf der Stelle und dem drubbing Referendum am 4. Dezember und die frühere Regierung vorzuschlagen, ist der deutlichste Beweis für die italienischen Kurzsichtigkeit, dass Standpunkt, als Widerspenstigkeit der italienischen auch bei kleinsten Veränderungen, ihre Warte und politische Unbeweglichkeit, ihre Unfähigkeit, und kritisiert die Unfähigkeit zu reagieren, werden alle in höchstem Maße aufgerüstet Aspekte als die "historische Laster" der Deutschen (von denen der letzte Teil sie versuchten, mit der kritischen Reflexion principiata den Krieg) und kompensiert zum Teil in Italien durch das Genie und den Geist der Eigeninitiative nur zu flicken. Rückkehr in die deutsche, die Kabine leiten, von den Seiten von Theodor Schieder auf der Biographie von Friedrich der Große von Preußen, so erfahren wir, dass die Ursprünge des historischen Problem, in der Tat scheinen die Ankunft von Adolf Hitler in die Reichskanzlei vorausgehen und Klammern des zweiten Krieges (Ich stelle diese Klammer in direktem Zusammenhang mit dem ersten Krieg und die Figur des Kaiser-Wilhelm als Ausdruck eines einzigartigen historischen Phänomen oft historisch und auf der Ebene der Psychoanalyse der Massen bezeichnet als "von der modernen Welt entkommen", das heißt, die Ablehnung des Modells kapitalistischen Gesellschaft der angelsächsischen und amerikanischen Ursprungs, die schließlich herrschte dann). Schieder schreibt: "Bei dem Versuch der König einen Nachfolger für den Vorsitz der Akademie Maupertuis der Leiter der Enzyklopädisten, Jean le Rond d'Alembert zu sichern, werden diese, im Jahre 1763, nach einem Aufenthalt von fast zwei Monate in Berlin, gegenüber einer abrupten . Abfall "ist der Grund, nicht durch die angebliche Homosexualität von Federico gewonnen, die Vorschläge in privaten zu Voltaire, nach einigen böswilligen Stimme machen würde:" ich ... "haben möchten, haben Sie nie verstanden, ob körperlich oder geistig (Voltaire hatte über dreißig mehr von Frederick, so scheint die erste Hypothese unwahrscheinlich, Wille und Ariel Durant, "das Alter von Voltaire", Mondadori, 1967) von hier aus sind auch die historischen Gründen des Schutzes der Rechte von Homosexuellen erklärt heute besonders gefühlt in Deutschland und Europa mehr als anderswo, vielleicht in der Tatsache zurückgeführt werden, dass der Gründer des deutschen Staates, vor Bismark, wäre homosexuell sein, weil, wie Schieder berichtet, in der Tatsache, dass: "Preußen war ein Land, in dem das Unternehmen nicht weder gut noch cattiva.perchè gab es nicht. ". Daher ergeben sich Fragen spontan, auf die Psychologie eines Landes, das das einzige erhaltene Modell der fortgeschrittenen westlichen demokratischen Zivilisation, insbesondere des Lebensstandards und den Schutz der Bürgerrechte und nun für diesen Schriftsteller ist, und zeigt, dass der kritische Geist, den wir Er muss schieben, um gründlich zu analysieren, was wir noch mehr lieben und dass wir erkennen als die beste in der bestehenden, vor allem wegen Merkel-Management, von denen wir nie Lob zu weben aufgehört haben. Aber die Deutschen auf historische Fragen müssen wir fragen, sind diese: Warum D'Alembert, im achtzehnten Jahrhundert, kam zu einer solchen Aussage? Es möglich, dass die Deutschen, ein bisschen "wie Italiener, sind im Grunde ein bisschen" zu im privaten gefaltet oder den Ausdruck von D'Alembert, dass in Deutschland keine Zivilgesellschaft war dazu geführt, dass im besten Fall könnte in Deutschland gibt es das Konzept schwer in den lokalen Gemeinden zu "" Heimat ", zu übersetzen entspricht, aber keine einzige kritische oder einheitliche öffentliche Meinung auf nationaler Ebene? Oder angesichts der Erfahrungen der beiden Weltkriege, ist es möglich, dass die maximale des gesellschaftlichen Lebens, die es geschafft haben, die Deutschen in der Geschichte des Lebens aufrecht zu erhalten ist aus der Kaserne, nach, dass andere akute und vernichtende Beobachtung von Mirabeau, dass: "Die Preußen ist kein Staat, der eine Armee hat, sondern eine Armee, die einen Staat hat! "? All diese Fragen mit einer europäischen Dimension werden könnte, antwortete nur eine vierte Kanzler Angela Merkel, die praktisch der einzige europäische Politiker ist und der einzige Staatsmann, der Lage hat sich zu zusammenhalten, mit seinen Möglichkeiten und seinen Strategien, Wirrwarr so bunt und verschiedenen Völkern in Europa in einer der wirtschaftlich schwierigen Zeiten. Aber die Tatsache ist, dass Bewunderer von Kanzlerin Merkel und Freund seines Landes, ich anfangen, über die Durchführbarkeit dieses Europa zu zweifeln, so vielfältig und partikularen oder Provinz zu wissen, wie ein Quantensprung in den Prozess zu machen, die wirtschaftlichen Aspekte der Einigung institutionellen, politischen und kulturellen und vor allem, dass die Seele von Deutschland, oft so kalt und abweisend, weiß, wie etwas zu erfinden, die die Bürger zu begeistern um das Konzept der Europa jenseits der wirtschaftlichen Berechnung und das Konzept der machiavellistischen Realpolitik geht, oder hat wieder die historische Kühnheit zwangsläufig als Referenz das Modell und Motor zentripetalen Entnahme von den engen Grenzen von Deutschland in der Lage sein, einen Dialog oder eine politische Bewegung zu schaffen fähig zu vereinen und die Arbeit für die europäische Einigung zu bekommen, um tastete, wie immer in diesen geschieht Fälle in der Geschichte. Wenn Merkel wir in drei Bedingungen nicht, und oft scheint nicht einmal versucht, so etwas zu haben (wäre genug, um politische Emissäre wie klare Signale in den einzelnen Mitgliedstaaten zu schicken, tastete die Bildung einer Bewegung oder pro-europäische Partei, die von den Positionen der anders war in der Regel Volkspartei, die auch Forza Italien mit Antonio Tajani) streitet, noch verbleibende das Grundkonzept der "Europa à la carte", nicht die Freiheit und Selbstbestimmung eines jeden Staates-Mitglied zu kratzen, so scheint es unwahrscheinlich, dass dies in einem politischen Rahmen möglich sein wird, noch komplexer, wenn die pro-europäischen Formationen nach Brexit, erscheinen zunehmend beunruhigt oder zerkleinert werden. Und wenn die Antwort, die aus Europa und den alten europäischen Volkspartei kommt diese Krise scheint sich um Umkehr bewegt wie die Wahl von Antonio Tajani, vertrauen Berlusconi zu drehen, als Präsident des Europäischen Parlaments, in einer Zeit, in der Geschichte, wenn die Italiener versuchen, hinter, nicht ohne Schwierigkeiten zu bekommen, das Vermächtnis schwere Jahrzehnte Berlusconi, wird es schwierig zu glauben, dass die Italiener in der ersten und auch die anderen Europäer Europa und seine Bezugspunkte Institutionen identifizieren können. Die Beobachtung, dass, nach einer Wahl so, zumindest hier in Italien entsteht, ist wie folgt: "Wie? Wir versuchen, loszuwerden, Müdigkeit zu bekommen, so sehr, dass wir über Forza Italien auf einem historischen Tief von Konsens sprechen und diese setzen wir sie an der Spitze der europäischen Institutionen zurück? "... .Fehler wie, die die Massen weg von dem Begriff des Europa auf politischer Ebene drehen am Ende und es ist dort, dass ich mich frage, wo sind die Deutschen und ihre Kabine dramatisiert? Doch trotz allem müssen wir weiterhin dieses Europa ein Gefühl Rede im gemeinsamem Interesse zu machen, den Herausforderungen zu stellen, dass die Globalisierung auf uns auferlegt, und ich frage mich halten, wo die Deutschen sind auf der politischen und kulturellen Front und wer könnte weiter wenn dieses Projekt, das gemeinsame Haus, nicht wie ihre wirtschaftliche und industrielle Lokomotiven, wo sie ihre Philosophie, ihre künstlerischen Sinn und humanistischen Kaliber oder wenn Deutschland ganz nur auf dem kalten mathematischen Szientismus oder Buchhaltung setzt weiter und blieb Waise des Geistes von Goethe, Kant und Brecht?

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