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giovedì 11 luglio 2013

PER UN PIANO RAZIONALE DI CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA IN ITALIA:TAGLI NEI SETTORI CRONICAMENTE PIU' INEFFICIENTI,PRECARIZZAZIONE E ANAGRAFE PATRIMONIALE DEL PUBBLICO IMPIEGO. LA CORRUZIONE E' LA VOCE PIU' RILEVANTE NELL'EVASIONE FISCALE E NEL DANNO ERARIALE:LE MAZZETTE PER DEFINIZIONE SONO ESENTASSE.Gründe für einen Plan der Eindämmung der öffentlichen Ausgaben in Italien: chronisch mehr Schnitte in den Bereichen 'ineffizient Unsicherheit registrieren und BALANCE des öffentlichen Dienstes. Korruption und 'THE VOICE MEHR "auf dem maßgeblichen Steuerhinterziehung und Einnahmeverluste: Die Hämmer sind per definitionem steuerfrei.

PER UN PIANO RAZIONALE DI CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA IN ITALIA:TAGLI NEI SETTORI CRONICAMENTE PIU' INEFFICIENTI,PRECARIZZAZIONE E ANAGRAFE PATRIMONIALE DEL PUBBLICO IMPIEGO. LA CORRUZIONE E' LA VOCE PIU' RILEVANTE NELL'EVASIONE FISCALE E NEL DANNO ERARIALE:LE MAZZETTE PER DEFINIZIONE SONO ESENTASSE.

Sempre nell'ottica di fornire proposte concrete per consentire al paese di uscire dal disastro economico in cui versa e per recuperare credibilità ed efficienza a livello istituzionale e affidabilità a livello internazionale,anche nei mercati esteri, vi proponiamo alcune riflessioni, che potrebbero anche rivelarsi "profetiche",visto lo stato in cui versano i conti pubblici e i livelli a cui è arrivata la pressione fiscale in Italia. La prima cosa che fa un manager,e che dovrebbe fare oggi un qualsiasi amministratore di pubblico danaro,a partire dalle cariche politico-dirigenziali, quando si imbatte,a livello aziendale,in una situazione di questo genere e, a livello pubblico, in una situazione cronica di inefficienza amministrativa, la quale si valuta a partire anzitutto dai risultati in concreto,ai sensi della legge 241/90 (la legge fondamentale sul procedimento amministrativo in Italia,vedi i concetti di "efficacia ed efficienza dell'agire della pubblica amministrazione) ed ancor più in conformità alla giurisprudenza contabile (oltre alla legge 196/2009, tra le tante, propongo, per gli appassionati della materia poco conosciuta ai più "La Corte dei Conti, controllo e giurisdizione di contabilità pubblica" di Francesco Garri,Giuffrè editore, o direttamente in web, di Giuseppe Nicoletti,altro magistrato della Corte: "Controllo e giurisdizione a garanzia della corretta gestione delle risorse finanziarie della pubblica amministrazione:  

http://www.amcorteconti.it/articoli/nicoletti_risorse.htm ), è un'analisi di "criticità del sistema" che è chiamato ad amministrare e quello che dovrebbe seguire automaticamente,subito dopo, è la preparazione di un "piano di recupero"(e di "rientro" in caso di debiti) dei parametri di efficienza ed efficacia, cioè in termini di risultati concreti,anzitutto, proprio in quei settori in cui ha rilevato le maggiori "criticità", che si traducono nella p.a. in termini di cronica inefficienza. Ora è indubbio che in Italia il problema sia proprio la pubblica amministrazione e più latamente,non solo la politica,ma anche l'inefficienza e lo strapotere burocratico,l'assenza di semplificazione nel pubblico impiego, a partire dal sistema normativo, a dir poco bizantino, per la quantità di norme e disparità o varietà interpretative,per finire con quelli che in diritto comunitario si definiscono "abusi di diritto",ma che si traducono spesso in abusi di potere o cavillazioni e aggravi di costi per gli amministrati (cito un caso emblematico nei tribunali,compresi quelli amministrativi: il continuare a pretendere un numero di copie e allegati pari al numero dei giudici o alle parti notificande o più,cosicchè la mattina la gente dovrebbe recarsi con valigie piene di documenti cartacei in piena era di processo telematico,sempre annunciato e mai realizzato, e di digitalizzazione della p.a.). Inoltre il problema è rappresentato dalla spesa pubblica,cioè da quello che ci costa mantenere in piedi un sistema del genere, a fronte delle sue macroscopiche croniche inefficienze,dallo strapotere delle mafie infiltrate anche nelle stesse amministrazioni, a fronte del paese con più numero di forze dell'ordine in termini di numero e qualità di corpi di polizia nella U.E. e personale impiegato, e con buoni stipendi pagati ai magistrati, per passare poi ai dissesti continui e agli scandali a partire dagli enti locali, a fronte di un livello di pressione fiscale che va ad aumentare progressivamente anche per effetto di addizionali regionali che si riflettono fin sui costi dei contratti di assicurazione,ecc. Pertanto il piano di recupero dell'efficienza e dei risultati, non può che essere strettamente collegato,in un momento di emergenza del genere, al concetto di tagli da attuarsi nei settori più inefficienti o oggetto di maggiori scandali e danni erariali e in definitiva all'obiettivo del contenimento della spesa pubblica,divenuto ormai questione vitale per il paese stesso e priorità assoluta. Fino ad oggi la politica italiana nel suo complesso,governo "tecnico" di Monti compreso, ha costantemente tentato, di aggirare il nocciolo del problema,perchè gli interventi da operare sarebbero sicuramente impopolari e avrebbero ripercussioni in termini di perdita dell'elettorato,ma "profeticamente", riteniamo che tale questione non potrà più essere procrastinabile,dopo l'esito delle elezioni in Germania a settembre, e ciò sia nel caso che sia ancora la Cancelliera Merkel a rivestire tale carica, anche sulla base di accordi di coalizione, risultato che personalmente darei pressochè per scontato(vista la Sua insostituibilità in quel ruolo,non solo nell'interesse della Germania,ma dell'intera Europa),ma anche,a maggior ragione,se dovessero cominciare a prevalere nuove formazioni politiche come "Alternativa per la Germania", che metterebbero in seria crisi la permanenza-tollerabilità del debito pubblico italiano e di altri paesi come la Grecia all'interno dell'eurozona.  Ritengo pertanto che uno dei pochi provvedimenti del governo Monti che personalmente ho visto con favore,al pari delle liberalizzazioni in materia tariffaria, e cioè la soppressione delle sezioni distaccate di molti tribunali in Italia e il riaccorpamento e riordino degli organici, debba essere individuato come un'anticipazione e "una chiave di lettura" complessiva dei futuri necessari tagli che qualsiasi governo in questo paese,a mio parere, sarà costretto ad intraprendere dopo settembre e che, come ho sottolineato in altri interventi, dovrebbero cominciare a concentrarsi anche sugli enti locali,non solo a livello di province,oltre che sulle forze di polizia e giustizia,in primis,a cagione della scarsità di risultati negli anni (un paese in cui esistono ancora le mafie e addirittura in cui quest'ultime tendono a rivestire anche ruoli di governo del territorio o di gestione dell'elettorato o in cui la corruzione è arrivata ai livelli di danno erariale denunciati dall'ultima relazione annuale del Dr.Giampaolino,non può rivendicare "successi" di alcun genere in termini di credibilità internazionale,tutto diventa relativo se sussiste ancora il cosiddetto "terzo livello" o fenomeni di questo genere diffusi dal nord al sud).Lo scenario futuro infatti si colloca tra alternative di continuare a fare tagli in settori come la previdenza e sanità, in cui la materia da tagliare è arrivata praticamente all'osso e in cui si rischia una "criminalizzazione" degli standards di assistenza troppo bassi,perchè è inevitabile che la gente che si ammali debba essere ricoverata e assistita a livello medico e farmacologico e perchè,ad esempio, è altrettanto inevitabile che la gente,per invecchiamento, invalidità,ecc. debba poter andare in pensione e che,in vecchiaia, le esigenze economiche tendano addirittura ad aumentare più che a ridursi, ragion per cui livelli troppo bassi delle pensioni medie condannano all'accattonaggio o alla disperazione proprio quelle fasce d'età che devono considerarsi più deboli e che hanno maggior bisogno di assistenza,ed è quello che si va già verificando non solo per effetto delle "riforme" o tagli di Monti e Fornero o dell'allungamento dell'età pensionabile che, a settantanni, equivale a dire alla gente: "pagherete contributi pensionistici tutta una vita per una misera pensione che forse non arriverete mai a vedere...". Si potrebbe discutere a lungo sulla tollerabilità,a livello penalistico, di quello che gli italiani stanno sopportando quotidianamente nelle corsie d'ospedale o sulla riduzione di fatto delle prestazioni assistenziali e del servizio sanitario a partire dall'epoca in cui si è aggravata la crisi economica ed in particolare quella dei "debiti sovrani", di cui il nostro paese è il primo protagonista,a livello europeo,dopo la Grecia,ma non è questa la sede. Qui intendiamo proporre piuttosto come uscire da questo scenario infernale e recuperare efficienza nella p.a. e credibilità nei mercati internazionali,magari attirando anche più investitori dall'estero, perchè nessuno verrebbe ad investire un euro in Italia, partendo dalla considerazione della durata,ad esempio, dei tempi medi di un processo o dal livello di pressione fiscale,o dal pericolo "pizzo o concussione", ed anzi il risultato dell'assenza di soluzioni concrete si sta ripercuotendo in termini di fuga all'estero di cervelli e aziende italiane e ancor più di chiusura di attività e partite i.v.a., col risultato che i privati, che sarebbero i potenziali destinatari di un servizio pubblico inefficiente, e che sono anche i contribuenti che,col pagamento delle loro tasse, consentono di reperire i fondi per pagare pensioni e stipendi pubblici, si ritrovano sistematicamente vessati a livello amministrativo e fiscale e quindi preferiscono,se possono, chiudere o andarsene all'estero (vedi la fuga in Svizzera di imprenditori lombardi e del nord Italia e i tempi record assicurati da tale paese per concedere le autorizzazioni amministrative alle attività e la detassazione per i primi tre anni per agevolare gli avviamenti).La scelta dei tagli da operare si sposta quindi necessariamente e matematicamente,direi, a pena di default, non solo sui settori cronicamente più inefficienti o voluttuari (pensiamo alla riduzione drastica degli stipendi delle forze dell'ordine in Grecia, all'accorpamento di comuni e alla chiusura della televisione pubblica, anche qui oggetto di troppo generosi cachet per palinsesti spesso penosi),ma,del pari, su quelli in cui dei tagli possono oggettivamente ancora essere praticati senza incorrere in "standards al di sotto della soglia di sopravvivenza", pur sapendo che "sommovimenti,scioperi e agitazioni" o addirittura "rivolte" ci saranno in ogni caso per l'impopolarità di quello che si preannunzia. Non si può nemmeno pensare,come ipotizzano alcuni, di presentarsi in sede europea con l'"arma del ricatto": "o ci finanziate voi o facciamo crollare l'intera eurozona",cioè "o la borsa o la vita!",detto in parole povere, o di "stampare euro per conto nostro",come sembrò proporre qualcun altro, non solo perchè anche gli altri paesi europei,Germania compresa, hanno sofferto e soffrono ancora degli esiti della crisi mondiale,non ancora alle spalle,ma anche perchè stavolta,considerato che siamo già troppo generosamente assistiti dal "respiratore artificiale" della B.C.E. gestita da Mario Draghi, che continua a manovrare sui tassi di interesse e a negoziare sul mercato secondario i nostri titoli di Stato, altrimenti difficilmente collocabili (se non già "decotti" a parere di alcuni, o comunque potenzialmente a rischio), il rischio concreto è quello di vedersi staccare il respiratore da un momento all'altro e di essere mandati fuori o sospesi dall'eurozona (in questa ottica anticipatoria va letta anche l'introduzione sempre più forzata della "moneta elettronica bancaria" e le restrizioni continue dell'uso del contante a mio avviso contrarie ai trattati U.E., di cui ho parlato in altro post sul signoraggio,tracciabilità e corso forzoso in questo blog,premesso che non condivido affatto le teorie di Savona, si tratta gà di una sorta di "anticamera dell'uscita dall'euro"?).Dunque nessuna "prova di forza " o "furbata" o "scorciatoia" appare praticabile in una tale situazione di debolezza causata da anni di mala politica e mala amministrazione. Ovviamente accanto ad un piano organico di tagli,non solo di uffici, ma anche del personale e segnatamente di quello più inefficiente,vedremo poi come, nei settori del pubblico impiego da individuarsi, sulla base dei risultati statistici e notori, come quelli meno efficienti o più voluttuari (sanità e previdenza,a mio avviso,furono gli unici due settori mediamente con buoni risultati,storicamente, in Italia,sebbene non immuni da diffusi fenomeni di ruberìe e speculazioni,dunque non è proprio così tutto da "buttare" anche il nostro sistema pubblico), occorre introdurre sempre più,in tale ottica, per assicurare competitività e standards adeguati,il concetto di "precarizzazione del pubblico impiego"(mentre nel privato,di converso, forse sarebbe ora di dare maggiore stabilità...), non solo con contratti a termine, part-time,ecc., ma anche eliminando fonti normative come il concetto di "inamovibilità", persino per gli stessi magistrati o quantomeno introducendo rigidi criteri di ricambio e turnazione negli uffici,onde evitare radicamenti di potere sul territorio e personalizzazione degli uffici,sempre da evitarsi in un sistema democratico e ormai informato al criterio europeo delle "pari opportunità e della rotazione degli incarichi" stessi, compresi contratti e appalti con ditte da parte della p.a. (CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI A LAVORI, SERVIZI E FORNITURE IN ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE 2004/17/CE e 2004/18/CE.Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163). Chiunque di noi frequenti il mondo giudiziario sa benissimo che,nonostante la riforma Mastella,generalmente poco attuata a livello sostanziale, nelle Procure o nei tribunali si possono trovare soggetti che rivestono lo stesso ruolo o che svolgono il loro lavoro nella stessa giurisdizione territoriale,talora con spostamenti minimi di mansioni, magari ab immemorabili! Del pari capita di vedere lo stesso soggetto che svolge il ruolo di Comandante dei Carabinieri nella stessa stazione da più di 10 anni,e a mio sommesso avviso, si tratta, specie in presenza di normative specifiche come nel caso dei magistrati, di prassi amministrative storicamente potenzialmente in contrasto con la stessa nozione tradizionale di iterazione delle cariche o di natura temporanea della carica o incarico pubblico in un sistema repubblicano,prima che democratico, come ci ha insegnato il diritto e la prassi costituzionale romana.Ciò onde evitare la "concentrazione di potere" o che il potere getti le radici in un posto,magari anche a livello familiare (ricorderò il caso presso il foro di Velletri di padre e figlia magistrati in contemporanea,sebbene una presso una sezione distaccata e l'altro in servizio presso la sezione centrale o ancora il caso di Cancellieri apparentati con magistrati ancora in servizio presso determinate località, il che crea nell'utente sia pur solo la vaga impressione della presenza di dinastie "parentali" nella gestione della cosa pubblica e in cariche di prestigio).Tutto questo va seriamente riformato e non solo a livello di ordinamento giudiziario e delibere del C.S.M., ma,a mio avviso, addirittura a livello costituzionale. Altra misura da introdurre d'urgenza, e che un tempo rappresentò un vecchio "cavallo di battaglia" in politica proprio dell'ex Magistrato Antonio Di Pietro, è la questione di una seria anagrafe patrimoniale per chi riveste cariche politiche e per il pubblico impiego nel suo complesso e l'estensione o inclusione in tale anagrafe anche di redditi e proprietà degli stretti congiunti.Non so dire se poi Di Pietro,ad un certo punto,abbia accantonato o meno tale progetto, che rappresentava una priorità assoluta per questo paese,dati i livelli di corruzione e riciclaggio, ma sta di fatto che essa è tornata in qualche misura di attualità,negli ultimi giorni, quando Enrico Letta ha cominciato a pretendere la pubblicazione on line dei redditi dei ministri del suo governo,paventando anche una sanzione pecuniaria di diecimila euro in caso di mancata pubblicazione (si tratta di misure e prassi già diffusamente praticate in altri paesi,a partire dai membri del Congresso U.S.A., e atte a prevenire ed evitare gli scandali più gravi di casa nostra,ma a dire il vero la sanzione di diecimila euro appare inadeguata e del tutto irrisoria,se solo si considerano le cifre che abitualmente vengono pagate in Italia per ministri e sottosegretari e dovendo sottolineare sul punto che le riduzioni di stipendi dovrebbero operarsi in quest'ambito prima ancora che su quelli altrettanto doverosi dei parlamentari, da ridurre certamente anche di numero. Si consideri solo quanto apparve stridente,in alcune cronache, il paragone tra i 72.000 euro e passa lordi percepiti dal presidente del Consiglio italiano e i 9.200,00 lordi percepiti dalla Cancelliera Merkel, che ha la responsabilità di governo dello Stato membro più importante della U.E.!). L'anagrafe patrimoniale del pubblico impiego rappresenterà anche lo strumento più efficiente per la lotta all'evasione fiscale, perchè le "mazzette" e la corruzione,notoriamente, sono esentasse,ma è proprio introducendo tale strumento di trasparenza sui beni e livelli di ricchezza che potranno immediatamente saltare all'occhio quei soggetti che, lungi dall'aver ricevuto proficui patrimoni in eredità, possono aver lucrato indebitamente sulla carica pubblica rivestita oppure possono aver evaso il fisco (anche con doppi lavori o investimenti non consentiti). Dalle mie parti, in cui si è vissuto soprattutto di abusivismo edilizio e traffico di stupefacenti, non mancano casi di ufficiali di polizia giudiziaria che girano in fuoriserie o rilevano o ristrutturano ville di imponente entità,o addirittura che entrano nella gestione di night club, pur percependo formalmente stipendi modesti e del pari ricorderemo tutti quando scoppiò lo scandalo della pubblicazione dei conti all'estero di funzionari greci,dopo il default di quel paese, quale fu lo "stupore" nel constatare che alcuni dei titolari di quei conti,e quindi forse dei principali evasori fiscali, fossero proprio i dirigenti dell'amministrazione finanziaria (l'idea di uscire a cena o procurarsi la conoscenza di dirigenti dell'agenzia dell'entrate o di ufficiali della finanza per guadagnarsi una sorta di "salvacondotto" a livello fiscale è, ahimè, assai diffusa anche in Italia!).Quindi, prima ancora dei controlli bancari sui privati, che,di fatto, hanno finito per erodere il concetto di "segreto bancario" e quindi il ruolo stesso degli istituti di credito,compreso il rapporto fiduciario tradizionale nei loro confronti,ritengo che vada equiparata in tutto nei confronti dei pubblici dipendenti l'applicazione della normativa sui criteri degli accertamenti tributari (mi riferisco,ad esempio,all'inversione dell'onere della prova in tema di prelievi bancari e per come viene applicata la normativa del D.P.R.n. 600 del 1973, art. 32, co. 1, n. 2 e dal D.P.R. n. 633 del 1972, art. 51, co. 2, n. 2,vedasi per tutti ad esempio la sentenza della Cassazione civile , sez. Tributaria, sentenza 14.01.2011 n° 767),compresi i criteri su spese e prelievi bancari, presunzioni di cui oggi non si comprende la "pretesa immunità" relativa nei loro confronti,ma altresì che vada realizzato sollecitamente lo strumento dell'anagrafe patrimoniale per il principio di trasparenza maggiore che dovrebbe riguardare chi riveste cariche o impieghi pubblici. Infine una parola su come realizzare i tagli nel pubblico ( Discours sur le Methode!): una volta articolato il piano organico e le relative priorità di "sfrondamento", occorre istituire delle commissioni di controllo e disciplina e approfondire, anche a livello di commissioni parlamentari di inchiesta, su casi acclarati di inefficienza endemica o ruberìe,ecc. Il procedimento disciplinare o la lettera di "dimissioni volontarie" potrà rappresentare la corsia accellerata per effettuare una "potatura" dei rami malati e del parassitismo o assenteismo istituzionale (Su questo argomento vedasi di Vito Tenore,altro magistrato della Corte dei Conti: " Il procedimento disciplinare nel pubblico impiego dopo la riforma Brunetta",Giuffrè editore).L'apertura di appositi "sportelli" per la presentazione di lamentele,esposti e quant'altro sulla pubblica amministrazione, gestiti da soggetti non facenti parte della stessa amministrazione controllata o "inquisita" potrà costituire un bacino di raccolta prezioso e una "valvola di sfogo" per i cittadini vessati da malcostume,concussioni,inurbanità e quant'altro e per recuperare un canale di dialogo ormai generalmente sempre più chiuso tra il cittadino e l'Italia istituzionale, al fine di favorire un recupero di credibilità-affidabilità a partire dall'interno (pubblicando regolarmente i dati dei provvedimenti adottati,al pari di quello che accade oggi in ambito I.S.V.A.P. nei confronti delle assicurazioni,anche se questo è un altro settore su cui ci sarebbe molto da discutere,specie alla luce dell'ultima riforma del Codice delle assicurazioni e dei continui rimaneggiamenti peggiorativi soprattutto in tema di micropermanenti e infine proprio anche sullo scarso livello di controllo). Poichè il danno più rilevante dei cattivi comportamenti e dell'inefficienza della P.A., come ci ha insegnato la Cancelliera Merkel, consiste nella perdita di fiducia generalizzata e quindi nella intrinseca "perdita di valore" del sistema nel suo complesso in un contesto di economia globalizzata.Ed è esattamente questo il motivo per cui,specie in certe zone, alcuni italiani preferiscono rivolgersi ai boss delle organizzazioni criminali piuttosto che alle istituzioni propriamente o formalmente considerate....

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